È un po’ che non dettavo il diario in diretta, proprio prima e appena dopo che succede qualcosa.
Come sto? Sono molto tranquilla. Il mio mantra in queste situazioni dove affronti qualcosa che potrebbe andar male è “Be Professional
” , cioè devi comportarti da professionista. Sai che puoi gestire quello che accadrà e che in ogni caso è inutile preoccuparsi eccessivamente in anticipo. Tutto quello che potevi fare, per la preparazione l’hai fatto e quindi tranquilla e vai verso l’obiettivo. Un piccolo tarlo del dubbio rimane sempre…
Alle ore 10:30 dovrò presentarmi di fronte al giudice del Tribunale di Bergamo per la “rettifica dei documenti“. Sarò insieme all’avvocato Negri e vedremo di portare a casa il risultato che dipende abbastanza da noi, ma troppo da parte del giudice che oltre a interpretare una norma che non dice praticamente nulla, ha una sua discrezionalità di giudizio che può aumentarmi i costi e i tempi di questo cambio anagrafico. È proprio questo che mi fa arrabbiare, il fatto che uno sconosciuto decida del mio futuro in base al suo orientamento politico e i quattro documenti che abbiamo presentato. Uno degli obiettivi della mia associazione ACET è proprio quello di riuscire a cambiare la legge 164/82 togliendo di mezzo la parola giudice e facendolo diventare un mero atto anagrafico, come in alcune nazioni (Argentina) dove bastano due testimoni di fronte al comune. Inoltre non dovendo andare più da giudice si renderà inutile tutta la trafila di psichiatri e psicologi e relative relazioni costosissime. Nella pratica sarà di abbattere quello che noi chiamiamo “il transificio“: un sacco di persone (anche molte transgender) ci guadagnano parecchio quando questa prassi viene applicata.
Sono pronta? Fisicamente sì. Ieri sera avevo provato una prima combinazione di abito e questa mattina, in base al meteo, ho cambiato solo il tipo di gonna con la relativa cintura. Ho anche indossato i collant color carne, quelli più leggeri che ho, perché fuori fa parecchio fresco. Stanotte è piovuto parecchio, ma già tra due ore la temperatura si alzerà, spero.
Ho deciso di andare in treno perché effettivamente è più comodo e non devo trovare parcheggio a Bergamo, che ha tanto traffico e parcheggi molto costosi. È quasi ora di partire e mi sto guardando allo specchio. Quello che vedo è incredibile. Sono io, forse anche meglio di come mi immaginavo di essere quasi tre anni fa, quando ho preso questa decisione. Non è stato facile crearsi da zero una nuova identità che è completamente all’opposto e di liberarmi di quarant’anni di condizionamento che mi ero fatta da sola. Osservo ancora lo specchio e mi saluto: ”Ciao Bianca, inizia una nuova fase, dove lo sarai anche legalmente
”.
Andiamo!.
Esco e incrocio la vicina di casa che mi guarda e mi dice che ho un look perfetto. Noto una meraviglia nel suo sguardo. Rispetto a come mi vede di solito quando usciamo a camminare in maglietta e leggins. Le dico “Il giudice deve capire che sono una donna e che non deve perdersi in lungaggini burocratiche
“, ma non con queste parole visto che sono una signora.
Ho parcheggiato l’auto alla stazione di Arcene, che in realtà è una lastra di cemento. Ho guardato gli orari e binario per conferma, ovviamente il mio treno non ha il binario assegnato, mentre quello dopo si. Mi chiedo se alla fine dovrò andare in auto. L’aria è molto fresca e mi metto anche il foulard.
DYP “Wow good look brava donna
”
“Che gambe, sono più belle delle mie
”
“Grande Bianca….sei elegantissima
”
“Look perfetto, stai benissimo
”
“Wow che modella
”
Silvia C. “In bocca al lupo Bianchina mia
”
Giuliana “E allora un super augurio e in bocca al lupo. Che Eleganza
”
Marzia “Evviva Bianca, in bocca al lupo anche se non serve ma viva il lupo sei splendida, un grande abbraccio!
”
Psicologa “Sono con te. sempre bellissima e di classe
”
Barbara “Ti penserò tutta la mattina
”
Maia “Ci vuole tantissimo coraggio per prendere la propria vita in mano e decidere per sé.
”
E con questi incoraggiamenti sono salita sul treno. Che il loro Karma si unisca al mio, per fare andare le cose in maniera positiva.
