Oggi è stata una giornata di decompressione e rilassamento, ho avuto una settimana intensa al di fuori del lavoro, ma che anche quello ci mette una mano allo stress; ogni sera sono uscita di casa facendo delle attività. Lunedì: laboratorio Essere Donna, Martedì: Yoga, Mercoledì: cena anniversario matrimonio, Giovedì: meditazione e Venerdì: danza e cena.
Ieri pomeriggio ho preso due ore di permesso e mi sono diretta a Milano per fare la lezione di workout con la danza, questo sabato la sala non era disponibile. C’era parecchio traffico per strada e la ciliegina sulla torta è stato un incidente a un chilometro dalla destinazione. Alla fine ho impiegato quasi due ore per fare 40 km! Oggi faceva anche molto caldo e per due giorni non dovrei prendere il sole al viso, per via delle epilazione laser che ho fatto l’altro giorno. Oggi è il giorno di quando la pelle crea delle piccole crosticine per ripararsi e non va bene prendere il sole, ma un po’ di sole, in auto, credo di averlo preso, perché nella serata dopo la lezione di danza, siamo andate a cena da “Signor vino” tra di noi dancers e una mi ha chiesto se ero abbronzata.
La lezione workout con danza è stata bella come sempre e intensa, ma ultimamente dopo l’affanno iniziale ho l’impressione che duri troppo poco e siamo già in fondo a fare stretching e rilassamento. Direi che sono in forma.
Per non rimanere a cena tutta sudata, alcune ragazze sono offerte di prestarmi la doccia e sono andata a casa di Bruna, scelta in quanto avevo parcheggiato l’auto proprio sotto casa sua, oggi c’erano anche problemi di parcheggio!
Questa gentilezza nei miei confronti, mi apre il cuore ogni volta e tra di noi c’è un sincero affetto e stiamo bene insieme.
All’indomani, la bilancia avrà comunicato che sono ancora stabile nel peso, appena sopra gli 80kg, mentre settimana scorsa ero riuscita a scendere al di sotto. Questa settimana mangiando fuori per due volte ho effettivamente mangiato troppo e ho scoperto che una delle ragazze segue un regime nutrizionale per perdere un po’ di peso, le ho fatto compagnia scegliendo il suo stesso piatto, mentre le altre hanno mangiato la carne, noi abbiamo scelto un’insalata di polpo. Questa sera siamo riuscite a bere una sola bottiglia di Chardonnay e mi sono sentita brava a non farmi ingolosire ordinando cibo più corposo.
Nel ritorno a casa in auto, ho scoperto che la tangenziale era chiusa, stanno asfaltando (ma mi dicono che dal 2018 dopo le ore 22:00 la chiudono sempre), così mi si è allungato il viaggio e sono arrivata alle 00:00 precise (quasi una Cenerentola), stanca morta per aver guidato tre ore e mezzo per essere solo andata a Milano. Valeva tutto questo per il solo fatto di stare con le mie amiche, danzare insieme e raccontarci un po’ di cose a tavola.
Questa mattina mi sono presa tutto il mio tempo e sono andata a fare una camminata nei campi, nei dintorni del paesino dove abito. Sono andata nel Bosco del Castagno, dove vado alcune volte l’anno. È uno degli ultimi boschi naturali della pianura padana, peccato che è lungo solo 500 metri.
Ero totalmente da sola nella natura e dopo aver chiesto il permesso al bosco di entrare (abituatevi a farlo che fa bene), ho iniziato a camminare molto lentamente sentendo tutti i rumori degli animali e delle piante nel vento.
Ho trovato il tronco di un albero caduto, mi sono seduta e ho fatto una piccola meditazione. Il suono del bosco e degli animali in quei momenti erano tutto l’universo rimanendo con gli occhi chiusi. È stata un’esperienza davvero particolare e dovrò ricordarmi di farla in futuro.
Durante la camminata di ritorno mi sono venute in mente alcune attività similari di meditazione nella natura a cui avevo partecipato, curioso che tendiamo a dimenticarle. Stare nella natura mi fa sempre piacere e aggiungendoci queste attività di introspezione spirituali, oltre ché di condivisione con gli altri, è davvero una cosa bellissima.
Tranne il momento in cui ho dettato queste note, volevo mettere per iscritto il momento appena trascorso, non ho usato il telefono e ho tenuto la tecnologia al di fuori della mia camminata.
Cosa altro è successo questa settimana?
Quando si dice che chi semina bene poi raccoglie, è vero soprattutto se lo fai con il cuore. si sono fatte vive molte persone, di cui alcune che non sentivo da un paio d’anni, proponendomi di partecipare a delle attività come ad esempio benefiche per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi della diversità. Farò un servizio fotografico come modella, ma non nel senso di mostrarmi tutta carina, invece sarà una introspezione per mostrare al mondo il mio percorso. Il tema sono le “fragilità” intese a vari livelli e qui ci saranno pazienti psichiatrici, persone con disabilità, persone con problemi sociali e persone transgender. Non siamo matte (sebbene fino a pochi anni fa era considerata una malattia psichiatrica), ma abbiamo delle grandi fragilità soprattutto al principio del percorso di transizione che spesso viene affrontato in solitudine.
Mi hanno anche scritto due novelle donne transgender (ciao a Ginny e Claudia), sono proprio agli inizi. Ricevere le loro mail mi ha fatto molto piacere e conoscere come sta andando questo momento importante del loro percorso. La settimana scorsa ho passato la domenica pomeriggio insieme a un mio amico, con cui abbiamo fatto un corso di teatro insieme, e una ragazza trans (ciao Layla), anche lei agli inizi, molto giovane. Sì è raccontata e aveva “un milione di domande” da farmi a cui ho risposto grazie alla mia esperienza come divulgatrice. È molto importante tornare alle basi e ascoltare le altre persone. Facendo divulgazione è possibile perdere l’orientamento e raccontando solo il passato trascorso senza avere una visione di come stanno andando le cose.
Come attività medico-scientifica si stanno muovendo anche lì delle attività e sono coinvolta come consulente transgender ad un progetto dove purtroppo la mia associazione ha votato contro la partecipazione. Mi dispiace che non vogliono proseguire con questo tipo di attività mediche-informative per cui ho lavorato due anni per raggiungere alcuni risultati secondo me importanti e crearmi una credibilità nel settore. Proseguirò senza di loro come “divulgatrice indipendente” e mi spiace davvero tanto.
Nel mese di settembre e quello di novembre, parteciperò a due congressi medici, poi credo che spunteranno fuori altre attività durante l’anno.
Oltre ad aver analizzato la mia transizione di genere e pubblicata in questo blog, credo di essere una delle poche persone trans che ha cercato informazioni per capire anche le altre transizioni. Unendo una grande ricerca e studio aggiungendo le mie esperienze teatrali, di meditazione, di condivisione; dopo aver fatto un evento con me, non vedono l’ora di invitarmi ad altri eventi. Capita anche che informano altre persone a riguardo per invitarmi, creando una catena virtuosa.
Alternando il mio percorso di affermazione, vivere la vita al femminile con più intensità possibile e aiutare gli altri, mi fa sentire viva e sempre più contenta della scelta che ho fatto di essere finalmente me stessa (e ovviamente non è stato facile e in alcuni momenti non lo è tuttora, ma ho dentro la forza per andare avanti).