Con il mio gruppo di danza, abbiamo organizzato un altro party (affittiamo un locale), e questa volta per una festa di carnevale. La scorsa festa organizzata a novembre, ero stata male e mi era spiaciuto non potere esserci, ma per fortuna questa volta sono in salute.
Siamo tutte donne e danzatrici, e c’è un dress-code a cui attenersi (è divertente e come donna adoro provare nuove versioni di me stessa). Questa volta il tema è stato: principesse Disney oppure personaggi dei cartoni giapponesi (manga e anime). Sono appassionata di cartoni e fumetti giapponesi, ma pensando alla mia “nuova me stessa femminile” ero tentata di fare la principessa.
In questo periodo non posso spendere molto, così ho subito scartato l’idea di abiti preconfezionati per carnevale, tra l’altro non credo che ci siano della mia taglia (una sessantenne di un metro e ottanta che si veste da principessa…).
Ho anche provato a ordinare su Amazon dei cerchi che allargano il vestito, come quelli che si vedono nei film nobiliari, ma non allargavano abbastanza e inoltre ho scoperto che possiedo solo abiti rossi e nessuno azzurro oppure pastello. C’erano da scegliere le principesse Disney moderne, ma anche qui dovevo acquistare delle cose che non avevo.
Due amiche stavano cercando la terza, per fare il trio di “Occhi di Gatto” e ho accettato di fare quella con la tutina rossa. Nell’ultimo mese ho iniziato a guardare in tutti i negozi e supermercati alla ricerca di qualcosa di similare. Sono riuscita a trovare un leggings rosso e una maglietta scollata dello stesso tono. Peccato che non ho trovato una maglietta scollata a maniche lunghe, così alla fine ho optato per tagliare maniche di un’altra maglietta rossa, che non sono mai riuscita a indossare perché con collo alto e mi sento soffocare (ho ancora questa cosa da risolvere a livello psicologico, che se una maglietta ricorda quelle maschile, mi manca il respiro).
Le maniche le ho fermate con due spille, anche se ogni tanto, durante la serata, tendevano a scendere, tanto che finite le fotografie iniziali, quando siamo andate a ballare le ho tolte.
Per la fascia (fusciacca) che divideva (così sembrava una tutina unica) avevo qualcosa che avevo usato in uno spettacolo teatrale.

Durante le prove, che avevo fatto a casa, c’era il problema del “pacco in mezzo alle gambe” che per quanto non è più così evidente, mi dava fastidio che si vedesse e con il colore rosso dei leggings era davvero tanto visibile . Anni fa avevo comprato delle mutandine contenitive, fatte in Brasile (apri articolo del blog). Sono dei perizoma particolari ideati proprio per tentare di nasconderlo. L’effetto collaterale è che la parte in mezzo al sedere, tende a sfregare e stringere, ma per fortuna quando abbiamo ballato non mi ha dato fastidio. Nessuna ha notato che non avevo il “pacco in mezzo alle gambe” e nelle fotografie del trio ero come le altre. So che a loro non importa, ma ci tengo, con piccoli accorgimenti, a cercare di essere sempre più donna.
Per essere più simile al personaggio ho anche lasciato asciugare i capelli senza usare il phon, così ho avuto dei quasi riccioli (ma con l’acqua di mare invece diventano davvero ricci fighissimi).

Nel pomeriggio ho cucinato tre torte salate: gamberetti e zucchine, speck e grana, ricotta e spinaci. Avrei potuto farne una sola… alla fine c’era così tanto cibo che in parte l’ho riportato a casa insieme ad altro cucinato dalle altre. In una festa con 22 donne, ovviamente tutte o quasi cucinano molto bene e si crea un catering enorme.
Dopo aver fatto una doccia, sono partita in direzione Milano e per fortuna non c’era molto traffico, così sono arrivata vicino al locale che avevano affittato quasi un’ora prima. In quei minuti stavano arrivando a aprire il locale le mie amiche che avevano organizzato questa cosa.
Alcune di loro si sono cambiate sul posto, altre, come me, erano già quasi vestite correttamente. La festa stava per incominciare e prometteva tanti bei costumi.