Ogni settimana ci sono dei laboratori di diverse tematiche. Al mattino presto ho fatto Auto massaggio shatsu “il risveglio muscolare” che è stato molto interessante e anche se ricordo un terzo degli esercizi quello che ho imparato mi viene molto utile. La seconda settimana c’era lo Yoga Kundalini, ma ho fatto solo due giorni dopo aver scoperto che ha dei movimenti ripetuti nel tempo e troppo a lungo, cosa che non fa bene alla mia lombo sciatalgia.
Nel pomeriggio c’era un laboratorio per bambini e uno per grandi, anche se a volte i bambini venivano da noi.
Laboratorio del riuso.
Per i rifiuti c’è il riciclaggio che è un procedimento industriale e provoca comunque altri scarti, un po’ come quando lavi un panno sporco, lui ora è pulito, ma l’acqua è sporca.
Abbiamo affrontato alcune temi ecologisti e scambiato opinioni e fatto confronti sulla raccolta differenziata in base alle regioni. In particolare ho scoperto che le aziende che producono prodotti pagano un importo per il riciclaggio, ma poi paghiamo ancora noi cittadini per la raccolta e smaltimento, quindi si paga due volte. Ci sono poi delle norme strane per cui un barattolo è un contenitore e l’azienda paga, mentre un piatto è un contenuto e non lo paga.

ll riuso, invece, è prendere qualcosa che sta per essere gettato e invece dargli una nuova vita. Nel nostro caso abbiamo usato i bricchi del latte di riso in tetrapak.

Abbiamo creato dei porta monete, dei porta piantine, delle lanterne (il tetrapak all’interno non brucia). Le lanterne le abbiamo messe sui tavoli per la cena di ferragosto ed è stato suggestivo. Peccato che ho saltato due giorni perché ero in gita fuori dal campeggio.
Laboratorio cianotipia
E’ una tecnica fotografica di fine ‘800 dove si spennella una superficie con un composto foto sensibile, si poggia un oggetto sopra di esso e si lascia alla luce del sole per circa venti minuti. Al termine si lava sotto l’acqua per fermare la parte foto sensibile e si ottengono dei quadretti con l’immagine in negativo su sfondo blu, da qui il nome cianotipia.

E’ stato molto divertente andare alla ricerca di oggetti piatti da inserire in una composizione, fare prove e verificare se l’intuizione si era rivelata esatta.


L’ultimo giorno abbiamo fatto un lavoro su un lenzuolo enorme di due metri. La sera prima è stata spalmata l’emulsione e tenuto il tutto in una scatola al riparo della luce. Dovevamo scegliere un tema e qualcuno ha proposto un albero. Dopo aver raccolto materiali vari dal campeggio abbiamo fatto una prima prova di composizione, quindi è stato estratto il lenzuolo foto sensibile e messo in atto il posizionamento.


L’attesa è stata lunga perché dopo l’esposizione al sole di quindi minuti è stato il lavaggio a impiegare ore. Nel frattempo sono andata a dormire in tenda. Due ore dopo sono andata a vedere cosa era uscito e la sorpresa è stata grande nel vederlo. Enorme. Bellissimo. Un vero albero pieno di stelle (fatte con sassolini).
Gita ai murales.
All’interno di un complesso di edifici sperduto nella campagna e abbandonato da anni, qualche anno fa c’è stato un raduno di writers che hanno ricoperto di disegni le pareti di una palazzina.
Entrando l’impatto è stato pazzesco e di una bellezza sconvolgente per la dimensione, la qualità delle illustrazioni, i temi trattati e i colori usati.
Ho fatto qualche foto per mostrare la dimensione a tutta parete e la loro bellezza.


