In realtà non posso rispondere completamente nemmeno io anche se sto’ traghettando tra i due mondi, però ieri qualcosa è successo.
Dopo essere andata in tribunale per l’udienza di cambio di nome e di genere, sembra che sia andato tutto bene e che solo la burocrazia potrà rallentare l’emissione dei nuovi documenti. È stata una cosa che sentivo di dover fare, ma non che mi importasse poi così tanto. Sto già vivendo come donna da 18 mesi.
In realtà già dalla sera quando ho metabolizzato la cosa, è stato come togliersi un macigno dalle spalle, l’analogia più simile è il dopo che hai atteso per anni finalmente hai dato l’esame. Dalla sera ho cominciato a pensare in modo leggermente diverso e avere una specie di leggerezza di pensiero. Soprattutto una calma interiore, una pace nei pensieri. Mi era giù successo dopo alcuni mesi che avevo iniziato a prendere gli ormoni, ma poi sembrava svanita. Oppure mi ero solo abituata alla cosa.
In quel periodo avevo paura di perdere il controllo delle emozioni a causa della terapia ormonale sostitutiva, a molte scombina per qualche mese, io invece nulla.
I maschi hanno pensieri e modo di pensare dentro si se, detta “la voce della coscienza”, molto più caotici. Forse il termine sarebbe più rumorosi. Anche l’attenzione a ciò che sta intorno è ‘generica’ e focalizzata su singole cose. Come donna c’è davvero un’osservazione tranquilla.
Non saprei spiegarlo diversamente, ma il pensiero di Gerardo era molto riflessivo e c’era qualcosa di pesante e di maschile. Quello di Bianca, nei miei primi due anni di esistenza, era molto poco riflessivo, ma c’era ancora una qualche forma di questa pesantezza frontale. Ora è sparita, sento una tranquillità dentro e fuori.
Oggi ho fatto un trekking con persone sconosciute, tranne una che ho conosciuto da quando ero Gerardo, ma ci siamo visti una volta all’anno nei vari trekking.
Al mattino sono andata in auto in un paese vicino, dove abita uno dei due organizzatori. Ho lasciato l’auto in un parcheggio e poi insieme siamo andati verso Lecco. Durante il viaggio di andata mi sentivo leggera e molto femminile. Sono una gran chiacchierona e ho scoperto che abbiamo delle passioni in comune: lui canta e danza nei musical, mentre io faccio teatro e danza. Entrambi in modo amatoriale, ma mettendoci tanto impegno. Quindi il viaggio di andata è sembrato durare molto poco tra i racconti e aneddoti.
Arrivati al parcheggio, dove iniziava la lunga salita di 16 tornanti per arrivare su al paese dove inizia sentiero, ho conosciuto l’altro ragazzo che organizza il trekking, c’erano anche un’altro partecipante e una ragazza.
In auto mi sono seduta dietro sul lato, mentre al centro è toccato alla ragazza che è più piccola. Ho imparato a tenere le gambe unite e non sento nessun fastidio. Mi è scappato l’occhio per vedere come era seduta lei ed anche la posizione dei ragazzi, che era tipica maschile con le gambe leggermente aperte.
Arrivati al paese abbiamo completato il gruppo, eravamo una dozzina di persone maschi e femmine, anche se in maggioranza donne.
Il presentarmi come Bianca è stato molto di aiuto per essere vista al femminile. Ho conosciuto due nuove amiche che probabilmente rivedrò in futuro per fare attività insieme anche al di fuori delle camminate. Una di queste, Monica, a un certo punto della camminata mi ha chiesto se era difficile trovare degli uomini alla mia età. Lei è rimasta sorpresa di scoprire che sono più vecchia di dieci anni in più di quello che pensava. Mi ha raccontato che in un trek precedente aveva conosciuto una ragazza della mia età e che le aveva detto che gli uomini non considerano più appetibili le donne sopra i cinquant’anni.
Ho confermato la cosa, senza aggiungere che io ho un problema in più in mezzo alle gambe per riuscire a trovare un uomo decente. Abbiamo poi parlato anche delle app di appuntamenti.
Oggi c’era parecchia umidità nell’aria e quasi tutti si sono stancati molto, soprattutto nel ritorno. In particolare ho scoperto che prendendo gli ormoni ho avuto anche dei cambi importanti fisici di cui tenere conto.
La forza fisica si è dimezzata, soprattutto quella delle braccia e con la stanchezza generale ho avuto difficoltà in alcuni punti a tirarmi su con ginocchia e braccia. In salita sono andata tante volte in iperventilazione con affanno, ora che lo so, mi sono fermata tante volte per normalizzare il battito. Due anni fa quando ho iniziato a vivere da donna e non prendevo ancora gli ormoni, tutto questo non succedeva. Forse ho anche due anni di più che influenzano la cosa. Non sudo quasi più, solo la fronte e la nuca e non poi così tanto.
La pressione è più bassa e in alcuni momenti ho avuto dei piccoli capogiri.
Ho un fisico in qualche modo più debole e la cosa non mi dispiace affatto, anche se devo tenerne conto per non esagerare.
Arrivati in cima sentiamo un profumo di salamelle alla griglia e quindi decido che il panino rimarrà nello zaino. Insieme c’è anche la polenta taragna. Da bere prendo una Coca-Cola. Non sono una gran fan di questa bevanda però ho scoperto che aiuta ad alzarmi la pressione e quindi mi riduco l’affaticamento generale. Me la sono goduta davvero (la salamella) e poi avevo bisogno di recuperare.
