Mi sono riletta il blog dello scorso anno (apri articolo) e ho trovato quasi le stesse tematiche che volevo scrivere, passi avanti ne ho fatti parecchi, ma ho ancora delle cose da risolvere e in un anno non sembra che qualcosa sia stato portato avanti.
Per l’operazione al seno (mastoplastica additiva) ho deciso che non mi occorre avere le tette grandi, mi basta avere quello che ho adesso che è una coppa B in viaggio per la coppa C, è un mese che sento tirare ed è una bella sensazione. Nell’ultima sessione di danza quando abbiamo usato il petto questa volta l’ho sentito davvero e l’esercizio mi è riuscito meglio.
Per l’operazione alla vagina sono in alto mare, costa troppo e farla in Italia continuo a leggere su Facebook, in un gruppo privato, molte che sono dovute ricorrere ad aggiustamenti e modifiche. Una cosa di cui non avevo capito è che nel fare le dilatazioni (inserire un fallo di plastica e tenerlo mezz’ora al giorno) si deve usare anche il lubrificante vaginale per poi pulire il tutto. Non credo di voler fare questa “manutenzione” per tutta la vita, tranne se facessi sesso abitualmente, ma quando mai?
Lo scorso anno non sopportavo di vedermi nelle foto quando ero di profilo, quest’anno la situazione è migliorata anche se in alcuni scatti continuo a vedermi troppo maschile. Il viso è cambiato parecchio e anche i capelli che si sono rinforzati.
Vivo la mia normalità al femminile, ma mi sembra di aver perso qualcosa per strada. Dal principio di questo percorso di affermazione di genere, avevo dubbi, paure, obiettivi da raggiungere, cosa da fare. Ora che tutto questo è alle spalle mi sento come se fossi ritornata a una vita simile a quella che avevo prima al maschile. In realtà adesso è tutto molto più bello, più vivo, eccitante e interessante e soprattutto con grande socialità, non c’è paragone tranne che forse la “normalità” non mi si addice.
All’inizio del mese sono andata a trovare i miei genitori, vicino Ravenna, sono stati tre giorni molto belli e per la prima volta ho vissuto con loro al femminile nella normalità di tutti i giorni. Per mio padre sono ancora “il ragazzo”, ma va bene che poi è la verità, rimango suo figlio anche se sono molto più carina adesso. Ho notato che se rifaccio un’attività che avevo fatto al maschile, visito di nuovi delle località, è come se sovrascrivo i ricordi che diventano di nuovo miei e non come se fossero di qualcun d’altro che me li ha raccontati. Capita con i ricordi dove non c’è abbinata un’emozione.
Ora i miei genitori sono qui in zona per un mese, stanno a casa di mia sorella. Anche qui ho riscritto i ricordi di quando facevamo pranzi tutti insieme. Mentre è stato molto più bello parlare un po’ dove loro ricordano cose del passato, riesco a essere più empatica e fornire spunti per conversare. E’ stato bello. Questo Natale sarà anche il primo che trascorrerò in famiglia in versione femminile.
Lo smart working continua a pesarmi, ma quest’anno di meno, forse ho trovato la quadra anche se in alcune giornate nel pomeriggio ho dei cali di concentrazione. Per fortuna una volta a settimana andiamo a lavorare in presenza e non mi sento bene, a mio agio e quasi mai stanca durante il giorno. La sera dopo il viaggio di ritorno in treno un po’ di stanchezza arriva anche se mitigata dall’uso delle cuffie antirumore.
Questa sera farò l’ultima lezione di Zumba, non rinnovo l’iscrizione per vari motivi tra cui fare un’attività la sera mi stanca e il giorno dopo non riesco a recuperare come vorrei (e vado anche a lavorare in presenza svegliandomi alle 6:00), l’altro è che è molto impersonale, arrivano tutte, si fa la lezione, poca interazione tra noi, finito spariscono in fretta. Forse è per questo che non mi sono mai piaciute le palestre “generiche”.
Domani sera ci sarà lo spettacolo di Lettura Espressiva che abbiamo preparato in biblioteca. Per la mia associazione transgender sto gestendo la contabilità fino alla fine dell’anno, poi passerò il testimone. Riguardo le mie attività a tematica trans, ho terminato tutto quanto programmato con grandi risultati e non so cosa farò nel prossimo anno, soprattutto per essere più incisiva.
Ho ripreso a fare pilates dopo tre settimane di stop e ho sentito quanto ero incriccata, mi mancava anche stare in un bell’ambiente con delle amiche a fare attività.
Un sacco di attività, molte di più degli anni scorsi a dicembre. Devo capire cosa mi manca, forse se non abbiamo grossi problemi e traguardi da raggiungere non siamo felici? Il mese prossimo andrò dalla mia psicologa per fare il “punto della situazione” e preparando l’incontro magari riuscirò a chiarirmi meglio le idee.