Finalmente è arrivato un po’ di caldo e posso iniziare a tornare a indossare abiti femminili. Ieri sono andata a lavorare in presenza a Milano: mi sono vestita carina e ho anche indossato la parrucca. Mi avevano detto che sarebbe venuto un nuovo social media manager a girare delle scenette, e mi hanno chiesto se volevo partecipare. La parrucca mi serviva per apparire più femminile nei video.
Per praticità ho fatto una coda di cavallo, e quando sono arrivata al bar per fare colazione con il capo, pensavo che notasse la parrucca, cosa che invece non ha fatto — e neppure il mio collega, arrivato poco dopo. Gli uomini, in generale, non si accorgono di una nuova pettinatura, ma in questo caso speravo che lo notassero. Le colleghe invece sì. Probabilmente, adesso, il mio volto è molto simile anche quando indosso la parrucca, e questa è una cosa buona.
Riguardo alle scenette, che saranno delle mini pubblicità sui social, ho interpretato una donna in crisi che pensa ai suoi vestiti, un’altra che fa acquisti con leggerezza, e infine una che è uscita con un nuovo ragazzo. Sono curiosa di vedere il risultato finale.

Nel frattempo mi hanno scritto informandomi che il libro dedicato alla legge che regola la transizione di genere è in corso di pubblicazione. Mi hanno scritto di indicare l’indirizzo per spedirmene una copia: sono 342 pagine, e io sono finita a pagina 303, nella sezione “SEZIONE II COMUNICAZIONI”. Speravo di essere nelle prime pagine, dato che il pezzo che ho scritto raccontava la storia di questa legge e delle sue modifiche. L’editore ha ritenuto opportuno mettermi in coda. Comunque, l’importante è essere presente nell’opera — credo come unica persona trans che ha partecipato alla stesura del libro.
Diana N.”Ho finito di leggere il tuo libro. È trascinante!
”
A proposito di scrittura, ho iniziato a scrivere il seguito del mio romanzo di Nera Jones, in attesa che l’editore Mursia proceda con la rilettura della nuova versione corretta e quindi procedere con il contratto.
In realtà, l’idea di questo racconto doveva essere il terzo romanzo. Dando priorità alla trama investigativa, ho capito che quello che avevo in mente per il secondo, somigliava più a un romanzo di fantascienza, con informatica e intelligenze artificiali impazzite, che a un giallo di investigazione. Così sono passata alla terza idea.
Ho iniziato a scrivere alcune pagine, in casa, nella mia cameretta con il computer. Solo che psicologicamente ho dei blocchi a usare il computer in casa, dopo che ho usato quello aziendale tutta la settimana. Comunque ho fatto alcune ricerche usando ChatGPT per capire meglio alcuni aspetti tecnici di cose che metterò nel romanzo, che dovranno sembrare plausibili e reali.
L’altro giorno, mi sono resa conto, che forse stavo scrivendo un romanzo senza personalità, badando più a usare i personaggi ai fini del racconto. Non ci ho messo molto di me. Inoltre, scrivere in casa non sembra stimolare la mia creatività quanto usare il tablet in un luogo esterno, come in un bar.
Domenica scorsa sono tornata a uscire per 90 minuti, facendo una lunga colazione al bar e mettendomi a scrivere per un’ora e mezza. La stessa cosa ho fatto questa mattina, e, seppure non ho ancora riletto quanto scritto, mi sembra molto più interessante: racconta qualcosa di me attraverso la protagonista, che è un’investigatrice transgender.
Quando apro il tablet, non ho idea di quello che andrò a scrivere, e anche stavolta è successo: come se i personaggi stessero raccontando qualcosa e il mio compito fosse solo quello di trascriverlo. Stanno già arrivando elementi e personaggi che non avevo ancora ben definito. Nel romanzo precedente, il cattivo della storia era arrivato dopo un paio di mesi che avevo iniziato a scrivere, impossessandosi del racconto.
Dato che è comunque un seguito, seppur indipendente nella lettura, ho strutturato l’inizio in maniera simile al precedente, creando però qualche aggancio per chi ha letto il precedente così che i lettori possano apprezzare le citazioni tra i due romanzi.
Al momento cerco di mantenere la struttura generale del primo romanzo, che riprendeva lo schema del “viaggio dell’eroe”, usato da almeno l’80% dei romanzi e racconti. Riguardo la cattiva di questo romanzo, ne ho solo una vaga idea di chi sia e cosa la spinge, ma probabilmente anche stavolta rimarrò stupita quando arriverò a scrivere la parte finale e il confronto con la mia investigatrice. In questo romanzo affronterò il tema della disabilità grazie ad un assistente ragazzo trans paraplegico, e il tema della violenza di genere in ambito lesbico. Grandi temi inseriti in una storia “leggera” e d’azione.

Oggi, giornata internazionale del lavoro, sono stata a riposo in casa (fuori ci sono trenta gradi), ho stampato le prenotazioni del mio viaggio a Madrid (ho comprato il volo con il viaggio di ritorno che posso spostare, e affittato un appartamento in centro a un prezzo interessante di 1.600€ per 24 giorni), meglio avere sempre delle copie cartacee di tutte le ricevute. Ho anche verificato che chi mi ha affittato l’appartamento esista, almeno è un professionista iscritto alle varie camere di commercio ed enti spagnoli, il sito sembra affidabile.
Inoltre ho preparato le domande che porrò al tizio della clinica, signor Gonzalo, il giorno 9 maggio per una video-call conoscitiva. Ho scoperto che da alcuni anni, per operarsi in Spagna, basta un’auto dichiarazione, mentre in precedenza era simile all’Italia dove si dovevano fornire le prove della Disforia di Genere, relazioni di psicologi e che si segue la terapia ormonale sostitutiva. Quindi sarà una sessione per raccontarmi cosa accadrà, anche se in parte conosco già tutto dato che due amiche si sono operate lo scorso anno e mi hanno raccontato un sacco di cose da tenere presente.
Le mie domande le ho tradotte in spagnolo e inglese, così in un modo o nell’altro riuscirò a porle per fugare i miei dubbi.
La mia mente sta già cercando di immaginare gli scenari del post-operatorio e la mia vita come sarà in seguito, ma preferisco tenere come obiettivo il 30 settembre per prepararmi al meglio, dopo tale data…inutile immaginare cose che non sia avvereranno di sicuro.