“La sindrome da burn-out dipende dalla risposta individuale ad una situazione professionale percepita come logorante dal punto di vista psicofisico. In tale contesto, l’individuo non dispone di risorse e strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiare questa sensazione di esaurimento fisico ed emotivo.”
Nelle ultime due settimane ho fatto un sacco di attività, troppe, ho girato come una trottola. Ci si è anche messo il freddo, il microblading che è comunque estenuante per il fisico e ciliegina sulla torta ho donato il sangue e per tutto il giorno ho avuto stanchezza e sonno.
Sono arrivata al sabato mattina spossata, con un sacco di pensieri e cose da fare per l’associazione di cui sono la segreteria e da questo mese pure la contabilità. Ho fatto tilt da troppe cose insieme.
Andiamo in ordine con le attività che ho fatto iniziando con il corso di cucina dove stavo già accumulando stanchezza e che non mi ha soddisfatto come la volta precedente. Non dal punto di vista gastronomico:
Menù 13/01/2023
Antipasto: Tartelletta pasta sfoglia con crema fresh e zola noci e miele
Primo: crespelle ricotta salmone Crema zucchine e pistacchi
Dolce: panettone insù (panettone e Crema mascarpone con gocce cioccolato)
La stanchezza è stata emotiva, non mi sono sentita completamente a mio agio e ho interagito poco con le persone.
Nel weekend avevo tenuto il “Corso di Attivismo LGBT+” che mi ha spossato ancora di più e la settimana è proseguita con il microblading, una cena al martedì, mercoledì lavoro in presenza con brioche al mattino (bombe caloriche), pranzo di gruppo, pomeriggio pasticcini offerti da un collega al suo ultimo giorno.
In serata ho fatto due ore con il direttivo dell’associazione con la nostra riunione mensile dove facciamo il punto e studiamo strategie e cosa fare. Quel giorno ero in treno perché non avevo voglia di guidare nel traffico milanese, ma comunque sono tornata a casa quasi alle 22:00!
Giovedì ho fatto la donazione del sangue e sono rimasta quasi tutto il giorno a dormire. Venerdì mi ha anche fatto piacere di lavorare da casa e la sera andare a dormire alle 21:30.
Sabato mattina pilates, poi ho lavato la scala del condominio ripensando alla mia prima volta che l’ho fatto come Bianca che era stato bellissimo, una liberazione, mentre ora è una routine che non vedo l’ora di terminare.
Nel pomeriggio dato che era uscito il sole, anche se freddo e con temperatura di pochi gradi, sono uscita a fare una camminata di novanta minuti. Mi ha liberato leggermente la testa, ma ho accumulato stanchezza fisica. Il movimento lo devo fare per ridurre l’aumento di peso che questo mese è stato di 2 chili. Prendendo gli ormoni c’è questo effetto collaterale e io faccio grandi attività. Conosco donne trans che in pochi mesi hanno preso anche dieci chili!
Nel frattempo le cose che dovevo fare per l’associazione continuavano ad aumentare accumulandosi, soprattutto le e-mail a cui dare una risposta e alcuni documenti da scrivere in bella.
Il pomeriggio tardi, mentre partecipavo a una diretta Zoom di una associazione LGBT+ di medici e infermieri di Napoli, ascoltavo e intanto ho scritto nel documento il verbale della riunione e il Report nostro interno che contiene anche commenti e note. Ad un certo punto mi sono sentita chiamare e ho parlato per i miei tre minuti di cosa fa l’associazione e che siamo l’unica realtà italiana che non fa assistenzialismo, ma oltre ad aiutare le persone trans e non binarie, facciamo attività e informazione per cercare di cambiare le cose che non vanno. Il presidente di questa associazione a un certo punto ha detto una cosa che mi ha ripagato dei miei sforzi:
“Adesso sono le persone trans che ci invitano a partecipare agli eventi, ma ne siamo orgogliosi” riferendosi all’invito a partecipare a un meeting online di una Dott.sa in Svizzera, che si svolgerà dopo Pasqua sulla Medicina di genere, dove parteciperò e sto aiutandola a trovare medici che vogliano partecipare.
La sera non è stata tranquilla. Al mattino avevo invitato la mia vicina di casa, quella che fa delle cheesecake strepitose e me ne ha dato una fetta proprio ieri, a fare una serata tranquilla in una pizzeria vicino casa. Peccato che l’altra vicina ci ha detto, nel pomeriggio, che era stata invitata da due sue amiche in una pizzeria a Treviglio e se volevamo aggregarci. Non avevo molta voglia, ma ho accettato.
