Giornata super piena e non so nemmeno io come ho fatto ad arrivare viva alla sera. Sono uscita di casa alle 8:30 e sono rientrata alle 23:00, ho frequentato quattro gruppi di persone che non si conoscono tra di loro e con interessi differenti.
Al mattino sono andata a fare un’altra lezione di ballo caraibico, che come l’abbiamo ribattezzato è:
“Non e’ solo un allenamento, e’ Dance Workout Experience!
“
ARMONIA e’ la parola d’ordine
Unisciti a noi!! Ci divertiamo!
Sabato dalle 10 alle 11 in Via Pier Paolo Pasolini, 3! Milano
In effetti può essere equiparato una lezione di zumba, ma qui si danza con passi di salsa e bachata, seguendo un insegnante, ma senza dover per forza imparare una coreografia. L’importante è fare attività fisica in gruppo, divertirsi e quindi stare bene.
Oggi il meteo, come da due settimane a questa parte, è nuvoloso e fresco. A causa dell’umidità facendo attività ci si scalda subito e in tre occasioni, durante la lezione, ho dovuto tamponarmi con l’asciugamano perché mi cadevano delle gocce di sudore a terra. Con la terapia ormonale ho iniziato a sudare di meno, prima avrei bagnato il pavimento. Ecco un’altra cosa positiva della mia transizione.
Giuliana, l’insegnante era in forma e già alla seconda piccola coreografia eravamo tutte stanche morte senza fiato, per fortuna ha poi rallentato il ritorno e ci siamo riprese, arrivando tranquillamente alla fine della lezione.
A metà lezione io e un’altra ragazza abbiamo tolto la maglietta rimanendo solo con reggiseno sportivo e ancora più somiglianti a professioniste del workout.
Meno male che il fisico mi regge perché mi diverto troppo. La danza è una delle componenti della mia nuova vita che mi fa sentire viva. Se ho dei pentimenti della mia vita precedente è proprio aver evitato questa attività.
Questa settimana dal dottore mi sono informata per fare il “certificato di buona salute“, da qualche anno occorre anche un cardiogramma, e in una scuola professionale addirittura vogliono quello il cardiogramma da sforzo. Mi sto muovendo a tal proposito perché è sicuro che se troverò una scuola di danza vicino casa, il prossimo inverno mi scriverò!.
La lezione termina con degli esercizi di rilassamento muscolare, facciamo anche degli addominali e dopo averli fatti in maniera molto più lenta a pilates, mi vengono davvero facili. Così anche come molti esercizi dove bisogna distendere la gamba ora sono facili dopo nove mesi di esercizi settimanali. Finito il rilassamento post attività fisica, siccome avevamo proposto a Giuliana di fare anche un video che possa aiutarla a promuovere l’attività. Questa lezione è troppo bella, ma non ci sono state altre nuove adesioni. Infatti ci aveva anche proposto per la settimana prossima dopo la lezione di farne un’altra di un ballo folkloristico spagnolo “Sevillanas” con un altra insegnante, ma solo se ci saranno almeno otto persone iscritte. Servono quattro coppie formate al momento anche miste, qui mi è venuto da pensare che mi toccherà fare la parte maschile per l’altezza.
Posiziono sul tavolo a fondo sala mio smartphone, facendo una bella inquadratura centrale. Giuliana fa partire la musica e proviamo a fare uno dei esercizi più facili. Rivedendolo, in alcuni momenti non siamo per nulla sincronizzate, mentre in altre sembriamo delle ballerine professioniste. Peccato che una delle ragazze che era dietro viene coperta spesso, così decidiamo di rifarlo. Mi sono offerta di fare un montaggio che lo renda bello e interessante per invogliare a iscriversi a partecipare. Non è una questione di prezzo perché costa solo 10 € a lezione. Giuliana dice “Bianca è molto brava a far i video
“, una delle ragazze chiede se l’ho fatto professionalmente “sì, regia e montaggio
“. In un’altra vita, penso.
