Dopo aver iniziato a fare attivismo e divulgazione su tematiche transgender ho scoperto questa professione che seppur in crescita di interesse, in Italia è molto lontana da poterne fare il proprio lavoro. Va molto negli Stati Uniti e Inghilterra. Si tratta di aiutare le Risorse Umane di un’azienda a valorizzare le diversità dei propri dipendenti. Anziché relegare in mansioni secondarie alcuni dipendenti, che possono essere disabili, gay, trans, con problemi, è il scoprire in cosa sono bravi e permettere loro di esprimersi al meglio, con beneficio anche per l’azienda.

Al momento ci sono consulenti, pagati con Partita IVA, che integrano la loro attività con corsi alle aziende, un po’ come sto’ facendo andando a parlare nelle aziende di me stessa e tematiche trans. Senza volerlo, né saperlo, mi sto costruendo una carriera parallela.
Da un contatto con una di queste aziende che forniscono consulenti su queste tematiche e appurato che appunto si può collaborare solo da esterni con partita IVA, che non è il mio caso, ho scoperto che hanno un sito/rivista dove pubblicano articoli su queste tematiche. Erano interessati a pubblicare anche articoli su persone transgender non avendo nessun* che le scrivesse.
La pubblicazione non è remunerata. Da attivista ho accettato sia per diffondere messaggi che per migliorare le mie conoscenze sul tema lavoro e persone transgender. Ho appena rifatto il mio sito di base (val al sito) e ho messo un elenco delle attività che ho fatto e stanno diventando parecchie.

con scarpe comode e le altre nello zaino.
Treno in ritardo canonico…
Ogni articolo deve essere lungo al massimo due pagine di word e pensavo di riuscire a scrivere il primo in breve tempo, ma non avevo fatto i conti con i numerosi impegni della mia Associazione (ACET). Per due mesi non avevo il tempo libero necessario per scrivere l’articolo!
Finalmente ho trovato il tempo scegliendo anche si essere meno attiva con l’associazione e trovare del tempo per fare cose che mi appagano. Mi sono goduta la scrittura e quando mi hanno inviato le linee guida della redazione, anche scontrarmi con problemi di tagliare alcune parti, migliorarne altre e rendere l’articolo più impattante possibile.
Da mesi sono iscritta a una newsletter letteraria (Immersioni Letterarie), che vende anche corsi di scrittura anche se ogni invio contiene numerosi consigli e idee non collegati con il loro business. Di tanto in tanto avevo risposto all’autrice e questa volta ho voluto scriverle per ringraziarla delle pillole di scrittura presenti nella sua newsletter.
“Buongiorno e come prima cosa spero che tu stia bene.
Questa volta sono io a scriverti qualcosa e grazie per la newsletter che leggo sempre con interesse.
Dopo mesi in cui avevo accantonato un racconto per seguire le attività della mia associazione transgender di cui sono segreteria, attivista e divulgatrice in tematiche transgender e non binarie (oltre al lavoro di programmatrice web), ho ripreso in mano il manoscritto (uso Scrivener comprato anni fa) e mi sono accorta che in questi mesi di inattività non ricordavo bene alcune cose che avevo scritto e in particolare la cronologia degli eventi.
Il mio racconto è pieno di flashback, ognuno raccontato dal punto di vista dei singoli personaggi (tuo importante suggerimento nella newsletter).
Non ero più sicura del corretto ordine degli avvenimenti e forse non stava più nemmeno in piedi l’età della protagonista con il suo passato narrato nei flashback.
Così mi sono scritta una timeline molto dettagliata che andrò a riempire di fatti e note. Ho dovuto anche calcolare i mesi trascorsi perché narra della transizione da maschile a femminile che sono regolamentati in modo preciso. L’idea è di un racconto di azione che parli anche tutto quello che c’è intorno a una transizione di genere e la verosomiglianza è indispensabile.
Magari può esserti di spunto per un articolo della newsletter: l’importanza della timeline.
PS: ieri hanno pubblicato il mio primo articolo su un sito/rivista di diversity, un nuovo inizio non pagato, ma devo fare gavetta come si suol dire. Ho avuto anche un primo impatto sulle norme redazionali, lo stare dentro le due pagine di testo, le correzioni della grammatica e ortografia. Una bella esperienza che mi è piaciuta molto.
Facendo la “divulgatrice trangender” ho imparato che mischiare lo storytelling di me stessa con fatti e norme, ha un notevole impatto sul pubblico che non è a conoscenza di temi LGBT+. Anche il racconto segue questa impostazione…diciamo che è la mia storia di donna trans inserita in un contesto investigativo. Non volevo scrivere la solita biografia e così è più stimolante e divertente realizzarla.“
“Cara Bianca,
grazie del suggerimento, dico davvero, è sempre utile ricevere spunti e richieste per le prossime mail.
Il discorso della timeline legato alla transizione di genere mi pare molto interessante, anche perché, come giustamente dici, ci sono delle tempistiche mediche (e immagino burocratiche) alle quale attenersi.
Sul tema LGBTQ+ abbiamo curato un saggio, un po' di tempo fa
:
https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/la-linearosa/
Te lo segnalo solo perché mi pare un buon saggio, l'autore ha indagato i rapporti e le identità di genere viaggiando in giro per il mondo, per dieci anni. Purtroppo il libro non ha avuto un grande riscontro: in modo vagamente tragicomico è stato affossato dalla contemporanea uscita della biografia della Meloni, che invece ha avuto ampio eco.
“
Spero che passerai presto agli articoli pagati (cosa che non fa mai male), e intanto ti auguro le migliori cose,
a presto