Andiamo a vedere una mostra gratuita in piazza Duomo, l’appuntamento è alla farmacia…
Mentre attendevo in piazza Duomo, mi si è avvicinata una signora di colore che aveva dei libri in mano. Mi ha salutata e ho risposto, poi mi ha ringraziato che le parlo, la maggior parte delle persone fa finta di non vederla. Mi racconta che viene dal Senegal e che ha bisogno di aiuto. Sul suo volto si vede anche una piccola cicatrice e segni che non passa una vita facile. Le mostro una fotografia di me la sera prima a cena da Enrico con una ragazza del Senegal. Lei chiede il nome della ragazza e poi il mio, ‘Iula che bel nome’. La voglio aiutare nel mio piccolo, di solito non do’mai soldi a persone in giro. Scelgo un libro per bambini, così lo regalerò alla mia nipotina. Il libro costa 7€ ma le do’ un dieci. Mi ringrazia e va via nella folla in piazza. Penso che mi sarebbe piaciuto farci un selfie, ma forse non era il caso, conserverò comunque dentro di me il ricordo di lei che non ricordo nemmeno il nome, ma lei si ricorderà il mio?
Più tardi scopro che le farmacie sono due e che Marina mi attendeva in quell’altra. Dopo 20 minuti al freddo in attesa nella fila riusciamo a entrare. Con noi c’è anche Elena, Vered e Ian che mi vede per la prima volta.
La mostra è interessante, ma piccolina. Ad un tratto nel corridoio arriva una tipa vestita come una bambola del 700. Fa delle giravolte, si ferma riparte…ha una gonna lunga fino al pavimento e sembra che sia su dei pattini…il movimento è irreale…invece è una brava ballerina.
Poi si siede davanti a uno specchio e nell’immagine dello specchio ha i capelli in fiamme!
Infine c’è un film da vedere…con Elena ci sediamo, gli altri li abbiamo persi di vista. Le immagini si susseguono ed è un bombardamento visivo incredibile. La creatività espressa è pazzesca: i colori, gli abiti, i balli, la musica. Ad un certo punto inizio a piangere di gioa tanto sono emozionanti. Più che altri piango perché da giovane avrei voluto fare grafica e illustrazione, ma la vita mi ha portata altrove. Quello che vedo mi ispira su come vorrei essere adesso e penso che mi muoverò in una direzione creativa.
Mi asciugo le lacrime sperando di non distruggere il trucco.
Usciamo e in Piazza c’è una quantità di persone assurda. Andiamo in una bar e poi in un altro visto che nel prima c’erano solo posti all’esterno con stufetta.
I prezzi non sono bassi, è una Bakery house all’americana, comunque è al caldo. Racconto a Ian di me e le altre portano il loro supporto. Una delle cose interessanti che ha detto Ian è che abbiamo tanti modelli di persone, maschio, femmina, gay, etc. In ognuno ci sono delle cosa da fare e da non fare, abiti da indossare, colori proibiti. Secondo lui dovremmo essere davvero liberi di esprimerci come ci sentiamo, senza l’obbligo di aderire a un modello comportamentale. E’ curioso che Gerardo rifiuta il modello maschio-bravo-bambino per aspirare ad un altro modello, quello di donna con le cos relative. Penso che Iula abbia molte più possibilità di espressione di Gerardo. Anche se come Gerardo ci provassi (e forse ci ho provato, ma non ricordo) molte cose sarebbero comunque limitanti e la mia curiosità ha subito un duro colpo. So che ci saranno limiti anche per Iula, ma la mia voglia di cambiare, scoprire sempre qualcosa di nuovo, la curiosità, il conoscere persone interessanti potrà portarmi avanti oltre molti di questi ‘limiti’ imposti dalla società in cui viviamo.
Usciamo e raggiungiamo la metro, sono a braccetto con Elena che mi confida alcune cose su un tipo che vedrà in serata. I miei sentimenti sono misti, da un lato sono felice di esserle amica , dall’altro c’è ancora un pezzetto di Gerardo che è dispiaciuto perché a lui nessuna donna è mai stata interessata a quel modo. Comunque sono Iula e devo godermi quello che sono adesso che non è poco rispetto a prima. Alla fine ci salutiamo facendoci gli auguri per il nuovo anni. In metropolitana rimango sola con Ian, mi dice che vede che sono “viva”. Quando devo scendere saluti, abbraccio e bacio sulle guance. Mi sento davvero viva e davvero me, anche se per poco oggi.
Mentre mi avvio all’auto penso alla serata dove mi presenterò agli amici “storici”, invece mi arrivano dei messaggi dove chiedono di vedermi ancora come Gerardo…il mio animo me risente molto, avevo anche scritto che ci tenevo molto, ma sembra che per loro lo shock ci sia stato.
Gruppo Cineastici “Dino ci sei?
“"Dipende dal fatto se in questo momento è il Dino
“,
“Non sono il Dino, rientro adesso da milano…volete vedermi come sono adesso? (Io ci terrei molto).”
“Dino forse è meglio che andiamo per gradi e che prima ci racconti… ci sei al cinema? Le sorprese un filino per volta. Il tempo di adattarci. Poi preferiremmo vedere il Dino un'ultima volta , prima che si estingua
“
“Ok va bene…salutiamo il Dino per il 2019…”
Arrivo a casa, mi strucco e cambio cercando di tornare Gerardo. Non ci riesco completamente. Vado al cinema e mi torna la gastrite, pensandoci bene Iula non ce l’ha mai! Quindi forse è guarita la ferita fisica, ma non quella nervosa.
Sono leggermente triste per questa cosa, ma va bene che devo avere molta pazienza. Il problema sono i cambi di personalità, quando sono per tanto tempo Iula tornando Gerardo mi sembra di rinunciare ai progressi. Tra l’altro andare a vedere il film Pinocchio mi interessa poco, comunque è meglio di un film di azione e sparatorie. In realtà non so se al momento sono Gerardo, tra venti minuti esco. Ero un pò Iula e un poco Gerardo. Ho parlato in modo franco e libero per la prima volta. Loro hanno ascoltato e spero capito, non mi hanno guardato come ‘un mostro’, hanno detto che pensavano di conoscermi completamente. Forse erano rimasti alla mia immagine di 15 anni fa quando facevamo insieme giochi di ruolo e di carte Magic. Da quell’epoca ci siamo visti poche volte all’anno e non ho mai raccontato bene le mie nuove amicizie, i trekking, il teatro (infatti non erano venuti allo spettacolo). Ora siamo mondi che si allontanano, ma non voglio troncare i rapporti oppure perderli.
Dina “Mi devo vedere con i “vecchi amici” che hanno detto che devono abituarsi all’idea e che vogliono salutare Gerardo…beh nel “tornare” Gerardo mi è venuto il senso di vuoto (da gastrite nervosa) al petto…un’ora fa in viaggio stavo benissimo! Un’altra cosa significativa! “
“I vecchi amici credo siano degli idioti - con tutto il rispetto per l’umanità. Devi rifiutarti, Iula!
”
“È andata bene, volevamo commentare “la bomba” che gli ho tirato…e che pensavano di conoscermi (uno da 45 anni).,.il prossimo anno ci sarà solo Iula.”