Sono stata in vacanza per due settimane in un campeggio di quello che ho scoperto che si chiama “campeggio olistico”. Una specie di mini comunità di un centinaio di ospiti (molti con vena artistica, altri dediti a attività quali Yoga, massaggi, cartomanzia, fotografi, decoupage, etc.) con attività comuni tra cui colazione e cena vegana (la chef è vegana, ma solo un 2% degli ospiti lo è), laboratori vari e spiaggia libera con una zona dedicata, per stare in compagnia.
Non farò la cronaca day-by-day di quello che è successo anche perché poco attinente al blog, fortunatamente sto vivendo la mia vita al femminile senza avere troppo a che fare con gli argomenti della transizione. Parlerò delle mie emozioni, di come sono stata accolta, di un mio piccolo tracollo interno e dei laboratori a cui ho partecipato.
Accettazione di me: Tutto è andato bene e la vacanza mi ha permesso di “fare la quadra” con alcune cose irrisolte. E’ stato un piccolo azzardo di farmi due settimane in un campeggio senza avere delle comodità e la possibilità di mantenere un aspetto decente e femminile. Vivere diciassette ore al giorno come Bianca anche senza make-up e con un filino di barba in crescita a fine giornata. Non poter “staccare” dalla mia nuova identità; non che voglia, ma passare da mesi di lavoro da casa in solitaria allo stare di continuo con persone che non sai come potrebbero prenderla è stato comunque un rischio e una liberazione.
Accettazione degli altri: Nessuno ha avuto reazioni alla mia vista, nessuno ha osato/voluto chiedere conferma se sono una donna trans, in parte c’è stata l’influenza che essendo quasi tutti artisti non ci si stupisce di nulla. Dopo che mi hanno conosciuta, nei saluti sono stata abbracciata calorosamente anche da parte di uomini, cosa non scontata in quanto sono loro la fonte di molti problemi relazionali per via della società patriarcale.
Transfobia: nessuna. La mia amica aveva definito molta gente di questo campeggio “fricchettoni” e qualche timore l’avevo anche se confidavo nella mia apertura al mondo, ma loro stessi si sono poi definiti tali scherzandoci. Ho imparato che se si è aperti e si dona se stessi agli altri senza attendersi un ritorno, tornano sempre indietro cose positive e qui ho avuto conferma anche parlandone con persone che seguono filosofie indiane e orientali.
Stereotipi della donna trans vogliosa al sesso: Abbordaggio fatto durante una piccola camminata lungo la spiaggia da sola, per raggiungere una casa di legno disastrata e abbandonata. Lì mi trovo un tizio in abiti da ciclista e gli chiedo di farmi una fotografia. Poi ovviamente iniziamo a parlare e mi racconta che arriva da un paesino a 70 km da qui e che in questa spiaggia ci sono tanti nudisti, scambisti, esibizionisti. A un certo punto mi chiede “sei un uomo?
” gli rispondo che sono una donna trans. “Una trans?
“ e mi chiede se ho voglia di fare qualcosa insieme (intendendo un lavoro di bocca). Ho rifiutato gentilmente, sorridendo e sono tornata in fretta al bagnasciuga. Nel sud è ancora molto forte l’abbinamento con le prostituite trans e che abbiamo sempre “voglia di fare sesso”.
Pronomi maschili: solo in alcune occasioni alcune persone si sono rivolte a me usando il maschile. Una prima volta a cena al ristorante (nove donne e uomo…poverino) dove il maschietto ha usato due volte un pronome, ma senza accorgersi come gli hanno fatto notare più tardi le altre. Si è scusato con un abbraccio e non ha più sbagliato per il resto della vacanza, anzi quando ci siamo salutati mi ha abbracciata forte e detto:
“Bianca, continua così
“
L’altra volta è stata una signora appena arrivata. Dopo un pomeriggio in spiaggia dove mi ha trattata al femminile (ero in bikini), ma la sera, che faceva fresco e indossavo una felpa color pesca, ha usato un pronome maschile e devo averle fatto un’occhiataccia significativa perché si è corretta subito e non ha più sbagliato. Questo conferma che avere le tette, capelli lunghi e il make-up non sempre aiuta il cervello a gestire l’analisi di quello che gli occhi ci inviano. Questa signora che è specializzata in astrologia (per semplificare) quando le ho detto che per i nativi americani sono del segno del Salmone, ha detto che i salmoni vanno controcorrente…ed è proprio quello che sono e sto facendo!
