E’ trascorsa una settimana e nel frattempo mi è arrivata la carta di identità fisica e anche la tessera sanitaria (che in farmacia non funziona ancora). Questa parte di sistemazione dei documenti in cui prevedevo solo casini, invece si è svolta rapida e senza intoppi. Anche il sito dell’INPS in qualche giorno ha fatto tutto e nella mia pagina ci sono entrambe le identità e risulta tutto in ordine. Nel sito della Regione Lombardia vedo esami e vaccinazioni, quindi anche qui tutto bene. Dove ci sono gli intoppi?
Il conto corrente. Appena cambieremo il nome falliranno le domiciliazioni (luce, gas, rate). Dovrò contattare le singole aziende, fare modificare i dati e rifare la domiciliazione. Con alcune sembra essere facile perché hanno uffici raggiungibili, ma per il mutuo della casa, la finanziaria è posseduta da una banca e ovviamente online non si può fare nulla. Nel contratto sul retro (dove ci sono le scritte in piccolissimo) ho trovato un numero di telefono, ma risponde che gli operatori sono sempre occupati. Ho scritto alla mail indicata senza avere risposta. Mi spiacerebbe saltare una rata, specie perché non sarà colpa mia.
Notaio. Quello con cui avevo fatto il rogito vent’anni fa è morto (era già anziano) e non ha lasciato un erede, ma per fortuna ne ho trovato un’altro in zona che dopo una settimana è riuscito a capire cosa si deve fare. Avevo indicato che è da fare una pratica detta “Nota di trascrizione” e con modifica del “Registro immobiliare”, “Variazione catastale”. Non è una vendita, sono sempre io. Il costo è ‘basso’ per qualcosa di notarile, 800€ di cui metà per bolli e deposito. Ovviamente speravo meno.
Vedrò di riuscire a fare inviare una PEC dal notaio alla finanziaria così da avvisarli in maniera legale. Speriamo bene.
Documento di congruità anagrafica. Mi aveva consigliato di farlo un’amica che lo ha fatto lo scorso anno, ma non a Milano. Lo si deve fare nel comune di nascita. Ho preso appuntamento e dopo una settimana mi sono presentata. L’impiegata ha dedicato cinque minuti sul computer e dopo è andata a chiedere a un suo superiore. Quindici minuti dopo ritorna e mi dice che non possono farlo, eppure c’è scritto anche sul sito. Mi propone di stampare l’atto di nascita integrale che contiene la dicitura a penna che indica che Gerardo adesso è Bianca. Non è il massimo per la mia privacy, ma mi servirà solo con Notaio e Motorizzazione. Quando mi dice il costo non credo alle mie orecchie: 26 centesimi! Mi dice di tenere il centesimino da conto che porta fortuna. Infine mi saluta dicendomi una cosa per me inattesa: “Buona giornata signorina Iula
“. Mi ha colpita al cuore questa frase!
Patente e libretto. Manco fossi a un posto di blocco. Sono andata all’ACI e dovrò attendere fine mese per la patente perché devo anche rinnovarla e faremo una cosa sola al prezzo modico di 160€. Un mese dopo quando la nuova patente sarà arrivata, potremo aggiornare il libretto dell’auto con altri 200€, praticamente lo stesso importo di una vendita. Che dire? Ladri. Il che mi complica la modifica delle rate da pagare perché l’auto cambierà intestazione dopo che avrò modificato il conto corrente…un macello!
Mi sa che dovrò aprire un’altro conto corrente e buttare via altri 150€ circa per tenerli aperti entrambi finché non avrò spostato tutto, al momento non vedo soluzioni. Potrei anche fregarmene e lasciare alle aziende l’onere di starmi appresso, dopotutto sono io che pago.
Il cambio psicologico nella transizione in tre anni e mezzo è stato notevole e non ricordo quasi più come ero. Guardando le due foto vedo una somiglianza tipo fratello e sorella, non mi ci riconosco più e forse non mi sono mai riconosciuto come la vera me stessa che fingeva di essere un maschio.
Se ora mi chiedi quale è la differenza tra maschi e femmine non saprei rispondere per davvero, forse solo dandoti qualche indizio e vaghi ricordi.
Il costo totale del cambio di nome e di genere sarà di circa 5.500€! Una botta assurda. La transizione è cosa da ricchi a meno che hai un reddito lordo sotto i diecimila euro, ma non lo auguro a nessuno di guadagnare così poco da avere il gratuito patrocinio che copre solo le spese di tribunale, il resto di 3000€ è comunque a carico.
