La transizione può anche non essere fatta prendendo ormoni e sottoponendosi a operazioni chirurgiche, ma in questo caso non è possibile cambiare il proprio nome legalmente.
Alcune operazioni (mastoplastica, mastoplastica additiva, falloplastica e vaginoplastica) si possono fare in regime di SSN e non pagarle, ma solo se si ha una sentenza del tribunale che autorizza le operazioni. Alcune di queste non possono essere effettuate in Italia su organi sani come ad esempio la mastoplastica per la rimozione del seno per le persone MtF.
Dato che l’iter burocratico, presso la provincia di residenza, è costoso e richiede tanto tempo, tramite un avvocato si effettua una “richiesta congiunta” al cambio di nome, genere e autorizzazione alle operazioni.
Per iniziare con la terapia ormonale sostitutiva (TOS) si deve fare almeno sei mesi di colloqui con uno psicoterapeuta (non sempre va bene la relazione scritta da uno psicologo). La relazione attesta la “disforia di genere” dl soggetto e libera il medico endocrinologo da responsabilità.
Per procedere alla procedura legale riguardo le persone trans esiste la Legge 164 del 14 Aprile 1982 che stabilisce solo all’articolo 2 che il giudice istruttore dispone con ordinanza l’acquisizione di consulenza intesa ad accertare le condizioni psico-sessuali dell’interessato, ma non che occorre effettuare un percorso psicologico. Inoltre riguardo agli interventi chirurgici la legge cita “qualora fossero necessari” e quindi non sono obbligatori.
Gli avvocati che si occupano di questo tipo di cause sono avvocati Civilisti, possibilmente esperti nell’argomento.
Negli anni dai giudici sono state create delle “prassi” relative alla modalità di presentazione e quali documenti ritengono necessari.
Una di queste è che in tribunale, richiedono la perizia di uno psichiatra (“perizia di parte“) e non di uno psicoterapeuta, ma dal 2022 la “disforia di genere” non è più una malattia psichiatrica e quindi basterebbe quella di uno psicoterapeuta, ma non da uno psicologo. Il problema è che non è stata ancora recepita a livello della sanità nazionale.
Riassumendo i documenti richiesti da questo protocollo/prassi sono:
- Perizia psichiatrica che può anche essere chiamata ‘relazione‘ ed entrambe sono valide, ma la seconda in genere costa meno. Fatta da uno psichiatra o psicoterapeuta. Da due pagine di testo in su racconta la storia della persona T da quando ha capito di esserlo e i vari passaggi che ha intrapreso
- Perizia per adeguamento di genere da parte dell’endocrinologo che si è in terapia ormonale sostitutiva, si aderisce alla terapia che non è stata interrotta e che si è in salute
- Stato di famiglia (NON per uso processuale, va con marca da bollo) questi tre emessi dal comune di residenza possono essere emessi in un unico foglio stampato.
- Certificato di residenza ((NON per uso processuale)
- Stato civile ((NON per uso processuale)
- Carta di identità
- Codice Fiscale
- n.2 fotografie che mostrano che sei integratƏ nella società (es: con colleghi di lavoro, con familiari, con amici)
Insieme andiamo di nuovo alla reception dove c’è l’infermiera per compilare l’uscita dei farmaci. C’è anche l’altra ragazza trans in attesa che ha al doppio delle mie scatole, però lei ha la metà dei miei anni, così a occhio. Prima si era tirata via un attimo la mascherina ed è veramente una bella ragazza con i capelli molto lunghi. Peccato per la voce.
L’avvocato pagherà 545€ di marche da bollo digitali e tasse del tribunale per iniziare la domanda. L’importo totale supera i 2600€. Ho scoperto che per avere la sentenza (il giudice approva) si devono pagare altri 200€, inoltre alcuni tribunali devono attendere che l’agenzia delle entrate comunichi che hai pagato…una ricevuta non ha valore in molto tribunali. L’assurdità della burocrazia che entra in conflitto con se stessa.
E’ possibile non pagare quasi nulla se hai un reddito veramente ridicolo, in questo caso si chiede il “gratuito patrocinio”, non tutti gli avvocati però accettano questa modalità perché sarà pagato con un importo fisso dallo stato e molti mesi dopo. Non ho capito se devi comunque pagare le marche da bolle e le tasse del tribunale, che non è un piccolo importo.
Il tribunale per tre mesi non può guardare la documentazione in quanto è considerata una procedura giudiziaria e in questo periodo ci sarebbe la raccolta delle prove da parte del Pubblico Ministero, che nel nostro caso non esiste.
