Una mattina leggendo una e-mail vedo che mi ha scritto una donna transgender, lei ha appena scoperto questo blog e leggendo il suo messaggio mi sono commossa. Non so ancora che tipo di attività di divulgazione farò quest’anno e ogni tanto mi chiedo se ne vale la pena, ma poi ricevo queste messaggi che mi danno la forza e la voglia di continuare con la mia opera di divulgazione.
Approfitto di questa e-mail per fornire spunti e risposte su alcune tematiche con cui mi sono imbattuta in questo mio percorso, che ho accennato nel blog, ma forse non ho mai dedicato dei post specifici. Per privacy ho tagliato alcune parti e reso il testo più in linea con il blog.
“Ciao Bianca, sono le 5.49 e dopo un altra notte insonne mi sono imbattuta poco fa nel tuo blog online. Mi presento il mio nome è G., sono una ragazza transgender di 28 anni che dopo essere vissuta a Londra negli scorsi sei anni ho deciso di rientrare in Italia e ho trovato il coraggio di fare coming out con la mia famiglia e intraprendere un percorso di transizione e "TOS" che autonomamente avevo gia intrapreso in inghilterra senza l' aiuto di esperti e senza un endocrinologo
.”
In Inghilterra è molto facile accedere agli ormoni senza passare per le farmacie e gli ospedali, addirittura li puoi ordinare online.
Nel 2005 avevo provato a fare un ordine scegliendo a caso delle pillole e provandole per tre mesi, senza nessun risultato e ora che ne so di più direi per fortuna, a dosi sbagliate possono provocare danni irreparabili. So di donne transgender brasiliane che si sono “fottute” il cervello con dosi esagerate senza controllo che le ha portate alla morte dopo pochi anni.
Dal tuo messaggio direi che non hai avuto problemi, forse anche per via della “giovane” età.
“Vivo da anni questo dilemma e sono spaventata dall'idea che dare voce alla mia identità di genere possa influire sul mettere in discussione il mio futuro e a ritrovarmi a vivere in un una società dove si è sempre etichettate come contro natura, prostitute, puttane ecc.
“
Dobbiamo continuare a combattere per eliminare il pregiudizio. Purtroppo abbiamo contro molti giornalisti che parlano di noi solamente quando qualcuna viene uccisa, specie se è una prostituta. Abbiamo contro anche ideologie basate solo sulla ricerca del consenso e non per veri motivi di odio (pensano che siamo una minoranza che non si può difendere…ma non è vero per fortuna). Queste due cose insieme fanno sì che la maggior parte delle persone cisgender abbiano un’idea errata di noi persone transgender.
Ho parlato di me anche con un prete, con persone di estrema destra e in realtà una volta che mi hanno conosciuto non c’è nessuna transfobia da parte loro, anzi si chiedono pure loro come mai questo accanimento da parte dei loro leader nei nostri confronti.
Non è facile essere sempre propositive e informative, ma ho visto che un comportamento chiuso e di sospetto verso gli altri genera lo stesso nelle persone cisgender. Una barriera ne alza un’altra in risposta.
Una nota che ho visto spesso tra noi persone transgender, una specie di gara a chi è più avanti nella transizione, da qualche parte avevo letto una cosa tipo “…una gara a chi è più trans”. Non sempre c’è solidarietà e aiuto, ma forse accade lo stesso per qualsiasi altra minoranza.
In alcune persone transgender ho visto anche la tendenza a frequentare solo altre persone trans, come per proteggersi dal mondo e mi sembra un cattivo modo di vivere la propria vita, isolandosi dal mondo.
“Sono molto giovane e ho una vita davanti ma mi sento bloccata a intraprendere questo percorso di vita per vari fattori tra cui quello monetario.
“
Il problema della sostenibilità e indipendenza finanziaria è reale anche se in alcuni settori lavorativi non ha nessuna importanza come sei fatta, ma conta cosa sai fare. In generale, da una mia indagine sui soci dell’associazione di cui faccio parte, se hai una professionalità non è un problema fare il coming-out oppure dire che si è una persona trans.
Se non si ha un lavoro “professionale” può essere davvero dura e in special modo nel sud Italia trovare un’occupazione e mantenerla come persona trans. All’inizio di un percorso c’è anche un problema visivo dove si è ancora distanti dal genere cui sentiamo di appartenere e molte aziende hanno disagio a presentarci ai clienti.
Rispetto a vivere e lavorare in U.K. il mercato del lavoro da noi è molto più complesso e ipocrita. Molte aziende parlano molto di genere e diversità, ma poi non hanno persone trans al loro interno. Una specie di Raimbow Washing, giusto per darsi un’immagine che rimane tale.
“Le liste di attesa tramite SSN sono molto lunghe e pagare eventuali chirurgie costerebbe molto almeno per il momento non avendo un'occupazione fissa.
“
Queste sono alcune delle mie preoccupazioni che ogni giorno mi pongo.
Da un certo punto di vista considero un miracolo che in uno stato dove esiste la Chiesa e il Vaticano, sia possibile operarsi tramite SSN, dall’altro pensando che siamo in Europa e che siamo indietro rispetto a molte altre nazioni; la burocrazia e le lungaggini italiane rendono questo “servizio” quasi inutilizzabile e pericoloso.
Nonostante abbiamo ottimi chirurghi, quelli che si occupano di questo tipo di interventi (mastoplastica, mastoplastica additiva, vaginoplastica, falloplastica) hanno poca esperienza (fanno circa sei operazioni ogni anno fermandosi in estate) nonché utilizzano solo la tecnica “base” per quanto riguarda vaginoplastica che non è la migliore soprattutto per evitare rischi e non dover fare operazioni aggiuntive di correzione.
Ho conosciuto molte ragazze trans operate in italia che hanno avuto problemi vari e non di poco conto e non sempre le operazioni di correzione hanno dato un buon esito. All’estero può succedere che alcune hanno avuto problemi anche se siamo a meno del 5% delle operazioni, qui siamo intorno al 50%. Purtroppo non esistono studi e dati certi e mi devo basare su quanto ne sono venuta a conoscenza da varie fonti.
Per questo motivo non mi farò operare in Italia, anche se non so nemmeno io se riuscirò a trovare la somma elevata per farlo all’estero.
“...però devo dire che il tuo blog è servito a molte e grazie davvero molto per aiutare noi persone trans, sei un angelo. Adoro davvero e ti ammiro per il tuo impegno e per la dedizione ci stai mettendo. Davvero un grande abbraccio e spero avere una tua risposta un grande abbraccio.
“
In molti mi dicono che ho un’anima angelica…persone che vedono dentro molto bene direi.
Ho anche risposto privatamente e ringrazio sia degli spunti che ha fornito che per i complimenti che, come scritto all’inizio, mi aiutano a dedicare molto tempo all’argomento transgender.