Sveglia, colazione veloce e via per essere entro le nove a fare l’epilazione. C’è l’altra Valentina che ringrazio perché aveva fatto lei le prenotazioni un mese fa e fortunatamente la riapertura è stata ieri. Un’ora di trattamento con una musica di sottofondo un pò troppo yoga-style che fa venire sonno, meno male che ho un sacco di cosa da raccontare a lei e sentire un pò come le sta andanado. Mi chiede se l’aria condizionata mi da fastidio, lei è dentro una tuta di plastica, le dico di bloccare le alette perché io sono in mutande e non vorrei ammalarmi proprio adesso!
Ieri mi era venuta un mente una cosa e lo dico anche a Valentina, mi sono fatta un sacco di menate sul rendermi presentabile, cercare di essere femminile, truccata, con la parrucca, etc. sentendomi a disagio se non ero ‘perfetta’, ma poi andando da loro mi spogliavo, toglievo tutto e non avevo nessuna paranoia! Lei mi risponde che è felice che lei e l’altra Valentina hanno aiutato Iula a crescere.
Scopro che le trans a Treviglio sono altre quattro, sapevo solo della brasiliana che è sposata con una donna e ha mantenuto il pisello perché ‘le piace giocare’. Questa trans però si è rifatta viso, seno, fianchi…ma ha ancora il pomo di adamo che io non ho più! Nessuna ha saputo ancora spiegarmi perché è successo solo a me.
Al termine dell’epilazione mi rivesto, stabiliamo il prossimo appuntamento tra due mesi e mi spiega bene la faccenda di non prendere il sole. Due settimane prima della seduta e qualche giorno dopo. Se non rispetto questa cosa potrei avere delle brutte macchie sulla pelle. Al momento non so cosa farò da metà Luglio alla prima settimana di Agosto, ma dovrò tenere presente questa cosa, specie se andrò in montagna a fare trekking.
Esco dal negozio e non mi importa più come mi vede la gente, dopo un attimo mi rendo conto che ho la mascherina che copre il viso con poco trucco perché devo curare la pelle questa settimana. Intorno c’è tanta gente, tutti coperti, ma che danno un tocco di normalità alla giornata.
Arrivo all’auto e torno in paese, mi fermo in piazza per andare a ritirare le mascherine dell’Atalanta dalla salumiera (Caterina). Le provo più tardi e sono di stoffa, lavabile 30 volte, leggere e c’é uno spazio davanti alla bocca. Infine il colore blu e nero non é male e si intona con i guanti blu e neri anch’essi. Poi c’è scritto Pontirol in dialetto, quindi in tiratura esclusiva.
Lavoro un paio d’ore, ad un tratto mi messaggia Barbara chiedendomi se voglio fare un picnic al parco, si può fare? Siamo in due, non è assembramento ed è possibile incontrare gli amici.
Affamata parto da casa e per le due sono da lei dopo 40 minuti di viaggio in autostrada con poche auto e tanti camion. Tanto sole per cui indosso in guanti a proteggere l’epilazione alle mani.

Barbara scende con un borsone enorme, per cui andiamo in auto al ‘bosco in città’ per essere più vicini possibile all’ingresso. Lei si siede dietro, come da regole, ma stavolta non ho la sensazione di fare la tassista.
Iniziamo a parlare tra noi, come scritto in precedenza siamo due dinamo che ci ricarichiamo a vicenda, ma mi distraggo per svoltare al parcheggio e devo fare un vialone molto lungo per riuscire a tornare in quel punto. Guadagniamo qualche minuto di viaggio per continuare a parlare.
Barbara è stata l’ultima amica che ho visto di persona prima del lock-down e lo stesso per lei, quindi ci sembrava giusto fossimo le prime a rivedersi dal vivo.
Lei più di me ha bisogno di ritrovare una specie di normalità con i rapporti umani visto che con i colleghi stando in tute blindate, non ha avuto dei veri rapporti e con la figlia ci vive e quindi non è la stessa cosa di un’amicizia. Da parte mia ho sofferto un pochino a stare in solitario, ma sono riuscita a tenermi impegnata soprattutto con la testa, però essere dal vivo con qualcuno mi ha fatto molto bene.
Quando bene a entrambe? Siamo state 5 ore insieme e ci sembra che non si siamo dette nulla, il tempo è davvero volato.