Tutto bene? Queste due sue amiche hanno parlato tra loro quasi tutto il tempo! Sono riuscita a inserirmi con qualche discorso sulla danza modern. Il problema è che non c’era nessuna voglia di comunicare tra loro e noi, almeno a giudicare da quanto veniva detto e soprattutto da alcune posizioni inamovibili della mia vicina che è salentina (testa dura, ma l’adoro). Nulla di serio, abbiamo parlato di Sanremo e altre amenità. Ho notato però che cercavano di sovrapporsi alle altre non dando loro il tempo di esprimersi.
La pizza era buona (tonno affumicato dopo la cottura), ma niente di eccezionale e la notte l’ho passata a digerirla. Una pizza strepitosa è stata quella di martedì scorso, dove però anche qui abbiamo fatto discorsi che mi hanno fatta sentire fuori posto. Le tematiche erano più importanti sull’ambiente, come erano trattate le donne ai primi del novecento e che le attrici dovevano dedicare attenzioni a produttori e colleghi attori. Sono aperta a tutto, ma sentire una donna giustificare queste cose mi ha dato fastidio.
Morale? Non andare a cena fuori senza sapere meglio chi ci sarà ed evitare persone che non mi portano nulla sia a livello spirituale che emotivo, in pratica ti succhiano energia.
Domenica mattina con le due vicine siamo andate a 300 metri da casa, nella biblioteca del paese aperta in via eccezionale e con colazione. Qui ho bevuto del thé e mangiato un panetto mentre si parlava con alcune persone che ho conosciuto al corso di lettura espressiva. E’ sempre bello ritrovarsi con delle persone intelligenti e su cui c’è reciproca stima e scambio positivo di energie.
Quando siamo uscite la mia vicina di casa ha detto che conosco più gente del paese di lei.
La mattina l’ho trascorsa facendo la segretaria, inserendo pagamenti dei nuovi soci, scrivendo loro la conferma. Inserendo i testi su un sito per un bando a cui stiamo partecipando. Rispondendo alle e-mail arrivate dove ce ne era una di una cantante lirica che vuole sperimentare delle tecniche vocali con le persone trans. Mi sono candidata come volontaria, il canto mi interessa adesso che sono intonata di voce.
Ho anche scritto ai soci chiedendo se sono interessati a partecipare ad un laboratorio presso il Piccolo Teatro di Milano (uno dei più importanti teatri) dove incontreremo un’artista portoghese e donna trans che verrà per una serie di attività con il teatro e vorrebbe incontrare delle “persone T” milanesi. Mi sembra una cosa molto bella e ovviamente dati i miei interessi artistici sono la responsabile del progetto.
Ho impiegato tre ore a fare tutto, ma finalmente ho evaso tutto l’arretrato. L’associazione sta crescendo più rapidamente di quanto riusciamo a gestire e la formazione di persone per aiutarci richiede altro tempo, che non abbiamo.
Alessio “Bellissimo complimenti! Resisti stai facendo cose belle!
”
Infine, dopo la lezione di pilates, Silvia mi chiede se ci sarò sabato prossimo alla lezione di DYP. Le avevo già confermato la mia presenza e la domanda mi pare strana. Ha ricevuto su Instagram l’invito a partecipare proprio sabato ad un concerto a Milano. Il nesso? L’artista è LGBT e si chiama Bianca!
Ora faccio concerti “a mia insaputa”…ma ho contattato la casa discografica per invitarli a fare eventi futuri con l’associazione.
Tanti piccoli tasselli che si incastrano tra di loro.
Nel pomeriggio è uscito ancora il sole e sono andata a farmi una lunga camminata di otto chilometri mentre parlavo al telefono con mia mamma. Avere terminato le cose arretrate e parlato con una persona cara mi ha rimesso a punto con la testa e distrutto definitivamente il fisico.
Devo riuscire a dire di no a molte proposte se sembra che non mia diano quel qualcosa di cui ho bisogno. Ho dato tanto e mi torna tutto indietro moltiplicato. Il difficile è gestire tutto e non andare in tilt!
Terminata la maratona di impegni? Macché, domani mattina andrò dal medico degli ormoni per la visita semestrale, avvenuta invece dopo nove mesi, per fare il punto e ho alcune domande da porgli.