Dopo avere pubblicato il blog sono partita per Milano e congiungermi con i miei due compagni di viaggio Alec e Tommaso e con loro prendere il treno Italo diretto a Roma.
Domattina saremo in televisione ospiti nella trasmissione “I fatti vostri” condotta da Salvo Sottile e Anna Falchi. I miei due giovani compagni di avventura non sanno chi sono questi personaggi, ma la loro è la generazione social che non guarda la televisione.
La Rai ha coperto tutte le spese e abbiamo un salotto solo per noi, posti n.1,2,3…praticamente dei vip!

Nel viaggio parliamo di molte cose e in particolare di cosa dire e come rispondere alle domande che ci faranno. Loro hanno aspettative diverse e non conoscono la “tv generalista”, so che il pubblico di quella fascia oraria è composto da casalinghe e pensionati e mi aspetto solo che passi un messaggio che siamo persone e non prostitute trans.
Il viaggio dell’andata passa molto in fretta anche perché riceviamo una telefonata da Guglielmo che ci dice che ha già trovato anche uno sponsor e fatto un preventivo dei costi per partecipare al torneo che comunque sono importanti. Quando ci si mette su queste cose è imbattibile. Il problema è che stanno arrivando molte più richieste di quelle che immaginavamo. Sembra quasi che un sacco di persone trans giocano a calcio, ma hanno smesso per il problema dei documenti e del tipo di spogliatoio di squadra. A livello sportivo abbiamo questo notevole inconveniente e per partecipare e iscriversi alle associazioni sportive fa fede la carta d’identità. Ci vogliono almeno tre anni per avere i documenti rettificati e tantissime persone trans hanno il nome di nascita su di essi.
Fino a un mese fa ero anch’io in quella situazione e avrei potuto partecipare solo in una squadra maschile. Mi ci vedo negli spogliatoi maschili a fare la doccia con le tette di fuori. Comunque il problema rimane perché adesso posso partecipare in una squadra femminile e anche qui mi ci vedo far la doccia con le ragazze e ho ancora un pisello.

Inoltre se uno vuole fare sport agonistico e non amatoriale ci sono gli esami medici e i regolamenti che stabiliscono quanto testosterone deve avere una persona in corpo e decidono se vuoi partecipare o meno.
Il torneo a cui abbiamo partecipato ha tutti i crismi di una competizione, ma con il supporto del Open Milano Calcio e UISP che ci permettono di andare oltre questi problemi e usare il tesserino sportivo che può contenere il nome scelto.
Tornando a noi il numero di richieste è tale per fare tre squadre! Il costo per tenere in piedi una piccola squadra di calcio è comunque elevato perché ogni torneo si paga qualche centinaio di euro per l’iscrizione, si deve pagare un allenatore, i campetti per gli allenamenti e infine gli indumenti per i giocatori. In un attimo abbiamo messo in piedi una squadra e raccolti fondi perché una possa partecipare al torneo.
Arriviamo a Roma alle 21:30 e scopriamo che c’è una lunga coda di persone in attesa dei taxi. Noi dobbiamo prendere la compagnia 3570 perché ho un codice per pagare. La fila si smaltisce in fretta e forse arriveremo in tempo prima che chiuda la cucina dell’hotel. Abbiamo anche la cena pagata.
Finalmente prendiamo il taxi scoprendo che ho un codice a sette cifre, ma ne occorrono otto. Chiamo il mio contatto che mi fa telefonare da una ragazza della produzione che usa il PC di casa e mentre siamo in viaggio mi genera un codice nuovo.