Al parco mi propone di mangiare su dei tavoli se saranno liberi, c’é una specie di cascina ristrutturata con un ampio tetto e due tavoloni in legno. Ne occupiamo uno molto lungo così rimaniamo distanziate, il vento tira lontano e ci sentiamo ancora più sicure. Via le mascherine e inizio del picnic che dura due ore. Non mangiamo così tanto, ma parliamo molto.
Una cosa bella che mi ha detto è che quando siamo insieme non vede Gerardo, ma nemmeno Iula, sono io e basta. Da parte mia devo dire che durante il picnic senza mascherina non avevo molto trucco perché ho messo la crema all’Aloe rinfrescante e poi la protezione solare 50, però non mio sono sentita a disagio nemmeno un istante.

Mettiamo via tutto, alziamo le mascherine e via per una camminata cercando di stare nelle zone d’ombra visto che fa davvero caldo. Da parte mia indosso anche un cappello di paglia e maniche lunghe per evitare il sole visto che mi sono epilata le braccia e schiena stamattina. Tra i vari argomenti le dico che ho studiato i movimenti femminili e come camminano le donne, posizione del piede durante il passo, etc. Forse questa cosa non l’ho mai detta a nessuno, ma ho studiato mesi e fatto pratica per cambiare la mia postura e camminata. Forse sono troppo scientifica nel mio percorso transgender, ma mi piace fare le cose ‘come si deve’ e improvvisare solo poco, quanto basta.
Rientriamo a casa e saliamo perché voglio salutare la figlia, prendiamo l’altro ascensore perché quello ‘piccolo‘ ci può salire una persona alla volta. In casa siamo tutte e tre con la mascherina, saluti senza abbracci, sorrisi negli occhi, ma va bene così.
Io mi siedo su una sdraio sul balcone e lei rimane in casa, così possiamo toglierci la maschere stando abbastanza distanti, ma riuscendoci a guardare negli occhi.
Altre due ore di conversazione interrotte solo da una bevuta di tisana e dalla gatta un paio di volte.
Ripensandoci ho variato molto la mia voce passando da quella di Iula, a quella che è una via di mezzo e in qualche momento anche qualche tono troppo basso, ma 5 ore sono davvero tante. Infatti in un paio di occasioni le è sfuggito un ‘bravo’. Non me la prendo più, anche se il mio allarme interno scatta immediatamente appena succede, più che altro è curioso che inconsciamente si cambi il modo di parlare a seconda del comportamento fisico e vocale dell’interlocutore. Stamattina alla depilazione sono stata un lei finché non sono stata a pancia in sotto e quindi Valentina vedeva solo delle spalle maschili, una parte di me che non potrà cambiare, e anche a lei è scappata qualche grammatica al maschile, per tornare alla Iula quando mi sono girata.
Con Barbara ci salutiamo alle sette, senza abbracciarci, ma con tante paroline dolci e sguardi felici.
Come mi sono sentita? La ‘nuova‘ normalità è comunque un gradito ritorno alla vita sociale, piccoli accorgimenti da prendere e qualche piccola rinuncia.

Mentre sono in autostrada, affamata, decido di fermarmi all’autogrill sulla tangenziale perché l’ultima volta che ho incontrato Barbara mi ero fermata lì e preso l’ultimo cappuccino della stagione. Quindi è simbolico fermarmi, solo che stavolta non servono più al tavolo e mi danno un bicchiere di carta da asporto. Lo bevo al parcheggio, lo stesso cappuccino di allora, ma senza la tazza di ceramica ha un brutto sapore. Questa parte della nuova normalità non mi è piaciuta per niente. Simbolico anche questo.