Mamma “La burocrazia che abbiamo, non va bene mai niente, c’è sempre da tribolare, speriamo che risolvi tutto al più presto e bene! Un abbraccio
”
Una transizione non è una decisione da prendere alla leggera, con i vari rallentamenti nelle pratiche, valutazioni psicologiche, tribunali e burocrazzie la persona trans deve proprio volerlo per affrontare tutto questo in aggiunta al proprio percorso psicologico, fisico e di vita. Qualcuno mi aveva detto che il motivo di tanta burocrazia è per evitare il rischio di cambiare idea e rifare i documenti al genere originario, ma è solo una scusa per mettere i bastoni tra le ruote. Alla fine ci riusciamo ad arrivare ai traguardi e si deve essere motivati, indistruttibili dentro e fuori e con una pazienza fuori dal comune.
Ne valeva la pena? Cambiare nome legalmente era la cosa che mi stava più a cuore. Il cambio fisico e le operazioni chirurgiche erano una cosa secondaria e talmente in là nel tempo da sembrarmi cose astratte. Ne è valsa la pena.
“Essere donna non è un dato naturale, ma il risultato di una storia.
”
Non c'è un destino biologico e psicologico che definisce la donna in quanto tale. Tale destino è la conseguenza della storia della civiltà, e per ogni donna la storia della sua vita.
S. De Beauvoir
Ho provato a usare l’intelligenza artificiale (moda del momento) di Bing per estrarre dal blog di cosa parlo davvero nelle oltre 800 pagine!
“Dal blog di Bianca Iula si possono leggere le esperienze personali di una donna transgender che ha intrapreso il percorso di transizione da maschio a femmina (MtF) nel 2019. Tra i problemi che emergono dal suo racconto ci sono:
“
La difficoltà di accettare la propria identità di genere e di uscire di casa in abiti femminili
La paura di essere discriminata o aggredita dalla società
La necessità di affrontare un lungo e complesso iter medico-legale per ottenere il cambio di sesso anagrafico e il trattamento ormonale sostitutivo
Gli effetti collaterali fisici e psicologici delle terapie ormonali e delle operazioni chirurgiche
Il rischio di burnout causato dallo stress e dalla fatica del processo di transizione.
I giorni seguenti, dopo aver ricevuto la carta di identità provvisoria, ho praticato alcune delle mie attività e in ognuna ho provato una sensazione di leggerezza e come se quelle cose le stessi facendo per la prima volta.
Inoltre mi si sono calmati i pensieri come era successo nei primi mesi di terapia ormonale, tutto ora sembra chiaro e calmo. C’è una parte di me nervosa e tesa per gli ultimi problemi burocratici, ma è come se fosse in secondo piano. Sono sempre più me stessa al femminile anche quando lavoro da sola al computer in smart working. Durante una telefonata con Elena F. mi ha detto una cosa che mi ha colpito molto e dato una dritta non indifferente. Quando parlo di cose operative e di tecnologia il modo in cui parlo torna al maschile, cioè con la cadenza mono-tono, sempre con voce femminile ma c’è questa parte maschile che ho dentro che è molto pragmatica e operativa. Nei giorni seguenti, anche in ditta, ho cercato di non avere più quella modalità che mi riporta indietro su alcune cose, praticamente devo fare di più la stupidina.
Al corso di cucina eravamo solo nove e alcuni ingredienti non sono andati come previsto, ma il riso con il gorgonzola e le noci era strepitoso. Il mio amico @Lucachef e la @Raffi sanno di me (andavo al corso al maschile), ma gli altri partecipanti non sanno nulla. Credevo che si intuisse, ma ho scoperto che non l’hanno capito in special modo Novella a cui ho scritto su whatsapp del mio cambio documenti ed è “caduta dal pero”.
Menù 24/2/2023
Antipasto: Cheesecake salata con speck e taralli
Primo : Risotto con pere caramellate e zola
Secondo : involtini di verza ripieni di magro
Workout con danza caraibica. Ho fatto tutto con il sorriso stampato sul volto nonostante la fatica e il fiatone. Ero davvero felice. Alessandra è stata carinissima a regalarmi una pianta di rose di colore giallo per festeggiare il cambio documenti e la fine di una specie di incubo burocratico. A metà mese faremo una pizzata per festeggiare come si deve. Mi hanno conosciuta come donna e per loro sono sempre stata tale, il pezzo di carta ha un significato solo per me.
