Oggi giornata molto intensa, spossante fisicamente e piena di gratificazioni.
Mi sono svegliata presto alle 7:30, ieri sera ero crollata, così ho fatto la doccia e lavato per bene i capelli. Questa cosa la faccio in primavera/estate, ma d’inverno con la casa fredda non riesco mai. Un motivo che mi ha spinta è che abbiamo fatto delle fotografie, prima della consueta lezione di “Dance Workout”, mettendoci a stella. Ci tenevo a essere più femminile possibile.
Dopo varie prove siamo riuscite a comporre la figura e abbiamo fatto vari gruppetti, tutte rigorosamente con la canotta di Danza il Tuo Viaggio.

Oggi è anche venuta un’amica transgender. Ci siamo conosciute in associazione e abbiamo fatto la mostra fotografica Ri-Scatti. Le avevo parlato di quello che facciamo qui e dopo un’anno si è decisa. La conosco ed non è una che devi tenere per mano, così dopo un caloroso abbraccio mi sono dedicata alle mie amiche e soprattutto alla danza. E’ molto impegnativa per il fisico, ma anche mentalmente perché cerco di avere una postura e movimenti femminili, inoltre osservo le altre e cerco di fare miei i loro movimenti. Impegnativo? Essere donna non è una cosa facile.
Ho cercato di non guardarla durante la danza anche se qualche occhiata l’ho tirata. C’è questa cosa tra noi donne trans che ci spinge a essere critiche con le altre e alcune fanno “a chi è più trans”, inteso come più avanti nel percorso di affermazione di genere. Sento nel profondo questa cosa, ma per fortuna riesco a tenerla a bada.
Al termine della sessione abbiamo ascoltato una conoscente di Giuliana, una donna di origini finlandesi, che ci ha parlato di nutrizione e come tenere una dieta bilanciata. Come in altre presentazioni a cui ho assistito in passato, è tutto a base di integratori da diluire in acqua. Poi ci ha parlato di esercizi da fare ogni giorno. Il problema è che siamo super allenate, alcune fanno anche tre sessioni a settimana, inoltre ci piace mangiare bene e con tutto il movimento che facciamo, non abbiamo grande necessità di quei prodotti.
Inoltre oggi abbiamo festeggiato il compleanno di Bruna, che ha portato una torta con crema chantilly e mirtilli: strepitosa. Adatta a un post-allenamento, ma poco consona a una dieta bilanciata.

Dopo la consueta pausa al bar condita di chiacchiere, ho salutato e sono andata al centro commerciale nel Atlantic dell’Esselunga, dove a pranzo si spende poco e si mangia bene. Oggi però non c’erano dei primi sfiziosi, ma i due hamburger mi hanno tentata e ha vinto quello allo Speck, l’altro al tonno non mi ha convinta.
Oggi ho mangiato fuori perché dopo circa un’ora avrei fatto la seconda visita guidata presso l’Università Bicocca della mostra fotografica Ri-Scatti.
Arrivata alle 14:30, mi sono accomodata nei salottini all’ingresso e ho atteso. Due gruppi avrebbero dovuto partecipare: l’associazione Mariposa con cui ho fatto dei laboratori e le mie “nuove” amiche del gruppo di Danzaterapia. Dopo un po’ è arrivata una di queste, ma di tutti gli altri nemmeno l’ombra. A cinque minuti dalle ore 15:00 sono arrivati tutti ed avevo 27 persone! Rispetto all’altra volta dove c’era solo una mia amica, oggi conoscevo quasi tutti, ma nessuna di loro sapeva molto del mio percorso.

Prevedevo di impiegare meno dell’altra volta, ma anche oggi ho parlato e risposto alle domande per due ore! La mostra è “una scusa” per raccontare chi siamo noi persone transgender, quelle non-binarie e fornire informazioni in modo semplice. Ho utilizzato le fotografie per raccontare i vari argomenti e le storie delle altre persone, ma soprattutto ho raccontato di me, delle mie esperienze condite di aneddoti e fatti scientifici.
Riguardo all’operazione di vaginoplastica ad esempio, alcune credevano che fosse solo una cosa estetica e sono rimaste “sconvolte” da sapere che viene creato un organo genitale funzionante anche sessualmente. Mi hanno chiesto se avevo letto di questa cosa oppure ho conosciuto delle donne transgender, ovviamente è la seconda.
Come al termine di ogni spettacolo teatrale, l’applauso e i visi sorridenti mi hanno gratificata per essere qui oggi a raccontarci. Alcune di Mariposa mi hanno detto che quando mi avevano vista allo spettacolo, non avevano capito che sono trans. Molte domande mi sono rivolte riguardo il mio viso e la forma femminile che ha assunto. Oggi poi dopo la sveglia presto, un’ora di danza senza fare la doccia, un piccolo make-up nel bagno del centro commerciale, ero comunque molto femminile nel viso. In realtà solo da alcuni mesi mi vedo sempre allo specchio in questa modalità.
Credo dipenda anche dai nuovi ormoni che prendo, pure il seno nell’ultimo mese, si è riempito parecchio.

Sono tornata a casa molto provata, ma ho trovato le energie per fare la spesa, una doccia e scrivere questo articolo. Domani altra giornata piena con la danzaterapia, mentre nel pomeriggio dovrò iniziare a mettere mano al romanzo, togliendo alcune spiegazioni della transizione di genere che non sono inerenti al racconto giallo. Saranno una ventina di pagine che riutilizzerò in futuro, magari per una mia biografia. L’importante è pubblicare il romanzo in libreria con un grande editore, poi si vedrà!