Questa sera dovrei fare la video call con il chirurgo del centro a Madrid dove mi opererò di vagino plastica, a fine settembre. Mi avevano scritto via e-mail che parlerò con una tale signor Gonzalo, che però un’amica che si è operata, ha detto che è il contabile. Per fortuna ho parlato con il Dottor Jesus Llago in persona, ma al mattino non sapevo se parla Inglese (lo parla).
Per precauzione, mi ero preparata varie pagine con le domande e le ho stampate su carta in tre lingue: italiano, inglese, spagnolo. Il difficile magari sarà di comprendere le risposte.
Sensazioni e pensieri del mattino
Sono leggermente nervosa e non so bene il motivo. Forse è il fatto che una volta che parlerò con il chirurgo, renderà più reale questo mio desiderio di operarmi, che per il momento è stato abbastanza astratto, sì è svolto tramite e-mail e un bonifico.
Ieri, sul gruppo Facebook di noi transgender, ho letto di una che si è operata lì due anni fa e ha avuto dei problemi, ed era molto incavolata. Oggi, invece, ho letto il messaggio di due donne trans che si sono appena operate e sono soddisfatte. Le mie due amiche operate lo scorso anno sono felici ed è andato tutto bene.
Purtroppo se andrà tutto bene è una cosa soggettiva e il corpo di ognuna può reagire in modo diverso, nonostante bravura ed esperienza del chirurgo.
Una tipa, quando si è risvegliata dopo l’operazione, ha avuto un attacco di panico e per dieci giorni non riusciva a dormire. Tutto questo nonostante il desiderio di voler completare il proprio percorso di affermazione di genere. In effetti non riesco a immaginare come potrò reagire al risveglio, anche se mi reputo una persona molto stabile psicologicamente, sarà comunque un grande passo.
Per fortuna nel gruppo, quando si raccontano, indicano anche le cose negative e soprattutto il fatto che nell’ospedale di Madrid, le infermiere parlano sullo spagnolo e sembrano abbastanza indisponenti, per questo sto studiando la lingua spagnola, almeno per riuscire a comunicare con loro.
L’attesa è la costante di un percorso che è iniziato sei anni fa, e ogni cosa ha richiesto mesi e anni per essere raggiunta. Speravo di riuscire a operarmi prima, ma devo attendere ancora cinque mesi e rispetto alle altre attese, questa è una cosa molto più importante e dove non si può tornare indietro. Ci ho pensato per bene in questi anni e la voglio fare.

Sensazioni e pensieri durante e dopo
Oggi è stata una giornata lavorativamente stancante: martedì prossimo verrà un cliente, dovevo terminare di fare i test e segnalare le modifiche al programmatore esterno. Sono arrivata a sera stanca morta. Con lo smart working si lavora molto di più (poi da ieri ho anche un Mac nuovo che è fantastico con schermo super e tastiera super morbida. Problema? Lavoro meglio, ma anche di più…).
Nella pausa pranzo avevo scritto alla clinica una e-mail, indicando i miei contatti per fare la video call con il chirurgo. Ritardando avevo il timore che se ne fossero dimenticati, alla mail non avevo ricevuto risposta.
Per fortuna ha chiamato, anche se dopo 50 minuti, mi avevano detto che poteva essere più tardi e mi ha comunque colto di sorpresa: è stata una chiamata con video con WhatsApp.
Sono andata nella cameretta, dove tenevo i fogli stampati e all’inizio non riuscivo a capire bene quello che diceva in inglese.
All’inizio non mi usciva la voce e credo di essermi anche emozionata, nonostante parlo bene l’inglese, ho impiegato più di un attimo a mettermi in pista e centrata. L’ultima volta che oggi ho parlato con qualcuno è stata stamattina alle ore 8:00 e quindi anche la voce non era allenata per parlare con qualcuno.
