Come attività il fare la guida turistica mi mancava tra tutte le cose nuove che faccio. Questa mattina ho organizzato una visita guidata alla mostra fotografica per alcune delle mie amiche di danza, complice anche che oggi non c’era lezione.
Alle 10:00 ero già al PAC, il treno precedente aveva tardato e sono arrivata prima. Per fortuna anche Alessandra era in anticipo così abbiamo preso un caffè insieme nel bar di lusso a fianco alla mostra e parlato un po’ nell’attesa.

il caffè ha un prezzo ragionevole
Mostra fotografica dove 16 persone transgender si raccontano in 300 fotografie.
Nella mostra ci sono anche tante mie fotografie, io sono al secondo piano.
“Ri-scatti: chiamami con il mio nome”
PAC MM Palestro.
La mostra è aperta dal 7 ottobre al 5 novembre 2023 da martedì a domenica ore 10 – 19:30 e giovedì fino alle 22:30, ingresso libero.

Arrivate le altre ho iniziato la visita guidata a cui si sono aggiunte altre persone, così che è diventato davvero un tour guidato. Quattro anni fa come conoscenza del mondo trans ero al loro livello e in questo periodo di tempo oltre che studiare il mio percorso, ho conosciuto tante altre persone e ho appreso dei loro problemi e successi. Ho partecipato a eventi divulgativi e ho continuato ad apprendere notizie, curiosità, fatti storici. Proprio ieri mi ha scritto una persona non-binary con biologia maschile che ha letto il blog e la parte relativa all’epilazione laser e deciso a iniziare a rimuovere la barba che gli da molto fastidio. In passato ho conosciuto solo persone non-binarie con biologia femminile e non ho mai pensato a questa cosa della barba, oggi ho integrato questo esempio nel cercare di spiegare chi sono queste persone ai miei visitatori e il loro primo impatto con questo mondo transgender e non binario. Ho capito che ho davvero molto da raccontare, spiegare, portare a conoscenza e ho gli strumenti per farlo.
Uno degli organizzatori, più tardi, mi ha detto che quando gli altri partecipanti hanno portato delle persone a vedere la mostra, si sono soffermati solo sulle loro fotografie, mentre io sono stata l’unica che ha fatto fare un tour completo raccontando anche cose degli altri.
una delle partecipanti “si vede che sei una persona centrata
“.
Le mie amiche mi conoscono da meno di anno e solo alcune sanno le cose che ho raccontato nelle chiacchiere dopo la lezione di danza andando al bar, ma nessuna sa bene da quanto e come è stato il mio percorso, discrezione e anche perché non è così importante per la nostra relazione, sono Bianca e cosa ero prima per loro è comunque un tizio che non conoscevano. Oggi è stata l’occasione di mostrare molto di me e in un certo senso paragonarmi alle altre persone trans che fino a oggi erano rimaste nell’immaginario dei media. Quasi tutte hanno ancora confusione tra sessualità e identità di genere, anche se in parte ho fornito loro una chiave di lettura.
“E’ possibile essere un uomo e avere una vagina? Sì, oggi si può, l’essere uomo non è obbligatoriamente legato ad avere un fallo“, questa è stata una delle cose che ho raccontato mostrando le foto di un uomo trans.
Ho anche conosciuto due mamme di ragazzi trans minorenni e ascoltato alcune loro esperienze negative avute con psicologi e altre figure incompetenti in materia, che le hanno persino denunciate perché non ascoltavano i problemi dei figli…gente che non sa nulla delle persone transgender e crede di avere il diritto di togliere i figli dai genitori…assistenti sociali che oltre a non fornire aiuto creano situazioni di disagio e problemi assurdi. Per fortuna il giudice ha capito e annullato il procedimento. Non ho parole…tranne che anche questa storia è uno stimolo in più per continuare a fare informazione e attivismo transgender per provare a cambiare le cose e rendere più semplice essere se stess*. Non chiediamo più diritti, ma che ci siano le stesse possibilità e accesso ai servizi come tutti gli altri cittadini.

