Oggi ho guidato la mia auto e ho percorso 250 km.
E dove sei andata?
Sono andata a Milano e ritornata per due volte.
Sei matta!
Sono rientrata a casa alle 2:30 di notte, ho mangiato un po’ di insalata con la fetta accompagnata da un crostino di pane, per poi schiantarmi a letto a dormire.
Cosa hai fatto mai oggi per stancarti così?
Giornata lunga.
Racconta!
Questa mattina abbiamo ripreso a fare l’allenamento con la danza, che è sempre meno caraibica e più influenzata da tantissimi stili diversi, ma molti dei passi di base sono gli stessi.
Sono arrivata un’ora prima per poter far colazione al bar e mangiare la brioche riempita al momento di ricotta fresca, una delizia che giustifica i quaranta minuti di viaggio. Quando ho finito ho sentito la voce di Francesca che mi chiama da dietro e anche lei oggi è venuta in anticipo, stavolta insieme a un’amica per farle provare questo tipo di lezione.
Dopo venti minuti di chiacchiere siamo salite per fare la lezione. Oggi eravamo tantissime e ce ne erano quattro nuove. Quella arrivata per ultima quando ha visto che ci salutavamo e abbracciavamo tutte, tranne quelle nuove, ha pensato di aver sbagliato locale. Siamo un bel gruppo di belle persone ed è sempre una festa rivederci, specie dopo due mesi di stop e vacanze.
Dopo due mesi che non avevo più fatto danza, pensavo di stancarmi di più, ma invece mi sono divertita un mondo e sia il fisico che il fiato hanno retto veramente bene.
Giuliana “Ti ho vista tutta in rosa e sorridente ballare
”.
Quando ballo non riesco a pensare ad altro ed è bellissimo, sono davvero sul momento.
Tra le novità delle canzoni che abbiamo ballato allenandoci, è arrivata la nuova versione di “Barbie girl” è ho urlato “sono io, è la mia canzone
”, qualcuna ha proposto che facessi io questa parte di lezione dato che ero vestita tutta di rosa con la nuova tutina. Meglio di no, non sono ancora così brava da insegnare.
L’altra canzone era Footloose che mi ha acceso un ricordo di due anni fa quando ho fatto il workshop di Tip Tap, questa canzone era la coreografia finale (apri articolo dl blog). L’altra lampadina è che questa è una delle canzoni che ascoltavo quando avevo vent’anni e quindi mi accende dentro qualcosa che non so definire, una voglia incredibile di ballare e all’epoca non potevo. Potevi ballare le coreografie se eri gay e io non lo ero, quindi si faceva finta di nulla e non si faceva nulla.
Finita la lezione, molto sudate, con il gruppo delle irriducibili siamo scese al bar di sotto a bere un caffè. Era appena arrivata una delle ragazze che per qualche mese non potrà ballare: è diventata mamma e ha portato il piccolo Tommaso di due settimane, un amore. Gli ormoni mi hanno fatto schiudere il cuore e quando vedo quei piccoletti sento qualcosa dentro, un istinto di maternità.
Qui ho una piccola riflessione su come stare insieme altre persone. L’altro giorno sono andata alla cena con i miei amici programmatori degli anni ’90, una cena tra maschi, anche se io al femminile, è stata una serata molto “nerd”. Ero stata bene, ma non completamente serena, Oggi al bar invece, erano chiacchiere di donne e mi sono sentita molto più a mio agio, nonostante alcune parlassero dei figli, argomento a me ignoto come esperienza. La mia vita è andata com’è andata, ma quando le altre ne parlano mi sento come fossi stata fuori dal mondo e forse lo ero.
In serata, una nuova amica che si chiama Valentina, quando siamo state in disparte dalla discoteca a fare due passi tranquillità nel parco, mi ha chiesto “Sei stata sposata?”
Questa è l’altra cosa che mi fa sentire poco a mio agio. Non so mai cosa rispondere. Di solito rispondo “No mai, sempre single.”, dal modo in cui l’ho detto ha capito che era meglio non insistere. Lei non sa che sono una donna trans e per me questa sera è stato un grande successo.
