Settimana di ultime attività. Di solito arrivo in primavera con l’ultima lezione di qualche corso e relative cene, ma quest’anno sta andando tutto in modo strano, il che mi da’ ulteriori pensieri dopo le riflessioni su me stessa dei giorni scorsi e su come ripartire.
Quasi c’è stata l’ultimo incontro al corso di cucina rimandato a gennaio a causa dei boy scout che hanno preso possesso della parrocchia dove si svolge il corso, annullata pure la sessione di danza caraibica, causa influenza dell’insegnante, insomma davvero tante ultime giornate.
Sono sempre benvoluta da tutti, senza fare nulla di particolare da parte mia, tranne essere me stessa e forse è questo che lascia il segno e mi fa mantenere i contatti anche dopo il termine di quell’attività.
Elena R. “Pazzesco che quando si riesce a far emergere la parte migliore di noi stesse, più felici, più libere, scopri che le persone si avvicinano e il mondo attorno cambia e non si è più sole.
”
Ultima lezione del corso di Lettura Espressiva presso la Biblioteca.
Erano ‘solo’ cinque serate di due ore ognuna e siamo giunti al termine. Più che un corso era un workshop sul tema. Abbiamo fatto varie letture e terminiamo con leggere storie ai bambini, tratte dai libri di Gianni Rodari. Autore che fino a due anni fa mi era sconosciuto e che scrive cose per bambini davvero peculiari e creative sia nelle tematiche sia con le parole utilizzate.
Mentre le altre frasi delle lezioni precedenti erano state distribuite a caso, l’insegnante Gabriele (Teatro d’acqua dolce) invece le ha scelte per ognuno. Mi è capitata quella “Abbasso il nove“. Settimana scorsa avevamo fatto una prima lettura rapida e con il compito a casa di provare a capirla e leggerla meglio. Domenica scorsa ho provato alcune volte, ma leggere da sola a casa, seppure usando il microfono, non mi ha dato gli stimoli giusti, solo tecnica applicata.
La prima a leggere stasera sono io, come al solito perché non si fa avanti nessuno. Alcuni si comportano come se fossero a scuola all’interrogazione da evitare, mentre io affronto questi corsi con lo stimolo di apprendere cose nuove, modi nuovi per fare cose che già conosco. La sfida mi attrae e poi cosa può capire di brutto in un’aula dove ci sono persone a modo?
Abbiamo un leggìo così da fare l’effetto palcoscenico con pubblico. Parto a leggere e mi sembra che sia andato bene e ovviamente l’insegnante prende la palla al balzo per fare commenti per portarci a un livello superiore di lettura espressiva.
Senza accorgermi agito il braccio destro e mi dice che se proprio devo gesticolare, meglio farlo in maniera utile in base al testo. L’inizio della storia è di un bimbo che fa i conti di matematica, quindi se agito la mano come se avessi in mano una penna sarebbe un bel modo di gesticolare.
Siccome ho tre voci nella storia: narratore, bambino, “il nove” faccio le pause giuste e lunghe, come ci ha insegnato, per cambiare anche il tono di voce senza sforzarmi. Il suggerimento è di renderlo più teatrale e quando parla in bambino guardare in alto, come si ci fosse un’ adulto, mentre quando parla il “nove” guardare in basso. Riprovo e mi esce un tono di voce del “nove” molto arrabbiato e permaloso. Nei giorni scorsi mi ero chiesta “che voce può avere un numero? Che voce ha il numero nove della storia?”.
La nuova versione con movimenti della mano destra in accordo con la storia, la sinistra a tenere il segno sul testo e la testa che guarda in basso ed in alto, piace davvero molto e mi fanno dei complimenti. E’ stata davvero impegnativa da fare, rispetto a leggere e basta, ma l’effetto è tutta un’altra cosa.
A turno poi leggono tutti e molti fanno tesoro dei commenti alla mia lettura e l’effetto è notevole, sembriamo tutti professionisti.
La lezione termina e qualcuno dice che si è creato un bel gruppo e gli spiacerebbe perdere i contatti così creiamo un gruppo whatsapp. Questa cosa del bel gruppo mi capita sempre e mi chiedo se non sia io a generare questa empatia tra tutti, in altri eventi dove non c’ero, spesso mi dicono che non si era creato gruppo. Memo: alcune delle signore fanno parte del: Circolo dei narratori.
Alcuni hanno portato dei biscotti fatti in casa, lo spumante e dei regalini. Interrompo tutti chiedendo all’insegnante se posso fare un monologo di quattro minuti prima dei festeggiamenti. E’ il testo dello spettacolo “Cabaret at the end of the world” che ci sarà sabato sera presso la mia scuola di teatro. L’ho provato diverse volte, ma adesso ho un pubblico vero e non voglio lasciarmi sfuggire l’occasione di fare il collaudo.
Faccio la mia interpretazione, a memoria, del pezzo che ho riassunto e modernizzato de “L’insegna” di Stefano Benni. Piace davvero tanto. Inoltre capisco ora anche dove fare delle pause più lunghe quando la frase fa molto ridere. Finché non provi con un pubblico non si riesce a capire bene dove e se la gente riderà.
