Oggi è stata la giornata meravigliosa e di serenità e in un certo senso ho rivissuto di passare una giornata con i miei genitori, ma come Bianca questa volta. L’ultima volta è stato cinque anni fa quando ero al maschile e non mi sentivo così libera e serena come oggi.
Ieri ho accompagnato i miei genitori di ritorno a casa loro, guidavo davanti e mio papà mi seguiva dietro, così non è sbagliato strada, alla sua età inizia a confondersi. L’unica volta in cui si è rivolto a me al femminile è stato alla fermata dell’autogrill che mi ha detto “ti eri innamorata del camion davanti e non lo superavi?
“. Avendo dietro papà che andava piano, in autostrada non mi sono fidata a organizzare un sorpasso. Continua a rivolgersi a me al maschile, ma per fortuna non mi chiama più “Dino” anche se non mi chiama ancora Bianca, sono “il ragazzo
“. A parte questo, che comunque non lo sento più come un problema, capisco che dopo gli ottant’anni per lui sia difficile accettare che il primogenito è una donna, è andato tutto benissimo.
Il pomeriggio è trascorso in relax e con un giro al centro commerciale a fare la spesa, prendere un aperitivo e incontrare dei loro amici prendendo un caffè.
Domenica mattina, dopo che ho dormito quasi undici ore, ero davvero stanca, abbiamo fatto colazione con molta calma e siamo andati al “Lido degli Estensi” dove c’era la giornata della “festa dei fiori”. I loro amici, incontrati ieri, ci avevano detto che quest’anno era molto bella. Noi ricordavamo quella di dieci anni fa e che c’erano quattro fiori in croce, come si suol dire.
Nella via principale del Lido, dopo due anni di lavori alla pavimentazione, hanno finalmente terminato e oggi era pieno di bancarelle, quasi tutte a tema floreale. Hanno trasformato una zona degradata dagli anni in un bel posto dove fare una camminata.
Hanno messo anche tante panchine, non abbinate ai singoli ristoranti e negozi, così ci siamo potuti fermare ogni tanto per far riposare i miei genitori e soprattutto mamma, che ha dei problemi alle ginocchia. Facendo numerose soste ci siamo fatti quasi 5 km nella mattinata. Una di queste panchine era di colore rosso per ricordare che c’è ancora molta violenza di genere.
“Se domani tocca me, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima
.”
Mi sono divertita un mondo a farci dei selfie e farmi scattare delle fotografie delle cose particolari che avevano allestito.
Per l’occasione ho indossato un abito a fiori e mentre nelle precedenti uscite con mio padre a gennaio faceva freddo ed ero vestita in abiti unisex, ora cerco di essere il più femminile possibile, non che cambi molto la sua percezione su di me, ma almeno il mio inconscio non cerca più di assecondarlo come ho fatto per quarant’anni ed essere “il bravo figlio”.
Attiro abbastanza gli sguardi dei passanti per via degli abiti colorati e della “statura importante”, ma per tutti sono una signora ed è bellissimo sentirmi così libera di essere finalmente me stessa.
Mi sento anche molto più affettuosa verso mamma e abbiamo camminato parecchio a braccetto e mano nella mano, a volte la reggevo quando doveva fare degli scalini.
Ci siamo seduti a bere un aperitivo e stuzzichini, papà ha assaggiato per la prima volta la salsa chili con i nachos. Nelle bancarelle ho trovato dei fermagli per capelli a forcella e ne ho presi tre, gli altri li ho rotti e non ne trovavo di uguali. Ho anche regalato a mamma un vaso di margherite gialle.
Nel rientrare verso casa papà ha deciso che avremmo pranzato fuori. Solitamente non vuole mangiare nei ristoranti, dice che si spende troppo e a casa mangiamo meglio spendendo molto di meno, ma oggi gli è girata così. Papà è della vecchia generazione (1941) e l’educazione li ha resi incapaci di mostrare i sentimenti e il loro amore lo riversano dandoti da mangiare. Apprezzo molto, anche se la mia generazione che è arrivata over cinquanta, sta cercando di mangiare meno e in modo più salutare. Da quando vivo al femminile non mi piace più abbuffarmi a tavola.
Il primo ristorante era zeppo e nel secondo, “L’osteria del marinaio”, siamo riusciti ad avere un posto anche se abbiamo dovuto aspettare cinquanta minuti prima che ci servissero. Abbiamo parlato di tutto e niente e papà aveva iniziato a mangiare il pane. Sto cercando di ridurre pane e pasta e questa settimana ero tornata sotto gli ottanta chili, ma oggi mi sa che torno oltre il limite.
Finalmente è arrivato il pranzo e anziché tre piatti di spaghetti allo scoglio ci hanno portato una padella enorme con dentro le tre porzioni con un sacco di pesce, incluso il granchio blu che ha poca polpa e non sa di niente.
Ho dovuto impegnarmi per riuscire a finire il primo, dopo aver visto mamma in leggera difficoltà e papà in affanno. E’ un peccato gettare il cibo, ma in alcuni momenti nei ristoranti ne portano troppo e il pesce non puoi portarlo a casa.
È stato divertente prendere tutto con le mani: cozze, vongole, crostacei. Mi sono unta le dita e mi sembrava di essere tornata la ragazzina che non sono stata. Altre volte uscendo con dei parenti, alcuni di loro cercano di darsi un tono e non usare le mani oppure sono schizzinosi, ma oggi eravamo tranquilli e ci abbiamo dato dentro, io poi mi sono divertita tantissimo.
Appena terminato il primo piatto, volevo disdire la porzione unica di frittura di pesce, ma è arrivata proprio in quel momento e ho mangiato pure quella. Mio papà mi vuole un sacco bene, a modo suo. Non so cosa veda in me, ma è stato tutto molto normale, e mi sono sentita come se fossi sempre stata Bianca in famiglia.
Da parte mia mi sono sentita “sul momento”, in pace con l’universo e se c’è un momento felice di recente è stato proprio questo.
Siamo rientrati a casa, ho visto che la gara della MotoGP sarebbe partita dopo un’ora mi sono sdraiata sul letto dormendo come un sasso svegliandomi in tempo per vedere la partenza.
Sul tardi abbiamo fatto il giro in un centro commerciale e abbiamo preso il caffè, tutte cose banali che ho desiderato per anni farle al femminile.
La sera, rientrati a casa, sono andata in bagno dove mi sono guardata allo specchio, non avevo quasi più make-up ed è stato bellissimo vedere il riflesso di una vera donna felice. In questi giorni ho riguardato alcune fotografie del blog dei miei inizi di quasi cinque anni fa e non avrei mai immaginato le modifiche fisiche e di pensiero che ci sono state. Tornerei indietro al mio stato maschile? No, per nulla e ora capisco le persone transgender che si sentono intrappolate nel loro fisico, nemmeno io tornerei indietro a dover essere un maschio, proprio in nessun caso.
Questa mattina, dopo aver visto il meteo e controllato il sito dove lavoro che non ha avuto casini per via dell’ultimo aggiornamento, ho deciso che sarei ripartita domani per godermi questa giornata con i miei genitori, di cui ne avevo un gran bisogno. Sono state solo poco più di 24 ore trascorse con loro, ma mi sembra di essere stata in vacanza per una settimana.In questo momento sto facendo una camminata da sola lungo i bagni vista mare, avevo bisogno di una passeggiata nell’aria fresca della sera per dettare le mie emozioni di questa giornata e metabolizzare tutto il grande amore che ho ricevuto e dato oggi. Sempre tornando al mio passato maschile non avrei mai immaginato di poter avere un sovraccarico di emozioni belle e positive.