Arrivo a Trieste, l’hotel non ha un parcheggio interno ed é su una strada con traffico, meno male che a 150mt c’é un supermercato (che sta chiudendo) e lascio lì l’auto. Da uomo avrei preso tutto in un colpo solo, ma sono una donna, quindi solo trolley, beauty case e borsetta.
Alla reception c’è la fila, attendo facendo finta di nulla, anzi unn signore mi fa passare avanti. Fornisco i documenti con la mia foto da maschio e la povera impiegata oberata dal lavoro e che deve averne viste tante negli anni, fa finta di nulla.
Prendo la chiave e vado alla mia stanza attraverso lunghi corridoi. Anche questa é fatta!
Una breve doccia, apro i bagagli, mi sistemo il trucco e sono pronta per la cena. Camicetta bianca e gonna rossa con pieghe, non sarà troppo vistosa ? Nel corridoio c’é uno specchio sul fondo e mi vedo riflessa, una signora che si avvicina.
La cena é al buffet, di qualità scadente, il ristorante-albergo é un veloce punto di stop per i turisti stranieri che vanno in Slovenia/Croazia. Ma é la mia prima cena da donna! La qualità del cibo non é importante, mi godo ogni istante al tavolo e poi torno in camera.
La sera preparo il piano per il giorno dopo: visita in città e nel pomeriggio altre quattro ore di auto per arrivare in Croazia. Però dovrò attraversare due dogane, forse é meglio che sia poco truccato (o per nulla), inoltre ci saranno 32 gradi!