Frase motivazionale del giorno “Ciò che hai da dire può fare la differenza, quindi fai sentire la tua voce.
”
Solo che alcune persone non vogliono fare sentire la loro voce.
Sto andando a Milano a tenere la seconda lezione del mio corso di Attivismo LGBT+. (apri articolo blog della prima giornata)
Ieri, ho dedicato mezza giornata a finire di preparare i materiali, mettere in carica l’attrezza e cercare di stare bene.
In mattinata avevo ripreso a fare il workout con danza caraibica e mi ha affaticata parecchio nonostante faccia altre attività, erano quattro mesi che avevo smesso per seguire il corso di danza modern.
Sul tardi leggo ben tre messaggi dove avvisano che non ci saranno, uno solo con una motivazione dichiarata: se stai male va bene avvisare anche all’ultimo. Stamattina proprio mentre sono in viaggio mi arrivano altre due defezioni. Una molto motivata: il presidente di Acet si è rotto un dito del piede. L’altra di una persona che si era iscritta senza venire e ora ha deciso che l’associazione non fa per lui/lei e non verrà più.
Alec nel gruppo aveva postato un bel messaggio a tutti.
“Ma cerchiamo di dare una certa importanza a queste date, che conosciamo da mesi, cercando di avvisare il prima possibile e non a ridosso della data - laddove ci sia l'opportunità. Lo dico nel rispetto di chi organizza il corso (mettendoci soldi e tempo per fornirvi un corso gratuito) e di coloro che non hanno potuto partecipare a causa dei posti limitati, e avrebbero potuto prenderne parte all'ultimo. Mi raccomando!
“
Di tredici partecipanti sembra che oggi me avrò otto. È una giornata secondo me molto importante che parla di comunicare con gli altri e ci sarà un laboratorio gratuito tenuto da uno dei miei insegnanti al corso come DragQueen che ha gentilmente acconsentito di dedicarci un pomeriggio. La sua compagnia Nina’s Drag Queens sono persone splendide.
Sembra che tutto questo però interessi poco ad alcuni. Forse è anche un periodo storico con amicizie fluide, partecipazioni senza impegno. Non c’è più la volontà di prendere un impegno e mantenerlo.
Lo vedo anche ai corsi di cucina, nei trekking, nelle attività di meditazione, a danza dove occorre un numero minimo altrimenti l’insegnante non riesce nemmeno a pagare la sala. Tantissimi avvisano in giornata, all’ultimo minuto senza spiegazioni. In un workshop della mia scuola di teatro hanno chiesto di pagare un anticipo!
Queste defezioni poco motivate mi hanno abbassato l’entusiasmo che avevo oggi, ma mi riprenderò arrivata alla sede.
Oggi ho addirittura le chiavi per aprire il centro congressi dato che ho dimostrato correttezza nei contatti, nei pagamenti e in presenza. È comunque una bella responsabilità che mi sono presa e che sembra non venga apprezzata.
Sempre in tema associativo devo creare il nuovo gruppo dei volontari, ma tranne poche persone, prevedo che sarà difficile con questa mancanza di coerenza generale. Dovrò essere quella che sta con il fiato sul collo ai singoli volontari che accetteranno di partecipare a un progetto, ma non è proprio nella mia indole. Forse però è l’unico modo. Il mio avvocato era rimasto male leggendo un mio commento sul blog dove scrivevo che non ci si può fidare di nessuno, ma sembra sia vero. Ecco più che fidarsi direi fare affidamento. Spesso applico anche a me stessa questo principio, magari perché sono stanca e mi perdo i pezzi di qualcosa.
La mia attività come divulgatrice transgenere sta decollando: ho ben tre inviti entro aprile. Uno online in svizzera, uno a Napoli e l’ultimo a Milano. Con tutti ho dimostrato impegno e coerenza, cosa non scontata. Ci sarà da dedicare un sacco di tempo, prendere ore di permesso dal lavoro e forse spendere qualche piccolo costo non rimborsato. Finché lo faccio da sola mi gestisco bene, ma mi piacerebbe che queste attività siano parte di un gruppo.
Altrimenti sarei come le altre donne trans che fanno partecipazioni in proprio, creandosi una specie di carriera.