È stato bello fare da cicerone? Bellissimo e non solo perché c’erano le mie fotografie (che ho mostrato per prime), ma nel vedere i loro volti assorti ad ascoltarmi. Un pizzico di vanità e di essere al centro dell’attenzione c’è stato, ma il giusto per darmi la forza di continuare l’attività e sapere che adesso loro mi conoscono meglio e che questo ha accresciuto la nostra stima e amicizia. Ero una donna prima del tour e ora lo sono ancora di più.
Terminata la visita, durata ben due ore, siamo rimaste in tre e attraversato il parco venezia per arrivare a Piazza della Repubblica per mangiare una vera pizza napoletana dalla “Antica Pizzeria Michele“. Ho ordinato la “margherita doppia mozzarella”, che dire oltre che era enorme, usciva dal bordo del piatto, mozzarellosa, squisita e di prezzo ragionevole! Un premio per la mia attività? Dai che me la merito.

Siamo rimaste due ore, finché gentilmente non ci hanno detto che stavano chiudendo. Ci siamo conosciute meglio in queste chiacchiere e ho visto sia Bruna che Alessandra raccontare molto di se e farsi conoscere meglio, una bella occasione per entrare nelle storie di ognuna. Capita quasi sempre quando ci sono io e non siamo in tante a un tavolo, forse perché mi apro con tutti, anche le altre persone annullano le barriere e si mostrano totalmente.
In effetti dopo la danza non c’è molto tempo e ognuna ha le sue vite e famiglie. Abbiamo parlato anche di cose molto private inerenti la vagina…molto intime e questa cosa ha accresciuto il mio sentirmi donna e partecipe, oltre che accrescere la mia cultura a riguardo che mi potrà essere utile partecipando agli eventi con medici.
Questa mattina ho cercato di vestirmi elegante ed essere molto “figa”, ma ho notato che sono felice e molto donna vivendo al femminile e interagendo con le persone, sono una donna social! Se poi c’è sincero affetto e qualcosa che somiglia all’amore per gli altri, divento “splendida” con il cuore colmo di qualcosa che non so ancora descrivere, amore?.
Settimana prossima farò un’altro tour guidato, al pomeriggio dopo la lezione di danza…sarà fisicamente un massacro tirare a sera, ma ne vale la pena.

Sibilla “so proud of you!!
” dopo che ha visto la mostra.
Marta “Ciao Bianca volevo farti le congratulazioni per la mostra! Mi spiace non essere venuta oggi …magari riesco in un'altra occasione. Ho visto le foto e sei elegantissima
”
Francesca N. “Complimenti Bianca, per tutto. Sono felice che gli eventi della vita mi abbiano regalato la possibilità di conoscerti.
”
Jenny “La tua storia è coinvolgente!
“
Alessandra “È stata un’esperienza bellissima e tu sei unica!
”
Vittoria “Bello scoprirti alla mostra al PAC. Non importa se non ricordi chi sono, una tizia ricciola con cui hai fatto un viaggio in macchina la domenica di una gita col gruppo di trekking milano. Io ricordo una bella chiacchierata di gruppi e relazioni, provincia, informatica e soprattutto teatro perché sprigionavi il trascinante entusiasmo della prima che era stata nelle immediate vicinanze di quel giorno. E siccome adoro incontri, storie, risonanze di simili, punti di contatto anche lontani, anche fugaci, ti scrivo per dirti che il tuo contributo alla mostra è ricco e generoso verso noi spettatori e per la comunità tutta. Splendida (p.s. "mi piacciono alcuni uomini… e anche poche donne" ho riso molto e annuito altrettanto sulla limitazione basata sul numero e non sul genere, ho sentito forte la sorellanza). Grazie e buona continuazione
”
Finalino. La giornata di oggi mi ha toccata nel profondo più di quanto mi aspettassi. Tornata a casa ho fatto un giro in paese per prendere aria e stavo rivivendo alcuni momenti della giornata, pensando a cose che ho detto e che mi hanno raccontato. Dopo una cena frugale, sono andata ad assistere a uno spettacolo di lettura musicata, due musicisti accompagnavano un lettore che ci ha letto e interpretato un libro (una quarantina di pagine significative) a tratti molto umoristico e a tratti triste e toccante. E’ durato novanta minuti, esperienza in una via di mezzo tra assistere a teatro e vedere un film. Serata inattesa a due passi da casa.
Cercando di dormire ho rivissuto ancora altri momenti della giornata e forse li ho anche sognati, non mi era mai capitata una cosa simile. Finita la mia partecipazione a un evento rimaneva soddisfazione, stanchezza, adrenalina in alcuni casi, ma mai che mi girassero per la testa le cose e attività della giornata. Quindi? Spero di avere molte giornate simili davanti a me nel prossimo futuro.