Sono in ospedale in sala di attesa, sono arrivata presto alle 8:30 , pagato il ticket di 28€, fatto colazione al bar con cappuccino che di questi tempi di ‘zona rossa’ vale da solo il viaggio.
L’infermiere prende i documenti e scrive su un foglio Gerardo (in grande) e Iula (in piccolo), mi chiamerà lui, chissà se mi metterà in imbarazzo?
Fino ad ora le infermiere qui sono sempre state attenti a questa cosa.
Mi chiamerà con un gesto, grande!

Negli ultimi giorni di solitudine ho avuto la mia regressione mensile nel sentirmi meno femminile. Questo isolamento sociale non mi fa per niente bene e a livello inconscio gli altri lo notano, cioè sono io che non trasmetto chi sono davvero. Sabato sera mentre eravamo online Pietro si è lasciato sfuggire un ‘bravo’, stamattina il tizio di colore al parcheggio mi ha chiamata ‘giovane’ al posto di ‘signora’ come dieci giorni orsono.
Quindi davvero qualcosa non va!
Spero che la terapia possa aiutarmi in queste regressioni.
Sono un’ora in attesa, di fronte a me una donna trans già in terapia. La riconosco perché è alta, ha le mani grandi ma è perché è qui soprattutto!
Per non pensarci troppo ho messaggiato con Silvia su tematiche di rifare il sito di Mondo in Scena e commenti sul teatro.
Tocca a me, ma solo per accedere all’altra sala di attesa, entro insieme alla donna trans. L’ho sentita parlare e anche lei, come tutte quelle che non hanno fatto la logopedia ha un tono di voce troppo maschile.
Due ore di attesa, sento l’infermiere parlare e la frase “falli entrare tutti e due”, allora fa due trans insieme per ottimizzare? Siamo entrambe all’inizio della TOS?
Tocca me, seguo da sola il dottore nella stanza, ci sediamo e lui mi chiede se va tutto bene, gli rispondo che ho delle domande da fargli e intanto che compila mi risponde. Vedo che oggi è molto impegnato e ho sentito che è anche in ritardo, per cui in realtà lo vedo meno affabile dell’ultima volta.
Mi dice un qualcosa che non capisco bene, ma è tipo una domanda “se voglio cominciare con gli ormoni”, rispondo di sì, altrimenti cosa sarei lì a fare?
Chiedo se gli esami sono usciti bene, dice di sì senza darmi dettagli, allora gli chiedo se mi darà pillole o altro. Risponde che avrò una pillola è un gel, Chiedo se il gel va messo interno coscia come consigliato da tutte le donne trans che ho conosciuto, mi risponde che va bene o dove voglio.