Nei seguenti due mesi il giudice prende la pratica, quando ha tempo perché è considerato un procedimento minore e non urgente. Possono capitare due cose:
- il giudice decide che la documentazione è completa e emette la sentenza
- il giudice chiede altri documenti e rimanda di mesi
- il giudice anche se la documentazione è completa, non è convinto e nomina un C.T.U. (consulente tecnico d’ufficio), solitamente un professionista che lavora spesso con quel tribunale. Il CTU va pagato da noi. Per evitare che questo professionista tiri in lungo prendendo soldi, va nominato un contro-CTU detto C.T.P. “consulente tecnico di parte” che farà pressioni per non fare durare all’infinito questa analisi aggiuntiva. Il consulente di parte andrebbe pagato a parte, ma alcuni avvocati svolgono loro questa figura con pochi costi aggiuntivi. Solitamente non viene mai nominato e le poche volte che accade questo professionista non sa nemmeno cosa scrivere in una sua relazione.
Quando il giudice è pronto fa l’udienza e solitamente la persona trans viene ignorata senza porre domande (ed è un bene), nel caso rispondere che le operazioni sono necessarie per il benessere psico fisico e non si vede l’ora di farle. Insomma dare una buona impressione di cittadinƏ convinta del proprio percorso.
Il giudice deve poi fare una riunione con altri due giudici e approvare l’udienza, sono talmente presi di pratiche che di norma per questo tipo di procedure approvano. Il problema può essere dato da quando si riuniranno. Nel comune di Milano ogni 15 giorni, in altri comuni anche un mese.
Emessa la sentenza passa un’altro mese di attesa perché qualcuno potrebbe opporsi alla stessa, ma a differenza di una pratica legale, come ad esempio il divorzio che è nella stessa tipologia, non può annullare la sentenza. Dopodiché passa in giudicato. A questo punto si devono pagare 200€ per la registrazione dell’atto (ma non in tutti i tribunali). Va pagata all’Agenzia delle Entrate e vanno avvisati mentre paghi che devono avvisare il Tribunale del pagamento effettuato, altrimenti la pratica al tribunale rimane in attesa indefinita. Purtroppo sembra che non basta più mostrare la ricevuta di pagamento. Burocrazia che non si fida degli altri burocrati, solo in Italia poteva accadere.
Una volta verificato il pagamento viene inviata una PEC con la sentenza al comune di nascita per scrivere sull’atto di nascita originale dell’avvenuto cambio, comune che a sua volta avvisa il comune di residenza. Capita spesso che i comuni non comunichino e si deve intervenire sollecitando. Anche qui posso passare altri 30 giorni.
Quindi il comune emette una nuova carta di identità. E’ molto utile anche fare anche un documento chiamato “Certificato congruità anagrafica” che va richiesto al Comune di nascita e che servirà a velocizzare qualsiasi pratica successiva. Il comune di residenza quindi avvisa l’INPS per il nuovo codice fiscale. Quando vi arriva a casa è meglio andare di persona all’INPS per essere sicurƏ che i versamenti pensionistici siano spostati sul nuovo codice fiscale. In seguito, dopo circa un mese, arriverà anche la Tessera sanitaria.
Viene eliminata ogni traccia dell’identità precedente che non è mai esistita tranne.
- estratto integrale di nascita rimane così come prima
- certificato di nascita appare con il nome e sesso nuovo
- diploma di laurea (in teoria modificabile, ma la dura realtà sembra che sia quasi impossibile modificarli)
Quindi, armatƏ di sentenza in copia autenticata, vanno avvisate le banche, le utenze acqua, luce, gas, telefono, la motorizzazione per la patente e quant’altro. Se possiedi casa oppure hai un mutuo devi andare dal notaio che farà una pratica detta “Nota di trascrizione”, ed è possibile fare anche la modifica del “Registro immobiliare”, “Variazione catastale” …che passi la tua casa alla nuova identità. Alcune di queste cose pagando altri soldi, circa 300€.
Nel caso la persona trans sia sposata il matrimonio viene sciolto e i coniugi diventano una coppia di fatto.
Riassumendo tutto l’iter di “rettifica dei documenti” dura almeno due anni e un costo non indifferente. Una ‘persona T’ deve volerlo proprio fino in fondo date le tempistiche e soprattutto per sopportare una burocrazia assurda con costi elevati e incomprensibili. Tra l’altro la tua vita è in mano a delle persone che di te non importa nulla ed è deprimente.
E’ possibile saltare molte di queste procedure?
Sì, ma il rischio di buttare via soldi e tempo è notevole.