Arrivati all’hotel quasi alle 22:00 facciamo il check-in. È la mia prima volta che lo faccio con i documenti femminili ed è splendido non dover spiegare nulla.
Per fortuna la cucina non ha ancora chiuso e ci mangiamo una amatriciana…il cameriere dice che a Roma non si dice “Buon appetito, ma buon lavoro” e in effetti è stata impegnativa da mangiare.
Alle 23:00 saliamo in camera belli pieni, abbiamo una camera tripla e uno dei ragazzə dice che lui russa, ma dormirò alcune ore lo stesso e farà più danno alla mia schiena il materasso infossato.
Prepariamo le cose per domani, l’orario della doccia e chi la farà, colazione e taxi. Alle 10:00 ci aspettano in Rai.
Mentre ci prepariamo ad andare a letto mi accorgo che è la prima volta che dormo in una camerata con dei ragazzə transgender e soprattutto che hanno meno della metà dei miei anni. Non c’è nessun imbarazzo in nessuno di noi e faccio anche una battuta che è la prima volta che dormo in una camera dove tuttə abbiamo le tette. La loro mastoplastica è tra qualche anno, mi dicono che la lista di attesa con il SSN è di tre anni!
Si pensa che le persone di una minoranza devono trovarsi per forza bene a loro agio con altri della stessa, non è scontato, ma nel nostro caso abbiamo si degli obiettivi comuni, ma i percorsi di transizione sono totalmente diversi. Ad esempio l’uomo trans vuole rimuovere il seno mentre la donna trans non vede l’ora di averne uno. Io voglio perdere molto della muscolatura e loro la vogliono aumentare. Ho sempre odiato la mia barba e loro desiderano averne una. Siamo una minoranza anomala e variegata.
Il fatto che ci stiamo trovando bene insieme è per via delle persone che siamo e non ha nulla che vedere con la fisicità e sessualità.

In camera c’è anche una persona non binaria che mi rende ancora più difficile utilizzare la grammatica per descriverlo, ha chiesto di usare i pronomi maschili quindi dovrei aver scritto tutto correttamente.
Durante l’intervista al presentatore scapperà un “brava” che verrà notato da noi, ma gli spettatori non ci avranno fatto caso. È sicuramente stato involontario perché dieci secondi prima il presentatore aveva fatto la domanda iniziando con “Tommaso dimmi…”., grammaticalmente Tommaso e “brava” è chiaro che la frase è scorretta.
Nonostante la russata, il letto scomodo, emozione e stanchezza riesco a dormire e al mattino sono la prima a fare la doccia, poi mi rado quel poco di barba rimasta e la luce bianca del bagno mi mostra dei peli bianchi che non credevo di avere più. Ho il timore che si vedano in televisione, ma sono così corti che il rasoio elettrico non riesce a tagliarli. Metto poco fondotinta perché spero mi trucchino negli studi Rai.
Facciamo un’abbondante colazione, io senza riempirmi troppo, ma non si sa se e quando pranzeremo. Il contributo Rai termina con scritto: finita la trasmissione vi verrà chiamato un taxi.

Durante il viaggio il tassista ci chiede che programma stiamo andando e perché meritiamo di essere nel programma. Provo a dirgli che siamo una squadra di calcio per un torneo LGBT, ma non conosce proprio la sigla. Questo accadrà anche con il taxi nel pomeriggio e quindi cerco di dire che è un torneo fatto da gay, lesbiche, persone trans. Allora capisce, ma non fa nessun commento parliamo solo dello sport. Diamo per assodato che certi termini siano ormai conosciuti e sto scoprendo che non è sempre vero.

Arriviamo in Rai e non è il palazzo con la statua del cavallo (Rai1) ma l’altro. C’è un via vai di gente. Alla guardiola diamo i documenti e riceviamo il badge per entrare, mi ricordo del disagio fino a un mese fa a mostrarli al maschile e penso a Tommaso e come si deve sentire.
Una signora ci accompagna fino al camerino che si rivela essere una stanza con tre divanetti, un televisore e una scrivania degli anni ‘70. Mi aspettavo qualcosa con specchi e luci per truccarmi.
Stanza n.13, porta sfortuna? Ci documentiamo ed è un numero del cambiamento, quindi ci porta bene.
Dopo venti minuti arriva un tizio che ci fa compilare le liberatorie, anche qui è stato bello firmare come Bianca. Per fortuna Tommaso può firmare con il nome di elezione visto che è l’unico senza i documenti rettificati e nei fogli è scritto il nome scelto.
Finalmente quasi un’ora dopo che siamo in attesa ci portano al piano di sotto dove c’è lo studio. Dobbiamo fare una prova e metterci d’accordo con gli autori su cosa fare, dove entrare, dove sederci, etc.

