Da internet “Quando inizi a dare spiegazioni ti senti sempre più debole, più colpevole, più imbarazzata. Non darle. A volte non devi dare spiegazioni. La vita diventa più leggera quando smetti di spiegare inutilmente.
“
Vivi deliberatamente.
Vivi senza dare spiegazioni inutili.
Il problema quando nei documenti c’è un nome, una foto e un genere che non ti senti addosso, le spiegazioni le devi dare continuamente. La cosa non mi pesa perché sono un’attivista trans e spiegare al mondo in maniera positiva chi siamo è una delle mie missioni della nuova vita. Ma che palle ogni volta che tiro fuori la carta di identità oppure il codice fiscale!
Comunque: “Ho la sentenza del tribunale!
“
Bianca è ufficialmente una donna, ma non ancora per tutta la burocrazia…
Ieri sera sono tornata a casa a mezzanotte dopo il mio intervento al Milano Pride. Oggi ero parecchio moscia e assonnata… È stata anche una giornata lavorativa molto intensa e nel pomeriggio ho quasi saltato le pause per terminare una programmazione.
Questa sera a avrei potuto scegliere di andare in tre luoghi, ma non l’ho fatto: ero stanca e assonnata. In ordine c’era:
– Andare a vedere al Milano Pride le mie due presidenti di associazione (ACET) che faranno una presentazione che riguarda il “Registro di genere” appena approvato dal Comune di Milano.
– Andare a una grigliata in una cascina, mangiando gratis, ma dovendo guidare per 40 minuti per arrivarci.
– Andare a sentire un concerto di musica classica in paese, che poi ho scoperto che è un quartetto lirico e non fa per me, specie se hai sonno.
Ho tirato, a fatica, l’ora di cena e dopo aver mangiato leggero mi sono sdraiata cercando di riposare e sono crollata a dormire di colpo. Quando alle ore 20:00 circa, non so perché, ma mi sveglio di colpo e vado in bagno, nel mentre sento vibrare il mio telefono insistentemente. Cavoli si era spostata la levetta che lo mette in modalità silenziosa. Per fortuna chi chiama sta insistendo parecchio ora che arrivo e rispondo: è il mio avvocato, quindi è importante!.
Prima mi dice che la sua compagna ha assistito al mio intervento ieri sera. Passava di lì e ha sentito una voce che parlava del mondo trans in maniera molto ottimista che le ha ricordato l’avvocato anni fa quando anche lui faceva attivismo (è un uomo trans). Si è seduta con il pubblico e ha ascoltato con piacere il mio intervento. Questa notizia mi ha fatto molto piacere anche perché non c’era molto pubblico di fronte a noi. Come associazione contiamo più sulla diffusione della registrazione su YouTube che ci sarà da domenica, ma anche se una sola persona ha apprezzato il mio intervento e il mio lavoro per realizzarlo ne è valsa la pena. La cosa mi ha preso dentro al cuore e predisposta all’altra notizia che non osavo anticiparla.
Ma non era questo il motivo della telefonata, gli è appena arrivata dal Tribunale di Bergamo la PEC con la mia sentenza di cambio nome e genere!
Notizia che davvero non mi aspettavo stasera. In pochi attimi mi ha tirato fuori dalla stanchezza e dal mio stato comatoso e fatto ritornare al mio solito stato: donna carica di energia.
Oggi mi stavo proprio interrogando se le cose che sto facendo servono davvero qualcosa. Magari è solo la stanchezza del periodo e inoltre tutte le mie attività sono concluse lasciandomi libera di non saper cosa fare nei prossimi due mesi. In realtà anche lo scorso anno avuto questi pensieri e mi sono riempita lo stesso di attività. (Nota: già il giorno dopo la mia agenda ha iniziato a riempirsi).
Per le puntate precedenti del blog clicca qui riguardo il cambio di nome e genere. Ho iniziato l’11 Agosto 2020 e dopo due anni sono quasi in fondo alla questione.
L’avvocato mi spiega alcune cose. La discrepanza tra la data di notifica e quella della sentenza che è di 20 giorni fa. Praticamente la mia pratica è rimasta sulla “scrivania virtuale” per tutto questo tempo. Cosa comporta?
Che perdiamo un mese per confermare la sentenza e devo anche pagare i 200€ di deposito della sentenza, cosa non poi così facile perché devo attendere che il tribunale avvisi l’Agenzia delle Entrate di Bergamo e poi dovrò andarci di persona per scoprire se li hanno avvisati e in quale ufficio pagare. Potrà anche pagare l’avvocato, ma lui deve attendere a sua volta la notifica e quindi si allungano ancora i tempi.
