Quando racconto che partecipo a eventi medici dove si parla di cancro, le persone che non mi conoscono da molto mi chiedono preoccupate se l’ho avuto. Le rassicuro e sto’ benissimo da quel punto di vista. Ho anche ricevuto la risposta allo screening mammografico che non ho nulla.
Questo mio interesse nasce da una collaborazione con AIOM e la mia associazione per la realizzazione di un questionario destinato alle persone transgender. Dopo aver partecipato all’evento ho “fatto colpo” per il modo in cui mi racconto e per la mia preparazione, ho stretto legami con alcuni oncologi e oggi faccio parte del gruppo Oncogender che si occupa del benessere delle persone transgender anche in ambito non oncologico, si cerca di migliorare anche la gestione ospedaliera.
Grazie al passaparola di tanto in tanto vengo invitata a partecipare qualora sia presente anche la tematica relativa alla terapia ormonale sostitutiva.
Da alcuni mesi collaboro a scrivere articoli per una rivista online che tratta di Diversity Management, solo l’unica collaboratrice trans.
Dopo i primi due articoli dove ho scelto di cosa parlare, ora faccio un meeting con la redazione e racconto di cosa vorrei scrivere, sempre attività basate sulla mia esperienza, quindi scegliamo un ordine di realizzazione tra i temi più interessanti.
La realizzazione di un articolo richiede molto tempo. C’è la parte relativa alla scrittura della bozza dove indico di che cosa vorrei parlare, quindi la rileggo più volte e la riscrivo “in bella”.
Ci sono da rispettare alcune norme stabilite dalla redazione che cercano di dare uniformità agli articoli, senza limitare l’autore. Il testo va definito con una domanda e seguita da un paragrafo non troppo lungo di spiegazione più che una risposta. Altro limite è sulla lunghezza del testo che è di due pagine di word per non appesantire la lettura a video/tablet/smartphone. E’ un grande limite e ti obbliga a fare una sintesi nei paragrafi senza snaturare quanto voglio scrivere, ti fa pensare se quel paragrafo è davvero utile e tratta dello stesso argomento dell’articolo?
Modifico il testo alcune volte e quando mi ritengo soddisfatta la invio alla redazione che la legge e mi invia le correzioni.
A volte devo insistere riguardo al mio utilizzo di termini specifici e spiegare la motivazione che c’è dietro. In linea di massima il “pezzo” rimane il mio, ma scritto meglio. Imparo sempre molto ad ogni articolo e revisione del testo. Il tempo che dedico ad ogni articolo è di circa quattro ore.
Una volta approvato l’articolo, si decide il titolo e viene messo in calendario. La rivista onlinea ha molti autori e in genere la pubblicazione avviene un paio di mesi dopo.
Come d’accordo, realizzo per loro quattro articoli per anno, non sono pagata, ma cerco comunque di essere il più professionale possibile.
Questo articolo tratta di un evento dello scorso settembre (apri link) che si è svolto a Pavia. Ho estrapolato il mio punto di vista e sono riuscita anche a scrivere di alcune problematiche oncologiche delle donne che ho conosciuto in loco. La rivista tratta di Diversity e una persona sopravvissuta al cancro è di sicuro “diversa” in molti ambiti della sua vita rispetto al prima.
Un fatto curioso è stato fatto dai medici che hanno organizzato l’evento. Hanno estratto una frase e ripubblicata su LinkedIn. Questa mia frase è stata detta da una dottoressa durante l’evento, ma è passata in secondo piano con tutto il resto. In un certo senso ho fatto da filtro e ritornato loro un fattore importante da tenere presente sulle visite mediche.
“…il tempo medio che il personale medico dedica all’ascolto della o del paziente, prima di interrompere con una domanda: 8 secondi circa. Praticamente, si pongono domande senza che vi sia un vero ascolto.
“
Ecco l’articolo che si può liberamente leggere.
Amelia “Che meraviglia! Grazie grazie davvero! Lo giro alla nostra comunicazione se per te è ok in modo ne possano dare evidenza. C'è ancora tanto da fare e da dire!!!! E solo tutt* insieme possiamo davvero fare la differenza
”
Elena R.”Grazie Bianca per incarnare il cambiamento con coraggio e generosità
”