Questa mattina, dopo aver fatto la doccia, mi sono scattata una foto per verificare se qualche capello in più è spuntato in cima alla testa, ma sembra di no. I capelli diventano sempre più lunghi e robusti, ma rimangono fini e non crescono nuovi bulbi. Almeno non divento più pelata, caratteristica da parte di mamma dove anche le donne hanno avuto problemi di caduta in età avanzata. La terapia ormonale sta facendo miracoli, un pochino ogni giorno.
Sono uscita per andare al bar in centro, con la mia vicina di casa per bere il caffè e parlare un po’. Domani faremo il pranzo pasquale “condominiale”. Io preparerò il primo e poi scenderò al piano di sotto dove lei avrà preparato il secondo (agnello come tradizione, mi piace e mi spiace allo stesso tempo).
Tornata a casa ho iniziato a riordinare il garage e dividere in tante borse le cose da buttare in discarica. Ho impiegato più di due ore e ho scoperto che alcune cose che ho ricomprato per il bagno le avevo già in garage e non mi ricordavo più di averle.
Ho buttato via anche alcuni ricordi “maschili” dei primi anni ’90 che non hanno più ragione di essere conservati. Guardando le confezioni, come ad esempio la scatola di un videogame per Amiga che avevo programmato quell’anno, non mi comunica più nulla, solo alcuni ricordi senza emozioni.
Ho anche trovato una grossa scatola con dentro la contabilità di un’azienda in cui ero socia (Epta s.r.l.) che abbiamo chiuso chiuso nel 1998! Va bene che si devono conservare 10 anni questi documenti, ma li ho ottenuti per 26 anni!. Cosa curiosa è che c’erano dei fogli stampati (i famosi tabulati) fatti con le stampanti ad ago, quei fogli avevano anche i buchi laterali per trascinarli.
Pensando a queste cose tecnologiche del passato, ieri mi aveva scritto una delle compagne di danza, chiedendomi se potevo aiutarla a rulire il computer che dovrà restituire al suo ex e non vuole lasciare nulla che gli possa servire contro di lei. Le avevo indicato su Whatsapp, le tre cose da fare e le ho scritto che non faccio quel tipo di assistenza, soprattutto su computer Windows, un sistema che non mi è mai piaciuto, ma soprattutto mi fa ricorda il passato “maschile” di tanti anni fa e che voglio far sparire dalla mia mente. Va bene mettere le mani su quei computer per lavoro, ma non quando usi il mio tempo libero.
Ho trovato almeno 14 paia di scarpe di cui la maggior parte le ho indossate al massimo per un paio di volte oppure non sono mai uscite dal mio appartamento quando le indossavo prima della transizione. Proverò a metterle in vendita su Vinted sperando di riuscire a vendere qualcosina. Riguardo al guadagno di ogni singolo paio, forse non vale la pena di fare tutto il lavoro di fotografia, scrivere le descrizioni, credo che incasserò al massimo tra tutte 100€ e non sarebbe male in questo periodo di ristrettezze economiche.
Dalla scorsa settimana, mi sto ponendo delle domande sul mio stato attuale come donna e anche quello economico. Una di queste è se vale davvero la pena di dedicare tre quarti del mio stipendio (e del lavoro relativo) per pagare la casa. Tra il mutuo (ancora 5 anni), le spese condominiali ordinarie e straordinarie, Luce gas e quant’altro, praticamente vivo per pagare la casa. Ho pensato se fosse il caso di vendere e andare ad abitare da qualche altra parte in affitto, magari più vicino a Milano. Ho visto che comunque gli affitti costano come il mio mutuo quindi non cambierebbe moltissimo. L’unica cosa è che mi rientrerebbero tanti soldi che potrei usare per pagarmi l’operazione di vagino-plastica. Per il momento ho deciso di rinviare ogni decisione, ho ancora cinque anni di mutuo e poi la casa sarà mia e si ridurranno di molto le spese. L’anno dopo andrò in pensione (sempre se non spostano in avanti i criteri).
Tra le mie osservazioni è se effettivamente mi sto’ godendo l’appartamento e non mi sono andata ancora una risposta. Prima della transizione era il mio rifugio dove dentro casa potevo essere la donna che mi sento di essere, senza paure sul giudizio degli altri e transfobia (che poi con me non si sono avverate per fortuna). Dopo la transizione però la casa ha perso questa caratteristica e rimane il punto di partenza di arrivo per le mie uscite nel mondo.
Pensando a un ipotetico trasloco, mi ha portata anche al valutare molti oggetti da conservare ed altri che non mi servono più. Ho ancora un sacco di albi e volumi a fumetti, che non rileggo più e molti di quelli non mi danno più nessuna emozione nella lettura. La maggior parte non ha più nessun valore commerciale come fumetti usati. Non c’è quasi più mercato, tranne i Manga che sto vendendo abbastanza bene anche se molto lentamente.
Mi sono anche resa conto che nell’armadio ho tanti abiti che non ho mai mai messo e di alcuni non credo di avere il coraggio ora di indossarti nel mondo. Proverò a mettere anche molti di questi su Vinted.
Questo è un periodo di pensieri e ripensamenti sul mio stato attuale, raffronti sui progressi fatti del percorso di transizione e che in un certo senso questa “normalità di vivere al femminile
” così tanto agognata, non riesco a godermela come vorrei per cause esterne alla mia volontà.
Comunque ottimista per il mio futuro e cercherò di rimanere sempre me stessa anche nei momenti bui.