Oggi niente trekking, sveglia tardissimo alle 9:30, mi preparo in versione camminata sportiva e vado in centro a fare colazione. Ultimo giorno per un mese per poter bere un cappuccino seduti nel locale. Il centro del paese è in ombra e ho freddo con i leggins corti, ma resisto.
Mentre sono al bar devo decidere se chiamare qualche amica a Milano e andarla a trovare, ma con la mia schiena farmi un’ora di auto tre giorni di fila è davvero troppo. A malincuore accantono l’idea.
Ordino su Amazon le “farfalline” per gli orecchini (i fermi), sono una frana e ogni tanto mentre cerco di metterle una mi casca per terra e poi non le trovo più, allora ho deciso di prenderne una scorta da venti pezzi.
Terminata la colazione vado al sole in aperta campagna per farmi sei chilometri di camminata tranquilla. Chiamo Simona, la mia amica che sta a Siena, ma non risponde, allora chiamo Graziano e parliamo una mezz’ora. Io ho sempre tante novità e attività varie anche se esco poco di casa, lui è da troppo tempo in un loop famiglia/lavoro dove accadono sempre le stesse cose e questo lo aliena abbastanza. Mi spiace e io faccio del mio meglio per chiamarlo e sentirlo, al termine della chiamata mi invita a sentirci più spesso la sera, ci proverò anche se ho delle serie impegnate e altre che sono KO dopo la giornata di lavoro.
Nel frattempo Simona ha tentato di chiamarmi e la richiamo.
Siena è in zona rossa e dice che la gente sta “sbroccando“, in effetti questa situazione mette davvero tutti alla prova. Per fortuna lei e il marito Massimo lavorano, Carlotta, la mia nipote virtuale, studia e i genitori di lei sono comunque in salute. Al termine mi dice che lei e la figlia sono un po’ “caprette” che non chiamano mai, mentre io almeno ogni due mesi la chiamo. Le rispondo che so che mo pensano e vogliono bene, le ricordo che ci conosciamo da vent’anni., Da così tanto? facciamo mente locale con un paio di domande “ma avevo il negozio in via Camollia?“, allora era il 1997…se ci sentiamo e vediamo da ventiquattro anni ci vogliamo bene davvero. Ci salutiamo con un abbraccio “telefonico“.
La batterie delle mie cuffie Apple è scarica e rientro persa in mille pensieri non avendo la distrazione della musica.
Messaggio a Dina.
Felicità è una passeggiata in campagna stare al telefono con i miei amici. Oggi sarei dovuta essere in montagna, con il mio mal di schiena che è tornato dopo qualche anno ha deciso altrimenti. Due venerdì che mi viene una cosa tipo colpo della strega grazia la mia lombo-sciatalgia che ho da almeno trent’anni…
Tu come stai?
“Cara Bianca, io zoppico nella mia vita che mi sto costruendo a misura per non farmi del male. Ma casco sempre in qualche tranello. Grazie che ci sei. Un abbraccio.
“
Arrivata a casa, tra i mille pensieri c’è la voglia di mangiare le salamelle, che avrei mangiato se fossi al trekking al rifugio. Senza cambiarmi vado al supermercato dove le avevo prese tempo fa, ma siccome siamo in Lombardia mi faccio venti minuti di auto per raggiungerlo. Come ha detto tempo fa il marito di Simona “voi al Nord avete una diversa concezione delle distanze
“.
Peccato che non ci sono le salamelle, ripiego su delle salsicce arrosto.
Arrivata a casa, in ritardo, mi metto subito il balsamo capelli pre-shampoo che deve agire per almeno quindici minuti, nel mentre metto via la spesa, lavo la parrucca e faccio cacca. Solo che tenta di uscire, ma non esce e rimango bloccata sulla tazza. Che situazione. Proprio non esce, ma mi sento ingombrata. Decido di fare la doccia lo stesso. In bagno ci andrò davvero solo un’ora dopo!
Dopo questa delizia, la salsiccia, mi sdraio sul divano senza riuscire a dormire per davvero.
Fuori c’è un bel sole, anche se l’aria è fresca. Devo andare da qualche parte, ma intorno a casa non ho nessuno a parte le vicine che oggi sono impegnate. Mi viene voglia di prendere la macchina fotografica e andare a fare foto da qualche parte. Lungo il fiume Adda? c’é una discesa ripida con salita al ritorno, per la mia schiena meglio di no. Un giro a Bergamo alta? Tutta in salita, ma la cosa mi tenta parecchio, anche se farla da sola non mi entusiasma.
Andrò da qualche parte qui vicino, alla fine opto per bere un caffè in centro paese e poi una passeggiata a Treviglio, che è piena di gente. Arrivo sotto caso di Mario e lo chiamo chiedendo se ha voglia di fare due passi e due chiacchiere, ops…stava dormendo! Sarà per la prossima volta. Faccio un giretto in centro e torno a casa, il sole è già del colore del tramonto, la primavera è ancora distante un mese almeno.
Prima di uscire ho collaudato il kit pedicure che ho comprato ieri. Nota: il phon è molto bello e potente. E’ la prima volta in vita mia che provo a tagliarmi le unghie con il tronchesino a molla e con la limetta rifinire il tutto. Nonostante il mal di schiena riesco benino. Dopo aver fatto tre volte il pedicure dai cinesi qualcosa ho imparato. 25€ risparmiati.
Invece le unghie delle mani iniziano a ‘spezzarsi‘, sono davvero troppo fragili. Ne accorcio una perché è saltato via lo smalto e la base dell’acrilico che avevamo lasciato sopra per rinforzarle un minimo. Nei prossimi mesi dovrò prendermene cura seriamente, ho visto che anche leggermente lunghe se ho una bella manicure le unghie sono ovalizzate e mi fanno delle mani femminili, quindi non mi serve che siano molto lunghe. Per alcuni mesi mi sono goduta l’emozione delle unghie molto lunghe, ora ho fatto un’altro passo verso una femminilità “normale” senza eccessi.