Oggi sono andata a riprendere l’allenamento di workout con danza (caraibica e afro), mi mancava tanto, ero ferma da dieci giorni. Non so se è stato questa astinenza, ma è sembrato che i brani musicali finissero subito e lo stesso è stato per la lezione che dura un’ora. Secondo Giuliana stiamo diventando troppo brave e dovrà cambiare alcune coreo/movimenti da farci fare.
Oggi eravamo un sacco, la stanza dove ci alleniamo e balliamo era piena.
Terminata la lezione sono corsa in bagno con il borsone pieno di abiti per cambiarmi, tra due ore avrei dovuto essere al PAC per fare una secondo visita guidata al resto delle mie compagne danzatrici. Un saluto veloce a tutte e ho rifiutato due offerte di andare a casa loro e anche per fare una doccia, un pochino a malincuore. Ci sono vari motivi e quello importante è sul mio fisico e la stanchezza che mi verrà sul tardi e dover guidare al buio (e avrà anche ripreso a piovere peggiorando la situazione). Il piano era di andare dalla parte opposta della città così da essere più vicina a casa, parcheggiare in zona Villa S.G. dove riesco a lasciarla senza pagare, mangiare a San Filippo Neri che è una trattoria dove si spendo poco e si mangia benissimo, prendere la metropolitana e andare alla mostra.
Piano rispettato in pieno, tranne che ho mangiato qualcosa di troppo calorico e stamattina la bilancia mi ha detto che sono 81,2 Kg. Oscillo sempre tra gli 80 e 81 chilogrammi, sembra non ci sia verso di scendere al di sotto (ho però circa 400 grammi di seno adesso). In parte la ragione è che mangio troppi carboidrati che però mi servono per riuscire a lavorare (zuccheri per il ragionamento,, ho un lavoro molto cerebrale) e oggi mi servirà a essere attiva per qualche altra ora come guida turistica. Ho mangiato le linguine con salsiccia e carciofi, come secondo due palline di polenta e gorgonzola. Non proprio un pranzo leggero.
Uscita dalla trattoria inizia a piovere in anticipo rispetto alle previsioni, mi dirigo verso l’auto a recuperare l’ombrello e spero che smetta. Ieri la mia stanza della mostra era rimasta chiusa per le infiltrazioni d’acqua dal soffitto!
Arrivata alla mostra con i miei venti minuti di anticipo attendo che le mie compagne di danza arrivino, più altre persone che ho invitato per l’occasione. Durante il mio tour guidato si aggiungeranno anche altre persone che erano lì a visitare la mostra e ad un certo punto ho avuto una trentina di persone ad ascoltarmi. Tante di queste hanno poi acquistato il catalogo oppure alcune delle fotografie esposte. Il ricavato andrà all’associazione di cui faccio parte: ACET e allo sportello ALA Trans, abbiamo partecipato insieme.
Arriva la sorella della mia amica Anna, in arte Sibilla come DragQueen donna Cisgender (si chiamano in realtà FauxQueen), in seguito il mio gruppo e infine posso iniziare il tour, non prima che avessi verificato che la mia stanza fosse agibile. Il piano B era di spiegare le foto usando il catalogo, ma non sarebbe stata la stessa cosa.
Il tour è durato due ore e mezzo e ho parlato per tutto il tempo, idratandomi spesso la gola bevendo l’acqua.
Giuliana “Bianca è fantastica come guida turistica, potrebbe farlo di mestiere
.”
Siccome non mi piace ripetermi, rispetto a settimana scorsa ho cambiato totalmente la modalità di spiegazione, in parte perché non conosco la maggior parte dei miei visitatori.
Per arrivare a questo livello di spiegazioni chiare, in maniera semplice e diretta, così mi hanno detto alla fine, ho studiato per tre anni e oggi ho unito tutto quanto appreso improvvisando uno spettacolo divulgativo di oltre due ore!
In alcuni momenti ero ironica quanto basta con qualche battuta qua’ e là giusto per far sorridere e pensare; seria e scientifica sulle parti tecniche come la terapia ormonale e i farmaci; fare sentire il mio cambio della voce (e vedere la sorpresa e gli occhi spalancati di tutti i presenti): l’uso del corpo per riempire lo spazio che ci separa; la gesticolazione che ho ridotto tenendo sul braccio il giubbino (gesticolo troppo); l’uso del tono di voce che fosse limpido e arrivasse lontano e ben scandito; il guardare i volti e gli occhi dei presenti in determinati momenti senza distrarmi. Altro che ho utilizzato non lo ricordo, ma che ha trasformato una semplice visita a una mostra in qualcosa che è arrivato al cuore delle persone.
“Ad un certo punto avevamo le lacrime agli occhi e volevamo abbracciarti" mi hanno detto a fine della visita "Possiamo farlo ora e grazie
di essere venute”.
Ho usato le fotografie esposte come pretesto per introdurre e far conoscere specifiche problematiche e soluzioni, in parte è stato anche spiegare cosa c’è dietro la scelta di molti scatti fotografici. Ad esempio di fronte alla fotografia della porta della toilette raccontare se ci sono leggi che vietano l’accesso da parte di una donna transgender al bagno delle donne. (esiste e riguarda solo l’uso degli spogliatoi in ambito lavorativo).
Nello spiegare le mie fotografie ho raccontato cosa c’è dietro un percorso di affermazione di genere e soprattutto quante cose ho fatto (e si dovrebbero fare) per arrivare dove sono adesso.
Emma “Mi ha colpito molto la mostra e ho imparato molto anche da insegnante Mi ha anche molto colpito il passaggio in cui hai raccontato delle mancate emozioni precedenti e il ricordo. Funziona così anche nell' apprendimento: si ricorda meglio ciò che si impara tramite con una forte emozione vissuta. Il vostro cambio di vita mi fa molto riflettere: mi rendo conto che anche io avrei bisogno di un cambio forte.”
