Sono svegliata presto alle sette, fatto una colazione molto leggera: il frigo era spento e non c’erano solo scatolette da mangiare. Alle ore 7:50 mi ha suonato il campanello la vicina, che ha visto la mia valigia giù nei garage, così mi ha accompagnata in stazione, giusto in tempo per prendere il treno prima (quello che avevo previsto mezz’ora dopo sembra che avesse limitazioni di percorso). Ho cambiato la stazione alla fermata Dateo, e preso la metropolitana blu per arrivare all’aeroporto di Linate (dovrò fare l’inverso tra un mese).

Ho indossato la mascherina FFP2 contro il Covid per tutto il viaggio: fino alle ore 16:00, non è stato facile riabituarsi e respirare con calma. Perché lo messa? Non si sa mai, non voglio prenderlo a soli due giorni dall’operazione. Ovviamente, all’imbarco dei bagagli ha fatto la fila di un’ora per consegnare la valigia. Nonostante avevo controllato tutto quando ho acquistato il biglietto, quando ero lì mi sono venuti mille dubbi sulla valigia: non è che è troppo grossa e devo pagare la differenza? Gli altri avevano tutti valigie più piccole. Per fortuna avevo fatto tutto giusto e ho imbarcato senza problemi.

Liberata di un peso (17 kg), ma con lo zaino pesante 6 kg, sono uscita dall’aeroporto per prendere una boccata d’aria e mangiare il panino che mi ero portata da casa. In aereo non ti servono più quella specie di pasto durante il volo, adesso se vuoi lo compri (anche ordinandolo il giorno prima), ma i prezzi sono alti e la qualità non sembra un granché.
Ho passato i controlli di sicurezza, nessuno mi ha chiesto di abbassare la mascherina, alla faccia security e del riconoscimento dei viaggiatori… Ho preso un caffè al bar, l’ultimo decente per un po’ di tempo, e ho atteso di salire sull’aereo. Nel mentre ho guardato un po’ gli altri viaggiatori, ma non c’era nessuno di interessante (forse perché c’era un comitiva numerosa di pensionati).
Dina “Si vola sempre, nella tua vita, non solo ora. Ti abbraccio fortissimamente forte.”
Una volta salita sull’aereo seduta a fianco c’era una signora del gruppo e vicino al finestrino la guida del gruppo. Oggi non avevo molta voglia di fare conversazione con la mascherina e prima di decollare, ho visto che c’era un posto libero nella fila di fronte, così ho suggerito alla vicina che saremmo stati più comode se passava davanti. In effetti così ho potuto girarmi su un fianco per dormire.
Ho cercato, inutilmente, di dormire quasi tutte le due ore di volo, tranne alcune pause per bere un goccio d’acqua (trattenendo il fiato) e mangiare molto lentamente una brioche. Mi ero dimenticata che masticando con la mascherina, soprattutto il caffè bevuto poco prima al bar, senti davvero i sapori che molto intensi, addirittura la brioche industriale sembrava di pasticceria!
Vari pensieri mi sono girati per la testa, ma nessuno su cosa mi aspetta.
È inutile pensarci adesso, più che altro mi sono detta più volte che lo sto facendo per davvero!
Laura “Sembrava così lontano questo momento…ed eccoti qui con valigia pronta. Bene. Ti auguro buon viaggio e, .. tra tutte le persone che conosci, ci sono anch'io che ti sostengo e ti penso. Un grandissimo affettuoso caloroso abbraccio”
Finalmente siamo arrivati a Madrid durante il viaggio ho avuto vari pensieri, ma nulla relativo all’operazione. È inutile pensarci adesso, più che altro mi sto detta più volte che lo sto facendo per davvero.! Quasi un’ora per aspettare i bagagli, l’aeroporto di Madrid è enorme, addirittura dal terminal 4S per arrivare al terminal 4, abbiamo dovuto prendere un treno interno per arrivare al nastri dei bagagli (dieci minuti di viaggio).
Ho seguito le indicazioni per raggiungere il nastro dei bagagli, con panico quando mi sono resa conto che non si poteva tornare indietro superati dei tornelli e porte automatiche: non avevo capito che bisogna prendere il treno. Ho chiesto a una hostess della compagnia Etihad (hanno un abito davvero splendido e super elegante) mi ha detto di seguire la folla.

