Marta è stata carinissima nell’ospitarmi a casa sua per la notte. Dopo la festa, dove c’era lei e anche la figlia, tornare a casa in auto era davvero stancante, specie se al mattino sarei dovuta tornare lì per la lezione di danza workout.
L’accoglienza di queste amiche e compagne di danza, è davvero grandiosa. Alcune le vedo solo ogni qualche mese, quando facciamo questi eventi speciali, ma le sento vicine e fanno queste cose per me che nel passato maschile erano impensabili.
Cosa che mi commuove e apre il cuore. Si è creato un gruppo davvero speciale. Tra di noi c’è questa leggerezza, la voglia di divertirsi, stare insieme, e non dare nessun giudizio, nemmeno su come danzano le altre. Figurarsi se una è trans oppure paraplegica o altro. Persone meravigliose e sembra che lo sia anch’io, a giudicare da come mi vogliono bene.
Lo scorso anno Marta mi aveva ospitata ed era stata la mia prima volta a casa di qualcuna (apri articolo del blog), ora è tutto sempre bello, ma nella mia nuova normalità, fatta di amicizie e affetti, ha perso la magia della scoperta.

che non mi sono ricordata di farmi una foto per il blog a casa di Marta!
Abbiamo sistemato la stanza, ho fatto una breve doccia per togliermi la stanchezza di dosso, indossato il pigiama e dopo aver parlato una mezz’ora bevendo una tisana, siamo andate a dormire. Ho dormito come un sasso tanto ero stanca. Al mattino Marta si è svegliata prima, per accompagnare sua figlia a scuola dove studia (liceo artistico). Quando è tornata avevo terminato di farmi una piccola doccia e di prepararmi in abiti per la lezione di dance workout. Lei doveva sistemare casa e ha tempo solo sabato mattina, motivo per cui ci vediamo poco, ma c’è un bellissimo legame tra noi.
Siamo state novanta minuti in cucina a raccontarci cose. E’ stata così carina da comprare delle brioche apposta per far colazione insieme. Ho poi assaporato uno dei suoi biscotti, di lavoro prepara dolci e con una stampante alimentare ci stampa sopra anche fotografie (se vi servono andate sul suo sito Grammo).
In questo tempo abbiamo parlato anche tanto di libri, del mio romanzo, di alcuni racconti che lei aveva iniziato a scrivere, ma non li ha mai conclusi. Mi ha anche raccontato che nella classe della figlia, ci sono tre ragazzi transgender, che su una ventina di studenti sono davvero tanti. Una di queste ha enormi disagi familiari e problemi di socialità con i compagni, per paura del giudizio e del bullismo degli altri compagni. Secondo Marta, dovrei portare il racconto della mio percorso, anche nelle scuole superiori, per aiutare questi ragazzi e far capire ai compagni che possono accettarli senza problemi. Di solito il bullismo è dato da ignoranza e reazioni di paura da parte del bullizzati, con tanto di abbandono scolastico. E’ che organizzare questo genere di formazione per una persona sola è davvero complesso e al momento non sento di avere le competenze necessarie.
Mi ha anche detto che, secondo lei, a prima vista, non si capisce che sono trans. So che ho fatto progressi, ma sentirselo dire è sempre una gran cosa. Anche sabato scorso durante la mia visita guidata, c’erano alcune compagne di un laboratorio fatto assieme e anche loro non lo avevano capito.

E’ sempre bello raccontarsi e sono diventata davvero brava a parlare di qualsiasi argomento, prestare un ascolto attivo ed è bellissimo quando le persone si aprono e ti dicono cose che ti arricchiscono.
Purtroppo era arrivata l’ora di andare e a malincuore ho dovuto salutarla, con due grandi abbracci stretti stretti. Ora che ho il seno li sento ancora di più. Prima di andar via, mi ha regalato un quadro con un’immagine afro. Questo quadro l’avevo visto l’anno scorso quando mi aveva ospitata e mi era piaciuto molto, non ricordo se le avevo fatto un qualche apprezzamento a riguardo, ma siccome al suo posto ha messo un altro quadro, ha pensato di regalarmelo. E’ stato un bellissimo gesto che ho apprezzato col cuore.
Sono andata a fare la sessione di dance workout, appena uscita di casa ho scoperto che pioveva, ma per fortuna ho trovato parcheggio proprio sotto dove andiamo a fare la lezione.
All’inizio è stata una sessione impegnativa ed ero molto stanca, ho dormito sei ore e mezza, e provata dalle tante emozioni positive di gioia e di stare in un bel gruppo. Un’amica mi aveva scritto “peccato che non c’erano uomini”. A parte che sono quasi tutte felicemente accoppiate, questo genere di feste “solo donne” sono molto più divertenti e rilassate se non ci sono maschi.
Poi la musica,la danza e la fatica si sono impossessate di me e mi sono goduta appieno la sessione di oggi.
Dopo la lezione abbiamo trascorso una mezz’ora al bar a bere il caffè, raccontarci le novità e fare “piani per il futuro” con numerose iniziative, un addio al nubilato e un’altra festa.
Visibilmente provata, ho intrapreso la via di casa, scoprendo che in autostrada hanno fatto dei lavori, che provocano da una settimana, sette chilometri di coda e c’erano tutte le strade che mi servivano bloccate, almeno nel guardare il navigatore. Mi sono fatta ottanta minuti di coda quasi da ferma. Per fortuna avevo portato nel sedile accanto, del cibo avanzato ieri sera e non ero completamente digiuna.
Arrivata dove c’erano i lavori, ho potuto apprezzare il genio del male che li progettati: ha ristretto la corsia esterna e più avanti delle altre , ha bloccato quella centrale, dividendo in due il traffico, creando confusione e quindi la colonna.
Già ero stanca, ma con il viaggio in auto lunghissimo, sono arrivata a casa devastata. Ho trovato giusto la forza di far partire la lavatrice, fare la doccia, mangiare qualcosa e schiantarmi sul letto a dormire.
La mia vita per la maggior parte del tempo è molto intensa e ne vale la pena.