Ho avuto una settimana molto intensa e quasi ogni sera, tranne sabato, sono andata a dormire dopo mezzanotte e per questo ne ho risentito nel fine settimana.
Ci sono stati due spettacoli teatrali di amiche e amici a cui tenevo partecipare, solo che erano uno di fila all’altro.
Il primo è stato il saggio del corso delle Nina’s Drag Queens che si è svolto dentro una sala da ballo che per l’occasione è tornata ad essere una balera. Arrivata in cassa mi sono accorta che alla fine non avevo fatto la prenotazione. Avevo chiesto alle mie amiche a cui interessa il teatro se avevano voglia di venire, ma avevano altri impegni così pensavo di aver prenotato. Mi sarebbe spiaciuto non poter assistere allo spettacolo.
In quel momento dietro di me c’era “Pacchera” (nome drag), con cui ho fatto il corso di Drag Queen (apri articolo del blog), quasi non la riconoscevo tanto è cambiata anche lei sia come pettinatura ma anche con la voce che era leggermente diversa. Sono passati tre anni, pazzesco come vola il tempo, ma ho ancora nostalgia di quel periodo con il corso e il sentirmi protetta nel gruppo teatrale.
Avevano prenotato un posto in più, lei e il “nuovo” marito (parte del suo cambiamento), e non usandolo me lo hanno ceduto.

Una volta in sala, mentre attendevamo che si riempisse la sala, ho scambiato alcune parole con altre Drag Queen in borghese. C’era una dottoressa che era presente in Elma Academy quando l’altra settimana ho fatto il mio intervento sulla tematica trans e lavoro. È una collaboratrice esterna ed era stata invitata. Anche lei è una Drag Queen, anzi le donne biologiche sono le Faux queen (false regine), e si esibirà la settimana prossima nell’altro saggio con il corso avanzato. Nei posti vicini altre persone che faranno lo stesso saggio, tutte in un misto tra emozione e paura della “prima”.
Questi corsi Drag con teatro sono particolari e viene creata quella che è detta “La sorellanza”, una specie di condivisione di tutte le alunne dei corsi precedenti che quando possono partecipano agli eventi e spettacoli.
Si spengono le luci e lo spettacolo inizia con il loro ingresso dalla parte opposta al palco, fanno una specie di sfilata per raggiungerlo. Cerco di riconoscere le mie amiche tra tutte le altre, ma non sono sicura di averlo capito tanto sono truccate. Cherry la riconoscerò più tardi solo quando farà il suo pezzo danzato, è una ballerina bravissima, mentre Pamplona lo capirò quando farà il suo pezzo cantato in playback perfetto sia nel labiale che nei movimenti.

Lo spettacolo è stato variopinto, luccicoso e divertente, come in tutti gli altri spettacoli delle Nina’s. La parte danzata mi è sembrata uscita meno bene perché mi alcune neo-drag, che opportunamente danzavano dietro, erano abbastanza impedite e legate nei movimenti, non andavano in sincronia con le protagoniste sul davanti.
Mentre aspettavo che lo spettacolo iniziasse, in un paio di momenti in cui non stavo chiacchierando e poi durante il viaggio di ritorno in auto, ho capito quanto sono cambiata da allora. Seppure sono ancora molto legata al mondo drag, non ha più quel significato intenso che aveva prima. Due settimane prima di iniziare il mio corso ero ancora nella “fase trav”, quando potevo mi vestivo in casa indossando abiti succinti e tacchi altissimi. Fare il corso mi aveva fatto sfogare potendomi vestire al di fuori di casa in un ambiente protetto, ma più vivevo al femminile nei giorni seguenti e meno questo tipo di vestiti mi interessavano.