I muri sono dei video-wall (degli schermi tv enormi fino al soffitto). C’è una illuminazione pazzesca e tutto è nitido, luminoso e senza ombre. Guardo il soffitto che è coperto da centinaia di fari e luci. Mi godo l’esperienza di stare in questo studio, sembro una bimba al luna park.
Ci dicono che verrà mostrato un breve video e quindi entreremo per poi sederci al centro attorno un tavolo che adesso non c’è. Mi viene consegnato un pallone e dovremmo fare dei palleggi, ma rimbalza troppo e casualmente. L’assistente di regia è preoccupato che una pallonata spacchi i video-wall, cosi suggerisco che faremo dei piccoli passaggi a terra . Hanno anche messo al centro della stanza una porta in miniatura e uno di noi dovrà stare in porta, noi dopo alcuni passaggi faremo un tiro lento in porta. Un’idea stupida, ma la trasmissione è di basso profilo e scoprirò che piacerà ai telespettatori. Rivedendo il video scopro che avranno proiettato sul video-wall una foto della partita e sembro davvero in campo.

Torniamo nel camerino, ma prima chiedo se possono aiutarmi con il trucco e dopo 15 minuti di attesa ci portano prima in sartoria dove con del nastro adesivo nero e bianco coprono le marche e loghi dei pantaloncini e delle mie scarpe.
Andiamo al reparto trucco e parrucco. I ragazzi dicono di non aver bisogno di una sistemata la pettinatura, ma la parrucchiera insiste dicendogli che “non puoi andare in trasmissione così”. Nel mio caso dedica molto più tempo e mi chiede come li voglio i capelli e rispondo lisci. In dieci minuti mi fa una pettinatura fantastica mentre ci racconta che ha un figlio di otto anni che è patito di calcio e lei lo deve accompagnare ogni domenica ai tornei che hanno qualcosa come 400 bambini iscritti da far giocare ogni settimana. Guardo mentre lavora, ma va troppo rapida per carpire il segreto di lisciarli solo con spazzola e phon, quando vado dalla mia amica parrucchiera anche lei fa miracoli con i miei capelli e oggi speravo che si ripetesse. Guardando le foto adesso sono quasi identici alla parrucca che usavo tempo fa, mi guardo e quasi non ci credo che sono davvero i miei capelli. Mi sento libera.

Vado nella stanza accanto dove mi truccano e completano l’opera. La truccatrice nota ho già messo un pochino di fondotinta, mi serviva per il viaggio fino dall’hotel a qui e volevo essere un minimo presentabile. Non ci ho lavorato troppo sperando nel suo apporto, inoltre questa mattina pioveva e forse si sarebbe pure rovinato con l’umido.
Le dico di non farmi un trucco esagerato perché devo essere una ragazza sportiva, anche se il desiderio di provare un make-up da modella mi tenta.
Chiede se può farmi la riga agli occhi e la fa anche nella palpebra bassa, un punto dove non posso farmela da sola perché ho paura. Appena terminata la riga, tiro su col naso un paio di volte, così mi ha insegnato una mia amica per impedire agli occhi di sbattere le palpebre ed impastare tutto finché non si è asciugato. Lei aggiunge che devo farlo tirando molta aria dal naso che così si asciugano anche le lacrime.
Come scoprirò in seguito togliendomi la maglietta il fondotinta ha lasciato giù leggermente colore nel collo. Fanno un trucco che deve durare al massimo un paio d’ore mentre quando me lo metto io a casa, devo stare in giro tutto il giorno e quindi il mio fondotinta è quello utilizzato nelle piscine e che dura tantissimo, ma non l’ombretto.

Torniamo nel camerino e mi sento fighissima, comunque andranno le cose solo questo mi ripagherà della fatica. È una cosa un po’ da donna e da non attivisti, ma è quello che sono adesso e devo godermi le cose che non potuto avere in passato.
Per passare il tempo accendiamo la TV e iniziamo a guardare il programma di cui siamo ospiti. I miei due compagni di avventura sono giovanissimi e vivono in un mondo social, non hanno mai visto questi programmi televisivi generalisti. L’unica persona che riconoscono è Paolo Fox che fa l’oroscopo e si divertono un mondo a vedere la classifica dei segni zodiacali della settimana. Questa cosa mi fa capire quanto siamo lontani come esperienza di vita.

