Cristina “Questo giovedì sera ho proposto un'esperienza di meditazione diversa: Meditazione psicosomatica dinamica, attraverso il movimento del corpo lasciare andare tensioni, pensieri, giudizi e abbandonarsi all'esperienza
.”
Ho partecipato ovviamente, come negli ultimi due mesi a questo gruppo di meditazione presso l’Associazione Ametista a Groppello d’Adda (MI), ogni volta è sempre un’esperienza diversa e riesce sempre di più a non farmi sopraffare dai pensieri e stare “sul momento”. Questa volta la meditazione si è svolta bendati e comprendeva dei sottofondi musicali con movimento Kundalini, danza libera, seduti e infine sdraiati senza musica. Passare da un movimento estremo con musica allo stare sdraiati in silenzio è stata un’esperienza notevole che non riesco a descrivere adeguatamente.

Faccio tante attività e ne scopro sempre di nuove e interessanti, ognuna mi porta più in là nel completare il mio essere.
Meditazione, Danza meditativa, Biodanza, Danzaterapia, Yoga e altre similari sono tutte discipline per trovare il sé interiore e migliorare il rapporto con il proprio corpo.
Ho iniziato a seguire questo tipo di attività solo dopo la transizione di genere, prima non so perché, non provavo nessun interesse e mi sembravano tutti un po’ fissati.
Chiara F. “Il tuo lavoro di scrittura e sensibilizzazione al tema della transizione di genere è molto prezioso e delicato, di cui -purtroppo- c'è ancora molto bisogno. Le testimonianze lasciano sempre un segno molto forte e meno male che ci sono, quindi non smettere di essere testimonianza per per tutti e tutte noi.
”
Ogni tanto, da parte professionisti psicologi e altre discipline, mi viene proposto di aiutarli nell’organizzare una qualche forma di sessione solo con persone transgender. Di primo acchito mi sembrava un’ottima idea. Trovarsi in un ambiente protetto e fare qualche attività di auto-consapevolezza poteva essere di aiuto, come lo è stato con me. Negli anni, dopo aver conosciuto molte persone trans, ho capito che non sarebbe realizzabile e forse anche estremamente pericoloso.
Nonostante la disforia di genere e non vedere il mio corpo come vorrei che sia, una donna, non ho mai provato odio verso di esso. Sono comunque io che mi piaccia oppure no. Posso rimanere a piangermi addosso oppure fare qualcosa.
Moltissime persone trans, non appena si rendono conto di chi sono davvero e con paura, decidono di iniziare il percorso di affermazioni di genere, cominciano a nutrire un vero e proprio odio per il proprio corpo e soprattutto degli organi genitali. Questo capita soprattutto se sono giovani trans con la voglia di cambiare tutto al più presto possibile e non si danno il tempo di migliorare la consapevolezza interiore di chi vogliono essere. C’è anche una cecità di mettersi a confronto con se stessi. Ho imparato che essere donna non si nasce (quello è essere femmine), ma lo si diventa e richiede tanto tempo e lavoro su di se.
Dina “Ogni individuo è unico. Adoro la nostra unicità, il nostro essere irripetibili.
”
Queste attività potrebbero portare grandi benefici e aiutarli ad accettare il proprio corpo, mentre cercano di modificarlo per arrivare al loro desiderio di come essere nella transizione. Con una maggior consapevolezza il percorso sarebbe più sereno e (almeno nel mio caso) meravigliarsi delle piccole modifiche che avvengono nel tempo con la terapia ormonale sostitutiva.
Molte di queste persone trans, partecipando a laboratori e sessioni che li mettono a confronto con il loro corpo e il se’ interiore, potrebbero andare fuori di testa e alimentare ulteriormente il loro odio per il proprio corpo.