Il resto del messaggio è privato e non riguarda la transizione.
La visita guidata l’ho trattata come se fosse uno storytelling, la lettura di racconto, anzi forse come l’assistere a uno spettacolo teatrale narrato a mo’ di monologo. Ho trattato la definizione dei termini che usiamo, ho mostrato e spiegato l’esistenza degli uomini transgender e li hanno visti sia in fotografia che dal vivo, alcuni dei partecipanti autori della mostra erano presenti per ascoltarmi e sentire cosa dicevo su di loro. Ho anche cercato di spiegare chi sono le persone non-binary ,con la consueta difficoltà nel capirli, tanto la nozione è stata nuova per loro.
Ho raccontato del percorso medico, quello legale, i tipi di transfobia, le terapie ormonali, l’utilizzare artifici per sembrare ancora di più del genere in cui ci si sente (abiti femminili, make-up, parrucche, e per le persone trans uomini pantaloni imbottiti, uso del nastro adesivo medicale per comprimere il seno e tipi di abiti). Ho accennato alla possibile perdita del lavoro, dell’abbandono scolastico, dei giovani, della carriera alias per concludere illustrando come è nata la squadra di calcio transgender e quanto è difficile, ma importante per la salute, fare attività sportiva per via della divisione maschi/femmine in base ai documenti.
Durante il mio tour una parte è stato raccontato dalle persone che hanno prodotto le loro fotografie, integrandosi con me come se la cosa fosse stata preparata.
Il tour è terminato con i complimenti e abbracci, ho visto anche molti occhi lucidi. Ero stanca e felice di aver contribuito a diffondere queste informazioni che aprono gli occhi alla gente. La disinformazione è il nostro peggior nemico.
Ho parlato con due dei fotografi che ci hanno assistito a creare queste fotografie e a loro sarebbe piaciuto che il nostro gruppo dell’associazione fosse venuto più spesso a fornire spiegazioni aggiuntive e rispondere alla domande. Ho detto loro che forse sono l’unica che partecipando ha conoscenza e competenze per le varie “categorie” di persone transgender, gli altri conoscono solo le cose relative al proprio percorso di affermazione di genere (devo abituarmi a non chiamarlo più percorso di transizione).
“Sì, ma comunque ne sanno più di noi curatori della mostra“. Vero, ma abbiamo delle vite e del lavoro che non sempre permette di avere giorni di permesso.
Mi sono resa conto che in meno di due anni ho partecipato a una quantità enorme di eventi e aiutando a farci comprendere, raccontandoci in modo chiaro e ho creato il mio personale stile divulgativo. Sono andata oltre gli argomenti apparentemente specifici quali: psicologi, terapia ormonale, rettifica documenti e operazioni chirurgiche. Ho competenze medico-scientifiche, sono allo studio della nutrizione relativa alla terapia ormonale, partecipo a un gruppo di lavoro di medici oncologi, a breve anche con una sessuologa, scrivo sulla diversità in ambienti di lavoro. Tanto lavoro e tanto studio per arrivare a dei risultati che sembrano poca cosa, ma che sono ognuna un pezzo del puzzle che sto’ creando. Non so ancora quale sarà il disegno finale e sarà un piacere scoprirlo.
Una persona transgender mi si avvicina “Ciao Bianca, volevo ringraziarti, leggo il tuo blog e mi sta aiutando molto. Sto' decidendo alcune cose e leggere le emozioni e le informazioni aiuta."
“Grazie, posso abbracciarti?
“, sono una abbracci-dipendente.
“In effetti il blog è l'unica fonte di informazione in lingua italiana
“, “sì, non c'è molto
“, capite cosa state leggendo? Grazie a tutt*, un abbraccio.
Anna “Ciao Bianca mi e’ spiaciuto venire via prima, la tua storia mi ha emozionato e coinvolto.
”
E un piacere conoscerti e conoscere il percorso che hai fatto
Dona “Cmq mostra commovente e super istruttiva. Grazie di cuore. Davveroooooo…… Concordo in pieno. Io sono molto sensibile a questo genere di argomenti e vorrei fare molto di più x fare capire alle persone che basterebbe davvero poco x migliorare il mondo in cui viviamo e che non esiste solo il classico stereotipo uomo+donna con bambini ecc….. Siamo andati oltre ormai.
”
Laura “Grazie a te per avermi dato l'occasione di aprire la mia mente ed il mio cuore. Sono felice di conoscerti. Sono un subbuglio di emozioni…ho fatto fatica in alcuni momenti a trattenere le lacrime dalla commozione. Hai un grande cuore. Un abbraccio.
”
Silvana “Grazie a te cara.. è stato bello ascoltare la tua presentazione, e la condivisione della tua esperienza ci hai permesso di conoscere di più questa realtà spesso ignorata…Spero ti rivederti molto presto.Un forte abbraccio
“
Anonima “Cinque anni sono un lungo tempo ma si percepisce che il tuo obiettivo era chiaro
”
Marta “Bianca anche noi ti amiamo moltissimo. È fantastico quello che stai facendo. Sei un pozzo di informazioni importanti che le persone devono conoscere.
”
Graziano “Brava, complimenti. Bianca Iula exhibition. Hai davvero dato una chiave di lettura chiara sul genere e su come osservare le immagini della mostra.
”
Raffaella “Grazie Bianca , ho guardato con tanto interesse tutti i video , uno dopo l' altro ! Sinceramente tante cose non le sapevo proprio e tu hai un modo semplicemente bello di raccontare e raccontarti
”