Indosso sandaletti con poco tacco, gonna da esploratrice color Kaki, maglietta fucsia e bandana (troppo caldo per la parrucca), poco trucco e rossetto, completa la mimetizzazione con gli occhiali da sole da donna.
Rivedendomi nelle foto che mi sono fatta scattare ero un misto tra un gay e un non so cosa…però la mattinata è passata bene a fare la turista ed anche qui nemmeno uno sguardo. Ho anche girato tra le bancarelle di un mercatino, ma non ho trovato nessun gioiello artigianale/artistico che mi piacesse.
Dopo pranzo, sono al parcheggio e devo andare in bagno, meno male che c’é un negozio Eataly, anche qui vado nel bagno delle donne. Torno all’auto e mi strucco, lascio solo le unghie smaltate di colore marroncino carne. Indosso dei fusò neri a pois bianchi e parto.
Entrando in Slovenia non c’è nessuna dogana. Procedo il viaggio e di improvviso coda e c’è un posto di blocco, sono già in Croazia. Tolgo la parrucca al volo, preparo passaporto e patente, tolgo gli anelli e spero che non ci siano casini…tutto perfetto, passo via e procedo con il viaggio.
Ho passato due ore da maschio (a parte smalto e fusò) e la cosa non mi é piaciuta, stavo tornando il vecchio me stesso pensieroso e riflessivo. La mia versione femminile ha pensieri più leggeri e senza quella punta di non so cosa a mezza fronte.
Mi fermo in una strada in mezzo al nulla su una piazzola e mi trucco in auto, sto diventando sempre più brava e veloce con il trucco.
Di strada entro anche in un supermercato e compro acqua e frutta per il giorno dopo.