Prima di entrare nel rifugio per ordinare, i due ragazzi che hanno organizzato il trekking hanno tirato fuori dallo zaino una bottiglia di prosecco e dei bicchieri di carta. Abbiamo fatto un brindisi a 1700 m. Pensavo che bevendo a digiuno mi avrebbe fatto girare la testa, invece non è successo niente.
Abbiamo occupato un tavolo e fatto gruppo, con alcuni che hanno mangiato il cinghiale, il brasato oppure semplicemente il panino che si erano portate da casa. Quando ci sono delle persone splendide succede quel fenomeno, ma quasi solo in montagna, che in quel momento è come se ci conoscessimo da anni.
Prima di scendere ho fatto la fila in bagno e ho scoperto che le lezioni di pilates per fare gli squat sono utilissimi soprattutto in bagno. È una stupidata mettermi a fare pipì come se fossi una donna, quando per me è ancora più comodo farla in piedi, ma mi aiuta tanto a sentirmi femminile.
Tutto bene? Mi sento una donna e vengo trattata come una donna. Nel ritorno però succedono alcune cose che mi ridimensionano un pochino. In parte perché il make-up non è più bello come al mattino, anche se l’eye-Liner ha tenuto. Sicuramente la stanchezza fisica e muscolare mi ha cambiato la posa e i movimenti, rendendoli probabilmente più maschili oppure forse più imponenti.
Sono rimasta in coda insieme una ragazza che non ce la faceva più e abbiamo parlato di un po’ di cose. Ad un tratto lei ha usato con me un pronome maschile. È stato un duro colpo alle mie fantasie di “sentirmi donna”. Non mi da’ quasi più fastidio, però da ieri ero convinta di essere cambiata. Lo sono, ma devo convivere ancora per un po’ con il mio lato maschile.
Scendendo diventiamo un trio di donne stanche e anche quella nuova (Irene) ad un certo punto si rivolge a me con grammatica maschile. La cosa buffa è che lo fanno in maniera completamente inconscia, quando devono chiamarmi ed usano la parola Bianca, usano la grammatica femminile.
Tornati alle macchine, dopo una lenta agonia nell’ultimo tratto di strada asfaltata…
Siamo stati al Rifugio Rosalba…600 metri dislivello per circa 11 chilometri, il gruppo si divide perché alcune persone devono tornare presto.
Solo in cinque ci fermiamo in un bar a bere. Io ho preso una panachè, che poi è birra e gazzosa. Ne approfitto perché non devo guidare.
Ripartiamo in auto, non prima di aver abbracciato e salutato la mia nuova amica Monica di Bergamo.
Scendendo tra i vari tornanti, i due ragazzi, che sono gli organizzatori del trekking e si conoscono da tempo, hanno parlato della ex di uno dei due. In quel momento mi stavano trattando come se fossi un uomo, non hanno chiesto cosa ne pensassi del mio lato femminile. Una delle frasi, dopo un mio commento, è stata “le donne si comportano così”.
È stata una cosa molto curiosa, soprattutto perché esteticamente sono femminile. L’altro organizzatore, arrivati al parcheggio alla base della montagna, scende per prendere la sua di auto e lo saluto, la ringrazio e mi viene da dargli un piccolo abbraccio e vedo nei suoi occhi un attimo di resistenza, ma si fa abbracciare.
Ripartiamo con Alex, guida lui, per tornare al paese di partenza dove ho parcheggiato. Anche lui è parecchio provato. Parliamo di un po’ di cose, anzi parlo molto più io, che abbiamo in comune. Una di queste è che siamo entrambi programmatori. Ovviamente quando parlo di cose tecniche mi vedono al maschile ed anche lui ha usato con me pronomi maschili. Visto l’andazzo, di solito mi trattengo su queste cose del mio passato, ho lasciato via libera ai ricordi di Gerardo e delle cose pazzesche che avevo programmato anni fa. È stata una cosa particolare perché l’ho raccontata con la mia nuova voce con pronomi al femminile, anche se erano ricordi molto maschili.
Arrivati al parcheggio per i saluti ho pensato di non abbracciarlo vista la reazione del suo amico e con mia sorpresa mi ha abbracciata lui. È stato un bel momento che mi ha fatto tornare la Bianca di stamattina, tutta al femminile.
Rispondendo alla domanda dell’inizio, posso solo dire che ho ancora del casino dentro la testa, ma non ho più nessun conflitto interiore ed è inutile cercare di far finta che non sia mai esistito il mio passato. La mia empatia esagerata mi porta a trovare punti di contatto con chiunque, in gran parte con i cinquant’anni dell’esperienza della mia vita precedente. Non ha senso rinnegarli facendo finta che non siano stati vissuti. La cosa buffa è che adesso li racconto con la grammatica al femminile.
È stata una gran bella giornata, ho conosciuto delle persone belle dentro e fuori. Ho due nuove amiche e un conoscente che canta, balla e ha interpretato una drag queen in uno spettacolo. Ho avuto una piccola lezione di umiltà che mi ha ricordato quello che so da sempre, ma che ogni tanto dimentico: sono una donna trans e lo sarò sempre, ma non è una cosa negativa.