Riparto e arrivo all’uscita dell’autostrada dove decido di fermarmi al supermercato, vista l’ora tarda dovrebbe esserci poca gente. Mi tolgo le scarpe da tennis, indosso i sandali con la zeppa e entro. Ho ancora un poco di disforia a indossare indumenti unisex o che possono essere maschili, mi sento meglio quando indosso abbigliamento femminile, mi sembra quasi uno ‘spreco’ stare in maglietta, tuta e pantaloncini.
In effetti il posto è quasi deserto. Indosso i guanti, ma decido di usare lo stesso il liquido anti batterico all’ingresso (e lo userò anche all’uscita).
Compro poche cose e vado alla cassa self, ovviamente si inceppa e devo attendere la ragazza che sblocca la cassa. Lei mi chiede di allontanarmi, altra cosa della nuova normalità. Per la signorina sono comunque una donna e questo mio lato normale con i capelli abbastanza lunghi per cui non ci sono dubbi e fraintendimenti mi piace. Tra l’altro con gli estranei mi esce spontaneamente un tono si voce più femminile.
Tornata all’auto ripenso alle similitudini di quando ritornavo da qualche evento e mi fermavo a fare la spesa, ora è meno ‘divertente’, prendi quasi solo le cose che ti servono, ma con un lato positivo che spendi molto meno.
Anche pagare l’autostrada, 2,60€, non mi è sembrato più il furto che provavo di solito. Ho fatto un viaggio abbastanza lungo, ma che è che volato via. Davvero più usiamo l’auto e più soffriamo il tempo e le distanze?
Ieri è stata una specie di prova generale a uscire di casa senza ‘giustificazione‘ e fare l’epilazione del volto, oggi però è stata la prima giornata dove mi sono sentita davvero libera, me stessa e senza problemi.
Il mio treno del viaggio transgender è ripartito!
Paola “Mamma che impegno ci stai mettendo, se penso ai passi, alla voce, al trucco, ai peli.. Mi vengono i brividi! Che tempra la Iula,…
“
Sara/Passiflora « Cara! Che bel racconto, mi ha fatto molto piacere leggerti! Ti pensavo l’altro giorno. Ho una gonna verde militare che mi hanno regalato e che non metto solo perché ne ho altre due. Un po’ troppe! Non so perché ma ho pensato potrebbe piacerti. Te la tengo da parte per la prima occasione in cui ci vediamo
»
Volentieri, sia per la gonna (quando mi regalano qualcosa mi commuovo sempre adesso, ed è bello) che per vederci (se davvero il 18 riaprono i cinema potremo vederci lo spettacolo…quindi non è lontano!
Pamplona « Leggo sempre i tuoi scritti con grande interesse e voglia di scoperta. Brava Iula, bella giornata "quasi nella normalità" (della situazione covid intendo).
a »
Per me peró tu sarai sempre la volpina Paprika.
Mi chiede di te spesso mia nipote, non ti nego che le ho inviato un tuo video. Lei ti adora.
Buonanotte car
L’unico rammarico che ho con tua nipote è non esserci fatte una foto insieme dopo lo spettacolo …salutamela calorosamente.
Margherita « grazie Paprika di questa condivisione! Non vedo l'ora di abbracciarti quando si pot
rà »
Rita « Grande, Iula. Mi hai fatto venire voglia di fare un picnic, ma a due ….e non in mezzo alla folla. Ed anche io trovo meno divertente fare la spesa, anzi preferisco salvare i soldini! Buonanotte e grazie
»
Tania « Beh…forse cambia la tua emozione dentro: resta sempre un furto pagare 2,60€ l'autostrada. Ma tu eri troppo contenta xche ti sentivi libera, che non hai dato peso al furto…
»
Carla « Sei ritornata! Ciao Iula sei molto dolce e anche forte. Questo si sa. Non sapevo che Barbara avesse una figlia. La vostra amicizia è molto bella.
«
Io sono uscita due volte, ma più brevi, dato che io le cose le ho a Milano. Ho visto due amiche, una quella che mi fa i massaggi. Ho preso la metro!
Sei un’eroina xché non dici niente sul male dell’epilazione!
Io faccio sempre un’ora di ginnastica tutti i gg e poi quasi tutti i gg esco x una passeggiata. Ho tanti collegamenti online di vario tipo. Arte, cinema, viaggi, startup e stretching. Questo sabato mi collegherò alle Conversazioni, poi mi iscrivo sul meetup, ma non sono più molto attratta. Vedremo.
Non so proprio cosa farò questa estate, veleggio a vista. Non potendo andare a fare un vero viaggio avrei preso in considerazione la settimana a Ischia a fine luglio con il gruppo di astrologia, lo fanno tutti gli anni ma è molto probabile che quest’anno salterà. Elena era andata due volte.
Sono diventata tutrice di un minore non accompagnato, si chiamano così. È Ervin, albanese, 17 anni. Non ci siamo ancora visti. Ci vediamo online sabato. Un abbraccio.