Nel viaggio mi viene da pensare al “Concerto per la Pace” a cui ho assistito ieri sera a Treviglio. I musicisti erano tutti giovanissimi e con una tecnica notevole, ma mi ha colpito la pianista che è anche ballerina e che dopo aver suonato il suo pezzo, ha coreografato gli altri danzando sul palco. Ho cercato di “fare miei” alcuni passi, il modo di collegare i movimenti e la loro la fluidità. Anche come usare un foulard per creare il vento. Gli ultimi a esibirsi sono stati un coro di venti persone e che come finale abbiamo cantato (noi del pubblico) insieme a loro il “Va pensiero” facendo pure il bis. Con la mascherina e da seduti non è stato semplice, ma mi sono divertita anche se ero da sola (non ho amiche a cui piace la musica classica in zona…). Cosa centra con adesso? Al maschile forse non sarei andato e di sicuro non avrei cantato, sentendomi solo tutta la sera. Ora sto bene anche quando non sono in compagnia e in realtà non sono mai da sola.
Il treno è arrivato a Bergamo, ora mi tocca una camminata verso il centro e poi farò colazione in attesa delle ore 10:00 per incontrare l’avvocato.
So già dove è il tribunale perché due anni fa ero andata per capire tempi e modi per fare quello che farò oggi. [Leggi l’articolo del blog del 2020]
Ho fatto colazione in un bar del centro, molto antico (2,8€ cappuccino e brioche, prezzo da bar normale), il tipo alla cassa mi ha pure salutato mentre uscivo (lo farà con tutte?).
Sono salita al piano superiore per andare in bagno e quando mi sono guardata nello specchio ho visto una bionda splendida. Poco fa in strada mi ero fatta due selfie e avevo un’espressione rigida, che mi ricordava la mia “versione precedente“ troppo seriosa.
Per scendere di sotto ho preso l’ascensore perché sono salita su di una scala a chiocciola e non era il caso di rompermi una gamba adesso. Ho un tacco di cinque centimetri.
L’ascensore arriva e dentro c’è una serie di cassette della frutta, in cima del sedano in bella vista. Forse era l’ascensore di servizio? Quando esco al piano di sotto attiro degli sguardi: donna elegante che esce dall’ascensore di servizio pieno di frutta e verdura!
In strada attiro qualche sguardo e ripenso a tre anni fa quando non erano sguardi di ammirazione e io avevo un timore folle. Vedo passare una donna alta come me, noto come ancheggia sicura e imparo qualcosa, cercherò di imitarla: alta e fiera.
Avvicinandomi al tribunale attiro meno attenzione. Sono tutti eleganti e gli sguardi delle donne sono sul mio look, il mio sul loro.
Sono circondata da avvocati, non so perché ma non è una bella sensazione.
Attendo una decina di minuti il mio avvocato e poi entro perché c’è la fila ai controlli di ingresso. Mi siedo nella zona di attesa.
Dopo pochi minuti arriva l’avvocato e ci diamo un abbraccio caloroso. In altri ambiti c’è un distacco emotivo e professionale, ma siamo due “persone T” che non hanno più paura di mostrare sentimenti e emozioni.
Mi legge velocemente il testo che ha inviato al tribunale e ci sono riassunti i miei fatti principali, noto che c’è scritto solo una volta Gerardo e sono sempre indicata come “Sig.ra Bianca
“. Mi dice che se il giudice non nominerà il CTU (consulente tecnico di ufficio che è uno psicoterapeuta) rinuncerà a un articolo di legge (tipo fare ricorso) per abbreviare i tempi legali di circa due mesi!.
Saliamo al terzo piano e aspettiamo in corridoio davanti all’ufficio del giudice che è una donna. Buon segno? Non è detto che sia meno omofoba di un uomo, né che non si comporti da stronza. So di giudici che si rivolgono alla persona T con la grammatica della carta di identità, persone davvero insensibili.
Per fortuna questo non sarà il mio caso.
Parliamo dieci minuti di fatti personali e abbiamo una situazione in comune, la mia empatia salta fuori.
Arriva il pubblico ministero, che non sa nulla di persone trans. Dice che in genere si occupa di cause finanziarie. Il mio avvocato cerca di illustrargli in breve la normativa e le cose principali. Anche io intervengo con osservazioni e note, più ne saprà e meno si opporrà. Dice al mio avvocato, che quello indicato gli sembra sufficiente. Un poco mi tranquillizza di non avere un’opposizione.
Finalmente entriamo nell’ufficio del giudice che è una bella donna di mezza età. Mi accomodo a lato della scrivania in modo che veda bene che sono una donna. Posa delle gambe unite e inclinate da un lato, posizione delle mani studiata (che poi gesticolerò troppo come mio solito, contribuendo a mostrarmi molto femminile).
