Anche se quest’anno ci sono stati molti laboratori e li ho fatti tutti per i primi due giorni, c’è stato anche molto tempo per conversare, per dormire nel caldo pomeriggio, per fare delle piccole gite e per ballare la sera. Si è passati da tematiche profonde a quelle facete e divertenti ed eccone alcune che mi piace ricordare per il futuro.
Oggi faceva un caldo notevole mentre facevamo colazione Luca ha riproposto la gita in un canyon qui vicino. Ieri sera a cena la proposta non era stata presa molto in considerazione, ma stamattina non avevamo niente da fare e lui ha detto che parte del percorso era all’ombra, così in sei coraggiosi, con due macchine, siamo partiti. Io ero preoccupata perché avevo solo dei sandali che per fortuna sono andati bene, il percorso era solo di sassi e non impegnativo.
Il viaggio in auto è stato problematico per via del caldo che aumentava ad ogni istante e una volta giunti sul posto, dopo mezz’ora di viaggio, il percorso era quasi tutto al sole. Elena ha rinvenuto per terra un sasso, anzi una pietra e quindi ha raccontato un po’ di cose di geologia e astrologia , mi sembra che questa disciplina si chiami Reiki. Nella camminata abbia cominciato a guardare per terra alla ricerca delle pietre. Il tempo è passato abbastanza bene e non ci siamo preoccupati troppo del caldo.
Arrivati a questo canyon, che era lungo solo 100 metri, che aveva due pareti a strapiombo scolpite millenni fa da un qualche corso d’acqua, era bellissimo da vedere e starci dentro. Soprattutto era molto fresco.
Arrivati al punto in fondo dove si chiudeva, c’era una parete levigata dalle intemperie e Miranda si era appoggiata di schiena e ha detto che era freddissimo. Qualche minuto dopo ho provato anche io e ho avuto difficoltà ad appoggiare completamente la schiena, era come stare in un frigorifero.
Elena ha cercato di sentire le energie del luogo, ha fatto qualche minuto di meditazione chiedendoci di fare un “om”. Con noi c’era un solo maschio, che era Luca, è partito lui con il suo vocione e poi noi siamo andate dietro in risonanza e con il rimbombo sulle pareti è stata una cosa molto intensa.
Dopo una mezz’ora siamo ritornati sui nostri passi con il sole che picchiava sempre di più e arrivati alle auto scottavano tantissimo. Tornando verso il campeggio abbiamo fatto sosta a Vico del Gargano dove abbiamo mangiato una specialità tipica: la Paposcia. È una specie di focaccia molto lunga con sopra i vari ingredienti che si decide, come una pizza senza sugo. L’ho accompagnata bevendo una birra al limone che ha visto Miranda nel frigo e non pensavo minimamente che ci fosse qua in Puglia, di solito la trovi in Trentino.
Vicino a questo locale c’era anche il “vicolo dei baci“, il paese ha come santo patrono San Valentino e ovviamente c’è una via piena di cuori e di altre rappresentazioni classiche dell’amore romantico.
Il vicolo è largo solo 50 centimetri e Luca si è messo a metà chiedendo scherzosamente il pedaggio. Siamo dovute passare una alla volta e abbracciarlo. Quando è transitata una sua amica che ha confidenza si sono dati un bacio, anche se non nella bocca. Luca ha dato un bacio sulla guancia anche con me, senza nessun problema, segno che mi considera una donna. Rispetto lo scorso anno devo esserlo diventata veramente come aspetto esteriore e modi di fare.
In seguito lui ha voluto fare una foto con me vicino una scalinata.
Dina “È il tuo fidanzato quel bel barbone? Se no, me lo tengo io
”
È il tuttofare del campeggio, ci prova con tutte, crede nel poliamore.
“Un multitasking del sesso. Allora no, io sono monogama convinta
”
Siamo quindi tornati al campeggio e a causa del caldo mi è arrivata addosso una stanchezza incredibile, ho fatto fatica a tenere gli occhi aperti. Ho fatto una doccia e cercato di dormire su un’amaca, prima volta in vita mia, ma non sono poi così comode come pensavo.
Il resto del pomeriggio è trascorso con un po’ di chiacchiere per poi trasferirsi tutti in spiaggia dove ho fatto il bagno insieme altre ragazze.
Quando stavano per entrare in acqua hanno lasciato tutte il reggiseno sull’asciugamano e sono entrate in acqua. Quando me ne sono accorta ero già in acqua. Me lo sono abbassato sulla pancia. Non so perché ma ci tenevo essere come loro.
Lo scorso anno avevo provato una volta sola a rimanere in topless, ma avevo avuto la sensazione di disagio. Quest’anno che il seno è grandino (coppa B) non sto provando nessun disagio, soprattutto quando sono insieme alle altre donne e che mi sembra una cosa normalissima con loro.
Qualche giorno dopo abbiamo fatto la gita al mercato di Vico del Gargano, è il paese più vicino al campeggio. Dopo colazione tantissime donne del campeggio si sono riunite in gruppi di auto e partite per andare al mercato del giovedì. Mi sono aggregata ed ero in macchina dove guidava Maurizia, e con noi quella che ora era nuova amica: Lara. Ho scoperto che Lara ha fatto il laboratorio di danza la settimana scorsa, quindi abbiamo già una cosa in comune.