Coming-out: dopo che mi sono aperta con una giornalista parlando di argomenti etici/politici mondiali delle minoranze ho fatto coming-out anche con altre persone. Finché non mi sono aperta, si capiva che sono una donna transgender, ma nessuno voleva/osava chiedermi dettagli e conferme. Il problema è stato che cercando di essere chiara e esaustiva ho creato un effetto che mi ha mostrata agli occhi di molti come “troppo piena di se“, qui sono quasi tutti artisti e “prime donne”. E’ la prima esperienza di raccontare di me per confermare chi sono e la mia transizione a persone che non hanno idea di chi ero prima.
Ho imparato, che al punto avanzato in cui sono, occorre aprirsi solo quando occorre, raccontando il minimo di me stessa e dei problemi psicologici, medici, legali e lasciare agli altri di fare domande e rispondere loro in modo breve, possibilmente inserendo solo qualche commento emozionale.
Altrimenti sembro di stare in cattedra oppure di avere un pubblico dove ripetere una parte.
Per una serie di concause ad un certo punto a metà vacanza di sono aperta troppo, anzi “esplosa” e con alcune persone ho dato l’impressione di avere un ego enorme. Inoltre ho creato una specie di auto difesa che ha tirato fuori il mio lato maschile, complice il non potermi radere sempre (quel poco che resta), truccarmi e mettermi carina. Mi è stato detto che un giorno sembravo “Gerardo che interpretava Bianca”. In effetti non mi stavo sentendo tranquilla come credevo. Anche il pensare a rispondere a delle domande su me stessa corrugavo la fronte, come facevo al maschile, e irrobustivo la mascella. Un eco di uomo primitivo?
Dopo questa rivelazione, le amiche vere servono a questo, ho avuto una specie di tracollo fisico, sentendomi senza energie, ma ho ritrovato me stessa. Ho compreso che per rimanere Bianca per come vorrei, non devo tenere la mascella rigida e se accade rilassarmi, respirare a fondo, sorridere e dentro la testa ritrovare una tranquillità di pensiero. In un certo senso il ritrovare e mantenere la femminilità stereotipata che vuole queste caratteristiche associate al genere femminile della mia educazione e forse qualcosa di biologico c’è.
Sesso: non c’è stata nessuna avventura, ma non l’ho nemmeno cercata tanto ero impegnata a gestire tutte queste cose insieme. Ho avuto un attrazione per due donne, e magari era solo in quei giorni di ricaduta al maschile di cui ho accennato (eh…si, mi è diventato duro la sera e la cosa non mi ha fatto piacere e risvegliato terrori sopiti di de-transizione).
Ho visto degli uomini che mi sono piaciuti e ho anche avuto un contatto fisico con loro, anche se solo con abbracci calorosi e la cosa non mi è dispiaciuta, ma non ho nemmeno provato brividi di piacere. Ero in un luogo dove ci sono parecchi incontri e coppie temporanee, ma non era per quello che ero lì e devo dire che per la maggior parte non me ne sono neppure accorta. Forse sono davvero ‘asessuale’ come inizio a credere e temere, oppure mi è solo mancato il giusto coinvolgimento emotivo. Vedremo!
Cibo vegano: avevo un timore di dover tornare a casa affamata e dimagrita. Un po’ per via di molti attivisti vegani che vogliono convincerti a convertirti alla loro causa (fanatici) e anche perché il cibo vegano che vedi nei negozi sembra triste. Qui la cuoca è vegana e cucina benissimo, insieme alle aiutanti, creando un piatto unico dove scegli cosa ti mettono dentro. Tutte cose sfiziose, croccanti e saporite. Al mattino poi c’era uno yogurt senza latte identico (e forse anche meglio) di quello “reale”, torte buonissime e la “nocciolata” che nulla ha da invidiare ai prodotti commerciali dove chissà cosa ci mettono dentro. Pensavo che mangiando solo vegetali, come faccio spesso a casa, poi sarei rimasta affamata. Invece c’è stato l’effetto opposto e un giorno che siamo andati a mangiare pesce a pranzo, è stato buono, ma non buono come la cena. A parte questioni etiche e morali (ognuno è libero di avere la sua opinione) ho appreso che la cucina vegana, come tutte le cucine, se fatta bene è ottima e gustosa.
Mangiare senza amore ha la stessa tristezza che mangiare cracker e tonno in scatola e/o del tofu e quinoa da supermercato?
Cosa mi rimane della vacanza? Un sacco di cose, ma la più importante è avere conosciuto persone che in altri ambiti non avrei potuto e voluto incontrare (ad esempio: non mi interessa l’India e i suoi riti, ma è stato interessante ascoltare). Con molte ho stretto un’amicizia e faremo il possibile per vederci anche al di fuori del campeggio.