Scrive sul PC la relazione del procedimento in corso e poi mi fa qualche domanda a cui rispondo come mio solito: chiara e solare.
Su alcune domande si scusa in anticipo che magari possano sembrare stupide e banali: “Quando ho iniziato a sentirmi donna, quando ho iniziato le terapie, se sono seguita da una psicoterapeuta
(frase chiave: è il mio punto fermo per verificare la mia transizione), come è cambiata la mia vita adesso
(risposta: se prima ero a 5% ora sono a 95% di qualità di vita e di amicizie), se ho mai avuto ripensamenti
(in realtà mai) e se vorrò fare le operazioni chirurgiche e quando
” (dovrò attendere due anni dalla sentenza nel pubblico non potendo affrontare finanziariamente le stesse all’estero).
Scrive che mi sono presentata in abiti femminili ed ho sempre usato la grammatica al femminile maniera spontanea.
Alla fine mi chiede se voglio aggiungere qualcosa e penso che non è il caso di incasinare tutto, ma dalla bocca mi esce un commento sul fatto che è tutto vero e che lo psicologo voleva scrivere che “da piccola giocavo con le bambole“. Allora aggiungo che mi travesto in segreto da quando avevo dodici anni e il giudice modifica l’inizio (sono vent’anni che mi sentivo così, la consapevolezza c’è da allora).
L’avvocato più tardi mi avrà fatto notare che la signora giudice ha avuto un esitazione cercando di capire la mia età…l’aspetto fisico non corrisponde con una signora di 57 anni. I “vent’anni fa” che avevo detto di quando ho preso consapevolezza, potevano avere un senso se ne avessi 45, ma con quelli che dimostro…
Peccato che non si può cambiare anche la data di nascita.
Il pubblico ministero non si oppone quando gli ha chiesto se ha dei dubbi, quindi il giudice termina la scrittura e l’invia telematicamente.
Non ha nominato il temuto CTU: Consulente Tecnico d’Ufficio.
È fatta!
Avevo dubbi? Pochi, molto pochi. Ho fatto tutto come si deve (andando al Niguarda per fare i documenti necessari), ho anche risposto con qualche “bella frase” per aiutare il giudice nella comprensione, che poi le ha scritte in forma giudiziale, ma comunque comprensibile.
Tutti i miei amici erano concordi che non avevo nulla da temere, ma il solito tarlo del dubbio c’è sempre. Grazie del vostro Karma!
Ora si deve solo attendere…e comunque sono trascorsi già due anni!
Alla prossima riunione dei giudici del tribunale (entro un mese circa) confermeranno la sentenza. L’avvocato dovrà dire che non ha obiezioni (cosa che ha poco senso…) e la sentenza passerà in giudicato. Quindi verrà inviata la richiesta di deposito all’agenzia delle entrate di Bergamo e dovrò pagare 200€ per “deposito della sentenza”. Però solo se la invieranno nei tempi previsti, ci sono casi che dopo quattro mesi non si sa ancora nulla!
Infine partirà la trafila avvisando il comune di nascita che avviserà quello di residenza residenza che avviserà l’INPS…altre incognite con i tempi assurdi della burocrazia.
Quando sarò Bianca all’anagrafe? A metà settembre ad essere realisti. C’è di mezzo Agosto e si ferma tutto il comparto pubblico.
Come detto dall’avvocato, quando ci siamo salutati (con caloroso abbraccio), io vivo comunque come donna e questo è solo un passo di "approvazione da parte dello stato".
Quante persone conosco e che mi vogliono bene? Ho impiegato quaranta minuti a messaggiare con tuttə! È bello sentirsi amata e per me siete tutti importanti, ho un grande cuore e c’è posto per tuttə.
“Ciao da Bianca in arte Paprika”
Ed ecco un po’ di risposte…non tutte, solo le più significative che voglio conservare.
Mamma “Come sono complicati, devi avere pazienza, un bacio
”
Cinzia M. “Mi ha fatto tanto piacere!
”
Valentina (Epilate) “Che bella notizia!!!! Sono davvero felice per te
“
Giuliana “Evvivaaaaaaaaa
”
Maia “come stai? come ti senti? è stato difficile pensare, se hai pensato, " ora è definitivo"? Hai sentito come se fossi arrivata ad un punto di "chiusura" "fine" di qualcosa che ora non ti appartiene piu?
”
Sono sempre belle le tue domande
mi sento leggera e con un peso di meno… (dubbi sulla procedura) me lo ha anche chiesto anche la signora giudice (carinissima) se ho mai avuto ripensamenti: no, mai. Mi sono fatta questo discorso da sola tre anni fa quando ho deciso di uscire allo scoperto:” ce lo fai non si torna indietro” e l’ho fatto!