Procedura con giudice per cambio genere, SENZA dover nominare un avvocato si chiama “Volontaria giurisdizione“.
Occorre comunque rivolgersi a qualcuno nel tribunale per avere i moduli da compilare e i fac-simile dei testi per le richieste. Poi tramite PEC e Firma digitale, Marche da bollo digitali si dovrà presentare la domanda allegando i documenti necessari. La cosa è diventata talmente complessa che gli avvocati hanno difficoltà a stare appresso alle norme, non credo che un privato riesca oggigiorno a farlo.
Infine è possibile proporre la domanda al tribunale senza la ‘perizia’ dello psicoterapeuta, ma comunque con una ‘relazione’ che attesti la disforia di genere. In molti tribunali le richieste vengono respinte chiedendo questi documenti e quindi altro tempo per farli, altri soldi.
Siamo in balia di un sistema che stritola le persone trans e rispetto ad altri stati da noi è comunque fattibile mentre ci sono nazioni come l’Argentina dove bastano due testimoni all’anagrafe.
Lo scoglio enorme da noi è il codice fiscale ‘parlante’ dove c’è scritto parte del nome e cognome, dove e quando se natƏ e il sesso. In tutto il resto del mondo è un numero e quindi non vanno cambiati documenti in un sacco di enti pubblici ed è più facile. Infine ci sono delle nazioni occidentali dove proprio non si può cambiare il genere. Ecco per queste cose comunque siamo ancora al medio evo.
Legge 164 del 14 Aprile 1982
Art. 1. La rettificazione di cui all’articolo 454 del codice civile si fa anche in forza di sentenza del tribunale passata in giudicato che attribuisca ad una persona sesso diverso da quello enunciato nell’atto di nascita a seguito di intervenute modificazioni dei suoi caratteri sessuali
Art. 2. La domanda di rettificazione di attribuzione di sesso di cui all’articolo 1 e’ proposta con ricorso al tribunale del luogo dove ha residenza l’attore. Il presidente del tribunale designa il giudice istruttore e fissa con decreto la data per la trattazione del ricorso e il termine per la notificazione al coniuge e ai figli. Al giudizio partecipa il pubblico ministero ai sensi dell’articolo 70 del codice di procedura civile. Quando e’ necessario, il giudice istruttore dispone con ordinanza l’acquisizione di consulenza intesa ad accertare le condizioni psico-sessuali dell’interessato. Con la sentenza che accoglie la domanda di rettificazione di attribuzione di sesso il tribunale ordina all’ufficiale di stato civile del comune dove fu compilato l’atto di nascita di effettuare la rettificazione nel relativo registro
Art. 3. Il tribunale, quando risulta necessario un adeguamento dei caratteri sessuali da realizzare mediante trattamento medico-chirurgico, lo autorizza con sentenza. In tal caso il tribunale, accertata la effettuazione del trattamento autorizzato, dispone la rettificazione in camera di consiglio
Art. 4. La sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso non ha effetto retroattivo. Essa provoca lo scioglimento del matrimonio o la cessazione degli effetti civili conseguenti alla trascrizione del matrimonio celebrato con rito religioso. Si applicano le disposizioni del codice civile e della legge 1 dicembre 1970, n. 898, e successive modificazioni,
Art. 5. Le attestazioni di stato civile riferite a persona della quale sia stata giudizialmente rettificata l’attribuzione di sesso sono rilasciate con la sola indicazione del nuovo sesso e nome,
Art. 6. Nel caso che alla data di entrata in vigore della presente legge l’attore si sia gia sottoposto a trattamento medico-chirurgico di adeguamento del sesso, il ricorso di cui al primo comma dell’articolo 2 deve essere proposto entro il termine di un anno dalla data suddetta. Si applica la procedura di cui al secondo comma dell’articolo 3
Art. 7. L’accoglimento della domanda di rettificazione di attribuzione di sesso estingue i reati cui abbia eventualmente dato luogo il trattamento medico-chirurgico di cui all’articolo precedente.
Per sapere a che punto sono le sentenze c’è un app creata proprio dal Ministero della Giustizia. L’app si chiama “Giustizia Civile” .. se hai iOS, questo è il link per scaricarla (porta all’app store): https://apps.apple.com/it/app/giustizia-civile/id598913361
Ti serve solo il n. ruolo generale (RG..) del tuo fascicolo (che sicuramente il tuo avvocato possiede), da inserire nella “Ricerca-Ruolo Generale” dell’app.
Alcuni siti dove trovare (sparse) ulteriori informazioni:
https://www.dirittierisposte.it/Schede/Persone/Salute/cambiamento_di_sesso_id1161275_art.aspx