Oggi sono tornata a fare il workout di danza caraibica. Eravamo solo in due più l’insegnante Giuliana, ma ci siamo divertite lo stesso. Oggi ci ha aggiunto qualche passo nuovo ai movimenti che già sappiamo.
E’ sempre difficile a partire a inizio lezione e già al terzo ballo si sente la stanchezza, poi accade qualcosa e si continua senza grossi problemi fino alla fine dell’ora, a parte ogni tanto asciugarsi le gocce di sudore.
Dopo 45 minuti la lezione termina e c’è un po’ di dispiacere, mentre dall’altra parte il fisico esulta che ha bisogno di relax. Infatti procediamo a fare prima degli addominali e dopo facciamo alcuni esercizi di rilassamento allungamento muscolare.
Terminata la lezione rimaniamo circa mezz’ora a parlare, nel frattempo arriva il compagno di Giuliana che me lo presenta, poi arriva una ragazza che si è scritta (Bruna) e pochi minuti dopo che abbiamo iniziato con l’introduzione dell’insegnate sulla danza tipica spagnola “Sevillanas” arriva anche l’altra ragazza.
Per fortuna che c’è stata la pausa tra le due lezioni che mi ha permesso di riprendermi e perdere un po’ di acido lattico della muscolatura dopo l’intensa attività di danza.
E abbiamo fatto una lezione di 90 minuti di una danza spagnola, simile al flamenco, che si chiama Sevillanas… ovviamente tipica di Siviglia ed è la regione dell’Andalusia.
Volutamente sono rimasta all’oscuro di tutto tranne aver visto due fotografie per cercare di capire se la gonna che dovevo portare andava bene. Occorre una gonna larga che con la mano puoi giocare col tessuto ondeggiando. La gonna andrebbe bene, solo che fa troppo caldo e rimango con i leggins.
L’insegnante ci fa una piccola introduzione e ci racconta che viene ballata da tutti, bambini e uomini compresi. Ci sono anche due feste annuali, con migliaia di partecipanti che ballano insieme. Sarà una cosa che dovrò fare in futuro.
Iniziamo con degli esercizi di ritmo, dopo esserci messi in cerchio con lo sguardo rivolto all’insegnante. Ci sono degli schemi che si ripetono in un ritmo preciso, questi schemi si ripetono cinque volte con delle varianti.
Il primo esercizio è di picchiare con le mani sulle gambe seguendo il ritmo che poi andremo a fare con i piedi. Lo ripetiamo aggiungendo dei suoni con la bocca e ovviamente il primo è Olè! Ci spiega di farlo con un tono un po’ più alto senza gridarlo esci un bel coretto energico… la mia voce, finalmente, si mescola perfettamente con le altre femminili.
Iniziamo a fare gli esercizi muovendo e battendo i piedi secondo una sequenza predefinita che sarà mantenuta per tutto il ballo. Io e Bruna, che poi balleremo insieme, non riusciremo a memorizzare bene i movimenti. Come ci dice l’insegnante, una volta capiti non dobbiamo più guardare i piedi e infatti quando non li guardiamo riusciamo abbastanza a ricordarci i movimenti, solo che ogni tanto ci blocchiamo e ci troviamo col piede sinistro avanti invece del destro. Il mio scopo di oggi era di imparare una cosa nuova e di divertirmi, cosa che viene confermata più volte dall’insegnante perché cerca di farci capire che stiamo apprendendo le basi e non si può in un’ora imparare questa danza.
Nota della donna trans. A un certo punto ho indossato una maglietta perché c’era corrente d’aria e come mi sono vista più tardi in fotografia peggiora la mia sagoma, mostrando un fisico più possente e maschile. L’insegnante cercando di correggermi su una cosa, ha usato la grammatica al maschile con me. Non mi ha fatto problema questa cosa, anche se il mio cervello ha cercato di capire cosa di maschile stava vedendo: seno, capelli molto femminili e biondi, make-up, rossetto, unghie rosse, leggins da donna… poco più tardi mi ha chiesto il nome e quando ha sentito Bianca, si è accorta che in precedenza mi aveva trattata al maschile e da quel momento in poi ha parlato con la grammatica corretta.
Ho imparato a fare delle pose statiche,tipiche del Flamenco e che devi essere fiera e tirartela anche un po’ come espressione del viso.
Imparare questo tipo di movimenti più fluidi, mi ha aiutato nella mia ricerca di femminilità, in certi momenti mi sento ancora un po’ rigida ed è difficile liberarsi di quarant’anni di movimenti maschili cercando di adeguarmi ad uno stereotipo che non mi apparteneva.
L’ultima parte della lezione è stata ballare in coppia e l’ho fatta con Bruna. Entrambe eravamo nella confusione totale, da parte mia stavo risentendo di quello che ho fatto in mattinata. Però quando abbiamo smesso di guardare i piedi e ci siamo guardate negli occhi, come suggerito dall’insegnante, ci siamo sciolte e probabilmente abbiamo fatto quasi tutti i passi giusti. È stato bello guardare negli occhi qualcuno, da molto vicino, cosa che non mi accadeva da veramente tanto tempo.
Terminata la lezione abbiamo cercato di capire con il calendario per fare una ripetizione della lezione e poi proseguire. Peccato che riuscirò a farne forse una sola perché avrò numerosi impegni da metà giugno in poi (Milano Pride, lo Psicodramma, etc.).