Ho terminato l’allenamento con danza e sono ritornata a casa dove ho fatto una doccia, mangiato della pasta, e infine ho dormito un’ora. Il programma della giornata era quello di andare insieme alle mie amiche di meditazione, per partecipare a un party/raduno chiamato “Il giardino dei Visionari” che c’è questa sera a Milano.
“Un party visionario, un luogo per viaggiatori e sognatori, per connettersi con la musica e vedere oltre.Yoga, Meditazione d’apertura, Breathwork, Smudging ceremony,Make-up (fino alle 22:00), Tarot reading, Aromaterapia, Scalp massage, Live djembe, Live performances, Dj set.Dj Guest: Restless, Etna, Vite, Special Guest. Chiudi gli occhi e abbandonati al ritmo.
“
Curioso che non ne avevo mai sentito parlare.
Loro ci sono già state lo scorso anno e qualche dritta per fortuna l’hanno data.
Ho impiegato quaranta minuti con sei cambi di abito a decidere cosa indossare. Questa specie di “comunità di persone” viene definita “Boho stile” che è un misto tra il gitano e l’indiano (leggi articolo online). L’ideale sarebbe stato di indossare la mia “Magic Skirt” che ho comprato luglio, anzi fatto regalare a mia sorella per il compleanno. Dopo alcuni tentativi a indossarla e guardando dei video su YouTube, indossarla con quindici combinazioni diverse non è poi così semplice, sentivo molto caldo e ho capito che non era il caso di indossarla. Prima o poi riuscirò a trovare l’occasione giusta per indossarla. Con gli altri abiti non riuscivo a trovare la combinazione tra il sopra e la gonna, non ho niente da mettermi! Non è una battuta, per una donna ogni volta sembra vero nonostante l’armadio che trabocca di abiti. Alla fine ho scelto di indossare il vestito verde con le spalline che ho messo l’ultima volta un anno fa.
Volevo anche indossare la mia parrucca di capelli veri, ma dopo averla messa e vista allo specchio ho capito che non fa più tanta la differenza con i miei capelli veri. L’idea era di ringiovanirmi e uniformarmi con le altre sette ragazze del gruppo che sono tutte sotto i 36 anni di età.
Valentina “…hai l’età di mia mamma, ma ti davo almeno 10 anni di meno, li porti molto bene
”
Anche questa volta mi sono sentita un po’ zia, ma di meno perché abbiamo degli interessi comuni.
Come borsa ne ho scelta una molto morbida che avrei potuto metterla come una specie di zaino mentre ballavo. Ci ho provato sul tardi, ma non era poi così comoda e gli oggetti al suo interno rimbalzavano da tutte le parti. Per ovviare al dove mettere le borse, siamo sempre in un parco, abbiamo scelto un angolino vicino alla consolle del dj e messo a terra le borse con sopra i tappetini per yoga a nasconderle.
Essendo quella che abita più lontano, sono passata a caricare altre tre ragazze per poi incontrarci con le altre appena fuori dall’autostrada di Cambiago.
Pensavo di seguire l’altra macchina, ma si è intromessa tra di noi un’auto con un piccolo rimorchio che mi oscurava la vista. Già alla prima rotonda non ho capito dove avevano girato e ci siamo perse di vista. Siamo arrivate separatamente dopo una consulta telefonica.
Avevo messo sulla mappa del navigatore come destinazione un parcheggio “a due minuti a piedi dal parco”, scoprendo quando siamo arrivate che in mezzo c’era la ferrovia e nessun sottopasso per attraversarla!. Abbiamo fatto quasi un chilometro per girarci intorno e abbiamo trovato un posto auto dove parcheggiare a soli cento metri dal ponte che attraversa il naviglio e conduce al parco. Di fronte al parcheggio c’era una panetteria e caffetteria.
Ci siamo bevute un caffè mangiando insieme un piccolo pasticcino. Abbiamo visto che faceva anche dei panini e memore dell’esperienza dell’anno scorso, qualcuna ha lanciato l’idea di farsi fare i panini lì. All’interno del parco dove c’è la festa ci sono prezzi proibitivi e di qualità scarsa. Mi sono fatta fare un panino con prosciutto crudo e più tardi ho scoperto che ce n’era dentro almeno 80 grammi, contro le due fettine che avrei trovato nel panino della festa. Me la sono cavata con cinque euro di spese.
