Questa mattina sono andata al bar in centro per fare il “classico” incontro con le signore anziane del paese e con le mie vicine di casa più giovani. Si prende il caffè delle ore 10:00 e si chiacchiera. Ci siamo sedute fuori al fresco e parlato per un’ora circa facendo chiacchiere di paese, mostrare fotografie dei vari nipotini, parlare un po’ di tutto. A parte l’accettazione da parte di questo signore, la cosa bella è che per loro sono Bianca e non si parla di transizione, di attivismo e tutto il resto del mio mondo. È molto liberatorio perché in quel momento sono me stessa senza inutili fatti che si trascinano.
L’unica cosa che ho detto loro, relativa la transazione, è stata fare una battuta sul risultato del mio esame del sangue che ho ritirato proprio ieri. Questo esame è il primo che faccio con i documenti rettificati e quindi ci sono i valori di riferimento relativi al genere femminile e uno di questi dice che sono entrata in menopausa. Ho i valori di testosterone e estradiolo di una donna della mia età.
Più tardi, alle ore 14:00 sono partita per andare a Novate Milanese per partecipare come ospite al Pride locale. Il paese è molto piccolo e non ci saranno tantissime persone ad ascoltarci. Questi eventi di solito vengono ignorati delle persone trans “più in vista”, come se fosse una perdita di tempo.
Da parte mia ci sto ritornando soprattutto per ringraziarli dell’invito che avevo ricevuto lo scorso anno per la giornata dell’omobitransfobia (leggi articolo del blog). Quella volta è stato anche il mio esordio in pubblico a discutere di tematiche trans. In precedenza avevo partecipato a eventi solo leggendo un testo senza un dibattito con gli altri partecipanti. Mi sono resa conto solo da poco tempo quante attività e partecipazioni ho fatto in un solo anno, creandomi una “carriera” di divulgatrice transgender. Infine questi ragazzi di Novate sono simpatici e ci mettono il cuore (grazie Stefano).
Nei giorni scorsi abbiamo fatto due collegamenti Zoom per decidere le domande che ci verranno poste da Petra, e deciso chi di noi avrebbe risposto ad ognuna. Ieri sera ho fatto anche una specie di ripasso e scritto un elenco dei temi che mi piacerebbe trattare, giusto per non dimenticarli. Con me ci saranno due donne del gruppo donne del CIG Milano (Piera e Silvia che adoro) e tratteremo la tematica delle donne nel mondo LGBT+.
Arrivata ho salutato e visto che avevano allestito due banchetti fuori dal locale dove in serata ci sarà anche uno spettacolo con delle Drag Queen. Mentre si parlava ho aiutato ad appendere uno striscione, mi sono scattata qualche selfie e mi sono fatta fare anche qualche fotografia per documentare la mia partecipazione.
Quasi all’orario di inizio, sono arrivati anche alcuni dei partecipanti. Fino a quel momento stavo pensando che avremmo fatto l’evento da soli. C’era una coppia gay e uno dei due è un insegnante, ci siamo conosciuti allo IED quando fatto una presentazione agli alunni.
È arrivata anche una psicologa (Francesca), che è venuta apposta per me. Con lei avevo fatto lo scorso anno la discussione. E’ poi arriva anche il mio amico Graziano che abita qui vicino.
Trascorriamo venti minuti a parlare di tematiche relative alla transizione e uno dei temi era il rifiuto del passato al maschile di quasi tutte le donne trans che cancellano o distruggono qualsiasi documento e fotografia che considerano come se non fossero mai esistite. Da parte mia avevo deciso da subito di non rinnegare il passato che comunque ero io. Quello che ho scoperto in due anni è che più vivo al femminile e più passato mi sembra lontano e insignificante, quasi come se fosse quello di qualcun altro con cui condivido i ricordi
Finalmente abbiamo una ventina di persone come pubblico, che abbiamo fatto accomodare una zona d’ombra dato che fa un caldo assurdo, e abbiamo iniziato l’evento.
Pensavo che le ragazze avessero molte più cose da dire, ma ho capito che ne avevo tante da dire perché le persone trans hanno un sacco di problemi burocratici, medici e di transfobia.
Una cosa che è saltata fuori, riguarda i ginecologi che sono totalmente impreparati a gestire persone LGBT+ e non solo transgender. Una ragazza ha raccontato un aneddoto che durante una visita dal ginecologo, questi era convinto che lei avesse avuto un aborto spontaneo. La cosa era impossibile e lei lesbica non è mai andata a letto con nessun uomo. Questi ginecologi, quando fanno le domande relative all’aspetto sessuale e dei partner, automaticamente se ti vedono il femminile pensano che hai un compagno e viceversa.
Oltre a questo aneddoto ho imparato molte cose anche sul loro tipo di attivismo che è un po’ diverso da quello delle persone trans e forse anche dalla mia idea di divulgazione.
