Avrei dovuto partecipare ad un evento di danza meditativa, ma che è stato annullato per la seconda volta per mancanza di partecipanti. Per la sessione precedente mi avevano scritto che era stata molto bella e piena di gente, purtroppo avevo altri impegni già presi in passato.
Ieri ho fatto il workout di danza e la sera sono andata a vedere uno spettacolo teatrale con quattro vicine di casa. Nonostante tutta questa socialità del weekend il problema era cosa fare per tutto il giorno domenica, a volte è un giorno che mi mette in crisi.
La disdetta è arrivata solo giovedì e non ho avuto modo di organizzarmi come si deve per fare altre attività, ho così deciso per una camminata lungo il fiume Adda. In questo periodo dell’anno con i primi soli ne faccio sempre un paio. Riguardo ai gruppi di Trekking, ultimamente li organizzano sempre molto distanti e non me la sento di farmi quattro ore di automobile tra andata e ritorno.
Oggi c’era il sole, ma anche l’aria fredda, non ho saputo bene cosa indossare.
Durante la prima parte della camminata sono rimasta al telefono con mamma che mi ha chiesto cosa avrei fatto per Pasqua. Da loro già ci vanno mia sorella e tutta la famiglia, gatti compresi e ci sarebbe troppo casino in casa. Ho anche dei brutti ricordi del traffico pasquale e le code sia per andare che per tornare. Così ho deciso di andare da loro verso la metà di aprile.
Ho sentito mio zio, ma anche lui ha altri impegni. A mamma le ho detto che comunque non ho più il bisogno di fare questi pranzi comandati durante le feste, l’importante è che io stia bene.
Non so se questo ha influenzato la mia giornata.
Terminata la telefonata ho incrociato una mia compagna del corso di yoga e pilates, era un po’ che non la vedevo. Mi ha detto che ha cambiato orario anticipando la lezione. Insieme a Elena c’era anche sua sorella e siamo rimaste a parlare un po’ di minuti aggiornandoci. La sorella ha guardato l’orologio e ha detto che doveva ritornare perché le aveva un impegno. Al momento ero indecisa se tornare insieme a loro e continuare la chiacchierata o fare un altro pezzettino a piedi. Ho scelto quest’ultimo soluzione, avevo alcune cose su cui ragionare.
Probabilmente avrei dovuto tornare con loro, invece proseguendo ho fatto i classici due chilometri di troppo ed è stato faticoso ritornare all’auto, più tardi avrei avuto mal di gambe che si è protratto per giorni.
Le cose su cui ho rimuginato sono state tante e mi sembrava di avere intravisto qualche soluzione, ma che però più tardi, cercando in Internet alcune di queste informazioni, non hanno trovato il riscontro che speravo.
Mentre ero quasi tornata quasi al punto di partenza, ho incrociato Lucia che stava uscendo per una camminata insieme a un’amica. Mi ha dato da pensare che io non ho nessuna in zona per fare queste attività insieme. Una specie di senso di solitudine ha iniziato a manifestarsi.
Sono tornata a casa giusto in tempo per fare una doccia e uscire di nuovo per prendere una pizza kebab, gusto su cui ci stavo pensando da alcuni giorni. Ne ho mangiata tre quarti lasciando il resto per la sera e mi sono messa a dormire un’ora.
Nella mattinata mi ero segnata, nelle note del telefono, alcune attività da fare e mentre le facevo un mal di testa stava crescendo.
Ho lasciato tutto a metà lavoro e sono uscita per una piccola passeggiata incrociando la mia vicina di casa che ritornava anche lei da una breve camminata in zona. Ci siamo scambiate quattro chiacchiere e le ho accennato del fatto che mio padre non vuole più fare gli esami del sangue, ha il diabete, e continua a mangiare dolci. Mia mamma è preoccupata anche perché lui ha un inizio di senilità. Mio papà, come quasi quasi tutti nella sua famiglia, hanno quella che viene detta “una testa dura” e non si riesce mai a fare un ragionamento con loro e cercare di convincerli che alcune cose che hanno deciso non vanno bene. Spero che non peggiori.
La camminata è stata breve, mi facevano male le gambe, così mi sono fermata su una panchina a godermi un po’ di sole. Il mal di testa non è passato.
In serata ho avuto un brutto momento di “sensazione di solitudine” e di vuoto dentro. La sensazione l’ho avuta per almeno un anno, prima di iniziare la transizione di genere, quando ero arrivata molto vicino alla depressione. Riprovare certe cose di nuovo mi ha spaventato abbastanza.
Ho cercato di terminare il lavoro al computer senza riuscirci e sono andata in supermercato qui vicino per comprare le patatine che erano finite. Uscire di casa e guidare mi ha aiutata un pochino oltre al rimanere impegnata a spendere il meno possibile. Con alcune alcuni prodotti in offerta ci sono cascata pensando a del confort-food, che in questo momento ci voleva. Così ho comprato le fragole e la panna, oltre a delle crespelle. Avevo deciso che la pizza riscaldata per questa sera, non mi avrebbe tirata su di morale, così ho puntato sul cibo di conforto.
Mentre cenavo ho guardato il gran premio della MotoGP che è stato abbastanza movimentato, dopo mi sono messa a leggere a letto come di consueto, ma questa volta il libro da leggere è la bozza stampata del mio romanzo in fase di prima revisione. Ho terminato la scrittura preliminare un mese fa e avevo il timore che leggendolo avrei scoperto che non era poi così bello né interessante. Invece mi ha stupito e mi è sembrato veramente bello, soprattutto scorrevole da leggere. Ho segnato tutti gli errori di ortografia e alcune frasi che andranno riscritte. Per la prima apparizione della protagonista ho deciso che non è all’altezza dell’introduzione degli altri personaggi e dovrò riscriverla.
Nonostante questo la sensazione di vuoto e solitudine mi è rimasta addosso fino al mattino dopo. Per riprendermi sono uscita per andare al bar a fare due chiacchiere e bere un caffè per colazione. Le chiacchiere non mi hanno dato molta soddisfazione e ho fatto la mia breve camminata, con ancora il mal di gambe. A un certo punto ho incrociato una signora con cui avevamo fatto pilates insieme e siamo rimaste 10 minuti a fare due chiacchiere. Parlare con lei, che in effetti non la conosco, mi ha fatto bene e tirata un po’ su di morale, e ora rientro a casa per la mia giornata di lavoro solitaria.
Ho ancora un pochino di panico dentro pensando al prossimo weekend che quasi sicuramente sarò da sola…