Non ho mai avuto paura vera e propria, qualche timore, ma con volontà e pragmatismo ho sempre risolto. Questo quando vivevo al maschile.
A novembre saranno quattro anni che assumo la terapia ormonale sostitutiva (TOS) e sebbene non mi ha fatto grandi sconvolgimenti mentali nell’ultimo periodo ha aumentato alcune mie insicurezze e timori.
Detto questo, ecco la mia serata nel B&B a Trento.
Nel prenotarlo non si capiva che si trova in mezzo al nulla e ci si arriva seguendo una strada stretta, dove non ci stanno due auto, e nel venire qui ho dovuto fare anche un pezzettino di retro, quando ne ho incrociata una, così da per arrivare a una specie di piazzola dove è passato.
Pensavo di essere qui da sola, in una villetta tutta per me e che era un po’ inquietante stare in mezzo a un boschetto da sola con la pioggia battente, ma mentre mi stavo bevendo una cioccolata, si è aperta la porta di casa ed è entrata una ragazza che occupa la stanza a fianco (Chiara).
Speravo avessimo potuto fare due chiacchiere, ma dopo un saluto, si è rinchiusa subito dalla sua stanza e non è uscita fino al mattino dopo. Le stanze sono dotate di cucina e piccolo salotto con TV.
Fuori pioveva e dopo aver riposato 40 minuti, ha iniziato a venirmi fame nonostante alle 14:30 avevo mangiato un hamburger impegnativo.
Guidare alla sera cerco di evitarlo, anche indossando con gli occhiali, non mi sento molto sicura, inoltre la mia auto non è il massimo sul bagnato. Nell’arrivare qui, in due rotonde è addirittura intervenuto l’assistente di guida a cercare di tenere in traiettoria l’auto (andavo a 30 all’ora), ma che in realtà mi ha fatto sbandare pericolosamente e prendere paura.
L’idea di affrontare la stradina stretta e magari di incrociare un’altra auto mi ha davvero impaurita, specie se avrei dovuto fare la retro con il rischio di finire nel dirupo.
La fame stava aumentando e qui nella casetta c’era solo cibo per fare colazione.
Mi sono vestita, truccata e sono uscita di casa decisa ad andare in un ristorante poco distante. Ho acceso l’auto e dovendo fare retro marcia, mi sono resa conto che non si vedeva nulla, nemmeno la stradina. Qualcosa dentro di me, oltre alla paura, mi diceva che non era il caso di rischiare.
Sono rientrata in casa e mi sono fatta quattro fette di pan carré tostate con marmellata e Nutella (due e due), mezza mela e tre biscotti. Questa è stata la mia cena.
Già nel venire qui in autostrada c’erano tantissimi autotreni che mi hanno reso il viaggio difficile per superarli, ma nel viaggio di ritorno all’indomani, ci sarà anche un forte vento.
Per un’ora ho viaggiato sulla corsia di sorpasso e ogni volta che superavo un camion avevo la paura di fare un’incidente. Ho cercato di fare attenzione con entrambe le mani sul volante, stando a 100 km/ora.
Non mi sentivo per nulla sicura.
Altra cosa degli ormoni uniti all’età (credo) è che sono più distratta e che se devo guidare in città vado nel panico quando non capisco dove girare e quali strade prendere, questo quando non conosco la strada e mi affido al navigatore.
La parte maschile mi aiuta a non andare fuori controllo, ma sono sensazioni per nulla piacevoli.
Di tante cose belle della mia transizione ci sono anche queste cose oscure da imparare a gestire.