Arrivata al museo volevo mangiare qualcosa e poi entrare dopo quaranta minuti, ma non sono riuscita a comprare il biglietto online (casino con l’app della banca che non parlava con il loro sito) e alla cassa vendono solo per ingresso immediato, così ho deciso di rimandare la pausa pranzo e sono entrata subito.
La vista all’interno del museo è incredibile: ai lati sono tutte vetrate e al centro è vuoto e sono appesi un sacco di animali imbalsamati che fanno una certa impressione, ma anche una vista della fauna incredibile. Guardando in basso ci sono gli scheletri dei dinosauri (repliche perfette), mentre in alto i volatili.
Come da consiglio della bigliettaia, sono partita dal piano sotterraneo (dinosauri) per poi salire cinque piani, con molta calma. Visitando un museo da sola, si fa più fretta perché non devi aspettare gli altri e ti fermi a guardare solo quello che ti interessa, comunque due ore sono andate.
C’erano gli scheletri di molti dinosauri, con nomi mai sentiti prima, tipici di questa zona quando la pianura padana era un mare e il Trentino non erano montagne così alte, era quasi una pianura piena di dinosauri.
Sospeso nell’aria c’è anche uno scheletro di un dinosauro acquatico (una specie di lontra) lungo almeno 20 metri, impressionante è soprattutto la sua testa con mandibole enormi. Quando alcuni dinosauri acquatici, ancora più grandi e cattivi, si sono estinti, questo mostro è stato il dominatore dei mari del cretaceo per qualche migliaio di anni. Non ho messo la foto perché non rendeva la dimensione di questo scheletro!
Al piano sotterraneo c’è anche una ricostruzione di una foresta del Borneo, con clima controllato e tantissime piante di quella zona. E’ stato bello fare il percorso guidato in mezzo alle piante, adoro camminare nella natura.
Prima di uscire ho fatto una meditazione di due minuti rimanendo in piedi e sentendo questo pezzo di foresta, ma che non era così vivo, l’ho percepito, dato che non ci sono quasi insetti e nessun altro animale.
Mi sono commossa al piano dove parla della sostenibilità ambientale. C’erano alcuni video ed esempi molto toccanti sui problemi di inquinamento. Nel mio piccolo sto cercando di fare in modo di comprare prodotti con meno plastica e generare meno rifiuti in generale, ma ne produco sempre troppi anch’io.
È stato divertente visitare al piano dei giochi invaso dai ragazzini, sono riuscita a farmi la termografia del corpo e giocare con gli specchi deformanti.
È stato interessante vedere, da fuori, i laboratori dei dipendenti e ricercatori del museo che sistemano i materiali da esporre e li catalogano.
All’ultimo piano si parlava delle montagne e c’era anche un pezzo di “finto” ghiacciaio. Il ghiaccio era vero e non si scioglieva.
La visita poteva durare al massimo tre ore, ma l’ho fatta in due, ero da sola. Una volta uscita la pioggia battente era cessata (l’ombrello era rimasto in auto), e con calma ho girato per i vari ristoranti della zona. Alla fine ho scelto un locale dove c’era in offerta un hamburger di Chianina che si è rivelato gustoso e sfizioso, ma la cosa che mi ha stupito è stato il caffè biologico che ho preso alla fine, davvero particolare. Un piccolo gesto per salvare il pianeta, mentre con la carne ne ho fatto uno per la sua distruzione con i gas serra…alla fine ho fatto pari.
Avevo da riempire un’ora e mezza prima di andare all’ospedale per la visita e piovigginava con un leggero vento fresco e a volte freddo.
Il castello del Buon Consiglio è vicino e ho provato a passarci in auto, per dare un’occhiata dall’esterno e domani vedrò se sarà il caso farò la visita guidata al suo interno. Dopo aver visto che il parcheggio al castello era impossibile ho capito che lo sarà anche in ospedale così mi sono diretta lì.