Quindi Antonella distribuisce delle buste di auguri con dentro scritto ad ognuno il titolo di un libro che ha pensato e specifico. Il mio è “Nudi e Crudi“, una specie di commedia con umorismo nero di fattura Inglese. L’ho comprata su Kindle e la leggerò al termine del libro che sto leggendo, dalla prima pagina sembra davvero bello.
La serata termina con la foto di gruppo, che scatto grazie al comando a distanza del mio Apple Watch, e brindisi con cibo. Forse il prossimo anno si potrà fare un’altra sequenza di lezioni, ma dipende dall’assessore alla cultura. Nel frattempo questa esperienza è terminata e rimangono i contatti.
Ultima lezione del corso di Danza Modern.
Ieri mi hanno restituito l’auto riparata e mi sembra di essere tornata libera, non che debba andare chissà dove e in serata sono andata a lezione, dopo averne saltate due e pensando che non avrei potuto salutare le mie compagne di corso. Eravamo in quattro ragazze, ma una l’abbiamo vista solo due volte.
Stasera abbiamo fatto gli esercizi di riscaldamento e allungamento che mi sono davvero utili. In seguito un passo con saltino e giravolta che mi ha fatto davvero girare la testa. Infine la coreografia che abbiamo preparato da due mesi, stavolta senza guardare lo specchio e quindi nessun riferimento con le altre, almeno per me che ero davanti. Prima andavo a vista, ma oggi ho dovuto capire meglio come contare a mente per ogni segmento. Si conta da uno a quattro e poi da cinque a otto, partendo dal cinque a inizio balletto…
Mamma “Sembrate molto leggere come le piume, complimenti. buona giornata ciao
”
Proviamo alcune volte, ma un paio di ragazze proprio non riescono a stare in sincronia in alcuni punti. Da parte mia mi sono sincronizzata un paio di volte quando mi sono girata verso di loro e mi sembrava di fare giusto.
La prova “finale” l’abbiamo fatta con l’insegnante Marco che non potendo filmarci aveva detto che non avremmo fatto il video, ma ho risolto appoggiando il mio iPhone su una sedia e tenuto dritto dalla mia borraccia. A parte avere il video dove rivedere tutti i movimenti corretti, volevo un bel ricordo del corso. Infatti è probabile che a gennaio, come ci aveva preannunciato, non ci sarà il corso per via dell’aumento dell’affitto sala e noi siamo solo quattro. Il numero ideale per pagare le spese e il suo lavoro sarebbe di almeno sei.
Il che mi lascia con il dilemma di cosa fare da gennaio, in particolare con la danza. Devo trovare un’altra scuola simile in zona e non è una cosa facile. Una ragazza forse andrà in una palestra di Brembate dove c’è una palestra fitness che fa lezioni di gruppo, ma non è come la danza come ammette pure lei.
Prima di salutare ho detto a tutte la mia età e che sono felice di essere riuscita a stare appresso a loro che hanno vent’anni di meno. Hanno sgranato gli occhi e ho sentito un “arrivarci così in forma”.
Il giorno dopo per collaudare una nuova intelligenza artificiale (ChatBot) che scrive dei testi partendo da una riga su cosa deve scrivere, ne ho chiesto uno specifico sulla danza.
“storia di due paragrafi di donna trans di nome Bianca che va a lezione di danza“, poi gli ho aggiunto “fai una versione con capelli sciolti e ultima lezione del corso“
“Bianca era una donna trans di mezza età e amava la danza. Ogni settimana si recava a lezione per imparare nuovi passi e migliorare la sua tecnica. Quella sera, sarebbe stata l'ultima lezione del corso e Bianca era emozionata all'idea di mettere in mostra tutto ciò che aveva imparato.
“
Arrivò in anticipo e si preparò per la lezione, indossando il suo abito da danza preferito e lasciando i capelli sciolti sulle spalle. Quando iniziò la lezione, Bianca si sentiva a suo agio e sicura di sé. Si divertì a ballare insieme alle sue amiche e seguì attentamente le istruzioni del maestro.
Alla fine della lezione, Bianca si sentiva orgogliosa di sé e delle sue compagne di danza. Avevano lavorato duramente per tutto il corso e ora erano pronte a mostrare il loro talento in uno spettacolo finale. Bianca sapeva che la danza sarebbe stata sempre una parte importante della sua vita, indipendentemente da ciò che gli altri potevano pensare del suo genere.
Ho condiviso nel gruppo di danza il testo e ricevuto questi commenti.
Marco, Luana e Monica “pensiero bellissimo
”, “Sei una bellissima persona
”, “Io penso che lo sport in generale sia un modo bellissimo per stare insieme, dove non ci sono differenze di età, genere o modo di pensare. Ci si mette in gioco e si creano dei bellissimi legami affettivi”
.
Mara “Davvero delle bellissime parole Bianca, condivido pienamente. Mi spiace che quest'ultimo mese non sia riuscita a venire. La danza è davvero meravigliosa!
”