Facendo meditazione ci si libera di tanti pensieri, cercando di stare sul momento e si è ottiene una consapevolezza del proprio corpo, sia con l’immobilità della meditazione classica, che con quella dinamica dove ci si rapporta col proprio corpo senza giudizio. Nel mio caso mi aiuta fare i movimenti del corpo e delle braccia in maniera più aggraziata.
La meditazione mi aiuta anche a ritrovare il mio centro, si può dire che resetta l’allineamento dei chakra che con la vita frenetica: al lavoro, le amicizie e anche la disforia di genere, arriviamo a essere sfasati. Già il giorno dopo sento i benefici e mi sento molto concentrata su me stessa, anche i pensieri sembrano essere più ottimisti e focalizzati.
Con i vari tipi di danza mi lascio andare profondamente, abbandono i freni inibitori e in quei momenti sono libera e non penso minimamente che ho un corpo che ha una sua fisicità importante. Danzando mi sento leggera come una piuma che vola nel vento e divento la ragazzina che non sono mai stata.
Questo odio per i propri organi genitali porta anche a comportamenti non sempre positivi. A volte si cerca di frequentare solo altre persone trans perché “solo loro ti capiscono
“, ma questo aumenta l’eventuale isolamento e non ti aiuta a confrontarti con te stessa e apprezzare i cambiamenti, vedrai solo quelli delle altre che sembrano essere sempre più avanti di te.
Anonimizzato “Sii più gentile con te stessa perché hai lottato tanto per arrivare qui. Stravolgere la propria vita è destabilizzante. Dopo tanto tempo al buio, la luce può essere così forte da fare male, e il cervello, per sopravvivenza, si adatta lentamente.
“
Sarà per via dell’età avanzata oppure perché ormai ho raggiunto uno stadio di transizione, dove molte cose non mi importano più di tanto. Ad esempio su un gruppo Facebook Trans, ho accennato che ho qualche difficoltà solo quando sono negli spogliatoi con le mie compagne di danza e rimango in mutande. In quel momento cerco di dare loro le spalle, anche se so che per loro sono una donna (lo so perché me lo hanno detto) e non conta quello che ho ancora in mezzo alle gambe. Sul social mi hanno risposto che non avrebbero minimamente il coraggio di andare in uno spogliatoio e che addirittura prima di uscire fanno sempre il “tucking”, che è il cercare di nascondere il pisello, a volte anche usando un “tape medicale” che poi per toglierlo ti si strappa la pelle. Rispetto a me, questa persona trans, è arrivata un punto del suo percorso molto prima di me, eppure si fa ancora tutta una serie di pensieri negativi.
Anonimizzato “Ricorda che tutto questo è molto recente. Hai trascorso gran parte della vita a reprimere sentimenti pesanti, e accettare chi sei non è facile né veloce. Dopo anni senza poter essere te stessa, avrai accumulato molti pensieri negativi, dovendo anche indossare una maschera per nasconderli agli altri.
Chissà quanti pensieri di odio, disgusto, schifo avrai sedimentato senza poterli fare uscire
“
Un’altro di questi è che, nonostante dovrebbe essere felice, spesso si sente a disagio stando con altre persone. Anche questo è stato uno spunto che mi ha dato da pensare: anch’io sono molto più tranquilla dentro e mi sento più a mio agio con le persone che non mi hanno mai conosciuta al maschile, rispetto a quelle che mi hanno conosciuta prima. So che una volta che sono stata accettata da loro, non ci sono problemi, ma qualcosa dentro di me rimane e non mi fa stare perfettamente tranquilla, ma non so bene cosa sia.
Anonimizzato “Sulla vita, una cosa posso dirtela con sicurezza: confrontarsi con lo stesso ambiente in cui abbiamo sofferto in passato, che ci accetti o meno, non permette mai di iniziare una nuova vita. Rimanere in un luogo carico di vecchi ricordi e dolori impedisce di fare un vero cambiamento e trovare una nuova serenità.
“

presso la festa dell’AVIS locale con aperitivo e stuzzichini.
Il percorso di affermazione di genere è soprattutto un viaggio della mente, non solo del corpo come la maggior parte delle persone trans credono, oppure sono io l’unica che ha pensato di più a fare una transizione col cervello e psicologica che fisica? Quando chiedo la risposta è sempre e solo sul fisico. Forse è per questo che non ho ancora subito la transfobia e che mi stupisco sempre che vengo accettata da tutti, anzi non solo accettata, molte persone mi adorano e stanno bene insieme con me. In qualche modo sentono che adesso sono vera.
Anonimizzato “Dopo l'operazione, non ho più molti episodi di depressione, che prima erano continui, ma ora ho frequenti sbalzi d'umore che mi fanno sentire come se stessi impazzendo. Mi sono operata di recente e ho avuto problemi post-operatori che mi hanno spinta due volte al suicidio. Ma sono ancora qui, continuo a lottare e non mi arrendo. Ho deciso di non sprecare mai più un solo anno della mia vita, perché ne ho solo una
.”
Magari un giorno riuscirò a trovare una formula adeguata per proporre queste iniziative di danza e meditazione alle persone transgender.
Raffaella “Grazie a te che dai sempre solidi consigli, ogni volta che penso di infatuarmi mi pare un miracolo inaspettato…. Ogni volta che una storia va male penso sempre che sia l’ultima! E invece, in qualche modo… i tempi passano ma la vita continua a stupirci con nuove amiche e nuove emozioni
”
Agnese “Complimenti per l'eleganza Bianca e per il tuo essere giovane dentro, una cosa che ormai accomuna questo gruppo pazzerello che ci ha contagiato
”