Da qualche anno il pranzo di Natale aziendale ogni volta andiamo in un ristorante differente e stellato. Quel giorno ci divertiamo ad assaporare cibi cucinati in modo speciale e con gusti inusuali. C’è da dire che siamo “solo” in nove e quindi per l’azienda è un importo alto, ma non esagerato.
Lo scorso anno durante il pranzo da Cracco, avevo ricevuto una grave e triste notizia (apri articolo del blog), avevo fatto “finta di niente”, ma non mi ero goduta l’esperienza, per fortuna oggi non è successo nulla.
Finchè non siamo arrivati all’ingresso, nessuno di noi sapeva dove si sarebbe svolto il pranzo, l’unica informazione era il luogo di Piazza Duomo a Milano. Sapevo che è un ristorante stellato e quindi mi sono vestita elegante, sfidando il freddo.
Dovendo uscire di casa alle 7:00 di mattina, guidando 15 minuti, aspettando il primo treno utile – in ritardo – al freddo della banchina, dovendo fare un pezzo a piedi…anche vestendomi a strati non sarei stata così elegante come volevo essere.
I collant colorati e semi trasparenti non sono fatti per il freddo invernale, le scarpe décolleté lo stesso, ma ho voluto sentirmi elegante. Ho patito il freddo quando siamo rimasti in Piazza Duomo ad attendere tre colleghi, avevo i piedi ghiacciati. Con la terapia ormonale è cambiato il flusso cardio-circolatorio e tra gli effetti negativi c’è quello che ho freddo ai piedi e i geloni.
Il ristorante è “VERSO Capitaneo” di Remo e Mario Capitaneo, pugliesi.
Il pranzo è durato dalle ore 13:00 alle ore 16:30 con una dozzina di piccole portate. Nel menù degustazione ne erano indicate solo sei e relativi vini in abbinamento, ma tra ognuna c’era un entrée a sorpresa.
Ogni piatto era una mini porzione come da ristorante a due stelle – meritatissime – con spesso combinazioni di carne e pesce, oltre a verdure della puglia.

- Astice blu alla vaniglia con carote di Polignano e tarassaco
- Animella di vitello, salsa bernese al caffè e ricci di mare
- Spaghettoni al granchio reale, marasciuoli e finger lime
- Ravioli di funghi, anguilla e ristretto di pollo agli agrumi
- Germano reale con grano saraceno, castagne, salsa di melograno e ibisco (qui c’era il rischio di trovare i pallini del fucile da caccia usato per prendere il Germano e un collega ne ha trovato uno..fortunato?)
- Zucca, crema di cioccolato Madong, bergamotto e caviale Siberiano
VINI
- Pinot Grigio Gradis’ciutta 2022 R. Principe
- Stau 2020 Cave Monaja
- Meursault 2020 A. Heitz
- Chambolle-Musigny 2021 H. Mazzini
- Legit 2018 Tolaini
- Ben Rye 2022 Donnafugata
E’ stato un bel pomeriggio di allegria, risate (un collega oggi era lanciatissimo con la lingua francese dei vini, mescolandola al milanese) e spensieratezza.
Alcune volte ho riso a crepapelle arrivando a lacrimare, sarà stato il vino?
Stare insieme in questo modo con ottime persone è fantastico anche per le relazioni tra i colleghi. Nel mio precedente lavoro eravamo sempre oltre una trentina di persone e spesso si facevano gruppetti magari con persone di cui non andavi troppo d’accordo.
Abbiamo mangiato tanto, bevuto parecchio e dopo il dolce di zucca eravamo belli pieni, ma è arrivata a sorpresa una pallina piena di crema chantilly ed è stato difficile mandarla giù, proprio non ci stava.
Dopo i saluti sono tornata a casa con la pancia gonfia e la mia cena è stata un tisana digestiva!

chissà dove sono nascosti i chili “invisibili”
E’ stato bello stare in un ambiente lussuoso ed essere vestita in modo elegante e molto femminile. Mi ha aiutata non poco a godermi il mio percorso di vita al femminile dove spesso ho degli altissimi e bassi di umore e di percezione di me stessa.

A tal proposito ieri sera sono stata a una presentazione in biblioteca da parte di due psicologhe, l’argomento era relativo ai disturbi alimentari. Ho scoperto un paio di disturbi dell’era moderna di cui non avevo mai sentito parlare: Ortoressia (mangiare solo cibi che consideri sani, tagliando tutto il resto e non avendo più i nutrienti necessari al tuo corpo) e un’altro Vigoressia, relativo a fare troppa palestra, bombarsi di proteine e tagliando anche qui nutrienti essenziali. Questa cosa è anche un disturbo femminile e non solo dei maschi che vogliono essere super muscolosi. Ho fatto notare che tutti quegli anabolizzanti, testosterone, etc. riducono la voglia sessuale e libido, in pratica diventano dei bambolotti come Barbie e BigJim.
Abbiamo discusso anche del rapporto con il proprio corpo, come lo percepiamo noi e che vediamo solo i nostri difetti oppure le fisse mentali di sentirsi troppo grassi (anoressia) etc. Il cervello cerca conferme dei nostri pensieri e taglia le informazioni in modo da vedere e tenere solo quelle che rafforzano le nostre convinzioni.
Mi ha dato da pensare al percorso di transizione, dove sentiamo un corpo che non è nostro e cerchiamo di cambiarlo. Spesso abbiamo ottimi risultati che non ci sembrano mai abbastanza.
Dal mio punto di vista, analizzando, informandomi, ho capito che dovevo apprezzare anche i piccoli cambiamenti e non buttarmi giù perché il percorso è lento e pieno di ostacoli.
Purtroppo nella maggior parte dei casi le persone transgender (e non solo loro) hanno convinzioni e idee che le portano a vivere male e isolarsi dagli altri.
Ad esempio i disturbi dell’alimentazione (ma anche tante persone trans con problemi psicologici) portano a non uscire più a cena con gli amici, perché non possono controllare cosa e quanto mangiano (oppure non sentirsi abbastanza femmine e/o maschi), questo porta ad isolarsi e aumentare le proprie ansie, i disturbi e non si riesce ad uscirne senza un aiuto esterno.
Si cerca sempre una conferma di chi siamo in relazione agli altri, mentre dovremmo imparare a essere se stessi e perdonarsi se non ci sentiamo come vorremmo essere fisicamente.
Sto leggendo libri di psicologia, analisi transazionale, lettura del corpo e couseling…e imparo un sacco di cose che spero possano essere utili alle altre persone con cui mi relaziono.
Non chiudersi e cercare sempre di informarsi apre la mente e ti fa vivere meglio.