Dina “Chi ti tiene più! Forse solo se ti si lega -ma che dico?! diventeresti la novella Houdini, credo
”
Elena F “Che fisico ti sta venendo con la danza
“
Caterina “Io mi sto addormentando e tu sei così attiva
”
Vado in bagno cambiarmi e asciugarmi un po’ e quando esco le due ragazze sono già scappate, la prossima volta dovrò salutarle prima di andare in bagno. Giuliana deve andare dalla parrucchiera e quindi rimaniamo solo venti minuti a bere un caffè e parlare un po’. Questa volta non parliamo della mia transizione. Le chiedo come va la sua attività “Danza il tuo viaggio” (https://danzailtuoviaggio.com) che organizza viaggi con eventi e team building. Mi risponde che sta cominciando ad andare bene e le aziende hanno ripreso fare questo tipo di eventi. Le racconto qualche aneddoto della mia vita precedente, ho fatto questa attività per congressi e corsi medici per diciotto anni, anche se ero un tecnico e non un’organizzatrice. Mi viene un pochino di nostalgia per il mio vecchio lavoro e mi rendo conto solo adesso, che in realtà le parti lavorative che mi piacevano meno erano quelle che mi hanno lasciato dei bei ricordi emotivi. Sarebbe bello tornare a fare qualcosa di simile in versione femminile e non da maschio tecnico di sala.
Ci salutiamo e vado verso la macchina. Ora ho un problema perché dovrò vedermi alle ore 16:00 con la mia amica Maia per fare qualcosa relativo al suo workshop che ho fatto online: diario visuale (Vai alla pagina del blog per l’articolo completo). Non ho la minima idea di cosa vuol fare oggi. Come riempio tre ore e mezza? La settimana scorsa ero andata da Barbara, ma lei oggi è a pranzo dal fratello. Inizio a pensare a chi potrei chiamare che abita in zona per pranzare insieme e mi viene in mente che Daniela è quella più vicina e che non vedo davvero da tanto tempo. La chiamo ed è al lavoro in una stamperia 3D, mi dice che comunque una pausa la può fare, lei lavora in proprio. Guido per un quarto d’ora e riesco a parcheggiare molto vicino, noto che sono anche vicina la metropolitana, magari da qui andrò in Piazza Duomo, ma dopo aver fatto un pezzo a piedi, ho deciso che la zona è molto degradata e la sera forse non è così sicura.
Entro in questo giardino che ha numerose palazzine e scopro che c’è anche una scuola di danza, vedi le coincidenze, solo che è un po’ troppo distante perché mi informi meglio per partecipare. Sento della musica moderna a tutto volume provenire da una palazzina e mi dirigo verso il suono, anche perché ho l’indirizzo, ma non ho il nome di dove la mia amica lavori. Guarda caso è lo stanzone a fianco alla scuola di danza. Ci salutiamo con un bell’abbraccio e poi lei spegne la macchina che è una taglierina 3D. Andiamo in giardino su una panchina sederci dove parleremo circa quaranta minuti, aggiornandoci nelle ultime cose della vita
Con il tipo, con cui stava, la storia è finita due mesi fa e non in maniera bellissima, ma la vedo già in ripresa rispetto le sue storie precedenti che non racconterò per privacy. Le racconto di me e che adesso vorrei provare a fare qualcosa di incontri e magari un appuntamento serale. Non so ancora se con uomini oppure con donne, per provare e capire la mia nuova sessualità “liberata”. Lei mi dice che sarebbe ansiosa di saperla il prima possibile, io invece inizio solo adesso a sentirmi pronta. In più non so bene dove andare a cercare questa persona, anche perché con un uomo dovrei dirgli quasi subito che sono una donna trans e non si sa come la potrebbe prendere. Ho sentito storie anche di violenza, dovrò stare veramente attenta. Le accenno che c’è un locale Milano si chiama la “Nuova idea“, (Via De Castillia, 30 Milano – Mezzi pubblici: M2 Gioia), è una discoteca dotata di due piste con musica diversadove fanno spesso donne trans (e LGBT+ i generale) e quindi anche persone che almeno sanno chi si troveranno di fronte. Ho paura che queste persone siano più dei “trans lovers” e che cerchino qualcosa di diverso da un sano rapporto di coppia. Lei però mi dice che potrebbe essere un’idea per verificare se certi uomini se mi fanno schifo e provare senza impegnarsi sin dall’inizio e senza false aspettative. Messa così la cosa può essere interessante. Dovrò decidere se andare da sola oppure sentire qualche altra donna trans zona andarci insieme. Più tardi chiederò a un’amica trans che ci va spesso e la serata migliore è il sabato sera, anche se non devo aspettarmi chissà cosa.
Non restiamo a pranzo insieme, lei mi dice che deve finire di stampare alcune cose e poi andrà a casa ed ha anche dimenticato il portafoglio a casa. Avrei offerto io senza problemi, ma con le mie amiche ci diciamo tutto e non accampiamo scuse di nessun genere, qualunque cosa tra noi va sempre tutto bene.