Ho capito nell’ultimo anno che c’è molta più disponibilità a fare eventi divulgativi proprio dalle persone non trans, mentre coloro che dovrebbero essere più solidali e attivi preferiscono andare solo ad eventi di grande richiamo senza collaborare con altre persone trans.
La parte finale era dedicata alle domande del pubblico e sono state veramente interessanti, ovviamente quasi tutti si sono rivolti a me. Di noi la gente comune ne sa sempre poco.
Terminato l’evento sono rimasta una mezz’oretta appartata con il mio amico Graziano e ci siamo raccontati le ultime novità, tra cui questa mia idea di fare la divulgazione su tematiche transgender a livello più personale e molto meno di associazione, che sta prendendo una direzione troppo politica. Secondo lui per decollare mi manca un mio libro con biografia e fotografia sul retro. Solitamente i divulgatori hanno sempre un libro da presentare.
Come ospite dell’evento sono rimasta lì fino a tardi. Dalla parte opposta del locale c’era la zona cucina con i tavoli per la cena, ma era ancora presto così mi sono fermata fare due chiacchiere con una signora, che prima del mio evento che mi aveva fatto una video intervista di due minuti che ha pubblicato su Instagram, per me è stata un’altra prima volta.
Lei è una coreografa, ovviamente molto interessata alla danza. Ci siamo scambiate un po’ di esperienze su cose che abbiamo fatto e visto, ed è stata una conversazione arricchente e stimolante. Il punto principale è stato che ha detto “dovrebbero rendere obbligatoria la lezione di danza nelle scuole” e sono d’accordo.
Arrivata l’ora di cena, ho cercato di capire come funzionava la cosa, come ospite mi offrono la cena e scopro che era in tavola con un signore di 78 anni. Nella mia vita precedente al maschile, forse non avrei trovato interessante e stimolante la sua compagnia, invece adesso che sono aperta a tutti, ho scoperto una persona incredibile e con un passato notevole in quanto ha girato quasi tutto il mondo grazie al suo lavoro che consisteva nel tenere i contatti internazionali tra il Comune di Milano e le principali città per scambi di tutti i tipi. Ha anche contribuito nella gestione degli incontri preliminari all’Expo di Milano per uscire ottenere i voti e vincere la candidatura della città.
Mentre parlavamo ha notato che conoscevo le due ragazze al tavolo a fianco, una era la psicologa, così mi ha suggerito di invitarle al nostro tavolo. Abbiamo fatto un tavolo a quattro e parlato molto di tanti argomenti che lui ha ascoltato con interesse. Adesso che è in pensione ha preso in gestione la sezione LGBT del partito del PD di Novate Milanese, è interessato a capire meglio chi siamo. Ha detto che è un po’ confuso perché io sono diventata una donna e nell’altro tavolo c’era una donna che sta diventando un uomo. Era anche confuso e preoccupato delle operazioni chirurgiche che in genere le persone trans fanno e non sapeva che nel caso di donna trans viene ricreata una vagina con tanto di clitoride a godere quasi come una donna biologica. La risposta è sì.
Mi ha anche detto che sono cambiata tantissimo rispetto allo scorso anno, lui era nel pubblico lo scorso anno. Mi ha dato conferma di questa cosa che ho notato negli ultimi due mesi: ho un viso sempre più femminile anche senza make-up e riguardando le fotografie dello scorso anno c’è una differenza pazzesca visibile. Non riesco a capire bene in cosa il viso è così cambiato, lo osservi è vedi una donna.
Il signore è stato molto carino e galante, mi ha portato il foglio dove indicare cosa volevo mangiare e poi lo ha consegnato nel punto giusto saltando la coda di persone che erano alla cassa. Ho optato per mangiare cibo poco sano, ma che era un po’ che volevo tornare a mangiare: panino con la salamella.
Tra una chiacchiera e l’altra si sono fatte le ore 21:00 e siamo tornati dentro per assistere allo spettacolo delle Drag Queen. Erano in due: Roxy Pigalle e La Vanda Gastrica che era molto bassa. Roxy era eccessivamente alta, ma si muoveva sui tacchi alti con una leggerezza incredibile soprattutto quando ha fatto un pezzo cantando in playback e ballandolo. Terminato il loro spettacolino si sono cambiate immediatamente per scappare in un altro evento di lì a poco. Peccato perché volevo fare un selfie con loro.
Mentre spostavano le sedie per creare uno dove si sarebbe ballato ho iniziato ad avvertire una notevole stanchezza così ho ringraziato e salutato per l’occasione che mi è stata data e per una splendida giornata dove ho conosciuto persone interessanti.
Credo di aver dato parecchio col mio intervento al pomeriggio, ma forse ho ricevuto molto di più da tutti, segno che se sei aperta anche un evento microscopico ti può aprire degli orizzonti.
Ad esempio mi hanno consigliato di visitare il Cile e la Patagonia adesso che ho i documenti al femminile e posso tornare a viaggiare all’estero e anche al di fuori dell’Europa.