Partenza.
Nel tardo pomeriggio ho raccolto le ultime cose che erano asciugare e messo tutto nello zaino. Sarà che ho comprato quattro vestiti e mezzo chilo di taralli, ma nonostante ho lasciato lo zaino in campeggio come omaggio, lo zaino continua a pesare tantissimo!.
Alla stazione ad attendere il treno del Gargano, sono insieme al gruppo definito “le milanesi“, sei donne intorno ai sessant’anni che si sono concesse una vacanza di gruppo. Hanno movimentato tutto il campeggio con il loro entusiasmo e anche il loro fare casino. La settima milanese ero io.
Siamo salite sul treno, ma ho fatto solo due fermate e le ho salutate tutte una per una, si sono affezionate a me e io a loro.
Ieri mi hanno spostato la fermata nel FlixBus e all’inizio uscita dalla stazione ho sbagliato a mettere la mappa e ho fatto 700 metri con lo zaino pesantissimo nella direzione sbagliata. Mi sono riposata un po’ e sono andata nel posto giusto di fronte al Roxy bar. Praticamente mi sono fatta un trekking con 10 kg sulle spalle perché il paese è tutto salite e discese.
Ora devo attendere due ore che passi di qui il Flixbus e tra un po’ dovrò decidere se mangiarmi una pizza da asporto, un wurstel, oppure un panino. Per fortuna qui ci sono tre locali.
Mentre aspetto mi hanno inviato le riprese che hanno fatto nello spettacolo di ieri e proprio non mi piace vedermi inquadrata di lato a danzare, vedo sempre le mie spalle troppo grandi e in questo caso anche un po’ di pancetta che proprio non vuol saperne di sparire. I pantaloni lunghi dall’ombelico durante la danza sono scesi un pochino. Durante l’esecuzione mi ero sentita leggera e leggiadra, ma guardando il video sono una donna ingombrante. In futuro quando danzerò, continuerò a ignorare e momentaneamente questa cosa. però questa è una delle cose che non mi fa stare bene, non tanto di sapere di non essere perfetta, ma che ho delle fisicità in alcune parti del corpo che non potranno mai cambiare. Accettazione di se’.
Sono ritornata questa mattina dalla vacanza in Puglia, dopo 9 ore in Flixbus dove ho dormicchiato senza potermi sdraiare, dopo 30 minuti di metropolitana e altri 50 minuti di treno…ora finalmente sono a casa.
La vacanza mi manca, ma è stata la prima volta che sono arrivata alla mia casetta apprezzandola.
Da brava donna ho fatto il bucato, rimesso a posto tutto, rifatto il letto, per poi schiantarmi sul letto a dormire: finalmente sdraiata.
Con il frigo vuoto ho optato per pasta con il tonno, per rimanere in tema di mare.
Prima di dormire un’altro po’ mi è arrivata la consapevolezza di essere per davvero una donna. Mi sono osservata con occhi nuovi le unghie smaltate, le ciabattine nuove, il vestito comprato al mare sl mercato per 3€, i capelli a caschetto biondi e il viso senza make-up e molto femminile.
Ho sentito dentro di me come una vocina che ho detto “ce la stai facendo per davvero, non ci avresti scommesso vero?’.
Vivere da sola facendo smart-work non mi da la sensazione di essere sempre me stessa, credo mi perdo nella quotidianità, una quotidianità al femminile, ma che non potendomi rispecchiare negli altri non la sento.
Vacanza terminata? Pensieri tristi? Ma nemmeno per sogno, oggi pomeriggio dovrò tornare a Milano per una festa in piscina organizzata dalla mia amica Giuliana come festa “post-matrimonio” con tutte noi del gruppo di danza. Ci sarà tempo nei prossimi giorni per fare il punto della situazione e metabolizzare molte cose.