Comunque la giornata è trascorsa alla grande, anche con solo sette partecipanti su tredici iscritti. Hanno davvero voglia di confrontarsi e fare gruppo e mi hanno dato tanto con la loro energia e gioventù.
La mattina è trascorsa con la mia parte del corso che ha trattato come scrivere correttamente delle email e cosa evitare. In seguito ho spiegato alcune tecniche sulla voce e un paio hanno voluto saperne di più sulla logopedia. Quando ho usato la voce molto al femminile, che però è ancora uno sforzo usarla, ho visto tanti occhi sgranati. Così ho fatto sentire la mia voce precedente e maschile usando il cellulare.
Oggi ho usato parecchio la voce e nel pomeriggio avrò qualche problema e raspino in gola.
Nella pausa pranzo siamo tornati da Berberè a mangiare la pizza. In questi giorni avevo cercato di non mangiare affettati e più vegetariano, ma non ho resistito alla pizza con Bologna. Sembra che il mio corpo ne sente il bisogno.
Tra gli argomenti è uscito il problema che non abbiamo una sede e che pregiudica molte iniziative di socialità tra i soci.
Tornati in sede ho iniziato a fare eseguire un piccolo riscaldamento del fisico e della voce in attesa dell’arrivo di Alessio delle Nina’s Drag Queens per fare un laboratorio di due ore di lettura e stare di fronte a un pubblico.
Nonostante alcuni esercizi preliminari standard per il teatro è stata comunque un’esperienza nuova anche in quelli.
Quindi siamo arrivati a fare la lettura di un testo istituzionale che avevo preparato. Testo che si è dimostrato più impegnativo del previsto e ottimo esercizio con tante vocali e doppie consonanti.
Abbiamo fatto da seduti su una sedia con un ipotetico pubblico di fronte “oltre la parete”, scherzando eravamo alla Scala di Milano.
Sono stata la prima sia per la mia esperienza teatrale e di lettura. Rispetto ad altre letture ci tenevo a fare una bella figura con i miei studenti e sono stata all’altezza. Ho comunque imparato cose nuove tra cui lo stare seduta in modo confortevole, non incrociare mai gambe o braccia, tenere la schiena dritta e in linea con il collo che rende la voce più potente non essendo compressa la pancia. Infine anche che può essere utile spingere a terra con un piede.
Ad ogni ripetizione i ragazzə sono diventatə sempre più bravə. Tenevo molto a fare questo laboratorio con loro e l’essere riuscita a farlo con zero budget è stato ancora più bello. Era solo per noi e per aiutarci a fare attivismo. Alessio è una persona davvero speciale, molto professionale nelle spiegazioni, ma mai didattico. È lo stile dei corsi della sua compagnia dove i partecipanti fanno di tutto senza timori e creando davvero gruppo.
Questo miracolo è avvenuto anche oggi e tra di noi ci si è sentiti molto più vicini.
Dopo che a malincuore Alessio ci ha abbandonati ho fatto leggere, in piedi, ad ognunə il testo personale che avevo chiesto di preparare. Peccato che non c’è stato il tempo di farlo insieme ad Alessio, comunque il suo insegnamento è stato visibile. Tuttə hanno usato della tecnica per leggere bene, il testo cge raccontava una cosa molto personale sulla loro transizione ha reso queste letture una bella esperienza.
Peccato che la videocamera ha deciso che le memorie erano piene e ho solo un audio dal registratore.
Di questi testi ne faremo sicuramente un podcast e le useremo ad un evento che stiamo organizzando insieme. Ho dato loro lo spunto di quando e per che cosa e hanno tirato fuori delle idee veramente fresche e originali a cui ho aggiunto qualcosina di teatrale per un maggior impatto, lettura di due storie alternate con due narratorə. Esercizio fatto a scuola di teatro lo scorso anno.
Terminato il corso ho chiuso tutto e domani dovrò andare a restituire la chiave. Un saluto a tuttə e sono andata a prendere il treno e sentendo tutta la stanchezza della giornata arrivarmi addosso, ma ne è valsa la pena.
Da parte di Alessio
“Sono stato molto bene, hai formato un bel gruppo, complimenti!
”