Se avessero fatto la notifica ieri (fine mese) avremmo guadagnato un mese, invece faremo la conferma della sentenza solo i primi di agosto e gli uffici pubblici ad agosto chiudono tutti. Perché attendere 30+10 giorni? Essendo una sentenza di un tribunale potrei oppormi anche se è positiva. Lo so che è assurdo!
La sentenza verrà depositata e diverrà definitiva a metà settembre, ma più realisticamente a ottobre. Poi trascorrerà almeno un altro mese ora che avvisano il mio comune di nascita (Milano) che poi avviserà il Comune di residenza per farmi la carta d’identità…che poi avviserà l’INPS etc. (..che al mercato mio padre comprò…Branduardi). Ogni passaggio dura un mese circa…
Eloise “Bianca sii contenta. La mia pratica ha dormito 60 giorni al tribunale di Milano… Sentenza 7/4 ma pubblicata sul portale del tribunale il 7/6…mi piacerebbe avere i nuovi documenti per fine luglio … chissà. Un abbraccio in questa prova di pazienza :-))
”
Frida “Se la tua storia è assurda la mia allora cosa è? Attendo da novembre con TUTTI i documenti in regola! Evviva il Tribunale di Torino!
”
Anche se sembrano tempi assurdi non è detto che poi vengano rispettati perché ad esempio un membro della mia associazione, ha la sentenza “ferma” da due mesi nel suo comune di nascita, gli fanno ostruzionismo e sembra che non può fare nulla per far muovere le chiappe all’impiegato comunale per completare la pratica.
Da sempre ho quest’idea che i cittadini italiani pagano una buona parte di altri cittadini che lavorano negli uffici pubblici, e non si sa bene per fare che cosa e se regolamentano qualcosa di utile alla comunità… quindi sembra che il nostro fine sia quello di farsi rovinare la vita: praticamente siamo masochisti.
Questa cosa poi che un tribunale debba farsi carico di confermare il mio cambio di nome e genere con perdita di tempo del giudice e uffici correlati (anche se li ho pagati come se fossero scrittori di romanzi di successo) quando ci sono cause più importanti da gestire…mi spronano a fare attivismo per far cambiare queste procedure assurde. E’ un cambio anagrafico e deve gestirlo il comune.
Mentre parlavo con l’avvocato ho notato che la mia voce è cambiata da stanca e assonnata a quella di una ragazzina felice e poi a quella di una donna energica che faceva domande per capire bene i passaggi.
Terminala la telefonata ho inviato dei messaggi al mio notevole numero di persone con sui sono in contatto. Sempre stanca, ma carica, sono uscita per fare una passeggiata e festeggiare mangiando un gelato vegano, scelto solo perché ha meno zucchero.
Camminando in paese ho iniziato a metabolizzare la notizia con un sentimento di liberazione e di euforia. Sono arrivata di fronte al cimitero comunale e li è arrivato un pensiero che mi ha intristito dentro l’anima. Oggi ufficialmente è morta la mia parte maschile e forse non l’ho nemmeno salutato come avrei dovuto. La camminata è proseguita con sentimenti misti di felicità e di tristezza insieme, una malinconia del passato.
Avere avuto l’autorizzazione di qualcosa dall’alto (lo stato) è stato come se avessi ricevuto “un bravo” dalla maestra, cavolo di educazione anni ’70 che ho ricevuto e dopo quarant’anni è ancora dentro il mio incoscio.
La sera prima di andare a dormire come nelle ultime sere ho salutato le mie due piante (che chiamo “Pi” “pianta” e “Gi” “girasole“) e poi salutavo me “Bi” di “Bianca“, ma stasera ho chiamato per nome intero tutte e tre…mi sono stesa sul letto, spento la luce e ho pianto di commozione. Un piccolo sentimento che avevo dentro di un timore assurdo che per qualche motivo sarei potuta tornare al maschile è definitivamente andato. Bianca ora ci sei per restare!
Addio Gerardo, forse meritavi più fiducia in te stesso. Benvenuta Bianca, donna iperattiva.
Il giorno dopo tutti i miei amici conoscenze mi hanno bombardata di risposte al mio messaggio ed è stato bellissimo. Alcune persone mi hanno scritto cose che mi hanno dato da pensare. Non è solo un traguardo mio, ma siccome faccio attivismo trans, è un guadagno per tutta la comunità (più siamo, meglio stiamo e più possiamo fare la differenza) e che mi fornisce l’energia per continuare la mia battaglia per far cambiare le cose per quell* che verranno dopo di noi.