Dopo un tempo variabile rientra uno degli autori e ci dice che se oltre a rispondere alle domande possiamo parlare tra noi in una specie di chiacchierata intervenendo anche quando parlano gli altri.
Arriva mezzogiorno e noi rimaniamo in camerino in attesa, dopo mezz’ora siamo ancora lì, ma finalmente arriva uno degli assistenti di studio e ci riporta di sotto dove ci mettono i microfoni e verifichiamo che muovendoci non si spostino, soprattutto per la scenetta finale anche se dopo noi non parleremo più.
Rimaniamo in attesa altri dieci minuti aspettando che la “storia” prima di noi si concluda. Dentro di me la tensione sale e arrivano i dubbi su non fare figure e rispondere bene senza blocchi mentali.
Appena parte il nostro video dicono subito di entrare in scena e rivedendo la registrazione scoprirò che il video è stato mandato come sfondo durante l’intervista.
Colleghi in chat: “stavo guardando ma ancora niente
“
si, per ora solo oroscopi, asparagi e gioco del porcellino
nada
me neither. bellissimo programma tra l'altro
il gioco del porcellino era bellissimo
Mercoledì lo rifacciamo in ufficio allora.
ECCOLA!
in onda ora!
evviva, finalmente!
Mamma “Il quel momento dell'intervista chissà che batticuore che avevi! Tu sei espressa egregiamente, ciao tesoro
”
Attraversiamo il salone e i vari tavolini andandoci a sedere al centro della sala.
Cerco di tenere saldamente il pallone prima che sfugga rotolando in giro!.
Psicologa “Sei stata bravissima, come se non avessi fatto altro nella vita
”
All’improvviso tutti i dubbi svaniscono, mi sento come se avessi partecipato ai programmi televisivi da sempre. È accaduta la stessa magia di quando sono sul palcoscenico in teatro, sono in scena e tutto procede in automatico.
Arrivata al centro della stanza, il presentatore Salvo Sottile mi stringe la mano, mi accomodo e così fanno i miei compagni, si incomincia!

L’intervista è stata molto rapida. Era stato concordato che sarebbe durata dieci minuti invece siccome abbiamo sforato i tempi e siamo in fondo alla trasmissione, riusciamo solo a dare delle brevi risposte. Il presentatore non ci guarda direttamente, ma legge del gobbo posto dietro di noi e con l’inquadratura sembra che ci guardi, ma guardi anche contemporaneamente gli spettatori a casa.

Incalza con le domande seguenti non appena facciamo una piccola pausa. Su una risposta mi salva Alec intervenendo e spiegando che noi siamo i tre tipi di partecipanti al torneo: donna trans, uomo trans e persona non binaria. Poco più tardi ricambio intervenendo io sulla sua risposta.
Ci siamo accorti che abbiamo davvero poco tempo, ma ormai siamo in scena e stiamo al gioco.

Finite le sette domande, il presentatore dice la battuta concordata con gli autori “Bianca avete perso per otto goal e dovete iniziare ad allenarvi subito“. Ci alziamo e facciamo la scenetta di passarci il pallone e fare goal. Doveva durare trenta secondi e invece è durata due minuti perché come ho scoperto dopo, erano iniziati i titoli di coda a scorrere in basso lo schermo e quindi abbiamo ripetuto la scena e il presentatore ho voluto fare un tiro lui e io ho pensato subito che forse avrebbe potuto spaccare il videoWall… meno male che ha colpito Tommaso, quindi ci siamo messi a fare palleggi con le mani perché uno degli ospiti della trasmissione ha giocato a pallavolo.

La trasmissione finisce davvero e i protagonisti vengono al centro per salutare il pubblico e ci siamo anche noi.

Rivedendomi ho detto spesso “uhhhmm” e la mia voce era abbastanza buona e con i microfoni super professionale non poteva essere altrimenti. Ho dato l’impressione di essere a mio agio e ho gesticolato troppo, alcuni l’hanno scambiato per emozione. In realtà è stato così rapido che non mi sono accorta di nulla.
Quando mi inquadrano di lato mi vedo sempre troppo maschile e un pochino la pancia di vede, devo usare questo fastidio come stimolo a dimagrire un paio di chili, ma stando a Roma mi sembra impossibile.

