Questa mattina sono partita in auto, con il cielo grigio, per andare a Comacchio a casa dei miei genitori. Rispetto ad altre volte, il viaggio mi è sembrato volare: tre ore e mezza trascorse quasi in un lampo, e quando sono arrivata c’era addirittura il sole. A metà strada ho dovuto persino cambiarmi, perché in macchina faceva troppo caldo e sudavo.
Oltre a rivedere i miei genitori, sono venuta qui per parlare a mamma dell’operazione di vagino-plastica che farò a Madrid a fine settembre. A papà non l’ho dirò: alla sua età non capirebbe, tende a minimizzare tutto o, peggio, a fare il bastian contrario. Continua a considerarmi “il ragazzo”.
Volevo già dirlo mamma lo scorso luglio, ma non c’era stata occasione. In realtà neppure oggi sembrava esserci, ma non potevo più rimandare. Così l’ho invitata in cameretta, ci siamo chiuse dentro e le ho raccontato tutto.
Ha ascoltato, fatto qualche domanda, ma soprattutto è stata molto comprensiva. Spero che non si preoccupi troppo. Abbiamo parlato solo una decina di minuti, poi papà è rientrato in casa, e non sono entrata nei dettagli più intimi. L’importante è che sappia che voglio farla, che sono determinata e soprattutto preparata.
Il giorno dopo ne abbiamo parlato brevemente e…che dire? La migliore mamma del mondo.
Il prossimo passo sarà dirlo a mia sorella, settimana prossima.

Adesso sono sdraiata sul letto a riposare dal viaggio in auto. Credo che la grande tensione accumulata interiormente negli ultimi mesi, sia finalmente scivolata via, complice anche l’aria di mare che mi rilassa tantissimo. Per il resto della giornata ho avuto solo tanto sonno e un po’ di fiacchezza.
Mancano 30 giorni all’operazione.
Da qualche giorno ho iniziato a chiedermi, durante certe attività quotidiane, come mi sentirò dopo. Oggi, ad esempio, andando in bagno all’Autogrill. Non intendo sulla posizione, ma la sensazione di sentirmi finalmente completa: donna.

Piccolo finale di giornata: i miei genitori ogni sera vanno al centro commerciale a prendere un caffè e fare due chiacchiere con altri pensionati. Curiosamente, questi abitano nel loro stesso condominio, ma si incontrano solo lì. Questa sera è arrivato un pensionato che vive a Milano e viene al mare solo per brevi periodi, era un po’ che non veniva. Ci ha visti insieme, ma nessuno gli ha detto chi sono. Gli altri sanno chi ero.
Stasera, mentre tornavamo all’auto, mia mamma mi ha raccontato che quell’uomo le ha chiesto: “Ma chi è quella signorina?” Mio padre, per fortuna, non ha fatto il solito scivolone dicendo il mio vecchio nome maschile (che ogni volta crea imbarazzo), ma si è limitato a dire che vengo da Milano.
La cosa mi ha divertita e aumentato la mia autostima: essere percepita come donna, senza che nessuno mi riconoscesse come transgender, mi ha fatto bene.

Aggiornamento Spagna: ho pagato il saldo dell’appartamento e ho chiesto qual è il numero civico esatto e se c’è nome sulla porta, perché mi serve per un documento da presentare all’INPS per la malattia all’estero. Mi hanno risposto con un indirizzo nello stesso palazzo, ma con ingresso da una via laterale. Spero che l’appartamento sia lo stesso delle fotografie, o magari persino più bello.
Nel controllare la mappa ho anche scoperto che un mese fa, a cento metri, ha aperto un supermercato molto grande. Uno dei miei dubbi era come fare la spesa in anticipo, soprattutto a trasportare l’acqua da bere, che pesa parecchio. Ma visto che è così vicino, non sarà un problema fare cinque viaggi con sei bottiglie per volta.
Simplified Summary
Sono partita per Comacchio dai miei genitori e, dopo un viaggio sorprendentemente leggero, ho trovato il sole ad accogliermi. Oltre a rivederli, il mio obiettivo era dire a mamma dell’operazione: papà non capirebbe, così ho parlato solo con lei. Ci siamo chiuse in cameretta, le ho raccontato tutto: ha ascoltato, fatto qualche domanda ed è stata molto comprensiva. Finalmente mi sono sentita sollevata da una tensione accumulata per mesi, complice anche l’aria di mare che rilassa. Manca un mese all’intervento e inizio a chiedermi come mi sentirò dopo, immaginandomi nei gesti quotidiani. Il prossimo passo sarà dirlo a mia sorella, settimana prossima. Un episodio buffo: un pensionato ha chiesto a mamma chi fossi, e papà non ha usato il mio vecchio nome, aumentando la mia autostima. Infine, ho pagato l’appartamento a Madrid e scoperto che vicino c’è un nuovo supermercato, utile per organizzarmi.