Mentre ero in attesa dei bagagli mi ha scritto il tizio che mi ha affittato l’appartamento. Gli avevo indicato come orario orientativo alle 15:00, gli ho risposto che lo avrei avvisato appena salita sul taxi (no problema).
Finalmente ho recuperato la mia splendida valigia color fucsia (così si vede subito, ma ci ho scritto Bianca a pennarello, non si sa mai che un’altra matta come me abbia lo stesso colore e modello).
Francesca (Yoga) “Ciao cara Bianca. Ti penso e sono con te col cuore e con la mente. Tienimi aggiornata cara e per qualsiasi sai che sono qui. Un forte immenso abbraccio“
Avevo scaricato un’app spagnolo, pensavo fosse il servizio taxi, invece era una specie di Uber locale. Meno male che dentro l’app c’erano le fotografie della direzione da prendere e le istruzioni da seguire, alla lettera, così sono arrivata dove ci sono tutti questi servizi con conducente, ma non si capiva dove qual fosse quello della mia compagnia, nel frattempo avevo prenotato con l’app che mi diceva che tra pochi minuti sarebbe arrivato il mio autista; poi ha cambiato il tempo di arrivo in 10 minuti e all’improvviso era già lì… Non lo vedevo nel casino che c’era di auto in arrivo e partenza. Gli ho telefonato e mi ha risposto che non parlava inglese e ha messo giù. Ho cominciato a guardare tutti i numeri di targa delle macchine e finalmente ho sentito una voce che mi chiama “Bianca?”: era lui. Per fortuna ho scelto un nome facile e internazionale.
Pietro “Ciao, allora hai deciso. Conoscendoti mi auguro hai fatto tutte le valutazioni del caso. Comunque posso solo augurarti il meglio e che vada tutto bene. Un grande abbraccio.”

In venti minuti siamo arrivati al palazzo e ho inviato un messaggio al tizio che è arrivato poco dopo. Questo appartamenti sono gestiti da una coppia e io sono al quarto piano. La moglie mi ha consegnato le chiavi e, in spagnolo, mi ha spiegato le cose principali: che ho capito grazie a quello che ho imparato usando sei mesi l’app Duolingo.
Ho preso possesso dell’appartamento, che non è quello indicato sul sito, ma è anche più bello! Sono due stanze grandi, unite da un un corto corridoio il cui lato c’è il bagno con doccia. Tutto nuovo e ben tenuto. C’è tutto tranne la saliera…mistero.

Uscita dal portone, a un metro sulla destra c’è un bar, mentre sulla sinistra c’è un supermercato molto fornito! Se avrò problemi a rifornirmi di cibo, dopo l’operazione, e se potrò camminare per 30 metri (lentamente), non ci saranno problemi in caso di emergenza dopo il decimo giorno. (prima verrà a giorni alterni un inviato della clinica, e gli farò gettare anche la spazzatura nei bidoni di fronte, qui hanno la differenziata per vetro/metallo e tutto il resto insieme)!
Al supermercato ho fatto tre viaggi e ho acquistato l’acqua – 24 bottiglie – (per il post operatorio meglio non fidarsi con quella potabile del rubinetto) e cose per il bagno, la pulizia della cucina. Al secondi giro ho comprato frutta e verdura per fare “la cacca liquida”, non dovrò sforzarmi.
Alle ore 17:00 avevo fame e lo stomaco ha iniziato a rumoreggiare e non volevo mangiare la barretta acquistata per emergenza…oggi non ho quasi mangiato nulla. Prima di uscire però ho preferito aprire la valigia e mettere via le cose per verificare di aver portato il necessario.