Mi ha chiesto come mai volevo fare la “vagino plastica di base” e non la peritoneale che offre profondità migliore e condizioni migliori. Gli ho semplicemente detto che non ho i soldi per farla. Sono 4000 € in più e non è poco, inoltre non sono sicura che il mio fisico di sessantenne riesca a sopportare nove ore di operazione chirurgica. Forse chiederei troppo al mio fisico, mentre quella base dura solo quattro ore. Inoltre, sempre per via dell’età, non mi interessa quanto sesso potrò fare, la sessualità sarà tutta da scoprire e soprattutto riuscirò a trovare un uomo decente, over 50?
Poi mi sono ripresa e ho affrontato meglio la conversazione e ho posto una serie di domande, cercando velocemente tra quelle stampate.
Mi ha fatto un ottima impressione e ha risposto a tutte le mie domande e soprattutto quella che mi premeva di più: “possono fornirmi un aiuto per quando sarò nell’appartamento dopo che lascerò l’ospedale?”
Mi ha dato alcune opzioni (con infermiere, etc.), e gli ho risposto che mi interessa solo una persona che venga nell’appartamento a vedere se sto bene e nel caso esca a comprarmi qualcosa. Per fortuna possono fornirmi questo tipo di aiuto, approfondirò la richiesta a metà settembre.
Le mie due amiche, operate lo scorso anno, mi hanno detto di prendere i fermenti lattici la settimana prima dell’operazione e per la settimana dopo di seguire una dieta in modo da fare la cacca liquida, ma avevo il dubbio se dovessi stare a dieta o mangiare leggero il giorno prima dell’operazione, ma mi ha detto che non ci sono problemi.
Non ci sono problemi nemmeno con i peli rimasti nel pene. Ho eliminato tutti quelli di colore nero, ma per quelli di colore chiaro il laser non funziona. Mi ha risposto che succede spesso e li elimina con un bisturi elettrico durante l’anestesia.
Per i pannoloni assorbenti, ci saranno delle perdite per vari giorni di liquido e di sangue, mi ha detto di prenderli al supermercato che costano molto meno di quelli in farmacia.
Mi daranno un numero di telefono per emergenze, nel caso di perdite o problemi gravi e un numero WhatsApp per porre delle domande non urgenti.
Ho anche chiesto dove devo andare il giorno prima per fare la visita e gli esami di controllo, entro all’ospedale nella porta a destra e lì c’è il reparto “Emergency Admittance”, e devo solo dire che sono lì per quel motivo.
Mi sono accorta adesso che non gli ho chiesto, il giorno dell’operazione, in quale reparto andare, mi devo segnare di chiedere questa cosa a settembre.
Alessia “Te lo diranno loro tesoro il giorno prima
”
Non avevo altre domande e gli ho detto che la maggior parte delle risposte le ho avute da Roberta e Alessia, che si sono operate lo scorso anno; lui ha sorriso al ricordo.

Adesso mi sento rincuorata e sollevata, sia di spirito che di fisico.
Non sono riuscita a restare in casa dopo la videocall, sono andata a fare una camminata in paese anche se è tardi, il sole sta tramontando. La stanchezza della giornata lavorativa è stata sostituita dall’adrenalina e non riuscivo a stare ferma.
Le mie paure di questa mattina si sono dissolte, l’operazione si sta facendo una cosa vera.
Il prossimo passo è quello di comprare una valigia da stiva, un lucchetto, pannoloni assorbenti e alcune cose da portare dall’Italia.
Alessia “È qualcosa di stupendo tesoro. E mi raccomando quando sei lì stai tranquilla.
”
Io ho realizzato poco prima! La mattina stessa. Poi una volta tornata in camera è stato qualcosa di bellissimo
Elena R.”Coraggiosa Bianca sarai in tutte le nostre meditazioni. Promesso
”
Francesca N.”Penso sia un’emozione incommensurabile Bianca, si chiude il cerchio e si apre il mondo
”
Alessandra C.”Mamma che emozione Bianca
”