Quanto erano alti prezzi?
Alcune ragazze acquistato qualcosa da bere, dopo aver fatto una coda di almeno venti minuti e hanno speso 16€ per un bicchiere di plastica con uno spritz e due bottigliette d’acqua! L’ingresso al party è gratuito, ma non giustifica dei prezzi così assurdi per rientrare nelle spese.
La festa era composta da un tendone, zona bar, alcune bancarelle e dei tavolini dove alcuni professionisti avevano una fila già dalle 18:30 abbastanza lunga, che alle ore 22:00 hanno smesso dicendo che non potevano evadere la fila rimasta di circa trenta persone ognuno. C’era quella che faceva i massaggi al cuoio capelluto, il lettore di tarocchi, due tizie che ti dipingevano dei simboli tribali sul viso. Questi me li sono dipinti da casa usando dei pastelli a cera per le feste dei bambini e per fortuna hanno resistito quasi tutta la sera senza spargere colore.
Arrivate sul posto ci siamo messe in prima fila, stendendo i tappetini per yoga e aspettando quindici minuti che iniziasse la meditazione di gruppo. Nel frattempo abbiamo fatto una purificazione di gruppo abbracciandoci in cerchio.
In questa prima fase del party eravamo quasi un centinaio di persone, quasi tutte donne.
La tizia che ci ha fatto fare la meditazione guidata, aveva un microfono e dopo un primo rilassamento volto a sentire il proprio respiro ha iniziato a darci delle suggestioni. Ero molto concentrata sul mio respiro e come mi è successo altre volte, le suggestioni per me avevano poco significato, però sono andata comunque da qualche altra parte con la mente.
La parte finale mi ha dato da pensare, dovevo ripetermi per tre volte parola in lingua indù per ringraziarmi di esistere e focalizzandomi su qualcosa per diventare una persona migliore, magari facendo una qualche attività rimandata per troppo tempo. Con la mia transizione ogni giorno mi impegno a essere una persona migliore ed evolvermi nella mia femminilità. Quando ci ha detto che con i nostri tempi, potevamo tornare nel mondo reale e riaprire gli occhi, mi sono resa conto che avevo ricominciato a sentire tutti i suoni che erano attorno a me: parole, vociare distanti, il treno che passava. Durante la meditazione, a parte la voce che ci guidava, non ho sentito nessun suono, ero isolata da tutto.
Senza volerlo questa serata è stata anche un mettere alla prova il mio essere donna senza cercare di fare dei movimenti più aggraziati (forse qualcosina l’ho messa nel ballare osservando le altre), senza cercare di controllare la voce, senza “fingere”.
Metà delle ragazze sanno che sono una donna trans perché l’ho detto scorso gennaio a fine meditazione, ma alle altre quattro non ho detto niente e non occorreva dirlo. Nessuna ha immaginato questa cosa e lo stesso con alcune persone con cui ho interagito durante il party.
Mi chiedo spesso cosa vedono di me gli altri, quali movimenti e quale voce. Guardarmi le fotografie e nei video è molto interessante per farmi capire gli enormi progressi che sto facendo a raggiungere una mia idea di femminilità.
Terminata la meditazione è arrivata una tipa per farci fare del movimento con esercizi per risvegliare i muscoli che erano rimasti fermi mezz’ora. All’inizio ci diceva più o meno cosa fare, ma in seguito dava solo dei comandi generici lasciando ognuno libero di muoversi come meglio credeva. Siamo partiti con fare piccoli movimenti al suolo per poi alzarci e muoversi nello spazio, il tutto a piedi nudi e camminando sul cemento. Alla fine avevo le piante dei piedi bianche e quando ho rimesso i piedi sul tappetino, senza pensarci, ho lasciato l’impronta del mio piede, credo che sia molto femminile.
È stato interessante muoversi nello spazio e guardare negli occhi le altre persone, io sorridevo sempre e molte hanno ricambiato. Avevo fatto questo esercizi nei corsi di teatro, ma li è un ambiente protetto in un certo senso ti apri con le altre persone, qui invece erano tutti degli sconosciuti.