Diciamo che è un punto d’inizio di un’altra fase della mia vita. E sono già passata sull’affrontare il mio passato e tenere sono le cose buone.
Marzia “Molto bene non poteva che essere così!! Ci sei Bianca
”
Federica “Ma la felicità sul tuo volto…. impagabile!!!
”
Pietro A. “Cara Bianca, hai quasi raggiunto un traguardo importante, ma non deve esserlo, deve servirti come partenza per completare la metamorfosi e dispiegare le ali per volare come una farfalla. Un abbraccio.
“
Miki “Tra poco ho un’amica tutta nuova nuova. Stai Facendomi un percorso bellissimo e incoraggiante perché il coraggio fa sempre bene a tutti.
”
Barbara “Aleeeeeeeeee
”
Laura C. “che bello tesora
”
Alisha “Complimenti sono felicissima , che dire la burocrazia è infinita
”
Paola G “Già fatto tutto è stata un unica udienza???grandissima!!!congratulazioni!!!
”
Dina “Felice, tanto felice, per te. Con quelle gambe può fare ciò che vuole, signora Bianca del nostro cuore
”
Francesca e Gio “Wow complimenti! Spero vada tutto per il meglio, io e la Gio siamo con te!
”
Zio matto “Wow piano piano c'è la stai facendo. Un grande abbraccio.
”
Omid “Congratulazioni Bianca
”
Elena C “Brava Bianca, guarda quanta strada hai fatto! Goditi il resto del viaggio
”
Paola M “Evvaiiii Bianca! Sono contenta per te, evviva!
“
Francesca (yoga) “Felicità immensa
”
Amanda “Dobbiamo festeggiare
”
Sempre pronta a fare casino
Silvia R “Che bella notizia BIANCA
”
Rosanna “Passeranno subito 4 mesi
”
Elena K “Non si può non volerti bene! Brava e determinata!
”
Mario “Quattro mesi!?! Cambiare nome più lungo che nascere daccapo in 9 mesi
“
Sara “Bravaaaaaa! Spero tu sia in fase festeggiamenti, ora! Stai benissimo
”
Francesca B “Evviva!! Grande notizia!!! Si dai festeggiamo!!!
”
Zia Livia “Ciao Bianca ok bene sono contenta per te, brava stai benissimo, e si purtroppo la burocrazia è lunga ma l'importante è risolvere il tutto, devi festeggiare ti auguro una buona serata con affetto un abbraccio
”
Alessia “Che meraviglia
”
Sandra “Dai ancora un pochino di tempo. Ti capisco , e mi raccomando gonna e via
”
Roberta “Ciao! Mi fa piacere che il tuo desiderio si stia realizzando e spero che in questa tua nuova identità e persona tu stia bene!
”
Andrea F. “Sono felicissima per te! Non poteva essere diversamente per la persona che sei. Una splendida donna raffinata! Complimenti!
”
Avvocato “Grazie ancora per questa mattina. E’ stata emozionante e mi ha riempito di orgoglio essere al tuo fianco. Grazie davvero cara Bianca.
”
Sei una persona d’oro.
Un abbraccio
“Ciao, hai descritto tutto in un modo talmente coinvolgente che mi è sembrato di riviverlo. Sei davvero una persona straordinaria e ringrazio la vita che ci ha fatto incontrare.
”
Sei un bellissimo esempio positivo . Grazie per il tuo vissuto così colmo di luce e per le condivisioni delle tue esperienze e pensieri
Giò “Ciao Bianca! Ho letto il tuo blog e volevo farti i complimenti per la pratica dei documenti in tribunale…. Sono davvero contenta per te!!
“
In particolare mi ha colpito questa frase: “Ora sto bene anche quando non sono in compagnia e in realtà non sono mai da sola” Sembri proprio una donna felice.
Ti auguro che la vita ti porti sempre il meglio.
Un abbraccio forte
Poesia o canzone postata da un mio amico, non si ricorda da dove l’ha presa…che è molto pertinente con la mia transizione.
“…non solo per te stesso , ma anche per gli altri.
Pensa a ciò che potresti essere, non rassegnarti a vedere passare il tempo, usala tu. La vita per essere.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.
Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei.
Osserva ciò che è presente. Non avere fretta… È meglio non comprendere qualcosa che fraintendere. E meglio restare consapevolmente ignoranti che pensate di sapere.
perché io e te possiamo trovare il piacere
che nessuno mai ha provato
sentirci come se fosse ora o mai più….
Ma adesso voglio restare da sola.
Il cammino fino qui non termina!”