Quindi sono uscita a fare un giro dell’isolato, per vedere in questo quartiere che cosa c’è: un sacco di negozi chiusi, ma poi mi sono ricordata che oggi è domenica! Anzi stranamente ho trovato aperta qualche panetteria e negozi di frutta e verdura; così ho mangiato una specie di panino col formaggio, poi mi sono fermata in un locale a bere un caffè macchiato, molto liquido, ma è servito a riempire lo stomaco.
In Spagna si mangia dopo le ore 21:00!
Marzia “Ottima idea Bianca, grazie del pensiero per tutti coloro che vogliono sapere prima possibile come stai, e sono felice che siamo in tanti! Buona prima serata a Madrid… ambientati, preparati, respira. Un grande abbraccio a te”
Come mi ha scritto mia cugina, devo respirare l’aria di Madrid. Sono in una zona centrale, non turistica e molto diversa da Milano, però c’è una bella aria. Forse anche perché è domenica ho visto molte persone in abiti di vario genere e alcuni vistosi. Ho visto anche due donne trans, una col viso molto al maschile, l’altra con felpa, pantaloni di una tuta e crocks rosa…nessuno le ha degnate di uno sguardo. Ecco l’area che si respira è di una libertà senza giudizio, rispetto a quella che abbiamo in Italia molto bigotta.
C’è tantissima gente fuori dai bar a bere birra e chiacchierare, da parte mia cercherò in questi due giorni meno contatti umani possibili, per evitare di prendere il COVID e dato che non sono in vacanza non mi pesa poi molto.
Alla sera ho dormito una mezz’ora, poi mi sono alzata con l’idea di mangiare fuori, ma la stanchezza ha avuto il sopravvento. Inutile rischiare il Covid per una cena, così ho fatto il terzo viaggio al supermercato e comprato tante zuppe, brodo di pollo e vegetale, purè e pollo al forno per la mia cena che ho fatto in casa, che è davvero accogliente.

quasi come essere a casa
Carla “In bocca al lupo Bianca. Una scelta importantissima che evidentemente deriva da un percorso molto profondo. Tu fai quello che senti e questa è l’unica strada. Un fortissimo abbraccio. Ti penserò”
Sono stanca per il viaggio, ma ho una tranquillità che non sentivo da tempo. Ci sono quasi un centinaio di persone che stanno seguendo la mia avventura su WhatsApp, Instagram e Facebook… (nemmeno fossi un reality). Ho creato una lista broadcast per non dover scrivere a tutti singolarmente, tranne qualche eccezione come mia mamma e mia sorella… sarà anche per questo che sono tranquilla: ci sono davvero tante persone che mi vogliono bene e pensano a me.
Paolo V. “Cara Bianca,“
in questi giorni ti penso tantissimo, e sento il bisogno di scriverti con tutto il cuore per il tuo intervento. So bene quanto sia profondo e importante il momento che stai vivendo. Arrivare fin qui non è stato facile: ci sono stati dubbi, paure, ostacoli e forse anche momenti in cui sembrava impossibile. Eppure tu sei andata avanti, con una forza e un coraggio che non smettono di sorprendermi.
La tua scelta è un atto d’amore immenso verso te stessa, un passo che richiede una lucidità e una determinazione che poche persone riescono davvero a trovare. Per questo ti ammiro profondamente. Stai seguendo il tuo cammino con coerenza e verità, e vedere come, passo dopo passo, diventi sempre più te stessa è una delle cose più belle che la vita possa regalare a chi ti vuole bene.
Anche da lontano io sono con te, ti penso e ti mando tutta l’energia più luminosa che posso. Sei un esempio di coraggio e di autenticità: stai realizzando qualcosa che molti sognano ma che solo in pochi hanno la forza di vivere davvero.
Ti mando un abbraccio enorme, pieno di luce, e tutta la mia buona fortuna per l’intervento. So che andrà bene, perché stai facendo ciò che il tuo cuore ha sempre desiderato.
In serata ho chiamato un’amica, ma invece di alleggerire la conversazione mi ha raccontato della sua operazione di tumore che ha avuto pochi anni fa, non è il genere di discorsi che mi fa stare bene questa sera…non se ne è resa conto, e con un scusa ho accorciato la conversazione. Ho chiamato un’altra amica, molto solare, che mi ha tirata su di morale, non è il momento di pensieri oscuri…io sono una persona socievole e anche molto solare.
A domani per il seguito (ho portato con me il computer, per quello lo zaino pesava un sacco…).
Ultima visita di controllo post vaginoplastica
Domenica tranquilla
Routine quotidiana post-operatoria di guarigione
Panico: appartamento senza l’acqua!
Ultima visita di controllo con il chirurgo e uso corretto del dilatatore
Ultima visita di controllo con l’infermiere a domicilio