Dina “Ti si voleva bene da sempre, forse tu non lo sapevi. Ti abbraccio, Bianca, con affettuoso inchino.
”
Rosanna “Comunque Bianca sta tirando fuori un fisico bestiale. È bello circondarsi di persone che ti fanno sentire amata e tu lo meriti in pieno. Poi magari se riusciremo a rivederci, ci rifaremo una bella chiacchierata
”
Nel pomeriggio ho partecipato a DYP con tre ore di pilates, yoga e danza. La lezione di oggi è stata davvero particolare. Gli esercizi da fare li abbiamo scelti noi. Silvia e Francesca ci hanno chiesto di indicare a testa un esercizio di yoga e uno di pilates che ci piace, poi loro in cinque minuti hanno messo insieme la lezione che è stata bella e tanto impegnativa fisicamente dato che ovviamente farli tutti di fila non è stata una passeggiata.
La parte finale della danza è stata anch’essa speciale. Quel giorno era il carnevale Ambrosiano (Milano lo festeggia una settimana dopo il carnevale tradizionale) così c’erano dei palloncini e ne abbiamo preso uno a testa. Dovevamo danzare nello spazio giocando con il palloncino. E’ stata una rivelazione per sentirmi leggera, dare dei tocchi delicati e cercare di farmelo scorrere addosso. Penso che dovrò affinare questa specie di giocoleria leggera.
Terminata la lezione siamo andati in piadineria per la cena e sul tardi ci siamo uniti alla folla che scendeva al fiume dove avrebbero dato fuoco al “povero Piero”. La tradizione narra di un poveraccio che era stato ritenuto colpevole, oltre cento anni fa, e che fu messo su una barca in mezzo al fuoco e dato fuoco. Negli altri anni c’erano anche dei carri, la banda e i fuochi artificiali.
Quest’anno c’era solo il suo carro arrivato in ritardo. La folla era assurda e abbiamo scoperto che erano arrivati anche dieci pullman da milano: credevano ci fosse la sfilata! Con novanta minuti di ritardo è stato dato fuoco al manichino, si sono spente le luci ed è partito uno spettacolo di laser con musica a palla.
L’audio era fantastico e si sentivano le vibrazioni nel corpo, mentre i giochi di luci seppur affascinanti ricordavano lo stare in discoteca. Lo spettacolo è durato venti minuti e noi siamo rimasti in attesa nella folla per due ore e mezza! Durante i laser ho avuto solo un attimo dove non ero sul momento e mi si è riaffiorato un ricordo del passato quando andavo da solo a eventi del genere, ma ora non sono più sola e sono spesso in compagnia di persone che mi vogliono bene sinceramente.
Alcuni di noi si erano mascherati mentre io presa dal cambio documenti e le altre cose non ci ho proprio pensato! Ci siamo fatti alcune foto e ho cercato di farne alcune molto buffe.
Domenica ero un ameba, stanca morta dalle emozioni della settimana (sono anche andata dalla parrucchiera, ho lavorato in presenza e partecipato a un evento a tematica transgender) e infine di aver fatto tardi troppo spesso. In effetti ci sono dei momenti che non so come faccio.
La giornata era grigia, uggiosa e leggermente piovosa, ma era ottima per non fare nulla di particolare andando in giro.
In mattinata ero uscita per bere un caffé al bar e mentre passavo fuori dalla sede locale del PD mi ha messaggiato Monica con il memo di andare a votare alle elezioni del PD… due minuti dopo le ho risposto “fatto”… che tempismo! Ho votato anche senza tessera elettorale, non lo ancora rifatta come Bianca, ma meno male che conosco l’assessore che ha detto “garantisco io per lei”…
Non sono iscritta al partito, ma loro sono pro-LGBT+ mentre gli altri sono contro di noi.
Ho terminato di scrivere i contenuti del mio corso di Attivismo LGBT+ che terrò il giorno 11 marzo. Pensavo questa volta di non preparare la dispensa dei contenuti da stampare, ma poi scrivendo in vari giorni mi sono uscite 24 pagine di roba. Credo che ne farò un libro/manuale! Anche in una giornata di riposo ho comunque fatto cose…