Oggi ho terminato prima di lavorare sono venuta all’ospedale di Treviglio dove farò il mio primo esame di screening mammografico di prevenzione.
Sono rimaste nel parcheggio per un’ora dato che ho partecipato alla riunione del gruppo Oncogender , dove sono buttate le basi per future attività.
Giulia “Bianca sei loggata come Gerardo! Te ne sei accorta?
“
Appena entrata in call mi sono accorta che non avevo modificato il nome nell’account Microsoft. Non uso quasi mai i loro prodotti, scelta di vita fatta anni fa. Quando ho visto che ero dentro come Gerardo ho cercato di modificare i dati dell’account a tempo di record e sono rientrata in call.
Terminata da videocall entrata nell’ospedale e ho raggiunto l’accettazione per la radiografia, scoprendo che quella relativa alla senologia era ancora chiusa e avrebbe aperto alle 13:30 che l’ora in cui era indicata nella lettera il mio appuntamento. Ci sono altre signore con me in attesa.
Finalmente terminale ha sbloccato l’accesso e ho scoperto che non riconosceva il mio codice fiscale per andare in accettazione, per fortuna c’era anche la possibilità di farlo senza il codice fiscale. Ho scoperto più tardi che essendo la mia prima visita in assoluto non era un sistema per le prenotazioni.
Atteso che in accettazione chiamassero il mio numero, è stato compilato la scheda e mi hanno mandata nel corridoio della sala d’attesa.
Ho atteso anche qui pochi minuti e scambiato due battute con una signora che se ho capito bene era anche lei la prima volta.
Ero in un riparto specifico solo per donne e mi ha gongolato l’ego, l’ essere qui e avere il diritto di esserci. Rispetto altri contesti quasi solo per donne, dove ogni tanto ho qualche dubbio, qui ero davvero a mio agio e non mi sentivo una specie di infiltrata.
Si è aperta la porta e la dottoressa mi ha chiamata per nome, non so se mi abituerò mai a questa cosa, è bellissima quando dicono signora Bianca Iula !
Sono entrata e mi sono spogliata e ho risposto alle sue domande, avevo notato poco fa che sulla scheda è prevista una caselle per indicare la terapia ormonale sostitutiva, che fanno anche molte donne in menopausa e non solo le donne transgender.
Mi ha fatto le domande di rito e non capiva perché non avessi mai fatto esami prima, donna di 59 anni, e allora le ho detto che sono una donna trans e che il mio seno naturale l’ho da due anni , ecco il motivo per cui non ho un passato su queste cose. Mi è piaciuto che ha voluto inserire queste informazioni sulla scheda, non sempre viene fatto e chi analizzerà il risultato potrebbe anche arrivare a una diagnosi non corretta.
Mi ha spiegato bene alcune cose sulla visita e il risultato, quindi siamo passate al funzionamento del macchinario dove abbiamo scattato quattro radiografie, due per ogni seno, di cui è stata fotografata anche una parte della spalla per un altro tipo di tumore di cui non avevo mai sentito parlare. In passato alcune donne mi avevano detto che la mammografia faceva abbastanza male e in effetti la compressione del seno si è sentita, ma per fortuna è durata pochissimo, quindi più che sopportabile.
Mamma “A secondo chi trovi! Certi sono bravi e certi ti fanno male! Adesso hai un pensiero in meno, buon pomeriggio baci baci
“
Tra novanta giorni riceverò una lettera se l’esame risulterà negativo, mentre dopo dopo circa un mese potrebbero chiamarmi per un secondo esame di verifica.
Diventando donna con la terapia ormonale il rischio tumorale mi è aumentato da zero a circa il 10% , soprattutto per l’eventuale cancro alla mammella, ma non avendo familiarità è molto probabile che non avrò nulla.
Ci tenevo a fare quest’esame per due motivi, il primo è stata un ulteriore conferma del mio essere donna, il secondo è che partecipo a questi gruppi di oncologia ed è molto importante che io stessa faccia le varie analisi analisi di prevenzione, almeno so di cosa parlano.
Mi erano arrivate due lettere di invito, la seconda era relativa alla prevenzione del cancro alla cervice uterina, ma non ho un utero e non andrò a fare questo esame. Non posso togliermi da questa lista con gli inviti che vengono spediti ogni due anni, fino all’età di 78 anni, perché sono abbinate e non prevedono che una donna possa avere il seno, ma non l’ utero.