Alcuni commenti dicono che sembravo vent’anni più giovane. Non sanno che le telecamere hanno un filtro che rende più liscia la pelle, unito al make-up, le luci perfette e la mia pelle giovanile hanno fatto il miracolo.
Ma quanto ero figa? Ops, commento del mio se’ maschile…
Giuliana “Sei super fotogenica e ti esprimi benissimo. Avrai un futuro televisivo secondo me
”
I miei due compagni ci sono rimasti male perché si sentono defraudati del tempo necessario a dire le cose a cui tenevano, mentre da parte mia e conoscendo il tipo di programma e quale è il target mi sembra che sia andata bene.
I ragazzə vedono il partecipare a eventi come questo come un atto politico, anche se abbiamo parlato solo di sport. Il mio obiettivo era leggermente diverso ed era di fare informazione e lanciare un messaggio positivo e abbiamo raggiunto 900.000 persone. Quasi tutti pensionati e casalinghe che hanno scoperto che esistono delle donne trans e giocano a calcio (e non si vestono da prostitute), esistono anche gli uomini trans e quindi la transizione non è solo un percorso in una sola direzione; infine c’è questa parola nuova delle “persone non binarie” che non si riconoscono nei due generi. Ci sarà da lavorare anche se è la prima volta che una persona non binaria, appare in un programma televisivo italiano, dichiarando e parlando di sé.
La trasmissione è appena terminata che i vari presentatori sono già schizzati via e così pure gli autori. Mi sarebbe piaciuto rimanere a parlare con qualcuno di loro e magari essere invitati alla mensa della Rai. Invece rimaniamo a parlare con una ragazza che fa parte del pubblico e che appartiene una delle associazioni LGBT romane. Ci facciamo un selfie insieme e ci scambiamo i contatti per future collaborazioni.

L’assistente di produzione mi manda un messaggio con il codice del taxi che hanno chiamato e quindi usciamo dagli studi per farci portare vicino alla stazione Termini.
Il treno partirà tra tre ore dobbiamo impegnare questo tempo. Guardiamo su TripAdvisor qualche locale in zona, ma sono tutti molto cari e anche visibilmente per turisti. Questo pranzo non è coperto dal rimborso Rai e dovendocelo pagare stiamo più accorti. Troviamo una trattoria a 400 metri e per soli 13 € mangiamo primo, secondo, dolce e caffè. Io ordino la pasta cacio e pepe mentre gli altri una carbonara. Nella trattoria trascorriamo più di un’ora in tranquillità e commentando quanto accaduto, anche il loro ardore si stempera vedendo il bicchiere mezzo pieno. Qualcosa di buono c’è stato e non era poco.
Tiriamo fuori anche delle teorie complottiste!
Teoria n.1 “poteri occulti”
Qualche dirigente ha scoperto che nel programma ci sono persone trans e non potendo annullare la nostra partecipazione per compiacere i partiti di governo, ha ordinato di ridurre il tempo.
Teoria n.2 “sabotaggio”
Sin da ieri con il codice del taxi errato hanno cercato di non farci arrivare in studio, ritardato l’apparizione, non ci volevano truccare, stanza numero 13, copione non rispettato, etc.
Teoria n.3 “intervento della regia”
Probabilmente è stato solo che gli interventi precedenti sono andati lunghi e che hanno dovuto accorciare, ma è più importante di noi la ricetta sugli asparagi che ci ha preceduti?
Risposta di uno degli autori ad un mio messaggio di ringraziamento dove esprimevo dubbi complottisti.
“Noooo Bianca assolutamente no!!! Noi vi abbiamo messo “a chiudere” proprio perché li l’ascolto è più alto ma quello spazio accetta tutti i rischi di ritardi di scaletta. Purtroppo a volte accade addirittura che qualche ospite “salti” perché non c’è tempo. Comunque Salvo ha tenuto un ritmo che ha permesso di dire le cose più importanti. Lo spazio è venuto molto bene siamo tutti soddisfatti. Credimi non ci sono veti o sovrastrutture. Non sareste stati nostri ospiti.
”
Leggendolo ho pensato “Ma non potevano dirci questa cosa anziché lasciarci in attesa pieni dubbi?
”

