Sono andata alla lezione di prova di una disciplina chiamata Bio-danza, non avevo idea di cosa fosse esattamente e avevo visto solo un paio di brevi video fatti al campeggio quest’estate. Sembrava una danza molto lenta. L’insegnante tiene il corso a Bergamo, e anche se avevo il timore di non poter poi partecipare continuativamente, ho voluto provare lo stesso, anche se questa settimana ero veramente stanca e ho scoperto che guidare la sera con il buio mi è sempre più difficile dopo una giornata lavorativa passata al computer.

lavoro in presenza e pranzo al messicano
Sono arrivata mezz’ora prima, ho fatto confusione con l’orario e meglio essere in anticipo che in ritardo. Nell’attesa sono stata a chiacchierare un po’ con Monica, l’insegnante, e un’altra signora che era lì per altre attività che ci ha raccontato le sue vacanze appena fatte nel sud dell’Inghilterra, dove ci sono ancora degli edifici in stile ‘700 e tanta natura. A questo punto della mia transizione, non dovrei più stupirmi di essere trattata come donna senza alcun dubbio e mi ha fatto molto piacere che si rivolgesse a noi due usando pronomi femminili.
Anche nel resto della lezione ero Bianca, c’era uno specchio a parete e mi sono sbirciata tre volte. Quello che ho visto nel riflesso mi è sempre piaciuto. Alla lezione c’era anche un uomo, cosa rara in questo tipo di attività. La lezione è stata un esempio di alcune tecniche della biodanza, che ho scoperto essere una variante della danza. Abbiamo iniziato con dei movimenti liberi e abbastanza lenti su vari tipi di musiche, alcuni anche molto moderne, jazz, abbastanza movimentate. Per me il difficile è stato non cercare di fare i passi di danza, ma muovermi in maniera più fluida e libera.
Alcuni brani li abbiamo ballati in coppia, tenendoci per mano e guardandoci negli occhi, altri in gruppi di quattro, e tutti insieme in cerchio, ruotando, come un girotondo danzato. Quando ho ballato a coppie, ho visto negli altri uno sguardo che rifletteva il mio, di gioia e gratitudine. Alcuni mi hanno stretto le mani forte, forte. Ballare con i ragazzi mi mette sempre in un leggero imbarazzo per i primi attimi, non sono ancora abituata a toccare un uomo, ma fortunatamente l’imbarazzo è sparito quasi subito, forse grazie anche alla dolcezza del suo sguardo.

La lezione è durata poco più di un’ora, e mi sono sentita libera e leggera, come sempre quando danzo. Sono tornata a casa stanchissima e ho capito che non posso frequentare questo corso. Dopo otto ore di lavoro al computer, la mia vista è stanchissima, e guidare al buio per mezz’ora per arrivare a Bergamo è troppo. Il costo non era elevato, e la signora offre pacchetti tematici di cinque lezioni. Le ho scritto il giorno dopo averci pensato parecchio, ma anche il mio fisico si è fatto sentire, e questa settimana ho fatto troppe attività serali, alcune di movimento. Addirittura venerdì dopo pranzo mi sono messa a dormire prendendo quattro ore di permesso, non riuscivo a tenere aperti gli occhi. È cominciato tutto mercoledì mattina, con una stanchezza negli occhi, e poi quando mi sono guardata allo specchio venerdì pomeriggio, mi sono anche spaventata. Avevo la pelle tirata e secca… hai mai visto una cosa del genere? Ho dormito quasi fino al mattino dopo e nelle pause ho provato vari tipi di creme, impacchi di acqua calda e acqua fredda, ma al mattino di sabato non è servito molto.