Dopo aver trascorso tre giorni rimanendo quasi tutto il tempo a letto a riposare per riprendermi da una brutta influenza, finalmente questa mattina stavo meglio. Mi sono alzata e ho fatto la doccia, ho pulito il bagno e fatto colazione. Dopo che ho bevuto una tazza di latte caldo con il miele ho avuto un piccolo tracollo fisico e cominciando a sentirmi calda come se avessi avuto un colpo di calore. Mi sono dovuta sdraiare una mezz’ora, poi ho mangiato qualcosina e per fortuna mi sono ripresa.
Ho trascorso la mattina ascoltato la radio lavorando per circa venti minuti al sito di vendita di gift card dove lavoro (l’ho programmato io). Il fatto che devo fare ogni tanto queste attività anche quando sono in ferie non aiuta a staccare con la testa.
Oggi andrò a Napoli e ho il treno freccia Rossa alle 15:30. Ieri ho preparato la valigia e questa mattina l’ho rifatta quasi completamente, cercando di immaginarmi la temperatura che ci sarà a Napoli. Alcun scelte erano relative se valeva la pena di prendere la metropolitana e quindi abiti comodi, ma poi ho pensato che prenderla alle ore 20:00 per una donna da sola, forse non è una cosa così sicura; almeno a Milano non lo è quasi più.
Avrei voluto indossare qualcosa di più carino e molto femminile per l’evento e soprattutto le scarpe, ma dopo avere pesato la valigia ho deciso di rinunciare a tante cose e rimanere più su abiti pratici e abbastanza femminili che forse è meglio così a lanciare un messaggio di donna normale.
Parto da casa per prendere il treno delle ore 14:00, con largo anticipo, per andare a Milano. In viaggio mi telefona un fornitore: Trenitalia per un problema tecnico che abbiamo con loro e rimango al telefono 15 minuti. Arrivata a Milano telefono ai miei titolari e discutiamo di questa cosa e devo lavorare altri venti minuti col telefonino. Il piano era di arrivare comunque in stazione centrale in anticipo per comprare alcune cose che sarebbero state utili a mangiare durante il viaggio, ovviamente non c’è stato il tempo e sono salita sul treno giusto pochi minuti prima della partenza.
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Il viaggio è stato lungo e noioso, circa cinque ore, e nonostante fossi nell’ultimo vagone che è quello che a meno vibrazioni, questi treni mi danno leggermente la nausea e soprattutto soprattutto c’è un rumore continuo fastidioso e per fortuna avevo portato le cuffie antirumore, che sebbene ti scaldano un pochino le orecchie, almeno salvi il cervello.
Nota tecnica: funzionano anche se non ascolti la musica, basta che siano accese. Più tardi ho attraversato il treno con le cuffie accese ed è stato molto irreale non sentire i rumori, ma solo il parlato delle persone.
Non avevo tanta fame, ma sentivo che avrei dovuto mangiare qualcosa qualcosa di solido per aiutarmi nel viaggio. Questa mattina avevo avuto il pensiero di andare in panetteria e farmi due focacce, avrei dovuto ascoltarmi. Così sono andata nel vagone ristorante e per 6,5€ ho comprato un tramezzino piccolo e delle patatine. Il tramezzino era congelato non c’era nessuna salsa all’interno tipo maionese o altro, ed era molto molto secco. L’unica cosa positiva è che un mattone che ha tenuto fermo lo stomaco. Non mi capacito che come un servizio riescono ad avere prezzi alti e nessun tipo di qualità sui prodotti che vendono. Ormai sono passati 16 anni da quando sono andata in Giappone, dove avevo preso il treno ad alta velocità, non hanno nessun rumore e pochissime vibrazioni, inoltre a bordo ci sono anche dei distributori di cibo di ottima qualità a prezzi molto bassi.