Non credo agli oroscopi, ma per gioco avevo chiesto, a inizio transizione, ad una mia amica di farlo e quello che le è uscito fuori era impressionante: ha descritto la nuova me! (Leggi nel blog l’articolo completo).
Bianca è nata il 18 settembre 2019, quando un uomo di nome Gerardo è uscito dallo studio della psicologa che gli aveva detto che non era pazzo e che era davvero una donna dentro la testa…quel giorno è nata ufficialmente la donna che è diventata Iula nel segno della Vergine.
Elisa “Beh, cara Bianca, direi che il tuo tema natale è brillante e potente… E la foto "rock" che hai messo alla fine, credo esprima a pennello la tua anima, dolce con chi porta rispetto e graffiante se è il caso di mettere a posto gente irrispettosa.
“
Sei una forza, esempio di determinazione, coraggio e altruismo.
Ed ecco alcuni dei messaggi, li voglio conservare qui, così stanno tutti insieme al mio cuore.
Marco “Mi spiace per là burocrazia che soprattutto per i diritti lgbtq+ rallenta in una maniera incredibile e ingiustificabile… ma sono felice che il percorso, con tutte le sue fatiche, procede! Forza Bianca, sei super! Ti abbraccio forte
”
Simona “Sono contenta per te…
“
Valentina N. “Congratulazioni!!!! Una data da ricordare come quella del compleanno! Grandissima! Confidivo la.bella notizia agli altri ragazzi!!! Gli step sono molti ma tu fermati e festeggia te lo meriti!
”
Ilaria “È sempre un piacere avere a che fare con uffici e burocrati vari… Comunque bella notizia
”
Valetrav “Strano che la burocrazia è lenta
”
Laura G. “Malgrado la burocrazia Comunque, evviva!!
”
Evita “Sii felice cara Bianca! Lascia perdere la burocrazia per un attimo e goditi tutta la tua femminilità!
”
Stefania “Buon "compleanno" Bianca!!!
”
Silvana “Forza Bianca continua la tua battaglia….Sono con te …Un abbraccio
”
Zia Livia “Bene Bianca sono felice per te, in quanto alla burocrazia lo sappiamo bisogna avere una grande ma grande pazienza e poi non basta ancora, ma sono sicura che tu ne hai molta, comunque piano piano le cose si sistemano, forza, ti auguro una buona estate e ti mando un abbraccio forte! ciao ciao e buona serata
”
Silvia L. “Bianca…. Complimenti…. Stai portando avanti una battaglia… Per te… E per altri… Bravissima… E appena ci vediamo festeggiamo con un brindisi
”
Elena F. “Ciao Bianca. Stressante attesa, sei bravissima a mantenere la calma! Almeno… adesso ti sono state date delle risposte (ed è un miracolo, in Italia)!
”
Marzia “Ce l'hai fatta Bianca! Mi dispiace per la burocrazia che ancora una volta si mette di traverso…comunque un peso in meno altroché, anche se alla fine conta la sostanza e quindi conti solo TU a prescindere da tutto. Un grande abbraccio a una grande donna
”
Elena C “Cavolo, a parte tutti questi ostacoli guarda che risultati hai ottenuto. Bravissima!!!
”
Elena K “È assurdo come la macchina della burocrazia sia complicata lenta e soprattutto mangia soldi. Però ci sei quasi ! Brava Bianca
”
Costa infatti! Ho calcolato di aver speso circa 5,000€ in 30 mesi per sta cosa (avvocato, bolli, tribunale, ticket, psicologa, viaggi, ore di lavoro perse)…
Francesca Z “Un altro traguardo raggiunto bene!
”
Ulisse “Veramente lungaggini assurde. Brava Bianca!! Un abbraccio grande cara!
”
Momo “Bellissima notizia che però purtroppo slitta ma vedrai ne sarà valsa la pena aspettare quel giorno
”
Sandra “Ciao bella. In un italia dove la giustizia è un ipotesi…. stringi i pugni. E pensa che domani te ne vai a prendere il sole in bikini
”…vero…altra prima volta, almeno in uno spazio pubblico con tante persone!
Barbara F “Dai Bianca c'è da sempre è viva, un paio di mesi non fanno la differenza la differenza la fa Bianca
”
Pietro “Ciao, porta pazienza ancora un po', hai pazientato quasi una vita…queste sono solo formalità, lo sai. Comunque ormai manca poco. Buona fortuna Bianca.