Arrivate al mercato siamo riuscite a parcheggiare molto vicino e ci siamo immerse nella bolgia. Maurizia ha comprato un costume da bagno, nel frattempo nella bancarella a fianco, ho comprato un telo mare che costava 5€ con i miei colori ci sono l’arancione e giallo. Anche Lara ha suggerito di comprarne due dentici, uno a testa, ma purtroppo ne avevano uno solo che lei mi ha lasciato gentilmente.
Quindi le ho portate dove c’è la bancarella degli scampoli dove con 10 € prendi tre capi. Ovviamente è tutto mischiato alla rinfusa e bisogna rimuovere decine di capi bruttissimi per trovare qualcosa di decente. Ho trovato tre abiti e uno ha la stessa identica stampa di quello che avevo portato in campeggio l’anno scorso, anche se questo è un tessuto di tela traforata e spero che duri anche di più dell’altro.
Nonostante eravamo partite con macchine separate e a distanza di tempo, in quella bancarella eravamo tutte le donne del campeggio. È stato molto divertente ravanare tra gli abiti, provarne alcuni che sembravano belli, ma una volta indossati non erano fatti per me. Rispetto allo scorso anno non ho avuto dubbi sul mio essere donna in quella situazione. Non so se Lara sa che sono una danna trans, ma non ha dato nessun segno, anzi tornando in auto verso campeggio ha tirato fuori gli argomenti su dei giovani bellissimi che aveva visto l’altra sera a un aperitivo che ha fatto in un campo nudisti, ma in serata indossavano gli abiti.
Abbiamo bevuto un caffè e poi siamo tornate al campeggio con un caldo asfissiante. Quasi arrivati al campeggio Lara detto che avevo un gran mal di testa e Maurizia si è fermata, ad aperto il bagagliaio e preso una fiala di un’essenza a base Lavanda che l’ha aiutata davvero a far passare il mal di testa.
Sono stata sempre riconosciuta come donna anche dai negozianti e questa settimana non ho messo il make-up nemmeno una volta. Mi sono solo rasata al mattino per quel poco di barba che è rimasta. Stare insieme altre donne mi ha fatto sentire più gentile, più leggera e forse anche un pochino più frivola, in un senso positivo per le espressioni del viso e l’uso delle parole.
Il giorno dopo si è mangiato a pranzo e quindi in serata siamo tutti liberi. L’idea generale è di fare un aperitivo da qualche parte e ordinare delle pizze al metro per mangiarle in spiaggia.
Da questo punto di vista l’organizzazione lasciava molto a desiderare e noi ci siamo aggregate a un paio di persone senza capire bene quando e a chi dovevamo pagare.
Dato che quelli della pizzeria conoscono quelli del campeggio e Luca ci ha consegnato le pizze che lui avrebbe pagato dopo aver raccolto i soldi. Noi troppo milanesi e precise su chi paga.
Arrivati in spiaggia, alcune persone erano già lì e abbiamo fatto un piccolo accampamento di asciugamani mettendo le pizze al centro. C’erano anche due birre e del vino. Ogni tanto arrivava qualcuno con un altro metro di pizza, credo che alla fine abbiamo mangiato sette metri di pizza, eravamo una ventina.
È stato molto interessante e abbastanza divertente anche se mancava la musica dal vivo, questa settimana non ci sono musicisti in campeggio. Avevamo usato una cassa collegata a un telefono, ma ovviamente non era la stessa cosa. Ho bevuto un goccio di vino bianco e poi la birra, non si deve mai mischiare, ed ero anche leggermente ubriaca, per fortuna ero la spiaggia dista 300 metri dalla mia tenda, ma ho fatto fatica a raggiungerla a piedi.
Per due sere abbiamo anche ballato. La prima è stata quasi alla mezzanotte nel campeggio principale dove c’era un tizio vestito in abiti improbabili anni ’70. Ci siamo scatenate ballando pezzi mixati degli anni ’70 appunto, nella zona di ballo c’eravamo solo noi, quelli dell’altro campeggio, quello serio, guardavano. Alla fine le ragazze sono andate in spiaggia a fare il bagno nude, ho evitato sia per la stanchezza sia per l’imbarazzo che avrei provato.
La sera dopo c’è stata la serata di danza settimanale, la musica scelta è stata particolare con pezzi poco conosciuti e meno ballabili degli anni ’80. Quasi tutte le ragazze in scena erano ballerine oppure artiste, io me la cavo e la qualità era alta. In alcuni pezzi hanno anche eseguito una di fronte all’altra con movimenti similari. Ho provato anche io con Valeria, una ragazza più giovane di almeno vent’anni e sono riuscita a starle appresso e copiare a specchio i suoi movimenti. Quando è finita la musica ero stanca morta e felice del risultato.
Una settimana davvero piena di eventi e divertimento grazie ai partecipanti e la loro creatività e professionalità.