È trascorso un mese dall’operazione di vaginoplastica, ho appena pubblicato nel blog la pagina del mio ritorno in Italia di settimana scorsa, rivedendo tutte le pagine pubblicate è durato tanto, ma non mi sono resa conto di quanto, sicuramente è stato un periodo intenso.
Questa mattina alle 8:30 è passata Caterina per accompagnarmi all’ospedale di Treviglio, dove ho consegnato le 38 pagine di documenti e ricevute del mio viaggio in Spagna. L’impiegato che le ha ritirate, mi è sembrato molto alla mano, cosa che fa ben sperare, ha detto che il giorno 8 novembre le porterà all’ATS Bergamo che dovrà fare valutazione e pagamento. Incrociamo le dita.
L’altro ieri, mi aveva scritto l’impiegato che aveva ricevuto il PDF via e-mail e che andava tutto bene, tranne la parte relativa al consolato italiano a Madrid, che secondo lui non aveva con il testo a norma di non so quale decreto. Gli avevo scritto da Madrid prima di andarci, chiedendogli delucidazioni, che non avevo avuto (una risposta burocrati piena di ovvero e testo illeggibile). Comunque per il consolato è l’unico documento che emettono e un’altra ragazza ha ottenuto il rimborso con quel testi.
Se faranno storie, li metterò in contatto tra di loro e che se la sbrighino per inviarsi un testo compatibile, che cavolo, io devo guarire, mica stare appresso a loro.
Una volta consegnato, mi ha dato una specie di ricevuta (timbro e firma sul foglio con l’elenco dei documenti), spero che non vengano perse le quattro pagine originali, che poi le persone del “pubblico servizio” non hanno mai responsabilità e saranno cazzi miei. Cerco comunque di essere ottimista.

Comunque sia, mi sono sentita rilassata e con un altro peso in meno da sostenere e impegnare la mente.
Siamo poi andate in un bar lì vicino, dove ho preso un cappuccino e brioche alla alla crema strepitosi, ci voleva un premio!
Infine mi ha riaccompagnata a casa: la nuova ciambella ha funzionato abbastanza bene e non ero un po’ più così bloccata quando mi sono alzata per scendere dall’auto. La vecchia ciambella non ha resistito al viaggio di rientro da Madrid, la valvola di chiusura è andata, dopo dieci giorni in cui mi ci sedevo sopra.
Arrivata a casa, sono rimasta a letto un’ora, molto provata da questo piccolo uscita nel mondo. Guarisco un pezzetto ogni giorno, e in questi due giorni, sento la parte sopra (labbra grandi) leggermente dolorante, soprattutto quando mi muovo la notte nel letto cercando nuove posizioni.

Arrivata a casa, sono rimasta a letto un’ora, molto provata da questo piccolo uscita nel mondo. Guarisco un pezzetto ogni giorno, e in questi due giorni, sento la parte sopra (labbra grandi) leggermente dolorante, soprattutto quando mi muovo la notte nel letto cercando nuove posizioni.
Questa mattina sono riuscita a fotografare la neo vagina e inviare la foto al chirurgo, così che mi rassicuri che tutto procede bene. Ci sono alcuni punti che sono un po’ più neri, tipo cicatrici.
Non mi ha ancora risposto, ma spero che confermi che va tutto bene. (Ha risposto il giorno dopo: tutto nella norma).
Comincio a stancarmi mentalmente a stare a letto, ogni tanto i pensieri vanno su cose che vi piacerebbe fare, come rimettermi a scrivere seguito del romanzo. È ancora presto e dopo ogni piccola attività, mi stanco e devo tornare a letto.
Nel frattempo sto tenendo su il morale a un’altra donna trans, che ieri sera si è operata a Palermo. Sente alcuni dolori, ma non capisco se è per come ha fatto l’operazione, oppure la sua soglia del dolore non è come la mia e quella delle altre che si sono operate a Madrid.
Mi fa sentire bene cercare di supportare un’altra donna trans, che è lì da sola in ospedale, dove starà ben 15 giorni. Quando le toglieranno il catetere potrà ritornare a casa a Napoli.
Sto iniziando a sentirmi più donna?
Stamattina la dilatazione ero nuda sotto l’ombelico, ho messo da parte la traversa usa e getta, sono passata vicino allo specchio e mi sono fermata a guardarmi.
Ora che è molto meno sgonfia, la neo vagina comincia a somigliare al risultato finale. Qualcosa si è mosso dentro il cuore, ho sorriso guardando la donna riflessa nello specchio.
É durato poco, poi la parte conscia di me, mi ha ricordato che dovevo fare la doccia e lavarmi da sotto. È stato un bel momento di consapevolezza della nuova me stessa.
Più tardi sono uscita per fare una breve camminata, aveva smesso di piovere e dovevo approfittarne. Sono passata prima in farmacia a cercare delle garze per asciugarmi, ma non avevano nulla di utile; ho completato il mio giro e sono andata al bar a bere un caffè. Riflessa nello specchio ho visto il mio volto molto dolce e femminile, a volte non mi rendo ancora conto di come sono davvero, tendo a pensarmi peggio.
È stato un altro bel momento di consapevolezza.
Simplified Summary
È passato un mese dall’intervento e ho consegnato in ospedale tutti i documenti per il rimborso: un peso in meno e un cappuccino di premio con Caterina. L’impiegato è stato gentile, ma temo che il consolato e la burocrazia creino nuovi ostacoli. Tornata a casa ero esausta: ogni piccola uscita è ancora faticosa, anche se la nuova ciambella per sedermi funziona meglio. Ho inviato al chirurgo la foto della mia nuova vagina: alcuni punti sono scuri ma tutto nella norma. Sto iniziando a stancarmi mentalmente del riposo forzato, ma mi tiene viva il sostegno che offro a un’altra donna trans appena operata. Stamattina, guardandomi allo specchio dopo la dilatazione, ho sentito un’emozione profonda: la mia immagine finalmente corrispondeva a come mi sento. Ogni giorno guarisco un po’ e imparo a riconoscermi davvero.
Dóna Ediziù Agiornada!
Come mi sento? F.A.Q. post operazione vaginoplastica
Routine quotidiana di recupero e guarigione
Piccolo problema alla neo vagina, ma è normale…
Primo giorno a casa in convalescenza e INPS
Viaggio di ritorno Madrid-Milano