Torno alla macchina e mentre imposto il navigatore per andare in zona sesto, dove trovo sempre parcheggio, il mio cervello ricorda che in questa zona ci sono già stata solo dieci giorni fa e quindi mi dirigo verso il parcheggio ATM che costa molto poco. In realtà troverò un parcheggio gratuito proprio di fronte risparmiando.
Prendo la metropolitana che è super affollata e scendo alla fermata di Piazza Duomo, che è ancora più affollata di turisti, ma davvero tanti e non c’è nessun tipo di distanziamento. Le regole sono appena cambiate, ma c’è davvero troppa gente e quindi anche i prezzi per mangiare saranno altissimi. Mi dirigo verso un locale leggermente al di fuori del centro e scopro che è solo self-service, ma non in vena di mangiare così. Giro ancora e trovo un ristorante che è vuoto, sono anche le 14:00 passate, il menù indica prezzi ragionevoli, 9€ per una pizza contro i 13€ in centro. Chiedo se è ancora possibile mangiare e mi rispondono che non c’è problema. Mi chiedo qual è la qualità della pizza e per fortuna sarà buonissima. Dalla porta un altro signore che chiede quando a che ora chiudono, gli rispondono che chiuderanno tra mezz’ora, quindi me la prendo comoda per gustarmi la pizza.
Comincio ad accusare la fame, stanchezza e sonno. Stamattina ho fatto l’attività molto intensa. Ho anche una voglia matta di qualcosa di salato. Poco prima era entrata un minimarket, ma non c’era il gatorade e allora avevo preso una bottiglietta d’acqua e delle patatine che mangerò più tardi.
Mentre attendo la pizza estraggo dei fotogrammi dal video della lezione di stamattina e li invio a Giuliana, che nel frattempo ha creato un piccolo gruppo WhatsApp , alcune di quelle foto le posto anche nel gruppo.
Posto anche una fotografia a tutte le mie conoscenze e più tardi, quando Giuliana e l’avrà pubblicata anche su Facebook, condividerò anche l’attività. Lei ha chiesto a noi il permesso mentre io no e la privacy è argomento che sento davvero molto. Quando ho terminato rimangono sola con il proprietario-cuoco che mi chiede una cosa, rispondo alzando la testa “ah è italiana! Pensavo fosse straniera.
“, “Sono italiana, vengo da Bergamo
“, “Allora è straniera
” ci scherza sopra. E’ seguita una breve conversazione e l’essere vista da subito come “signora”, la tinta bionda di ieri sera ha aiutato non poco, mi ha fatto solo bene.
Esco dal locale e dopo poche centinaia di metri inizio a sentire di dover andare in bagno. Mi pento di non esserci andata nel ristorante, ricordo che l’unico locale dove sono ci sono dei bagni liberi in Piazza Duomo è all’ultimo piano della Rinascente, dove c’è un bar e dei ristoranti. Per fare sette piani di scale mobili impiego un po’ e c’è davvero una quantità di gente senza mascherina e mi chiedo perché la normativa ha deciso di prolungarne l’obbligo solo per i dipendenti. Nel locale ci sono centinaia di persone senza mascherina e solo una dozzina di commessi che devono indossarla. Ieri sera ero andata a fare la spesa al supermercato ed ero incerta se mettere la mascherina oppure no, visto che guardando dentro le indossavano tutti. Poi ho visto due persone che non l’avevano e quindi non l’ho messa nemmeno io. Stranamente mi sentivo a disagio perché ero la sola a non averla. Cosa stranissima queste abitudini sociali che ci siamo imposti e di cui è difficile liberarsi.
Dopo aver bevuto un caffè vado prima in bagno e poi scendo prendendo l’ascensore (metto la mascherina dentro). Ho ancora mezz’ora da riempire e quindi vado alla libreria “La Feltrinelli” e mi diverto a guardare i libri. Dalla stanchezza mi si è abbassata leggermente la vista e inizio avere sonno. Le luci del locale non contribuiscono non poco. Acquisto un libro in offerta nella sezione romanzi rosa, ma ambientazione storica. Ormai ne ho letti tanti e cominciano ad essere tutti ripetitivi con lo stesso schema anche se molto divertenti, ma devo andare oltre.