Le attività fatte in comune, l’aperitivo in spiaggia, la cena in gruppo sotto il tendone dove ho cercato ogni volta di stare al tavolo con persone diverse. Il dopo cena sdraiati sulla sabbia a cercare stelle cadenti. Le jam session improvvisate nel salottino all’aperto, dai musicisti con chitarre classiche e tamburi, dove chiunque poteva aggiungersi cantando o battendo le mani. Nessun giudizio, nessuna forzatura, se volevi stare da solo è rispettata la tua solitudine.
Le danze settimanali la sera sotto il tendone delle attività, ballando a piedi scalzi.
Le camminate sul bagnasciuga con i pensieri che volavano nel cielo. La meditazione in spiaggia. Il cazzeggio per il puro gusto di farlo. La disorganizzazione cronica dei campeggiatori.
Gli esercizi al mattino alle 7:30, Shiatsu, Yoga, etc. definiti come “gli eroi delle sette e mezza“. Le colazioni lente, quasi un’ora, mentre si chiacchiera. I ritmi lenti e poco milanesi…vado a farmi una doccia…quaranta minuti dopo era terminata.
I ragazzini giocare liberi (ci sono anche famiglie qui), cosa che non si vede più facilmente al nord.
La domanda finale è: ci tornerò? Non sono sicura per varie ragioni: il mio futuro è ancora da scrivere e non so in che periodo avrò le ferie. La mia amica mi ha detto che è meglio se ci andremo in periodi separati (roba nostra ed è bello questa apertura anche sulle cose che più ci colpiscono anche in negativo, ognuna per i suoi motivi e da parte mia affronto le critiche come un miglioramento personale). Ho paura che non sarà più così bello e nuovo, ma una ripetizione ed è questo che mi spaventa: “il già visto“. Ho fatto una sola volta una vacanza ripetuta l’anno seguente ed è stato solo perché nel frattempo sono diventata donna e volevo vedere la differenza…e c’è stata eccome.
Per come sono fatta è probabile che farò altre vacanze in altri luoghi e cercherò di vedere queste nuove amicizie al di fuori del campeggio.
Rosanna “Wowwww, mi piace come mostri il tuo corpo in modo naturale.
”
Ammiro molto il tuo essere donna in modo elegante e non banale
Raffaella “Bene, spero di rivederti presto anima bella
“
Sai che me lo dicono in tanti “anima bella“ ? Sicuramente si vede.
Paola “Va' che bella,! L'emblema della felicita'
”
Maia “Vedo in questa immagine una te, a miei occhi, innamorata: Per l'amore verso le donne, sei diventata una di loro. Che parte del tuo maschile risponde a questa domanda: "Come sono le donne che vedo nell'immagine? E le donne che vedo nell'immagine sono anche esse parte di me, perchè le vedo io e non un altro?
“Preciso la parola io: Bianca, una donna trans.
”
Rammento che le mie domande sono sempre nel rispetto tuo, mai ho avuto l'intenzione di crearti disaggio o sconforto, perciò sentiti libera di non rispondere. Ti abbraccio fortissimo
P.S. sei bellissima Bianca.
Che dire? Quando incontri persone splendide…risplendi con loro…
Dopo i primi anni di timore e lavorare sul corpo…ora ho capito che trans indica un viaggio ed esplorazione della vita al femminile, scoprendo me stessa…riflessa negli altri, hai ragione di questo amore.
Psicologa “Bellissima! A discapito di quello che ci bombardano, Non è la sessualità a farci sentire completi. Sai quanta gente ha una sessualità all’attivo e manca dei fondamenti che li rende umani e non solo animali? Un abbraccio!
”
Lettura di un tarocco da parte di Loris di fronte all’altare di San Michele…”Coriandoli, la torre, felicità, sei centrata, lui ti vuole bene.
”
Non so chi sia lui (il santo?), ma la mia vita è colorata e movimentata come i coriandoli nell’aria.
Marzia “Splendide le supermodelle in spiaggia e bellissime anche queste foto, si sente l'energia! Brava Bianca ti stai divertendo e alleggerendo delle fatiche, buona continuazione e un grande abbraccio!!
“
Appunti di cose interessanti da approfondire:
SCHLAGWERK CP 130 – Cajon X-one Styles
Strumento batteria
https://www.tuttostrumentimusicali.it/schlagwerk-cp-130-cajon-x-one-styles.html
Luciana del Col
“Metodo funzionale della voce Lichtenmberg”
http://www.ilcantodellavoce.com/2018/il-corso/programma-del-corso/
http://www.suonoo.it/2019/01/04/metodo-funzionale-della-voce/