Questa mattina avrei voluto dormire un po’ di più, ma alle ore 10:00 verranno gli idraulici a cambiare dei tubi nell’appartamento. Così mi sono alzata alle 7:00 per fare le dilatazioni, la doccia, una piccola colazione, con i ritmi spagnoli è stato come alzarsi in piena notte.
Oggi credo che farò una sola dilatazione, perché al pomeriggio sarò in aeroporto e questa sera, arrivata a casa, forse non sarò in condizioni fisiche per farla prima di andare a dormire.
Ho mangiato qualcosa, più che altro per terminare gli avanzi, però mi sento lo stomaco un po’ in subbuglio e con un pochino di nausea, forse il mio corpo non vuole andar via dall’appartamento…
Dalla proprietaria dell’appartamento ho ottenuto di rimanere qui fino alle ore 13:00, e in un certo senso le faccio un favore ,perché controllo gli idraulici che devono cambiare i tubi.
Sono rimasta tranquillamente sdraiata sul letto rimanendo mezza nuda…alla fine sono arrivati a mezzogiorno.
Silvia C.”Buon giorno meraviglia!!! Buon ritorno a casa e buona Nuova vita con la vera TE. Ti voglio bene.”

Ho disfatto la valigia e ho cercato di farla nuovamente, piegando molto meglio il tutto. La tecnica è quella di fare dei piccoli rotolini degli abiti, in modo che occupano meno spazio e tra l’altro non si fanno tropp pieghe.
Forse sono riuscita a farci stare tutto, non ho tanta roba in più, anzi alcune cose in meno, però è il mistero dei viaggi di ritorno: la valigia che non si vuole chiudere.
Mi sono sentita molto accaldata, prima dell’arrivo degli idraulici e sono uscita per fare una breve passeggiata di saluto a questo quartiere. Fuori c’è l’aria fresca, e con il vento in piccole folate è leggermente fredda. È curioso vedere alle nove del mattino la città che si risveglia, mentre a Milano questo lo vedi alle sette del mattino.
Terminato il mio breve giro ho preso un cappuccino, comprato un po’ di affettato e del pane che sarà la mia cena.
Ho lasciato l’appartamento alla una del pomeriggio, con dentro gli idraulici che stavano trafficando. Il viaggio in taxi è stato abbastanza confortevole grazie alla ciambella che ha aiutato.
Il check-in dei bagagli è stato molto rapido, qui ci si stampa da se l’etichetta andando a dei totem, così la consegna del bagaglio è più rapido e devono solo controllare il peso e agganciare l’etichetta.
Ho bevuto il succo d’arancia, gettato alla bottiglietta dell’acqua e mi sono diretta ai controlli di sicurezza.
Ho scoperto che non occorre più tirare fuori il computer dallo zaino, e ho passato il metal detector. Mentre aspettavo che passasse anche il bagaglio, ho visto nello schermo dell’operatore che possono vedere a strati, quello che c’è all’interno (tipo raggi X, ma più dettagliato) e addirittura ruotare l’immagine in tre dimensioni per vedere meglio.
Mentre attendevo già mi immaginavo come in “Airport security”, dove mi avrebbero chiesto dei dilatatori… come se fossero giocattoli sessuali, mi ci sarebbe mancata solo una perquisizione, la sotto…
L’impiegata ai controlli è andata in fondo a parlare con l’operatore, è tornata e ha detto che andava tutto bene. Meno male.
Mi sono diretta all’interno dell’aeroporto, che è davvero enorme (è ero solo nel terminal 4…). Mi sono accorta che nella borsetta c’era una bottiglietta di colore blu, piena a metà d’acqua, che ha passato il controllo, forse perché era meno dei famosi 33cc?

Mi sono messa alla ricerca dei bagni e per la mia prima volta sono andata in un bagno pubblico! Rispetto a prima (con il pisello), mi sono sentita pienamente autorizzata ad accedere… Ne ho cercato uno che fosse pulito, e ho fatto la preparazione prendendo le salviettine e mettendole vicine. Per fortuna la tazza era pulita, ho provato a fare lo squot, ma non ne sono in grado al momento. Comunque, mi si è aperto un mondo che prima immaginavo, ma adesso è diventato mio (e chissà come sarà nei bagni pubblici sporchi in Italia).

Mi sono seduta sulla ciambella, e sono rimasta tranquilla per un’ora e mezza.
Nel frattempo, mi ha telefonato l’INPS, perché avevo sbagliato la prenotazione e devo andare nello sportello ammortizzatori sociali… che poi a Treviglio le impiegate sono due, una a fianco dell’altra… comunque sia, mi ha spostato l’appuntamento in tarda mattinata, e sarà subito dopo avrei visto il mio medico di base per proseguire la malattia in Italia.
Mile “C’è una bella frase di Palahniuk che cita: "Non sai mai quanto sei forte, finché essere forte è l'unica scelta che hai." Il fatto che per te non era l’unica scelta, tu HAI scelto, e questo ti rende veramente una persona notevole. Ti conosco poco, di sfuggita posso dire, ma ti ammiro molto. Per quello che hai affrontato e che hai condiviso senza filtri, la parola coraggio per te è riduttiva. Non ho dubbi che la tua “nuova” vita, nella tua vera te ti darà molto! Se mi posso permettere ti invio un abbraccio grande.”
Silvia R.”Complimenti per la tua determinazione.”
Sara S.”Complimenti per la forza d'animo. Rimanere da soli, dopo un intervento, non dev'essere stato facile.”
Complimenti. Non è da tutti.
Buon rientro… e tornerai a Madrid un'altra volta, per girarla bene, come merita!
Sono partita con un bagaglio in mezzo alle gambe e rientro con una patata…
Dina “Bianca, era un bagaglio del cazzo, però. Buon rientro”
Caparezza M.”Sì, dai speranza a chi ha paura di affrontare le proprie paure e sei una fonte di motivazione per molte persone là fuori. Stai facendo un ottimo lavoro.”
Il mondo è orgoglioso di te, vorrei che ci fossero più persone come te nella nostra società
Simplified Summary
Questa mattina mi sono svegliata presto per le dilatazioni e la doccia, in anticipo sull’arrivo degli idraulici che hanno finito a mezzogiorno. Ho sistemato la valigia con cura, piegando i vestiti a rotolino e cercando di far entrare tutto, come in ogni ritorno in cui sembra sempre mancare spazio. Prima di lasciare l’appartamento ho fatto un ultimo giro nel quartiere, respirando l’aria fresca e prendendo un cappuccino, quasi fosse un piccolo addio a Madrid. Il taxi per l’aeroporto è stato comodo grazie alla ciambella, e il check-in veloce con le nuove macchine automatiche. Durante i controlli ho avuto un attimo di ansia pensando ai dilatatori, ma tutto è andato liscio. Nell’attesa ho notato quanto è grande il terminal e mi sono accorta di avere ancora una bottiglietta d’acqua che ha superato i controlli. Infine, ho usato per la prima volta un bagno pubblico da donna: un gesto semplice ma pieno di significato, che mi ha fatto sentire davvero parte del mio nuovo corpo.
Viaggio di ritorno Madrid-Milano
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Domenica tranquilla