“
Tania “Molto bene…ma tanto anche senza sentenza tu vivi come ti senti….il resto è un allineare le cose nella stessa direzione
”
Cinzia B “Mah, in certi ambienti hanno facce da rinco… molto spesso quando devo avere a che fare con gli uffici statali, vedi gente a lavorare e capisci come mai siamo così arretrati. Comunque sono felice per te carissima Bianca
”
Claudia “Prendi parte “buona” della cosa… altrimenti ti fai sono del male
“
Sì forse il tono del messaggio whatsapp è uscito è un po’ più sul pessimista. No, sono tranquilla è solo una questione burocratica, come si dice la ciliegina sopra la torta, nel frattempo la torta me la sono mangiata quasi tutta! (A proposito sai mica consigliarmi un ristorante rustico da queste parti?)
Francesca “Ciao Bianca. Come sempre la burocrazia e l'essere umano riesce a rendere complesso tutto, quando potrebbe essere tutto molto semplice…
”
Tra l'altro non trovo giusto tutte queste trafile con anche quote da pagare, dato che ogni individuo dovrebbe essere libero di essere Se stesso nella propria vita perché dovremmo essere liberi di scegliere per noi stessi.
Però purtroppo l'essere umano ha creato tutto questo per potere e ci tocca pazientare e attendere.
Ma la cosa più bella è che ce l'hai fatta e nonostante l'attesa potrai essere libera da tutte queste stupide cose della burocrazia ma soprattutto libera per te stessa.
Ti abbraccio meraviglia e ci vediamo domani
Silvia C “L'Italia è pessima per la burocrazia ma in realtà tu sei Bianca da tanto tempo e questo è più importante do tutto.
“
Diciamo che il grosso è fatto dai.
Complimenti amica mia…sei una gran Donna
Ian “Ottimo! Sarai felicissima immagino.
”
Peccato per la burocrazia, ma settembre è molto vicino.
Carla “Grande!!! Ce l’hai fatta. Capisco che scoccino questi rallentamenti ma pensa a quando sei partita… quanta strada incredibile hai fatto!
”
Elena A “Hai lottato tanto e finalmente anche sul piano burocratico sarai riconosciuta per la donna splendida che sei
”
Colpo di scena, come nei telefilm a fine stagione. Un messaggio atteso, ma inaspettato adesso.
Mi ha scritto la mia amica fotografa, sono due anni che vuole farmi un servizio fotografico, non da modella, ma quella che lei pensa sia la “vera” me stessa. Per vari motivi, inclusa una pandemia, abbiamo rimandato e ultimamente diceva che non mi vedeva pronta. Lei è una fotografa professionista e ogni tanto sperimenta la fotografia in cose poco commerciali e fa fare tanta introspezione..per cui:
Maia “Penso sia arrivato il momento di fotografarti… c'è un parte importante che dobbiamo parlare, il corpo. Mi piacerebbe che tu ti fidassi di me e ti presentassi "nuda" e senza riserve. Solo così possiamo trovare l'essenza che cerco, ci stai?
”
Per chi volesse leggere parte della sentenza (sono otto pagine l’originale che non pubblico…è una cosa mia personale) riporto qui la parte significativa che racconta di me ed in che modo il giudice è stata convinta che le mie motivazioni sono sincere.
“A sostegno delle proprie domande parte attrice esponeva di essere nato uomo, di non essere sposato e di non avere figli, e di aver avvertito, nel corso della vita adulta, di possedere una identità di genere diversa rispetto al sesso biologico e che tale discrepanza si è parzialmente risolta grazie all’avvio di un percorso di transizione per il riconoscimento del proprio genere, un percorso iniziato nell’anno 2019 con i primi colloqui psicologici e la diagnosi psichiatrica di transessualismo primario, e proseguito negli anni successivi con l’assunzione della terapia ormonale ai fini dell’adeguamento del soma; che la scelta di realizzare la transizione verso il genere femminile ha significativamente migliorato la qualità di vita, ridotto il disagio legato all’incongruenza di genere e permesso un riallineamento dell’identità fisica con quella psichica; che, tuttavia, le uniche aree di disagio rimaste sono quelle legate all’imbarazzo ed alle difficoltà di doversi presentare in società con una identità anagrafica diversa da quella rappresentata esteriormente e nel rapporto con i propri genitali, che vorrebbe modificare chirurgicamente al fine di rendere il proprio corpo il più possibile aderente all’immagine interiore che ha di sé; che, infatti, è conosciuto da tutti con il prenome “Bianca” ed in pubblico si comporta e vive già da molto tempo serenamente la propria identità di genere femminile, avendo, nei fatti, portando a compimento con esito favorevole l’esperienza di “vita reale”.