Elisa “Ciao Bianca infatti ho guardato un po… vi hanno lasciato proprio poco spazio… purtroppo in Italia è ancora così in tanti ambiti e ambienti…. comunque guarda il lato positivo eravate sulla rai….e messa in piega e trucco gratis non hanno eguali
”
Mario “Probabilmente hanno organizzato tutto serva chiedere prima e qualcuno è intervenuto quando già eri lì. Facciamo come Pollyanna e guardiamo i lati positivi: viaggio, piega e makeup professionali aggratis
”
Daniela “Sì, è stato un po' veloce ma due minuti su Rai2 valgono molto e voi siete molto in gamba, secondo me la gente vi ha apprezzato. Beh, sono due dei target che i politici temono di più, sotto certi aspetti.
”
Vic “Guarda, tutto quello che si può portare a casa in quei casi lì è grasso che cola, per usare una espressione abusata
”
Marco “L'importante è che abbiate avuto modo di parlare noi siamo fieri di voi
”
Buon risultato per la seconda parte de “I Fatti Vostri” con 918 mila spettatori e il 9,7 di share; direi che è andata benissimo!
Dania “Per vederti sto guardando da ben 12 minuti "I fatti vostri". Cosa non si fa per amicizia!!!
“
Usciamo e torniamo in stazione mentre fuori è iniziato a piovere, prima pochi goccioloni e poi a grandinare. Per fortuna eravamo già dentro e non mi sono bagnata i capelli con la splendida acconciatura che mi hanno fatto.
Ci sediamo su dei gradini all’interno della stazione ad attendere il treno per quaranta minuti passando il tempo a messaggiare sui social, ognuno vuol avvisare i propri cari e loro telefonano anche ai genitori. Pensando a mio padre che non mi vuole vedere e permette a mia mamma solo di sentirci al telefono mi mette tristezza dentro. La rivedrò mai più in presenza?
Mamma “L’ho visto adesso perché prima ero in giro a fare la spesa, mi ha fatto molto piacere vederti, un abbraccio
”

Paola M. “Numero 7 number one! E come ti hanno truccata e pettinata bene!!!
”
Elena “Grande Bianca. Io comunque continuo a darti del tu sappilo. Anche se diventi una vip!
”
Silvia “Stai prendendo il volo
”
Per ora ho preso il treno!
Il viaggio di ritorno procede quasi tutto in silenzio e nonostante siamo in prima classe c’è parecchio rumore. Io comincio ad avere sonno, ma non riesco a dormire e così inizio a inviare un po’ di messaggi a tutti coloro che non mi seguono sui social. Conosco troppe persone e sono stata due ore a mandare messaggi con un sacco di copia/incolla. Grazie a tuttə, vi amo nonostante poi mi avete bombardata con i messaggi di ritorno.
Sono arrivata a casa quasi alle ore 22:00 molto provata da questo weekend incredibile.
Marzia “Ciao Bianca, scusa se ti rispondo solo ora! Ho visto e letto tutto, che dire, sei stata bravissima! Sono sicura che il tuo esempio potrà essere di aiuto, e intanto hai vissuto anche un'esperienza televisiva non da poco. L'intervista ti fa onore, perché dimostri ancora una volta di non avere paura, e arriva al cuore. Stai facendo grandi cose, avanti così !
”
PS sei sempre bella…lo sai già ma te lo dico anche io, che col trucco e capelli appena fatti in tv eri fa-vo-lo-sa. Un grande abbraccio!
Pietro S. “La partitella finale è stata una cosa piuttosto patetica ma se non altro si è parlato di questa vostra bella iniziativa di divertimento e inclusione multigenere , anche se credo che la domanda sugli spogliatoi fosse riferita a quando andate bello spogliatoi di una palestra sui generis e non del vostro spogliatoio in particolare. Complimenti per la presenza televisiva di tutti e 3 tranquilla e senza particolari emozioni visibili o tentennamenti
”
Emanuela “il vs. messaggio è arrivato…semplice, naturale, accogliente, inclusivo e giocoso…bravo anche il conduttore
”
Elena A.”Sei un ciclone che aiuta e aiuterà tante anime in pena alla ricerca di se stesse
”
Michele “Grazieeee mille sono fiero di te
”
Rosanna “Si vedeva l'emozione ma è andata benissimo
”

È stato quasi come andare in vacanza, ho provato parecchie emozioni, ho fatto sport e mi sono messa alla prova non facendomi male, ho conosciuto altre persone trans dell’associazione e abbiamo accresciuto i nostri legami reciproci.
Finalino: il giorno dopo alla mattina sono andata a far colazione al bar e incontrato molte persone che mi hanno vista in TV, si è sparsa la voce e mi hanno salutato persone che non conoscevo. Non che che sia un segreto che sono una donna trans, ma di sicuro ora mezzo paese lo sa. Ho fatto dell’attivismo involontario e ho scoperto che una delle clienti di un centro massaggi è una ragazza trans, non so chi sia, però adesso in paese siamo in quattro persone transgender su 5000 abitanti.