Ogni tanto ci fermavamo sul posto e poi si ripartiva dando priorità di movimento al braccio destro, al petto, alle gambe e dovevamo fare dei passi molto ampi e quando abbiamo fatto quelli in squat, ho sentito qualcosa che non andava in me, ho avuto la sensazione di essere un guerriero primitivo con la gonna, forse era solo la postura che mi ha ricordato questa cosa.
Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è stato fare tutte queste attività con un bell’abito femminile e la gonna che svolazzava, ero completamente a mio agio senza nessuna traccia di auto-transfobia e pensieri sul mio “passare per donna”, ero davvero sul momento per quasi tutta la sera.
A proposito del “qui e ora” parlando più tardi con Valentina, lei sta facendo questo percorso di meditazione e yoga per riprendersi da un attacco di panico che ha avuto come subacquea a venti metri sotto il mare, una cosa davvero tosta. Ora sta cercando di capire e di cercare di “stare sul momento””. Tra gli esempi che le ho fatto, senza specificare che ero maschio, single e parecchio sfigato, quando andavo in vacanza la mia mente era altrove e pensavo a quello che avrei fatto dopo, magari dove cenare, finita la visita museo cosa fare. Non mi godevo nulla sul momento. Lo stesso è successo nella sua ultima vacanza, che ha fatto per la prima da sola, la testa era sempre altrove.
Sto notando una forma di risveglio da parte di tutte queste donne che conosco, si sono separate/divorziate, cresciuto i loro figli nonostante le difficoltà e stanno cercando di ricostruirsi una vita soprattutto dando più peso a se stesse e non dedicandosi più al maschio di turno che le ha tutte deluse.
Terminato l’esercizio di movimento il DJ ha iniziato a mettere una musica più da discoteca, ma non c’era quasi nessuno a ballare oltre a noi. Qui mi sono divertita a utilizzare le varie tecniche e passi di danza che ho imparato. C’era anche un tizio a torso nudo, e mi sono messa di fronte a lui copiando i suoi movimenti, spesso ci guardavamo negli occhi come complici di qualcosa condiviso. Terminato il brano l’ho ringraziato alla maniera indiana, unendo le mani, ha sorriso e ha voluto abbracciarmi. Mi sembrato una cosa veramente naturale e spontanea. Qualche minuto dopo ho scoperto che era gay quando è arrivato un suo compagno che gli ha dato un abbraccio e bacio. Aveva un bel fisico, era molto giovane.
Ho fatto questa cosa per istinto e ripensandoci anche con una piccola sicurezza del mio essere fisicamente maschile, che mi rende meno soggetta al sopruso altrui, almeno quello fisico.
Il resto delle tre ore della serata sono state interessanti, ma mi hanno colpito meno. Abbiamo creato un piccolo accampamento di sedie nel prato chiacchierato un po’, abbiamo ballato la musica che diventava sempre più techno e sul tardi credo che per almeno mezz’ora il DJ abbia messo la stessa base ritmata aggiungendo di volta in volta degli effetti e delle voci, una noia. La pista si era riempita a tal punto che potevi solo ballare sul posto con piccoli movimenti. Dall’ultima festa ho imparato a fare questi piccoli movimenti e conservare le energie, ma non mi diverto affatto, la trovo una cosa insensata.
Oggi è stata una giornata piena di emozioni e tanto fisica.
Ho fatto un giro intorno al parco con Valentina e ci siamo conosciute molto meglio, siamo andate a vedere i venditori di gioielli di collane. Lei ha provato un girocollo che non avevo mai visto, quando me lo ha mostrato ho visto un ferro di cavallo in acciaio, senza capire cosa serviva. Quando lo ha indossato intorno al collo ho capito cos’era e le stava anche molto bene. Rispetto al bar i prezzi erano ‘bassi’ e uno di questi oggetti costava 30€.
L’ultima ora è stata un trascinarsi a non fare nulla e aspettare la mezzanotte. Ero molto stanca, ho smesso di ballare, ma ovviamente le ragazze più giovani avevano l’energia infinita, anche se non capisco il divertimento di muoversi rimanendo sul posto, sottopalco e di fronte alla cassa che ti spacca i timpani. Sono davvero una zia?