Ora, passando al caso di specie, Gerardo Iula, sentito liberamente dal Giudice istruttore, ha confermato in udienza tutto quando dedotto in citazione, rivolgendosi a se stesso sempre al femminile, esternando la seria e convinta intenzione di sottoporsi ad un intervento medico-chirurgico per l’adeguamento dei caratteri sessuali ed esprimendo piena soddisfazione per il percorso di transizione intrapreso, dal punto di vista strettamente personale e nelle relazioni sociali, dichiarando quanto di seguito si riporta testualmente: “In realtà circa 20 anni fa ho acquisito consapevolezza della mia disforia di genere. Mi travesto da quando avevo 12 anni, chiaramente lo facevo nel privato, in assoluta riservatezza. Solo di recente ho acquisito piena consapevolezza di me stessa. E’ stata una lunga e sofferta decisione, che avrei dovuto prendere prima. Ho iniziato a vestirmi come donna, così presentandomi nel contesto sociale da circa tre anni. Inizialmente solo durante il mio tempo libero, perché avevo qualche timore sull’ambiente di lavoro e poi, durante il lockdown del 2020 mi sono presentata online ai miei colleghi come donna. Il giorno seguente mi hanno cambiato anche l’indirizzo e- mail sorvolando sul dato strettamente anagrafico. Continuo ad essere seguita da uno psicoterapeuta, perché lei è il mio punto fermo per valutare i progressi. Non ho mai avuto momenti di ripensamento. Se prima potevo attribuire un punteggio di “5” alla mia vita adesso, qualitativamente parlando, do “95” per le persone che incontro e i riscontri positivi che ho avuto a livello di amicizie e relazioni sociali, dato che ho riscoperto la mia socialità. Vorrei sottopormi all’intervento chirurgico ma per farlo in Italia con il SSN dovrei attendere circa due anni dell’emissione della sentenza, altrimenti a pagamento dovrei recarmi all’estero, ma questo richiederebbe un impegno economico importante”.
Dalla documentazione versata in atti può apprezzarsi il percorso di transizione intrapreso dall’odierna parte attrice. In particolare dalla valutazione psicologica non emerge la presenza di disturbi di natura psichiatrica, bensì un buon compenso psichico, stabilità del tono dell’umore ed una soddisfacente capacità di inserimento nelle relazioni interpersonali; si legge che l’avvio della terapia ormonale femminilizzante ha favorito in Iula l’avvio del percorso di transizione sociale e “I cambiamenti fisici ottenuti hanno incrementato l’autostima e la determinazione nel proseguire il percorso di adeguamento, favorendo una migliore condizione di benessere a livello psicologico, con beneficio anche nei rapporti interpersonali”; peraltro, da quanto il paziente ha maturato la decisione e iniziato la transizione attraverso la terapia ormonale, non sono stati “mai manifestati dubbi o ripensamenti rispetto all’adeguamento di genere”.
Nella perizia redatta dal dott. XXXX in data 19/01/2022 si legge che “Il soggetto utilizza da 13 mesi terapia ormonale sostitutiva femminilizzante (…). In tutto questo periodo ha mostrato sempre assiduità nei controlli e soddisfazione del cambiamento fisico in senso femminilizzante senza mai evidenziare alcun ripensamento o dubbio sul percorso prescelto. (…) Il soggetto è stato sottoposto a ripetute valutazioni da parte di psicologi che hanno confermato la diagnosi di transessualismo primario e la necessità di adeguamento del soma. (…) Non si ravvedono controindicazioni alla concessione delle autorizzazioni per il completamento chirurgico totale o parziale con completa integrazione nel sesso femminile”.
In sede di comparizione personale della parte si è potuto apprezzare come Iula presenti un aspetto esteriore discrepante dai suoi dati anagrafici, vestendo in abiti femminili ed assumendo un atteggiamento e un portamento virato in senso femminile. Il convincimento di parte attrice è apparso stabilmente orientato all’assunzione totale e definitiva del genere femminile ed è pertanto evidente l’esistenza in Iula di una netta inversione psicologica nel ruolo femminile, tale per cui anche le caratteristiche personologiche non sono in accordo con quelle di sesso maschile.
In definitiva, gli elementi sopra esposti inducono il Collegio a ritenere del tutto accertato che Iula, con una scelta consapevole e senza ripensamento alcuno, abbia completato in maniera univoca il percorso teso ad ottenere la rettificazione dei dati anagrafici, a prescindere dall’esecuzione dell’intervento chirurgico, che comunque deve essere autorizzato sin d’ora in accoglimento della domanda attorea.