L’antiandrogeno è da prendere al mattino perché fa fare molta pipì, cavoli già ne faccio parecchia dovrò cercare di bere meno.
Riguardo alle domande se avrò problemi, mi dice di rivolgermi sempre al medico di base. Il problema è che non so ancora la mia nuova dottoressa cosa ne sa dell’argomento, vabbè speriamo bene. Comunque con questa terapia in gel posso smettere in ogni momento, anche da sola.
Mi fa la ricetta dell’anti-androgeno, se ho ben capito sono due scatole e posso prendere in qualsiasi farmacia già con la sua ricetta. Per gli ormoni invece siccome occorre avere un codice fiscale femminile per prenderli dovrò andare dal mio medico di base per farmi fare la ricetta, in ogni caso poi devo pagarlo in farmacia.
Per le analisi, non ho capito quali siano, però mi dà già una ricetta e l’appuntamento per la visita il 23 febbraio 2021 ore 9:30, Per fortuna senza pagare il ticket e andare direttamente da loro, penso digiuno e non fare la pipì come l’ultima volta.
Esco e lo saluto, lui schizza via, è davvero molto impegnato.
L’ultima cosa che ho dimenticato di chiedere, ma non l’avevo messa nei miei appunti accidenti, era di fare una foto agli esami del sangue giusto per verificare il livello di testosterone che avevo e quindi lo scoprirò febbraio. Mi serviva per capire se gli ormoni vegetali hanno fatto un qualche effetto.
Mi viene in mente di andare nella farmacia dell’ospedale a prendere le pillole, ma nella zona dove sono non c’è nessuna farmacia interna, per cui andrò quella Pontirolo, così almeno si abitua ordinare queste cose e devo ricordarmi anche di chiedere per il “Sandrena Gel” quanto tempo ci impiegano a ordinarlo.
Nota finale sul fatto che da qualche giorno io non sono molto femminile, anche il medico nel salutarmi ha sbagliato la grammatica su una frase correggendosi subito, oggi va proprio così male.
Palma “Andra' tutto bene!!!
”
Sono ottimista, ma meglio starci attenti
“tesoro io comunque ti saro' sempre vicina.Ti auguro una splendida giornata
”
Paola G “non devi avere nessun timore la terapia si può sempre interrompere e non è mai definitiva a meno che non ci si dia un taglio li sotto!
”
Avevo letto con alcuni tipi di farmaci, che al momento non ricordo, che interrompendo di botto, si avevano problemi soprattutto sulle emozioni… pianti nella notte senza motivo e altri casini vari…
“ma vah!nessun farmaco usato in italia da sti problemi! Forse solo quella merda dell'Androcur che presa ad alti dosaggi va scalata prima di smetterla del tutto, ma roba che si scala in 2/3 giorni. piuttosto preparati ad entrare nel mondo degli sbalzi di umore! Roba forte all'inizio che poi passa ma di cui quasi sento la mancanza!
”
Sofia “Ciao lula sono davvero felice per te io ho sognato tanto la terapia, sicuramente mi aiuta e dopo 5 mesi qualche minimo risultato si vede, per me è importante ogni pastiglia che prendo non serve a granché ma serve a me per sognare, mi ricordo che eri un po' titubante sulla terapia, è un plus che una persona deve scegliere e non deve essere una forzatura e lo dice una che sta facendo di tutto per passare ad etinil, il farmaco più tossico che ci sia, sono felice che tu abbia fatto la scelta di aldactone e sandrena (i meno tossici), TVTTTB e sei davvero molto importante brava goditi questo nuovo inizio, è solo una parte del nostro viaggio
”
Ilaria
Una donna trans di Napoli mi ha chiesto l’amicizia su Facebook, ci siamo messaggiate E poi abbiamo fatto una telefonata di mezz’ora per conoscerci, perché facevamo prima che scrivere.
Lei è separata in casa, spero a breve di andare abitare da sola e lasciare la moglie. Quindi per ora e donna la sera e nei weekend, mi ha detto che preferisce frequentare solo compagnie femminili sia etero che trans.
Ci siamo scambiate alcune informazioni interessanti sui nostri percorsi reciproci, sul come sentirsi donna, da quanto tempo ci si teneva dentro questa cosa, i rapporti con le donne etero e le loro confidenze che ci raccontano cose mai dette a nessuno.
Chiacchierata interessante e rilassante.

In serata ho fatto il corso di lettura espressiva
E mentre attendevamo che si collegavano gli altri studenti, Stefania mi ha fatto i complimenti per il blog e per il mio impegno di diffondere informazioni. Mi ha detto una cosa che mi ha dato da pensare, va bene che fornisco informazione, ma anche che devo tutelarmi. Nel blog però ho scelto volutamente di essere me stessa e non tenermi dentro le cose.
La prima ora l’abbiamo passata commentando i video che ci aveva chiesto di ascoltare e guardare. Ognuno notato cose leggermente diverse dagli altri, e anche se erano piaciuti o meno ci siamo divisi in maniera sparpagliata su quali relatori elettori erano più bravi più coinvolgenti.
la seconda ora l’abbiamo passata facendo due esercizi interessanti. Il primo era di leggere la stessa frase prima con un tono più basso e la seconda volta con un tono più alto ma non andando in falsetto. Il secondo era di mettere l’accento su parole specifiche in una frase in modo che nella lettura l’ascoltatore percepisca quali sono le cose importanti di una frase che vengono evidenziate nella lettura.
Infatti sabato scorso per le conversazioni avevo fatto un riassunto veloce di copia incolla del testo che dovevamo discutere, ma quando l’ho letto agli altri per fare il riassunto, mi sono trovato in difficoltà perché le frasi sembravano non avere un gran senso.
Quindi è molto importante se possibile riuscire a fare un’analisi del testo che sarà letto.
Abbiamo terminato la lezione venti minuti dopo, io cascavo dal sonno e ho visto nello schermo che molti altri erano le mie stesse condizioni, ma è così interessante che non volevamo mollare.