Ho notato che quasi tutti questi che ballavano sul posto, non erano le stesse persone con cui avevamo fatto gli esercizi d’apertura, questi erano più “animali da discoteca” e da serata milanese. Mi sono divertita osservando i volti e movimenti sia degli uomini che le donne. Ho notato anche molti uomini soli che mi guardavano, ma non come donna trans, pensavano a me come una preda. Forse non sono poi così male anche esteticamente, anche se questo non è il genere di uomo che mi attrae.
Alcune ragazze erano stanchissime, uno aveva fatto tre ore di yoga al mattino. Eravamo sedute sulla panchina guardando il cellulare con gli occhi che si chiudevano e alcune hanno proprio dormito con la testa sulla spalla della vicina. Mi ha ricordato di quando andavo le feste al maschile e siccome mi limitavo (senza saperlo) non mi divertivo mai. Ricordo solo che stavo in un angolino contando il tempo che non passava mai, perché la serata finisce e mi accompagnassero a casa.
Il problema era che avrei dovuto riaccompagnare a casa una delle ragazze che avevo preso all’andata e quindi non potevo andar via prima. Qualcuna aveva detto che essendo un parco avrebbero dovuto smettere di suonare a mezzanotte, peccato che alle 12:15 continuavano imperterriti con la stessa musica identica che non mi sembrava più così ballabile, solo un disturbo.
Finalmente sono riuscita a parlare con le ragazze sottopalco e questa mi dice che torna a casa accompagnata dall’altra auto, così ci salutiamo e ci avviamo verso l’auto. Una delle ragazze dell’altra auto la devo accompagnare io perché lei dice che è di strada, in effetti era vero, ma quei quindici minuti di macchina quando sei stanca morta mi hanno stancato più che tutto il viaggio in tangenziale passando nei paesini e affrontando le rotonde.
Mentre andavamo via abbiamo sentito che hanno smesso di suonare, noi comunque eravamo già quasi arrivate alla mia auto.Mi sono tolta i sandali e indossato le scarpe da tennis per avere più sicurezza a guidare, questa è una cosa molto importante.Il viaggio è stato molto lungo perché ho dovuto attraversare la città dall’altro lato rispetto all’andata e poi preso l’autostrada che al ritorno è costata 2,4€ contro i 1,9€, misteri dei caselli.
L’ultimo tratto di strada ero sola con fianco questa splendida donna di origini marocchine, che è nata in Italia. Anche lei ha una storia di separazione e ha due figli molto grandi, non si direbbe che ha 36 anni.
Non so come, ma ci siamo messe a parlare di spiritualità, reincarnazione e temi olistici. Ha concordato con me sul fatto che quando nelle religioni ti impongono i dogmi è perché c’è la mano dell’uomo e qualcuno vuole avere il controllo citando spesso delle cose che sui libri sacri non sono scritti, approfittando che non tutti sono in grado di leggere e capire i testi antichi.
E’ stato molto interessante scambiarsi queste opinioni, non sono argomenti che di solito si affrontano e mi hanno aiutata a non dormire mentre guidavo.
Dopo aver atteso che entrasse nel portone, non si era portata le chiavi di casa e sperava che uno dei figli fosse ancora sveglio. Mi ero offerta di darle un divano a casa se non riusciva a entrare in casa, ma per fortuna è andato tutto bene. Sono riuscita ad arrivare a casa sana e salva, anzi stanca e salva dove invece mi sono schiantata sul letto addormentandomi sul colpo. È stata una giornata davvero piena di tutto, una di quelle cose che non facevo più di novanta giorni.
Sono riuscita a dormire sette ore e poi mi sono alzata quasi alle 10:00. Ero un po’ intorbidita e avevo una voglia comunque di muovermi. Ho fatto una camminata lungo il fiume Adda, facendo un percorso in parte mai camminato. Ero poco sul momento perché ho dettato il blog e mentre il fisico assaporava la natura, la mia testa ha rivissuto la giornata di ieri, ma in questo caso valeva la pena riordinare le emozioni della giornata.