La sera dopo sono ritornata a Milano per un altro spettacolo teatrale dal titolo “Pronto cielo? C’e l’ho pronto” e questa volta ho telefonato nel pomeriggio per prenotare un posto!. Lo spettacolo è stato scritto da una mia cara amica e interpretato dalla sua compagnia “Pasticcini e Fragole“. Alcune di questi attori sono state delle Drag Queen pure loro, c’è quindi anche un legame speciale tra di noi.
Sono arrivata molto in anticipo, come mio solito arrivando da fuori Milano, sono andata in bagno che è vicino al camerino degli artisti e ho incrociato Aldo, un attore che per divertimento vero fatto con noi il corso di Drag Queen (Petronilla). Ci salutiamo e mi dice che è lì per aiutare e non salirà sul palco.
E almeno un anno che non ci vediamo e nota che sono cambiata parecchio. Con un gesto affettuoso mi da una carezza sulla guancia, cosa che mi ha commosso non poco. Più tardi ci sarà una sorpresa in sala.

Torno al mio posto e scopro che i sedili sono troppo ravvicinati e ci sto’ dentro a fatica. Quando più tardi inizierà lo spettacolo mi sposterò nella fila dietro.
Mentre aspetto guardo il pubblico e non conosco proprio nessuno. Mi viene da pensare che spesso sono ancora da sola. Per fortuna non ho più quel senso di solitudine che avevo nell’ultimi anni quando ero nella versione maschile.
Questa cosa di essere seduta in fondo al teatro in disparte non mi ha fatto godere l’inizio dello spettacolo come volevo, ma per fortuna la storie e personaggi mi hanno fatto, in breve tempo, entrare nella storia a godermi tutto lo spettacolo.

Recensione: grazie della serata da lassù. Mi sono divertita molto per le battute (come sempre mai scontate), stavolta mi hai sconvolta positivamente distruggendo la quarta parete in più occasioni (vedere Aldo quasi linciato dal pubblico che non aveva capito è stato pazzesco, credo fossi l’unica ad averlo capito). Bello il finale cantato con il pubblico e anche gli angeli in mezzo a noi, davvero commovente.
Ps: voglio anche io la mantella argento quando andrò da Aurora a farmi la permanente!
voto 5 cuoricini
Evita “Bianca! Non sai quanto mi dispiace non essere passata anche ad abbracciare te durante la canzone a te che il mondo (il tuo mondo) lo hai salvato proprio grazie al cambiamento. Perché non bisogna mai avere paura di cambiare… grazie per esserci stata anche questa volta e grazie per le tue opinioni, sono importanti per noi.
”
Ps darò una mantellina argento ad Aurora che la terra in serbo per te
Ho apprezzato i testi sul cambiamento, mi ci sono sentita rappresentata e mi ha preso dentro. So che la dedica iniziale non era per me, ma sentire un grazie a Bianca lo ha fatto sentire un po’ mio.
“ne sono felice. Davvero. Non avevo fatto il collegamento ma in effetti ci sta tutto
”
Da quando sono “al femminile” mi capita troppo spesso…lassù davvero qualche angelo mi sta appresso!
“Tutti ne abbiamo almeno uno
”

Terminato lo spettacolo gli attori sono scesi dal palco per salutare gli spettatori e ricevere i complimenti di rito. Mi sono sentita meno sola e anche un pochino privilegiata con il legame che ho con gli attori e scambiato dei bei abbracci.
Tornata all’auto, mi dirigo verso casa, ho ancora i miei quaranta minuti di guida per arrivarci. Inizio a sentire davvero la stanchezza di questi giorni in cui ho fatto tardi.
In entrambi gli spettacoli c’erano degli accenni a vivere la vita e non subirla passivamente.
È stato quasi come se parlassero di me a tutti con un messaggio.
Mantenere legami con le persone a cui teniamo è una cosa difficile e occorre ritagliarsi del tempo, passare oltre a eventuali stanchezza e fisiche. Questi due appuntamenti erano molto importanti per rivedere persone e fare sentire loro la mia vicinanza. È stata dura andare due sere di fila Milano, ma ne valeva la pena