Quando sono quasi arrivata a Napoli, mi è arrivato un messaggio da parte di uno dei dottori che partecipano all’evento. Aveva scoperto da poco, durante il viaggio, che ci sarei stata anche io. Rimaniamo che ci saremmo aggiornati arrivando in stazione e sono arrivata tre minuti dopo di loro. Per ottimizzare i costi abbiamo preso il taxi e abbiamo raggiunto la zona del Vomero dove c’è l’hotel e fortunatamente è lo stesso per tutti e tre, noi c’è anche il Dottor Leone che non vedevo dallo scorso anno.
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Abbiamo fatto fatica a trovare l’ingresso dell’hotel nonostante eravamo eravamo sul posto, si trova all’interno di un portone di un palazzo, poi si sale al quinto piano usando un ascensore rimodernato e sin trova la reception. All’interno è molto bello e pure le camere, l’unica cosa è che dalla strada non si capisce che e’ un hotel.
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Siamo andati a cena in una pizzeria che ci era stata consigliato dal tassista che è molto rinomata “Pizzeria Enrico Porzio”. Ho mangiato la pizza Salsiccia e Friarielli, e quest’ultimi avevano finalmente un sapore rispetto a Milano. Il conto è stato di 18€ che per gli standard di Milano è quello di una pizzeria normale!
Mentre mangiavamo ci siamo raccontati alcune cose dalle ultime volte in cui ci siamo visti, una delle domande che mi hanno fatto è stata sulle modifiche della terapia ormonale sostitutiva, che tra l’altro è uno gli argomenti che vorrei raccontare domani.
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Mentre mangiavamo ci siamo raccontati alcune cose dalle ultime volte in cui ci siamo visti, una delle domande che mi hanno fatto è stata sulle modifiche della terapia ormonale sostitutiva, che tra l’altro è uno gli argomenti che vorrei raccontare domani.
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Siamo rientrati passeggiando e arrivati proprio sotto l’hotel, uno dei due dottori aveva necessità di fumarsi una sigaretta e fuori da un bar c’era una signora seduta sui gradini e le ha chiesto una sigaretta. Lei gliene ha fatto una su misura, durante l’operazione sono intervenuta con una battuta e non si sa bene come, cinque minuti dopo stavamo chiacchierando allegramente con lei, il marito e altra gente che sono usciti dal bar dove c’era una festa privata. Dopo shock relativo alla mia età, non ci credono mai (più tardi uno il Dottor P. mi ha detto “Sei piena di ormoni, dovevi dirglielo il motivo”.); si è parlato di un dottore di Procida che ora sta a Milano, che i miei medici lo conoscono.
Qui è successa una cosa strana: finché parlavamo con la signora io ero donna, poi quando sono arrivati altri signori, di cui uno anziano che ha domandato “lui ?” rivolgendosi a me. Rimango sempre male a riguardo anche se non importa più di tanto e al momento non me la sono sentita di contraddirlo, non volevo raccontare tutta la storia della transizione. Da lì poi anche gli altri mi hanno dato del “lui” nonostante fossi abbastanza carina e con le unghie smaltate di rosso. Credo che nessuno di loro si sia accorto di questo cambio grammaticale del pronome, per loro ero comunque una persona. Dopo alcuni minuti ci siamo salutati e ripensandoci credo che nessuno si sia reso conto del cambio grammaticale.
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Ho dettato queste note alle 5:30 del mattino,sento caldo e non riesco a dormire bene, credevo che dipendesse dalla birra che ho bevuto ieri sera.
Tra un’ora avrei dovuto svegliarmi e prepararmi per andare a partecipare all’evento. Leggendo il programma definitivo avevo scoperto che non avevo più mezz’ora di tempo solo per me, ma dovrò condividerlo con due persone di Napoli. Ho abbastanza esperienza da riuscire a improvvisare qualunque discorso, mi sono solo preparata tre pagine di appunti su tematiche eventualmente da affrontare, che tra l’altro in versione più leggibile, le trovate nell’articolo del blog precedente.
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Nonostante la stanchezza del viaggio, mi è sembrato di essere in vacanza, ho passato una bella serata che due persone che stimo e che mi stimano; mangiato bene, ho dormito fuori casa, e infine sto facendo una cosa molto importante (a parte il rimborso non vengo pagata per farlo), quindi vero altruismo per fare qualcosa per la comunità transgender.