Maia mi manda un messaggio che arriverà con un quarto d’ora di ritardo e così mentre l’aspetto di fronte a palazzo reale, dove ci sono le mostre, mi mangio il pacchetto di patatine e poi mi accomodo al suolo, spalle al muro, vicino al muro dove c’è un altro ragazzo che anche un libro in mano. Inizia guardare le persone intorno cercare di osservare un particolare.
Arriva Maia, non so se dovrà fotografarmi, non mi sento a posto con il viso, anche se ho fatto un ritocco del make-up in macchina, mi sono scattata qualche selfie e ho visto delle occhiaie terribili.
Entriamo nel bar all’interno del palazzo e anche con lei, ci aggiorniamo dell’ultimo anno, con lei è davvero passato tanto tempo che non ci vediamo di persona. Nota che il mio viso è cambiato parecchio e chiese se i capelli sono veri. Le rispondo che è tutto merito agli ormoni.
Prima di parlare di quello che andremo a fare mi spiega perché non mi vede ancora pronta per un servizio fotografico. Dal lato professionale lei è una fotografa professionista e lavora per la pubblicità, quindi sa molto bene che emozione suscitare guardando immagine. A livello personale si diverte fare esperimenti in tutt’altra direzione, lontano dagli stereotipi dell’immaginario collettivo e pubblicitario, che lei contribuisce a creare.
Secondo lei non sono ancora completamente la “nuova me stessa”, molti dei miei movimenti, soprattutto nelle fotografie, le vede come artificiose. Infatti lo sono. Ho imparato come posare per sembrare una modella, ma questo non va bene cercando di fare un servizio il più naturale possibile. Probabilmente tra qualche mese, faremo una giornata insieme e sono davvero curiosa di vedere che fotografie che andrà a scattare.
Siccome l’attività che farò è talmente peculiare ho fatto un post specifico.
Leggi l’articolo sul Diario Visuale in Piazza del Duomo
Ci salutiamo facendoci un autoscatto, questa volta in maniera più da amiche, mica sempre dobbiamo fare cose artistiche!.
Sono sempre più stanca, anche se questa oretta che ho passato con lei mi ha fatto ritornare un sacco di energie, che ora stanno scemando. Riprendo la metropolitana, torno all’auto. Nel frattempo ha iniziato a piovere e mi dirigo verso casa, incerta se andare anche al cinema questa sera. Non trovo traffico e riesco ad arrivare in tempo per cambiarmi e mangiare un boccone al volo. Arrivo in tempo per rivedere i miei due amici maschi storici della mia infanzia e ci guardiamo il film Marvel del “Dottor Strange del multiverso della follia“. Per noi ex bambini e fumettari, questi film sono la goduria di citazioni tratte dai fumetti, in un certo senso ci fanno davvero tornare dei bimbi.
Il film è fatto molto bene per un film tutto di azione, usciamo commentando le differenze tra i personaggi del film e i fumetti di cui ci ricordiamo noi.
Saluti senza abbracci, tra maschi di vecchie generazioni ci si saluta distanza con la mano. I miei amici mi hanno accettata completamente, ma ogni tanto mi chiedo se quando mi guardano, che cosa vedono davvero: l’amico di sempre oppure una nuova amica?.
Arrivata a casa sono stanca morta e felicissima, serena dentro, nonostante oggi ho esagerato incontrando delle persone meravigliose che non vedevo da tempo e ho fatto delle attività davvero stimolanti. Per una persona iperattiva come me questa è il sale della vita. Ben quattro incontri oggi di persone che non si conoscono tra di loro e l’unica cosa che hanno in comune sono io. La mia euforia di genere mi sta facendo cercare di recuperare il tempo davvero perduto. Finché mi regge il fisico, andrò avanti e infatti sabato prossimo avrò una giornata simile a questa, che si concluderà con una festa di compleanno con tanto di dj e musica per ballare. Ho deciso che per la serata del ballo, andrò nel bagno per cambiarmi e truccarmi, mentre nel pomeriggio dopo la danza caraibica cercherò di dormire almeno un’ora in auto. Ho un’agenda assolutamente piena di eventi, ma domani sarò quasi di riposo facendo una camminata al mattino visto che al pomeriggio pioverà e oltre a sistemare il blog farò il montaggio del video. Infine in serata andrò a vedere uno spettacolo teatrale, in un paese qui vicino, organizzato e diretto dal titolare della mia scuola e interpretato anche da uno dei ragazzi che sta’ facendo il corso con me. Praticamente una giornata di riposo per me non è prevista.